Dal Comitato del Lazio, secca risposta a Cavaliere

15.01.2022
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«Buongiorno – dice il messaggio su Facebooksono Maurizio Brilli, il Presidente del CR Lazio della FCI. Scrivo questo messaggio con amarezza dopo aver letto l’intervista a Clemente Cavaliere del 21 dicembre u.s., soprattutto per le imprecisioni che sembrano cercare di sminuire il lavoro dei CC.RR del centro sud. Mi limito a dire che il Lazio ha trasferito atleti Juniores in Campania, proprio verso la società di Clemente Cavaliere, sia nel 2021 che nel 2022. Inoltre mi sembra assurdo dire che tra i Comitati del Centro Sud ci siano solo 15 tesserati Juniores, quando solo il Lazio nel 2021 ne ha tesserati 82. Non aggiungo altro».

Maurizio Brilli di Aprilia è Presidente del Comitato regionale del Lazio
Maurizio Brilli di Aprilia è Presidente del Comitato regionale del Lazio

L’accusa di Cavaliere

Avevamo avuto la sensazione, nel raccogliere la risposta di Cavaliere all’intervista di Ruggero Cazzaniga, che l’ex corridore campano avesse calcato la mano e il messaggio del Presidente del Comitato laziale l’ha in qualche modo confermato.

Cavaliere aveva parlato senza mezzi termini contro l’operato dei Comitati Regionali del Centro Sud, dicendo nello specifico che alcuni atleti del Lazio lo avrebbero contattato, ma non sarebbero stati lasciati liberi di uscire dalla regione (nella foto Facebook in apertura, Cavaliere è in realtà con il laziale Santarpia in una gara del 2021). Per questo abbiamo chiamato Brilli, eletto alla guida del ciclismo regionale il 17 gennaio del 2021.

«Ci additano come una piccola regione – inizia dopo i saluti – ma siamo tornati dai campionati italiani di ciclocross con 11 medaglie. Credo che partire dai dati oggettivi e dai numeri ufficiali sia il modo migliore per fare certe valutazioni».

Che cosa non va nella tesi di Cavaliere?

Ha indicato il Lazio come una regione che non fa uscire i suoi atleti. La prima cosa che mi viene in mente è che nel 2019 gli abbiamo dato Simone Forcina quando Cavaliere aveva affiliazione in Basilicata, mentre nel 2020 gli abbiamo dato Giuliano Santarpia e Alessandro Bontempi. Nonostante potessimo applicare la norma che blocca i passaggi fra le regioni, abbiamo deciso di non avvalercene. Sono presidente da un anno, rispondo del presente, ma sono abbastanza convinto che fosse lo stesso in passato. Il consiglio si è riunito e abbiamo disposto in questo senso.

Che cosa prevede la normativa?

Per certi versi limita la libertà personale dell’atleta, ma tutela la volontà dei comitati Regionali di salvare l’attività. Lasciamo stare il nostro caso, mi metto nei panni delle regioni che hanno 40 juniores. Se 10 partono verso altre regioni, le società organizzatrici perdono lo zoccolo duro per organizzare le loro corse. Mi sento di spezzare una lancia in loro favore. La Sicilia ad esempio ha valutato di applicare la norma per salvare il movimento nella regione. Lo fanno legittimamente a tutela dell’attività dopo una seria analisi dei dati oggettivi.

Sembra di capire che, pur non avendo applicato la regola, lei non sia troppo d’accordo con i trasferimenti fuori regione.

Vanno via, fanno una stagione e il più delle volte tornano indietro, avendo perso un anno. Mentre l’attività della regione di origine nel frattempo ne ha risentito. A volte fermare questi spostamenti è una decisione necessaria.

Cavaliere dice: «ci sono circa 15 corridori della categoria juniores in cinque regioni della nostra area: Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria».

Ho letto e penso che sia un’analisi farneticante. Solo nel Lazio nell’ultima stagione gli juniores erano 82. Ma quello che più mi colpisce delle sue parole è che le istituzioni passano per non essere all’altezza del loro compito e questo non è giusto. Nei Comitati Regionali ci sono persone che si mettono a disposizione dell’attività e meritano rispetto.

Cavaliere fa il suo interesse…

Lui faccia pure il suo interesse, faccia pure il manager, ma non dica cose che non rispondono al vero e soprattutto rispetti le regole.

Dove sta la ragione? I numeri forniti da Brilli parlano in realtà piuttosto chiaramente, ma se dopo la provocazione di Cavaliere e la risposta di Maurizio Brilli altri attori vogliono intervenire nel dibattito, la nostra porta è sempre aperta…