Andrea Pusateri pedala con Merida: una partnership di… valore

24.11.2023
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REGGIO EMILIA – Il paraciclista friulano, Andrea Pusateri, friulano di Monfalcone di nascita ma monzese di adozione, si è recentemente unito al prestigioso gruppo di ambassador Merida. La sua nuova partnership con il colosso taiwanese produttore di biciclette si è concretizzata proprio presso la sede italiana Merida, a Reggio Emilia, dove Pusateri stesso ha avuto il privilegio di personalizzare e ritirare la sua Scultura. Questo autentico gioiello su due ruote sarà da oggi in avanti suo fedele compagno nelle imminenti sessioni di allenamento, in vista della preparazione per il grande obiettivo del 2024: la partecipazione alla Race Across Italy, un’avventura di ultracycling programmata per i primi di maggio.

Accompagnato da Simone Maltagliati, il nuovo responsabile marketing di Merida Italy, e da Paolo Fornaciari, CEO di Merida Italy, Andrea Pusateri ha potuto immergersi nella realtà aziendale, comprendendo direttamente la tecnologia innovativa e l’approccio distintivo del brand.

Da sinistra: Paolo Fornaciari, Andrea Pusateri e Simone Maltagliati
Da sinistra: Paolo Fornaciari, Andrea Pusateri e Simone Maltagliati

La bici è libertà

Parlando con bici.PRO, Andrea Pusateri ha condiviso il profondo legame che ha con la bicicletta, definendola la sua personale fonte di libertà.

«Pedalo da moltissimi anni – ha dichiarato con schietta passione – e la bicicletta è diventata parte integrante della mia vita. Dopo un grave incidente all’età di soli quattro anni, ho attraversato diverse esperienze sportive prima di abbracciare completamente la bici e dunque il ciclismo. Dal 2008, ho gareggiato nel paraciclismo, conseguendo vittorie e prestigiosi piazzamenti a livello nazionale e internazionale. Dieci titoli italiani, cinque podi in Coppa del mondo e altri successi hanno segnato il mio percorso.

«Nel 2013 – continua – ho avuto l’onore di entrare a far parte della Nazionale italiana, e l’anno successivo ho conquistato la mia prima vittoria internazionale a Schenkon, in Svizzera. Ma la mia determinazione è stata messa a dura prova nel 2015, quando durante un allenamento in provincia di Como, ho subito un grave incidente che mi ha lasciato in coma farmacologico per sette giorni. Nonostante questo brusco stop, sono riuscito a tornare alle gare e, in soli tre mesi, ho conquistato una medaglia d’oro in Coppa del Mondo a Maniago, in Italia. Sono proprio i momenti difficili che mi hanno reso più forte. Momenti che sSno diventati parte della mia storia, motivandomi a non arrendermi mai di fronte alle avversità».

“I limiti non esistono” il libro edito da Piemme è disponibile su Amazon
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Resilienza e perseveranza

Da parte sua, Simone Maltagliati ha colto l’occasione della visita di Pusateri in sede Merida Italy per sottolineare l’entusiasmo per il proseguimento della collaborazione con Andrea.

«Conosco Andrea da diversi anni, e sono estremamente felice di continuare questa splendida avventura insieme a lui, ora anche con Merida. Il suo straordinario impegno e la sua determinazione sono un vero esempio, invitandoci a non smettere mai di lottare di fronte alle sfide che la vita ci presenta. La storia di Andrea Pusateri è un inno alla resilienza umana e un’esemplificazione del potere della passione e della perseveranza nel superare ogni singolo ostacolo, ispirando chiunque incontri il suo cammino».

Merida

M.O.R.E. SAFE by Merida Italy: 100% sicurezza in bici

08.04.2023
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E’ stato presentato presso gli ampi spazi della sede italiana di Merida a Reggio Emilia il sistema “scan for emergency” M.O.R.E SAFE, progettato per rendere più sicure le uscite in bicicletta. Grazie ad esso, in caso di incidente i primi soccorritori avranno accesso a tutte le informazioni essenziali del ciclista. M.O.R.E. SAFE si basa su un’applicazione gratuita e su un “set” di adesivi con QR Code da applicare sia sul casco che sulla bici.

La sicurezza di chi pedala in strada si fonda su più aspetti e, nel caso di incidenti, la tempestività nell’avere informazioni sul malcapitato protagonista è spesso determinante ai fini del successo stesso del soccorso. Ecco perché la sede italiana di Merida, consapevole del valore di questo aspetto, ha sviluppato M.O.R.E. SAFE: un sistema composto da un’app scaricabile gratuitamente su tutte le piattaforme di dispositivi mobili e da un kit di adesivi con QR Code. Una soluzione semplice ma quanto mai utile affinché le operazioni di assistenza in caso di emergenza si svolgano nella maniera più efficiente e veloce possibile.

Attivazione con QR Code

Il kit M.O.R.E. SAFE viene consegnato come omaggio in fase di acquisto oppure di revisione della propria bicicletta Merida. Nello specifico, è composto da un pacchetto di quattro QR Code adesivi da applicare sulla bicicletta e sul casco. Scaricando la app ufficiale Merida M.O.R.E. SAFE, e seguendo le istruzioni di registrazione, i propri dati verranno associati al QR Code presente sugli adesivi. In questo modo, all’interno dell’applicazione vengono salvate le coordinate anagrafiche e sanitarie dell’utente nonché i suoi contatti di emergenza. Il codice, una volta scansionato dai soccorritori durante il soccorso, fornirà loro una panoramica esaustiva di informazioni sanitarie relativamente il ciclista in difficoltà.

Accelerare le operazioni di intervento e sapere quali procedure poter effettuare, aiuterà così ciascun soccorritore ad operare al meglio e ogni ciclista ad affrontare con maggiore serenità le proprie uscite in sella. Merida M.O.R.E. SAFE, inoltre, offre anche altri vantaggi… Un esempio? La registrazione del telaio della bicicletta Merida, all’applicazione dell’adesivo, consente di attivare la garanzia della bici stessa, oltre ad essere un utile strumento in caso di denuncia per furto.

Colbrelli è ambassador di Merida: nelgi ultimi tempi si sta spendendo sul tema della sicurezza
Colbrelli è ambassador di Merida: nelgi ultimi tempi si sta spendendo sul tema della sicurezza

Soccorso facilitato

«Cadute o altri infortuni sono eventi che purtroppo possono capitare quando si pratica ciclismo, sia su strada che in Mtb – ha sottolineato Paolo Ferretti, Founder & CEO di Merida Italy – e con M.O.R.E. SAFE un’equipe medica, oppure anche solo chi, per pura fatalità, si dovesse trovare a fornire operazioni di primo intervento, ha adesso la possibilità di avere immediatamente accesso all’identikit anagrafico e sanitario della vittima incidentata. Un aspetto quest’ultimo che può fare la differenza nell’evolversi degli eventi legati all’incidente stesso. Così come sapere quali numeri telefonici di emergenza dover contattare in quelle situazioni, oppure se la persona da assistere sia affetta da specifiche patologie/allergie o se sia solita portare con sé medicinali utili».

merida-bikes.com/it-it

Merida Italy distribuirà le e-mtb Whyte

24.02.2023
4 min
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L’iconico brand di biciclette britannico Whyte, un vero e proprio oggetto di culto tra gli appassionati dell’offroad, approda commercialmente anche in Italia: ad occuparsi della distribuzione sarà Merida Italy. Una selezionata scelta di e-mtb votate alla performance. Caratterizzate dalla presenza di telai realizzati in lega di alluminio, dalla ricercata geometria e dall’abbinamento a motorizzazioni Bosch, le Mtb Whyte punteranno a soddisfare l’utente italiano, notoriamente esigente e molto attento ai dettagli tecnici…

Sin dalla fondazione, Whyte ha messo al centro della propria ricerca e sviluppo aziendale il miglioramento continuo della telaistica, sia sotto il profilo dei materiali sia del disegno delle geometrie. Ed è proprio per queste ultime che le e-mtb di St. Leonards on Sea (località a sud di Londra) sono diventate famose nel mondo gravity: grazie ad un disegno del telaio che prevede il baricentro più basso della media a tutto favore della stabilità e della fluidità di guida.

Merida distribuirà in Italia le e-mtb di White Bikes
Merida distribuirà in Italia le e-mtb di White Bikes

Un brand di valore

Come anticipato, l’azienda fondata da Jon Whyte, ex ingegnere progettista di Formula 1, verrà adesso distribuita nel nostro Paese, e presso una rete di rivenditori autorizzati, da Merida Italy. 

«Quando ci è stata offerta la possibilità di distribuire Whyte – ha commentato Paolo Fornaciari, il presidente e CEO di Merida Italy – abbiamo ritenuto da subito l’opportunità come uno spunto da cogliere. Chi opera in questo mercato conosce il valore del brand e delle sue biciclette, per veri intenditori, e siamo convinti che il mercato italiano saprà cogliere la qualità di una serie di e-bike studiate nei dettagli e posizionate nella fascia alta del mercato. In questi due decenni, la produzione Whyte si è diversificata, arrivando ad includere anche modelli gravel e commuter: ma il nostro accordo commerciale prevede, almeno in questa prima fase di lancio, la distribuzione unicamente di modelli e-mtb top di gamma». 

Whyte è cresciuta molto negli anni migliorando il design costruttivo e la scelta dei materiali
Whyte è cresciuta molto negli anni migliorando il design costruttivo e la scelta dei materiali

Bruno Zanchi testimonial

La storia di questo brand britannico inizia nel 1994, anno di fondazione del Whyte Design Team guidato da Jon Whyte, ex ingegnere progettista Benetton Formula 1, e sei anni più tardi nasce ufficialmente il marchio che ne porta il nome. Nelle stagioni a seguire, l’azienda metterà a segno numerosi successi che accresceranno il “know-how” costruttivo, tra scelte di materiali e geometrie ricercate. Nel 2022 la nomina del manager di lungo corso Ed Culley nel ruolo di CEO con il compito di traghettare il brand sui mercati internazionali, e questo anche grazie alla partnership strategica con Cairngorm Capital.

Il testimonial racing e commerciale del brand in Italia sarà l’esperto bergamasco Bruno Zanchi, che cavalcherà Whyte nelle personali competizioni e-enduro. Ex “discesista” di fama mondiale (titolo iridato ed europeo da Juniores nel 1991, una tappa di Coppa del Mondo e un altro europeo nel 1988) Zanchi può considerarsi un testimonial perfettamente in linea con il DNA dell’azienda, dal momento che Whyte ha un background race di primo livello: pensate, nel 1997 fua la prima biammortizzata nella storia a vincere una gara di Coppa del Mondo UCI di cross country…

White Bikes

Velocità e passione: qualità vincenti nel Dna Merida

10.06.2022
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Passione, tecnologia e tanta, tantissima velocità… Potrebbero essere queste le parole per inquadrare l’incontro avvenuto, qualche settimana, fa presso la sede di Reggio Emilia del colosso produttore di biciclette Merida. Un incontro tra due brand caratterizzati da un Dna “racing oriented” e da una passione per la qualità del prodotto e per l’attenzione dei dettagli…

“L’appuntamento” di cui stiamo parlando ha avuto luogo all’interno dell’ampio showroom di Merida Italy, che per l’occasione ha aperto le proprie porte per ospitare ed accogliere una autovettura da corsa davvero speciale, di quelle che fanno girare la testa quando le vedi per strada.

Per qualche ora la sede Italiana di Merida si è ritagliata il ruolo di garage privilegiato di una Porsche 911 GT3 Cup del team Raptor Engineering di Modena, la scuderia impegnata nel campionato Porsche Carrera Cup Italia, la stessa – per chi fosse appassionato di motori – che lo scorso anno si è aggiudicata il titolo della Michelin Cup nella stessa challenge con il pilota Marco Cassarà. 

Nello show-room Merida Italia è avvenuto l’incontro tra il brand e la Porsche 911 GT3 Cup Raptor Engineering di Modena
Nello show-room Merida Italia è avvenuto l’incontro tra il brand e la Porsche 911 GT3 Cup Raptor Engineering di Modena

Una Porsche in Merida Italy

Quello andato in scena in Merida Italy potrebbe essere definito come un incontro tra passioni, seppur diverse, ma che sotto moltissimi aspetti hanno tanto da condividere. Il primo aspetto in comune è la ricerca e la maniacale cura dei singoli dettagli.

La Porsche 911 GT3 Cup che è entrata per poche ore nel cuore italiano di Merida è un vero e proprio concentrato di tecnologia. Ad accompagnarla ci ha pensato direttamente Andrea Palma, il team principal del team Raptor Engineering, che con grande attenzione ne ha descritto tutti i particolari. Dalla costruzione della carrozzeria interamente in fibra di carbonio (e dunque di una leggerezza strepitosa) ai mille tasti e bottoni presenti sul volante, dal motore con la sua potenza agli interni spartani che “accolgono” il pilota una volta seduto sul proprio sedile di guida.

Merida fornisce le bici al team Bahrain Victorious,
Merida fornisce le bici al team Bahrain Victorious,

Tecnologia al top

«Sentire il rombo del motore di una Porsche da competizione non può lasciare indifferenti – ha dichiarato Paolo Fornaciari, Presidente e CEO di Merida Italy – immediatamente ne percepisci tutta la potenza. Per molti questo suono rappresenta una vera e propria melodia, una scintilla che fa scattare il sogno di poterla un giorno guidare. Mentre ammiravamo questa meravigliosa Porsche, ospite per qualche ora nella casa italiana di Merida, abbiamo ascoltato la passione che è emersa dai racconti di Andrea, riconoscendo quella tonalità di voce che ritroviamo spessissimo nelle parole di molti ciclisti nostri clienti che magari hanno pedalato soddisfatti sulla propria Scultura.

«Qualcuno dirà che non è la stessa cosa, ma noi crediamo che l’attrazione per una passione non possa essere declinata: quella per il motorsport ha la stessa intensità che ritroviamo nel ciclismo. Elementi come velocità, sudore, rischio e dolore hanno interpretazioni diverse, ma nel profondo sono molto simili».

Anche i ragazzi del Cycling Team Friuli pedalano con Merida
Anche i ragazzi del Cycling Team Friuli pedalano con Merida

Lo stesso Fornaciari ha poi risposto alle domande di Andrea Palma sulla composizione della Scultura Team. Tutto questo a conclusione di un piacevole pomeriggio che ha rappresentato senza alcun dubbio un riuscito incontro tra tecnologia e passione. 

Merida

GP Liberazione e Merida, per Acquaroli tre giorni d’oro

20.01.2022
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Una manifestazione sportiva è grande anche grazie a chi crede nelle sue possibilità e l’appoggia. E’ su queste basi che il Gran Premio Liberazione è ripartito. E ha trovato in alcuni sponsor non solo i fondi, ma anche e soprattutto la fiducia per rilanciarsi. La filiale italiana di Merida, grande brand ciclistico internazionale, ha subito capito quali potevano essere le prospettive e ha investito sull’evento fin dallo scorso anno, rimanendo naturalmente partner anche per la nuova edizione del 25 aprile prossimo. 

Dario Acquaroli e Claudio Vettorel al Liberazione 2021, tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri
Dario Acquaroli e Claudio Vettorel al Liberazione 2021, tra ricordi di mondiali di Mtb e progetti futuri

L’esperienza sul campo

A testimoniare proprio quella fiducia è il marketing manager dell’azienda, in carica dall’aprile dello scorso anno. Dario Acquaroli non è un nome comune nel mondo delle due ruote, perché parliamo di uno dei più grandi biker della storia italiana. E’ stato due volte campione del mondo giovanile di cross country e vincitore di tantissimi eventi di mountain bike.

«Nel mondo del ciclismo – dice – sono praticamente da tutta la vita. Ho imparato che è qualcosa in continua evoluzione, un mondo nel quale s’impara ogni giorno, si fanno tante conoscenze, si apprezzano tanti eventi. Il Gran Premio Liberazione è sicuramente uno di questi».

Acquaroli è approdato alla Merida Italy dopo 10 anni di esperienza alla Vittoria, richiamato da un altro grande del passato della Mtb italiana, Gianluca Bonanomi: «Lì mi occupavo anche del settore commerciale, ma quella lunga palestra mi è servita molto. Io non ho fatto studi specifici di marketing, ma mi sono accorto che quello che impari sul campo è impagabile. Chi esce dall’università magari si ritrova in un mondo ben diverso da quello che ha studiato. Molti, l’ho visto io direttamente, hanno gettato la spugna dopo breve tempo».

Acquaroli Liberazione 2021
La Merida è già stata sponsor del Liberazione nel 2021, riscontrando la sua ritrovata popolarità
Acquaroli Liberazione 2021
La Merida è già stata sponsor del Liberazione nel 2021, riscontrando la sua ritrovata popolarità

Una grande opportunità

«Quando sono arrivato in Merida – racconta il 46enne lombardo – l’accordo con la manifestazione romana era già stato preso, ma io il Liberazione lo conoscevo bene. Tanti compagni di allenamento quando correvo lo preparavano e sentivano sulla loro pelle tutto il prestigio di un evento che, a livello dilettantistico, era davvero una classicissima. Per questo ho pensato che essere partner di un simile evento era una grande opportunità e un motivo di orgoglio».

In Merida dall’aprile 2021, Acquaroli sta curando l’impegno aziendale per il Liberazione
In Merida dall’aprile 2021, Acquaroli sta curando l’impegno aziendale per il Liberazione

Tante proposte pronte per Roma

L’evoluzione della manifestazione, quest’anno articolata su tre giornate, si sposa perfettamente con l’idea ciclistica della Merida.

«Un festival del genere mi ricorda molto quanto si è abituati a vedere oltre Atlantico. Ad esempio con la Sea Otter in California, quindi ci dà la possibilità di interagire con il più alto numero di persone possibile. Merida non è un marchio dedicato solo all’agonismo, proponiamo ogni tipo di bici, da quelle per bambini a quelle da passeggio, secondo una concezione che inquadra il ciclismo a 360° e il nuovo Liberazione va proprio in questa direzione».

La Merida sarà naturalmente presente alla kermesse romana con un suo stand: «Non potremmo mancare, avremo i nostri modelli esposti e contiamo di avere anche bici per bike test, se la regolamentazione sanitaria del momento lo consentirà. Lo scorso anno eravamo come in una bolla, eppure fu un’esperienza bellissima, che vogliamo ripetere non solo quest’anno».

Crescita e ancora crescita: gli obiettivi di Merida Italy

29.10.2021
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Merida Italy prosegue nel proprio percorso di crescita. Dopo l’inaugurazione della nuova sede di Reggio Emilia, e l’inserimento in organico di due figure molto ben riconosciute nel settore della bike industry italiana (i due ex campioni del Mondo Gianluca Bonanomi come responsabile commerciale e Dario Acquaroli al vertice del marketing), la filiale italiana del colosso produttivo taiwanese guarda alla propria crescita futura con ottimismo.

Una visione di successo

In linea con i “tempi” commerciali di un grande brand, Merida Italy ha organizzato in sede un meeting con la propria forza vendite finalizzato a presentare la gamma 2022/2023. Un anticipo importante per focalizzare al meglio tutte le novità in arrivo in tutti i segmenti produttivi dove l’azienda ha produzione. Dal road performance alla Mtb, dalle city alle e-bike, tutti i campi sono interessati.

Ike Tseng, il fondatore di Merida, era un vero visionario. Durante un viaggio negli Stati Uniti agli inizi degli anni ’70 vide una nota sulla porta di un negozio specializzato in cui c’era scritto che le biciclette fabbricate a Taiwan non venivano accettate per la riparazione a causa della loro scarsa qualità. Questo episodio lo colpì molto, al punto che nel settembre del 1972 ha inaugurato a Yuanlin (in Taiwan) la prima fabbrica della sua società: la Merida Industry Co.Ltd.

Con il meeting agenti Merida è pronta a lavorare in ottica futura, con un focus sulla stagione 2022/2023
Con il meeting agenti Merida è pronta a lavorare in ottica futura, con un focus sulla stagione 2022/2023

Tseng, il cui motto di vita era “muoviti con passione e coraggio”, scelse il nome Merida per indicare che l’intenzione dell’azienda era quello di realizzare esclusivamente prodotti belli e di alta qualità. Consentendo a chiunque di raggiungere la propria destinazione nel modo più piacevole possibile. Nel 1988 fu poi introdotto il brand indipendente Merida. Oggi, dopo anni di storia e presenza sul mercato, Merida fonde l’esperienza di un centro tedesco di ricerca e sviluppo con la competenza produttiva taiwanese. La grande competenza produttiva ha colpito davvero tutti. In modo particolare quest’anno la casa taiwanese si è posta in grande evidenza in abbinamento ai grandi successi del team WorldTour Bahrain Victorious. Soprattutto con la Roubaix conquistata pochi giorni fa di Sonny Colbrelli!

Paolo Fornaciari, CEO Merida Italy

«Merida Italy è nata del 2016 – ha dichiarato a bici.PRO Paolo Fornaciari, il CEO della sede italiana – tramite una joint venture con Merida Taiwan e degli imprenditori del territorio reggiano. In quei tre anni, come per tutte le start-up, l’azienda si è posizionata ed ha iniziato a strutturarsi. Solo nella metà del 2020 ha completamente cambiato passo e si è dotata di una struttura molto più professionale. La società, diventata ora una società per azioni ha un nuovo piano industriale. Il quale le permetterà una capacità finanziaria adeguata per sostenere un fatturato che nell’arco dei prossimi anni ci vedrà quadruplicare il volume d’affari».

Merida

Merida, nuova Reacto 8000-E e Scultura 5000 a confronto

18.06.2021
5 min
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Merida è uno dei più grandi produttori di biciclette al mondo e contrariamente a quanto pensano in molti non è un'azienda spagnola ma bensì taiwanese. Di recente Dario Acquaroli, due volte campione del mondo di mountain bike, è entrato in Merida Italy portando tutta la sua esperienza e passione al servizio di questa grande azienda. Abbiamo avuto il piacere di pedalare insieme ad Acquaroli e poter così apprezzare le qualità della nuova Reacto 8000-E e farci spiegare le caratteristiche della Scultura 5000.

Di recente siamo stati a Reggio Emilia nella sede di Merida Italy e abbiamo avuto il piacere di pedalare con Dario Acquaroli, il due volte campione del mondo di mountain bike. Per l’occasione abbiamo utilizzato i due modelli di punta di Merida per quel che riguarda il settore strada, vale a dire la nuova Reacto e la Scultura.

La forza di Merida nel mondo

Dario Acquaroli è entrato nella grande famiglia Merida da pochi mesi dopo una lunga esperienza in Vittoria. Le sue capacità e la sua grande passione per il ciclismo si avvertono subito e certamente il suo contributo sarà fondamentale per Merida Italy. Quando si parla di questo marchio a volte ci si rende conto che non tutte le persone conoscono esattamente la dimensione e la forza di questa azienda. Tanto per chiarire un po’ di chi stiamo parlando, diciamo che Merida è un marchio globale che progetta e fabbrica ben 2,2 milioni di biciclette, con cinque fabbriche sparse nel mondo. Merida produce a marchio proprio per 77 paesi diversi.
Per quanto riguarda il nostro mercato nazionale, Merida Italy è il distributore italiano ufficiale per l’Italia e l’ex Jugoslavia. Merida Italy è in una fase di forte crescita che gli permette di pianificare degli importanti investimenti. Uno di questi è stato certamente l’inaugurazione dei nuovi headquarters a Reggio Emilia, con tutti gli uffici e uno showroom di 600 mq.

Dario Acquaroli con la Merida Scultura 5000
Dario Acquaroli con la Scultura 5000
A sinistra, Dario Acquaroli con la Scultura 5000 e a destra il sottoscritto con la Reacto 8000-E
A sinistra, Dario Acquaroli con la Scultura 5000 e a destra Umberto Toscanelli con la Reacto 8000-E

Le bici di Caruso e Colbrelli

La qualità delle biciclette Merida la possiamo apprezzare anche attraverso i risultati del Team Bahrain Victorious, che è proprio equipaggiato con le biciclette del marchio asiatico. Basta pensare al bellissimo secondo posto di Damiano Caruso all’ultimo Giro d’Italia o alle vittorie di Sonny Colbrelli al Critérium du Dauphiné.

Rigidità e reattività al top

In questa occasione abbiamo pedalato sulla nuova Merida Reacto 8000-E, nella foto di apertura, di cui avevamo parlato con il neoprofessionista del Team Bahrain Victorious, Jonathan Milan. Proprio il giovane corridore friulano ci aveva espresso la sua soddisfazione per l’ultima versione di questa bicicletta. Durante la nostra pedalata con Dario Acquaroli abbiamo apprezzato la grande rigidità torsionale e la reattività data dal carro posteriore molto compatto. La Reacto 8000-E vanta il telaio CF5 dal peso di 965 grammi in taglia M. Merida realizza anche una versione identica per forme e geometrie ma con un carbonio diverso CF3, che pesa qualche grammo in più. Come ci diceva Acquaroli CF sta per Carbon Fiber e nella scala del marchio taiwanese il livello 5 rappresenta il livello più alto di carbonio.

Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto
Sonny Colbrelli in azione con la nuova Merida Reacto

Geometria da professionista

La geometria è impostata per i ciclisti che ricercano prestazioni avanzate con un tubo sterzo corto e un tubo orizzontale leggermente più lungo della media in modo da assumere una posizione più aggressiva in sella. La geometria professionale unita ai tubi profilati, NACA Fastback‘ e tubo sterzo conico slimmed down sono la garanzia della massima efficienza aerodinamica. Il movimento centrale PF86 è bello solido e trasmette tutti i watt alla ruota posteriore.

Un occhio al comfort

I tecnici Merida hanno pensato anche al comfort con il reggisella S-Flex, con una specie di incavo in cui vi è un inserto in un materiale che smorza le vibrazioni del terreno. Inoltre, su questo inserto è stata posta anche una luce posteriore molto utile per aumentare la visibilità del ciclista sulla strada. Altro elemento nuovo è la possibilità di poter montare pneumatici con larghezza fino a 30 millimetri, il che può essere un ulteriore punto a favore del comfort.

Damiano Caruso con la sua Scultura all'ultimo Giro d'Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all’ultimo Giro d’Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all'ultimo Giro d'Italia
Damiano Caruso con la sua Scultura all’ultimo Giro d’Italia

Ottima guidabilità

Abbiamo apprezzato anche la guidabilità della Reacto, soprattutto in discesa. Infatti, le biciclette aerodinamiche spesso sono un po’ più complicate da guidare in discesa, soprattutto negli inserimenti in curva bisogna prenderci le misure. Invece con la nuova Reacto si riesce subito a trovare il feeling grazie a un’ottima manovrabilità e facilità di correzione anche in curva.

Montaggio di alto livello

Il montaggio è di ottimo livello con lo Shimano Ultegra, le ruote ad alto profilo Reynolds AR 58 e il manubrio integrato in carbonio Vision Metron 5D ACR, che fornisce un’ottima presa e massima efficienza aerodinamica grazie al profilo piatto di cui è dotato.

La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo
La Scultura 5000 CF2 è la bici ideale per chi si avvicina al ciclismo

Per chi vuole iniziare a pedalare

La Scultura 5000 con cui ha pedalato Dario Acquaroli è una bicicletta con le geometrie pensate per dare il meglio in salita, non a caso è quella utilizzata da Caruso e Landa. Quella che vediamo in questo test ha un telaio con carbonio CF2, che come ci spiegava Acquaroli, è il primo livello nella scala di Merida. Questa caratteristica unita al montaggio composto da un gruppo Ultegra con la guarnitura Shimano RS510, il manubrio Merida Expert SL e ruote sempre Merida Expert SL, la rende la bicicletta adatta chi si avvicina al mondo del ciclismo e vuole iniziare con un mezzo evoluto senza spendere delle cifre esagerate.

I prezzi

Infine, uno sguardo ai prezzi, che nel caso della Reacto 8000-E CF5 si aggira sui 7.150 euro, mentre per la Scultura 5000 CF2 siamo sui 2.740 euro.

meridaitaly.it

Acquaroli, un iridato al marketing Merida Italy

22.03.2021
4 min
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Dario Acquaroli è il nuovo responsabile marketing di Merida Italy. Sì, proprio così. A partire dal prossimo primo aprile, il lombardo di San Giovanni Bianco ricoprirà questo ruolo chiave, posto tra comunicazione e commerciale. Sarà in pianta stabile presso la sede italiana a Reggio Emilia del colosso taiwanese produttore di biciclette.

Una grande carriera

«Ho firmato il mio primo contratto da professionista all’età di 16 anni con il Team Bianchi – esordisce Dario Acquaroli – nella mia carriera ho corso 19 mondiali con la nazionale italiana, tra Xc e Marathon, vincendo due titoli europei (1992 e 1993) e due titoli mondiali (1993 e 1996). Ho vestito cinque volte la maglia di campione italiano correndo con diverse squadre: il Team Bianchi, la Full Dynamix e la Sintesi Larm. Fin da quando ho iniziato a fare della bici il mio mestiere. C’era la consapevolezza che avrei potuto vivere di professionismo per non più di vent’anni. Fortunatamente, la vita di una persona dura molto di più, e quindi sapevo che prima o poi avrei dovuto scegliere cosa fare del mio futuro».

Merida Italy logo
Merida Italy logo

Il debutto con Larm

«Ho deciso di ritirarmi quando fisicamente stavo ancora bene – racconta Dario Acquaroli – a 33 anni ero ancora in forma e avrei potuto continuare per altri cinque anni, ma correre in bici era ormai diventato un disagio. Non avevo più stimoli, non avevo più fame. Sentivo in me l’esigenza di fare altro. In quel periodo correvo per la Sintesi Larm e il team mi aveva proposto di diventarne il manager. Successivamente, Larm mi ha coinvolto in altri progetti, e devo ringraziare Massimo Biagini, il direttore della commerciale bolognese, per avermi aiutato in questo passaggio cruciale della mia vita, fino a diventare il rappresentante tecnico dell’azienda con i propri rivenditori».

La grande casa Vittoria

L’avventura di Dario Acquaroli continua con un altro grande marchio del ciclismo mondiale.

«Dal 2013 e fino a qualche giorno fa, ho lavorato in Vittoria come ambasciatore del marchio. Proprio in Vittoria ho cercato di trasferire tutto quanto ho imparato durante la mia carriera da corridore: resilienza, costanza e determinazione. Mi sono sempre confrontato con gente del settore, negozianti, agenti, distributori, imprenditori. Mi ha sempre incuriosito scoprire che nel loro quotidiano, con passione, sforzo e costanza, queste stesse figure pedalano forte, ma molto forte per raggiungere i loro traguardi e vincere le loro personalissime competizioni professionali».

La chiamata di Bonanomi

Arrivati ai giorni nostri inizia una nuova avventura.

«Adesso inizia per me una sfida grandissima, molto affascinante e al tempo stesso estremamente stimolante – ci dice Dario Acquaroli – Gianluca Bonanomi, mio ex compagno di squadra alla Bianchi, mi ha chiamato e mi ha voluto al suo fianco. In Merida Italy è in atto una trasformazione profonda. L’obiettivo è quello di crescere commercialmente sul nostro territorio per arrivare al livello che un bike brand del peso di Merida necessita. La trasformazione dell’azienda da srl in spa è già un concreto passo in quella direzione. C’è tantissimo da fare, ma non vedo l’ora di incominciare. In fondo noi corridori siamo ben abituati a raccogliere le sfide»

Merida logo su bici
Merida Italy ha anche la distribuzione del mercato sloveno
Merida logo su bici
Merida Italy oltre all’Italia segue anche la distribuzione del mercato sloveno

Un solo obiettivo: crescere!

Merida Italy ha la responsabilità della distribuzione esclusiva di biciclette e accessori Merida sia per l’Italia quanto per il mercato sloveno. Un territorio, quest’utlimo, segnalato in grande fermento alla luce delle vittorie in primis di Tadej Pogacar e Primoz Roglic. Anche in Italia si segue dunque il percorso già intrapreso dalla casa madre nella maggior parte delle nazioni europee come Spagna, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra e Austria.

Un sincero “in bocca al lupo” a Dario da tutto il team di bici.PRO

meridaitaly.it

Fornaciari-Bonanomi: cosa fa Merida Italy?

10.02.2021
6 min
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Oggi la nostra call ci mette davanti a Paolo Fornaciari e Gianluca Bonanomi di Merida Italy. Il quadro del mercato post lockdown si va componendo con tratti comuni e criticità personalizzate, un po’ come accade quando si va a comprare una bicicletta davanti alle specifiche delle singole aziende. Dopo Ermanno Leonardi, Cristiano De Rosa e Simone Maltagliati, ecco Merida. La casa madre è un vero colosso, per cui capire in che modo si sia mossa e si stia muovendo farà luce anche sulle realtà minori. Il focus di partenza è lo stesso: che cosa sarà di quest’onda così alta di mercato nelle aziende che hanno nel WorldTour la vetrina principale?

«Andrà a crescere – comincia Bonanomi, Sales Director di Merida Italy – soprattutto per i marchi importanti. C’è più richiesta di tutto, componenti e biciclette. E aziende come la nostra ne avranno certamente vantaggi a lungo termine».

«Eppure all’inizio – gli fa eco Fornaciari, Presidente e Ceo di Merida Italyla tentazione di fermarsi c’è stata. Se avessimo mantenuto i programmi com’erano, ora avremmo più merce da vendere. Ci siamo resi conto della situazione dopo qualche mese e ora è chiaro: non si tratta di una bolla».

Paolo Fornaciari è Presidente e Ceo di Merida Italy
Paolo Fornaciari è Presidente e Ceo di Merida Italy

Andiamo avanti a tre voci per un viaggio che si annuncia molto interessante: la carne al fuoco è davvero tanta.

bici.PRO: L’elettrico recita davvero la parte del padrone?

Bonanomi: «E’ in crescita esponenziale e durerà a lungo, si parla di un trend di 10 anni. Le city bike sono in grande crescita e anche Merida ha iniziato a mandare fuori nuovi modelli. Di fatto la Mtb elettrica sta sottraendo quote di mercato alla bici tradizionale. E quando fra tre anni, peseranno 3-4 chili in meno e avranno batterie più durevoli, a quel punto il sorpasso sarà inevitabile».

La messa a punto delle bici al training camp del team Bahrain Victorious
Messa a punto al training camp Bahrain Victorious
bici.PRO: Il nuovo cliente va in cerca della bici a buon mercato?

Fornaciari: «Il nostro parco bici parte da gamme già piuttosto alte. Una bici da corsa non costa meno di 3.500 euro. Certo, se ne producessimo di più economiche, faremmo certo volumi maggiori, perché verrebbe fuori la massa. Ma ogni azienda fa la sua politica: la nostra punta alla qualità».

Bonanomi: «E’ vero, target alto. Però ad esempio per l’elettrico, a fronte delle grandi richieste, sta arrivando una city bike elettrica con la batteria esterna, che costerà 2.600 euro. I rivenditori la richiedono e Merida in questo ha ritenuto di accontentarli».

bici.PRO: Dicono che i clienti della prima ora sono passati alla svelta dalla bici a buon mercato a quella di gamma superiore.

Fornaciari: «La bici per questo è una… droga. Cominci, senti che ti fa stare bene e ti viene il tarlo di migliorare».

Sponsorizzare il Team Bahrain Victorious è una vetrina molto importante
Sponsorizzare il Team Bahrain resta importante
bici.PRO: Succede anche nell’elettrico?

Fornaciari: «C’è una ricerca esasperata delle prestazioni. Nessuno vuole più la batteria da 500, sembra di parlare di moto. Peso. Durata della batteria. Potenza. Gente che si è documentata, un pubblico completamente diverso. Chi prima arriva a garantire certe prestazioni farà bingo. E non saranno i 500 euro in più a fare la differenza. Non la comprano perché l’elettrica è a zero emissioni, ma per le prestazioni. Da questo punto di vista, il mercato è cambiato molto e temo che i piccoli player non reggeranno l’urto. La bici elettrica costa molto di più».

bici.PRO: Il ritardo nell’arrivo dei gruppi da Taiwan frena anche voi, che siete la casa madre?

Bonanomi: «Abbiamo ritardi di 3-4 mesi. Abbiamo fatto da poco una riunione con Taiwan e ci hanno assicurato che da marzo dovrebbe andare meglio».

Fornaciari: «Semplicemente, a Shimano manca la manodopera a fronte di richieste quattro volte superiori. Merida ha con loro un legame molto forte, per i motori e per i gruppi. Lavoriamo davvero in minima parte con Sram».

L’elettrico vale per lo sport, ma anche per le city bike, in forte aumento (foto Merida)
L’elettrico spopola anche per le city bike (foto Merida)
bici.PRO: Però intanto si annunciano i nuovi gruppi e i vecchi devono ancora arrivare…

Bonanomi: «Abbiamo proprio cominciato da poco a discutere dei nuovi modelli. A ottobre avremmo dovuto fare l’ordine della gamma 2022, ma abbiamo aspettato per lasciare tempo ai negozi. Dal 17 febbraio però partiremo con il 2022 rispettando i tempi che ci hanno dato da Taiwan. Il guaio è che abbiamo ricevuto da poco le conferme per gli ordini 2021. E’ saltato il banco e stanno riprogrammando i montaggi, con l’inevitabile ritardo».

Il mondo elettrico più spinto ha le stesse prerogative del settore moto
Il mondo elettrico più spinto ha le stesse prerogative del settore moto
bici.PRO: Come se la passano secondo voi i negozianti?

Bonanomi: «Fanno fatica. Quelli che hanno fatto programmi e hanno ordinato 100 bici, non possono sperare di averne di più. Per questo è fondamentale uscire con la programmazione 2022, per potersi mettere a posto, ma non è facile non avendo ancora ultimato le consegne 2021».

Fornaciari: «E’ brutto da dire, ma la sensazione è che i piccoli negozi spariranno. Non riescono a reggere le programmazioni che vogliamo noi. Il piccolo non serve dal punto di vista strategico, perché l’asticella si sta alzando verso l’alto. E adesso neanche possono salvarsi con l’officina, perché non ci sono pezzi di ricambio sul mercato. Avevamo delle bici ferme nei cartoni, per ordini sbagliati. E’ arrivato un grosso rivenditore e se le è comprate tutte, anche per recuperare i pezzi».

Gianluca Bonanomi è Sales Director di Merida Italy
Gianluca Bonanomi è Sales Director di Merida Italy
bici.PRO: Da un certo punto di vista, il quadro è inquietante. Motori e cavalli. Botteghe artigianali destinate a chiudere. Avere una squadra WorldTour serve ancora?

Fornaciari: «E’ fondamentale, direi essenziale. Se non ci fosse, perderemmo completamente visibilità nel mercato della strada».

bici.PRO: Seguendo le vostre indicazioni, è un mercato che ha futuro?

Bonanomi: «L’elettrico tira molto, l’anno prossimo ci saranno altri modelli e ci aspettiamo che il settore aumenti ancora. Tutte le aziende sono allineate su questa politica, ma noi stiamo puntando molto anche sulla bici tradizionale, la muscolare. Per il 2022 abbiamo fatto un grosso sforzo. Abbiamo tirato fuori la nuova Reacto e arriverà anche la Scultura con i cavi interni e il manubrio integrato. Il pubblico degli appassionati ci sarà sempre. E del resto la bici muscolare è quella su cui si può lavorare di più nell’innovazione. L’elettrica è solo un fatto di motore e batteria».