Alla scoperta della Rossignoli, tricolore figlia d’arte

28.06.2025
5 min
Salva

Primo anno da junior, con alle spalle appena 6 gare di alto livello e Matilde Rossignoli è già campionessa d’Italia. Basterebbe questo dato per sottolineare il valore dell’impresa della diciassettenne di Salizzole che sabato a Trieste ha messo in fila ragazze più esperte andando a prendersi di forza la maglia tricolore. Per molti Matilde risulta ancora abbastanza sconosciuta, eppure la sua vittoria non è arrivata per caso, perché parliamo di un prospetto molto interessante, che ha già conosciuto la maglia azzurra.

Lo sprint finale della veneta per tenere lontano il gruppo. Il titolo italiano è suo (foto profilo Instagram)
Lo sprint finale della veneta per tenere lontano il gruppo. Il titolo italiano è suo (foto profilo Instagram)

La cosa che colpisce, parlando con Matilde, è la consapevolezza di sé, inconsueta per una ragazza della sua età: «Ho iniziato da G5 seguendo un po’ le orme di famiglia, mio padre è stato professionista dal 1985 al ’90. Sono cresciuta nel Gs Luc Bovolone dove ho conquistato nel 2022 il titolo italiano esordienti 2° anno. Da quest’anno sono nella BFT Burzoni. Sono adatta ai percorsi ondulati, per natura mi piacciono i tracciati difficili dove poter attaccare. Mi alleno nella zona del veronese ma io sono nella parte della Pianura Padana, così per allenarmi spesso mi spingo a Soave e affronto la salita di Boscochiesanuova».

Al mattino della gara che cosa pensavi?

Ero fortemente determinata, sapevo che potevo giocarmela per la vittoria perché nelle ultime settimane avevo dimostrato di stare bene, conquistando anche una Top 10 in Francia e salendo sul podio al Trofeo Bike Service dove ho conquistato anche il Gran Premio della Montagna. Dovevo solo giocare bene le mie carte perché il percorso era adatto alle mie caratteristiche.

Matilde è al suo primo anno junior. Suo padre Francesco ha corso nella Carrera con Chiappucci
Matilde è al suo primo anno junior. Suo padre Francesco ha corso nella Carrera con Chiappucci
Come hai gestito la corsa?

La fuga iniziale non mi aveva fatto particolarmente paura, c’erano anche due compagne di squadra e quindi abbiamo lasciato alle altre squadre l’iniziativa. Sapevo che lo strappo finale avrebbe fatto la differenza e allo scollinamento eravamo ancora una quindicina. Io avevo provato a fare selezione, ma senza successo. Dopo la discesa c’era però un tratto in pianura e lì ho visto che tutte rallentavano per preparare la volata, così sono partita a tutta per prenderle in contropiede.

E’ un po’ questo il tuo marchio di fabbrica?

Sì, non sono propriamente una scattista, non sono velocissima ma mi piace attaccare, provarci sempre e questa volta è andata bene, avevo le gambe che giravano davvero forte. Ora vorrei mostrare questa bellissima maglia il più possibile e magari battezzarla con un successo.

La veronese aveva già vinto un titolo italiano da esordiente con il Gs Luc Bovolone
La veronese aveva già vinto un titolo italiano da esordiente con il Gs Luc Bovolone
C’è qualche modello a cui ti ispiri?

In verità ne ho due: Demi Vollering e Lotte Kopecki. Dell’olandese mi piace come affronta le salite, la determinazione che ci mette e come riesce a gestire le corse a tappe. Della Kopecki apprezzo soprattutto il suo spirito di squadra, il sapersi sacrificare per le altre pur essendo tra le più forti al mondo. Quel che ha fatto alla Milano-Sanremo per la Wiebes è spettacolare…

E’ curioso che ti piacciano due atlete che lo scorso anno correvano insieme e che si sono separate non propriamente in maniera serena…

Io credo che sia nell’ordine delle cose, sono due campionesse, in corsa erano un bel duo, sapevano anche aiutarsi a vicenda. Secondo me il fatto che ora corrano per due squadre diverse è una nuova sfida anche per loro, più stimolante. Io non parteggio per nessuna delle due, mi piacciono entrambe in maniera diversa.

La Rossignoli ha trovato grande feeling con il suo team, che ha contribuito al suo trionfo
La Rossignoli ha trovato grande feeling con il suo team, che ha contribuito al suo trionfo
Qual è l’ambiente fra le juniores, c’è molta competizione fra voi?

Solo in gara perché per il resto c’è un forte legame. Con alcune come la Campana siamo compagne di squadra, con altre come la Pegolo ci conosciamo da quand’eravamo esordienti, significa che da almeno 5 anni ci vediamo in giro per le gare e spesso siamo anche insieme ai raduni della nazionale, quindi posso dire che al di fuori delle corse siamo tutte amiche.

Come concili lo studio con gli allenamenti?

Non è molto facile, io ho appena finito il 3° anno al Liceo Linguistico e con gli allenamenti tornavo sempre a casa a metà pomeriggio per mettermi subito a studiare. Ora posso allenarmi al mattino, quand’è più fresco e dedicare il resto della giornata alle mie attività. E’ indubbiamente meglio.

Pochi giorni dopo il trionfo tricolore, la Rossignoli ha preso parte alla prova a cronometro, finendo sesta
Pochi giorni dopo il trionfo tricolore, la Rossignoli ha preso parte alla prova a cronometro, finendo sesta
Considerando le tue caratteristiche e la maglia che ora porti indosso, non è azzardato pensare a una tua convocazione per europei e mondiali…

Lo spero tantissimo, ho visto qualcosa dei percorsi e mi piacciono particolarmente, poi vestire la maglia azzurra è sempre un grande onore. Spero di essere presa in considerazione, ma intanto prima ci sono gli europei su pista e quello è il mio primo obiettivo, magari per la madison che è la mia specialità preferita in assoluto. D’altronde sono una vera ragazza di squadra…