Richie Porte Trek Tour 2020

Come ruotano le biciclette al Team Trek Segafredo

15.12.2020
3 min
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In occasione della nostra visita nella sede di Trek Italia, ci è stato detto che i meccanici del Team Trek Segafredo cercano di far ruotare le biciclette in dotazione ai corridori in modo che abbiano sempre telai “freschi”. Per capire in che modo e con quali criteri vengono fatte ruotare le biciclette abbiamo parlato con uno dei meccanici del team: Mauro Adobati.

I telai si sfibrano

Nel ciclismo moderno si pone un’attenzione sempre maggiore ai famosi marginal gains, che possono fare guadagnare quei pochi secondi che a volte fanno la differenza fra una vittoria e una sconfitta.
«Cerchiamo di fare ruotare le biciclette – esordisce Mauro Adobati – perché i telai in carbonio nel lungo periodo si sfibrano, però è una cosa che sentono solo i corridori, soprattutto i velocisti. Un amatore medio non se ne accorge nemmeno».

Ma quale è il metro di misura che viene usato in casa Trek Segafredo per cambiare bici a un corridore? «Non ci basiamo sui numeri di chilometri, ma sulla gara che si deve affrontare e se quel corridore può vincerla. Ti faccio l’esempio del Giro d’Italia. Di solito gli diamo una bici che fino a quel momento non hanno usato, che magari era la seconda bici, mentre quella con cui hanno corso tutto l’inizio di stagione la facciamo diventare la terza. In questo modo tutta la squadra affronta le tre settimane con una bicicletta più fresca».

Vincenzo Nibali con la Trek Emonda al Giro d'Italia
Vincenzo Nibali con l’Emonda al Giro d’Italia
Vincenzo Nibali con la Trek Emonda al Giro d'Italia
Vincenzo Nibali con l’Emonda alla presentazione delle squadre al Giro d’Italia

Affare per velocisti

Ci sono corridori che lo notano da soli, altri che non ci fanno caso: «Non tutti i ragazzi badano a questa cosa. Diciamo che sono i velocisti quelli a cui serve di più questo tipo di rotazione. E’ in volata al massimo della potenza che si sente maggiormente la differenza fra un telaio molto usato e uno più fresco. Comunque, quest’anno abbiamo fatto girare anche le bici di Nibali, in pratica ha avuto sempre una bici nuova nelle occasioni che per lui erano importanti».

In base agli obiettivi

Adobati ci ha spiegato che non si guardano tanto i chilometri, ma si decide di far ruotare la bicicletta di un corridore in base alle possibilità che questo ha di vincere quella determinata gara. Quindi per un Mads Pedersen l’appuntamento importante può essere la Roubaix o il Giro delle Fiandre, mentre per Nibali sono i grandi giri.
«Per chi fa le classiche del nord il discorso è ancora un po’ diverso, perché per la Roubaix e in buona parte anche per il Fiandre, usano la Domane, la nostra bicicletta progettata appositamente per quei tipi di terreni, quindi si trovano ad avere una bicicletta nuova»

E le ruote?

Finora abbiamo parlato soprattutto del telaio, ma ci sono altri componenti che vengono fatti girare? «Facciamo girare anche le ruote. Devo dire che ne abbiamo talmente tante che sappiamo quali sono quelle più usate e le cambiamo abbastanza di frequente».

Mads Pedersen BinckBank Tour 2020
Mads Pedersen vittorioso in volata con la Madone
Mads Pedersen BinckBank Tour 2020
Mads Pedersen vince una volata al BinckBank Tour con la sua Madone

Quante Trek usano?

A questo punto la nostra curiosità ci ha portato a chiedere ad Adobati quante sono le biciclette che vengono fornite a ogni corridore: «Tutti i corridori hanno quattro biciclette da strada, una a casa e tre in magazzino, più due da cronometro, una a casa per allenarsi e una in magazzino. Poi abbiamo i capitani che arrivano ad avere cinque o sei biciclette da strada, mentre gli specialisti delle cronometro hanno tre o quattro bici da crono. Infine, i corridori che fanno le classiche hanno altre due Domane, che usano come ti dicevo prima. Come vedi materiale ne abbiamo e cerchiamo di farle ruotare in base agli obiettivi dei singoli corridori».

Giuseppe Archetti al Giro 2019

Meccanici cosa si ricompra per la nuova stagione?

26.11.2020
4 min
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Durante la stagione i meccanici cambiano una miriade di componenti soddisfacendo le richieste dei corridori. Ci siamo chiesti se ci sono degli attrezzi o dei materiali che all’inizio di quella nuova non devono proprio mancare. Così abbiamo sentito alcuni meccanici di alcune squadre per farci raccontare le loro esigenze.

Il calibro non deve mancare

Iniziamo da Giuseppe Archetti, responsabile dei meccanici dell’UAE Team Emirates e anche meccanico della nazionale italiana.
«Direi che attrezzi da lavoro tipo chiavi esagonali, forbici, pinze varie, non li cambiamo spesso, almeno che non si siano rotte – esordisce così Archetti – ma è difficile, di solito durano qualche anno».

Il discorso cambia un po’ se cambia il marchio dei gruppi in dotazione alla squadra. «Nel caso in cui si cambia l’azienda che fornisce i gruppi allora bisogna cambiare alcune chiavi particolari per i serraggi, perché ogni marchio ha la sua».

Ma c’è un attrezzo che proprio non deve mancare: «E’ il calibro per il forcellino del cambio posteriore, perché con gli spazi stretti dei cambi moderni se non hai questo attrezzo, che ti permette di tenere la catena in linea con la ruota posteriore, allora sono guai».

E poi c’è la chiave dinamometrica: «A forza di prendere una botta di qua e una di la ogni tanto la cambiamo perché si sballa un po’, ed è importante averla per i serraggi corretti».

chiave dinamometrica
La chiave dinamometrica è tra gli strumenti più controllati
Chiave dinamometrica
La chiave dinamometrica è una delle più controllate e tenuta con maggiore cura

Il camion deve essere funzionante

Matteo Cornacchione è uno dei meccanici del Team Ineos Grenadiers e anche lui ci fornisce particolari interessanti.

«Diciamo che noi siamo ben messi con Unior – dice – che è l’azienda che ci rifornisce di attrezzatura. Non ci sono chissà quali chiavi da sostituire, perché di solito durano qualche anno. Ti dico che le uniche che cambiamo ogni anno sono le brugole da 2, 3 e 4 millimetri, perché sono quelle che usiamo maggiormente per i serraggi dei manubri e selle. Quelle un po’ si rovinano e allora le cambiamo a inizio anno per stare sicuri».

Ma c’è un grande lavoro che i meccanici della Ineos fanno ogni anno prima della stagione ed è quella di controllare che tutto funzioni sul camion.

«A dicembre, la settimana prima del raduno con i corridori – spiega – controlliamo che tutto funzioni sul camion officina. Controlliamo l’idropulitrice, perché se non funziona quella sono guai. Guardiamo se il frigorifero, la lavatrice, le scalette interne e i cassetti sono tutti funzionanti. Una volta fatto questo, il camion va a fare il tagliando e poi lo riforniamo con il materiale che ci può servire per almeno un mese di gare».

Cavaletto Bicisupport
Anche i cavaletti più rovinati vengono sostituiti
Cavaletto Bicisupport
Anche i cavaletti più rovinati vengono sostituiti a inzio stagione

Occhio alla dinamometrica

Passando in casa Trek Segafredo, Mauro Adobati è più o meno sulla stessa linea.

«Non cambiamo molte chiavi – spiega – le uniche che si usurano durante la stagione e preferiamo avere nuove ogni anno sono le torx e le brugole da 4 e 5 millimetri, che sono quelle che usiamo per stringere i manubri, le pinze dei freni a disco e il reggisella».

Anche per Adobati la dinamometrica è un attrezzo da tenere in ordine.
«La dinamometrica non la cambiamo tutti gli anni – dice – però cambiamo l’innesto alla chiave per non rischiare. Sai, a forza di stringere, gli innesti si arrotondano e si rovinano. Poi cambiamo i cavalletti più rovinati, ma più per una questione estetica a cui gli sponsor tengono molto, giustamente».

Mauro Adobati ci fa notare che: «cambiando le bici tutti gli anni, abbiamo tutto nuovo e quindi non c’è una grande usura degli attrezzi. E poi veniamo riforniti di molto materiale ogni anno quindi abbiamo tutto in abbondanza».

Le chiavi a brugola e le Torx sono fra le più sostituite
Le chiavi a brugola e le Torx sono fra le più sostituite
Le chiavi a brugola e le Torx sono fra le più sostituite
Le chiavi a brugola e le Torx sono fra le più sostituite all’inizio di ogni stagione

Se cambia il gruppo, allora…

Uno dei meccanici più esperti del gruppo è Nazareno Berto che ora è in forze alla Bardiani CSF.
«A inizio anno – dice – cambiamo qualche chiave torx e le brugole da 2, 3, 4 e 5 millimetri, per il resto abbiamo i nostri attrezzi che usiamo finché non si rompono, ma è difficile».

Berto ci conferma quanto detto da Archetti: «C’è bisogno di attrezzi nuovi solo quando si cambia il marchio del gruppo, se passi da Shimano a Campagnolo o Sram. In quel caso ti servono attrezzi specifici per ogni marchio, soprattutto per l’impianto idraulico dei freni a disco, perché ogni azienda ha il suo sistema, le sue pastiglie, le guaine, le siringhe per l’olio, le pinze freni diverse. In quel caso allora bisogna rifornirsi di nuovo e non deve mancare nulla»