Eccola tra le nostre mani finalmente: è la nuova versione della Liv Langma, che abbiamo visto in azione sulle strade del Giro d’Italia Women. Una bici senza compromessi a prima vista. Aerodinamica e leggera. Rigida, ma ben guidabile. Tutte sensazioni che ci ha poi confermato Mavi Garcia, capitana della Liv AlUla Jayco.
«Mi sto trovando davvero bene con questa Langma – ha detto la campionessa spagnola – la stiamo provando adesso. Non è da molto tempo che ce l’abbiamo, ma le prime sensazioni sono state sin da subito quelle di una bici molto veloce, scorrevole e affatto pesante. Nel complesso molto bella ed efficace. Una caratteristica che deve avere la mia bici? Leggera, prima di tutto… e poi anche pulita!».
Peso piuma
Liv Langma, un po’ come la linea maschile di Giant TCR, è ora con il reggisella integrato Variant. Un reggisella che fa parte del telaio monoscocca in carbonio. «Pertanto – specifica il meccanico del team, Valentin Omont – per essere messa a misura questo reggisella va tagliato. Ma ne guadagna molto il peso e ne guadagna anche la rigidità. Pensate che la bici di Mavi, così come la vedete allestita pesa 6,81 chili e lei usa una taglia L. Nelle misure più piccole dobbiamo compensare con del peso in più, altrimenti saremmo fuori regola. In quel caso montiamo le ruote più alte, da 50 millimetri, e siamo a posto».
Grazie alla sua misura più grande, Mavi Garcia può montare le nuove ruote, Cadex Max da 40 millimetri con raggi in carbonio (gli Aero Carbon Spoke) che anch’essi fanno blocco unico con il mozzo (Cadex R3). Dal mozzo al cerchio quindi è tutto un pezzo.
E questa ruota ha sbalordito Mavi stessa come ci ha detto lei nel comportamento di guida. «La bici mi è sembrata molto reattiva, ma la guida è restata semplice», ha detto la spagnola.
Sempre in virtù del “non compromesso” questa all round, può montare coperture fino a 33 millimetri, nel caso si debba affrontare del pavé o una tappa su sterrato come al Tour o la Strade Bianche.
Le scelte di Garcia
La Liv Langma del team Liv AlUla Jayco chiaramente monta il top di gamma, quindi parliamo dello Shimano Dura Ace Di2 a 12 velocità: 54-40 e 11-34 per le tappe più facili e 54-36 e 11-34 per la frazioni più dure. Per Garcia la scelta di una corona grande o piccola dipende soprattutto dal dislivello: se questo è superiore ai 2.000 metri opta per la corona da 36 denti, altrimenti resta fedele alla 40 denti. A meno che non ci siano pendenze estreme.
E top di gamma è anche la componentistica. Nello specifico, il manubrio della Garcia è da 38 centimetri e l’inclinazione dell’attacco (che è da 120 millimetri) è di 8 gradi. Mavi è alta 180 centimetri, giusto per dare un’idea del suo setup.
Aerodinamica al top
Ma come dicevamo prima la Liv Langma è senza compromessi. E anche se è principalmente una bici per scalatori, non rinuncia all’elevato grado di aerodinamicità. Per la Langma sono stati riportati dei concetti presenti sulla bici aero di Liv, la EnviLiv.
In particolare il tubo di sterzo riprende moltissimo la forma proprio della EnviLiv. E il concetto è quello della goccia: più larga davanti, più fina dietro per far scivolare via l’aria. Anche il tubo orizzontale è svasato ai lati, non è né rotondo, né quadrato. Questa forma aiuta molto a far scaricare l’aria quando l’atleta avanza alle alte velocità.
Un altro punto chiave della nuova Langma, sempre legato all’aerodinamica, è il passaggio dei cavi. Passaggio che adesso è totalmente interno. Passano sotto (o meglio, dentro) all’attacco manubrio, il Contact SLR AeroLigh, appositamente ideato per questa bici. Gli stessi cavi passano poi dal manubrio fin dentro il telaio. Anche questo concetto proviene dalla EnviLiv. E lo stesso vale per i cuscinetti e gli spessori adottati.