Alle origini di Milesi, nei racconti del primo presidente

12.08.2023
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«Ma quale sorpresa! Noi un po’ ci speravamo, il percorso era adatto a lui”. Marco Taddeo è il presidente della Ciclistica Trevigliese, la società bergamasca (di Treviglio, appunto) che per due anni è stata quella di Lorenzo Milesi, fresco vincitore del campionato del mondo under 23 a cronometro, che stamattina correrà anche la prova in linea.

Campione italiano

Con quella squadra, Lorenzo vinse il campionato italiano di specialità a Orsago, categoria juniores (in apertura, sul podio con il compagno Piganzoli giunto terzo, immagine photors.it). Un bel biglietto da visita, ma guardando la lista dei partenti a Glasgow, per lui c’era poco spazio. Outsider, poco di più. 

«Per noi che lo conosciamo bene invece – sottolinea Taddeo – quel tracciato poteva esaltare le sue caratteristiche. Poche curve, grande velocità, ma soprattutto quello strappone finale che portava all’arrivo che avrebbe messo in luce la sua esplosività e le sue doti in salita, vuoi anche per le sue origini di San Pellegrino».

Già, San Pellegrino, la sua culla e la culla di famiglia, un’oasi di benessere, fiore all’occhiello della Val Brembana e base strategica per affrontare alcune delle salite più belle ed impegnative della bergamasca. Non è un caso che Ivan Gotti, vincitore di due Giri d’Italia, sia di lì.

In azione a Orsago, Milesi conquista il tricolore crono juniores del 2020 in maglia Trevigliese
In azione a Orsago, Milesi conquista il tricolore crono juniores del 2020 in maglia Trevigliese

Il calcio e la caviglia

Insomma, a Treviglio (luogo dove invece non si fa fatica a macinare chilometri in pianura), lo sapevano, ma da buoni bergamaschi stentano a dirlo chiaro e tondo. Anche se, a posteriori, hanno tutte le carte in regola per farlo. Al di là di ogni predizione, è sempre curioso scavare nella gavetta di un corridore affidandosi a chi lo ha visto pedalare da giovanissimo.

«Ce lo avevano segnalato i nostri amici del Pedale Brembillese – ricorda il presidente Taddeo – e noi lo abbiamo accolto come scommessa. Sapevamo della sua storia da calciatore, interrotta a causa di un infortunio serio alla caviglia, ma avevamo visto dei numeri in lui. Nella sua prima gara si era piazzato venticinquesimo (si trattava della Gazzaniga-Onore, roba da scalatori puri ndr.) poi nelle altre tre era finito a terra perché in gruppo non sapeva ancora starci. Ma da quel momento in poi ha imparato e i risultati sono stati importanti. Con noi è rimasto i due anni da juniores, tra i 17 e i 18 anni. Nel primo aveva già fatto vedere buone cose e nel secondo ha vinto il campionato italiano che per noi è stata una gioia immensa: la prima maglia tricolore della nostra società».

Nel 2021 al primo anno da U23, Milesi ha corso alla Beltrami, senza ottenere risultati. Poi è passato alla DSM
Nel 2021 al primo anno da U23, Milesi ha corso alla Beltrami, senza ottenere risultati. Poi è passato alla DSM

La Roubaix e la Liegi

Un passo avanti, accarezzando l’iride, per capire che tipo di corridore possa diventare Lorenzo. «E’ particolarmente portato per la cronometro – spiega Taddeo – in salita non molla, è un atleta completo. Credo sia un corridore da corse di un giorno. A lui piace molto l’idea delle classiche del Nord, ne abbiamo parlato spesso, sognando, scherzando…».

Impossibile non chiedere al suo ex presidente a quale classica potrebbe puntare: «Una Parigi-Roubaix – ipotizza – una Liegi, corse che a lui piacciono molto. Lo vedo adatto anche al ciclismo moderno, dove si può scattare in ogni momento. Lui ha quei numeri e una volta che parte poi, da buon cronomen, sa mantenere un suo ritmo».

Lo scorso anno Milesi ha vinto l’ultima tappa al Tour de l’Avenir, battendo lo stesso Alec Segaert della crono di Stirling
Lo scorso anno Milesi ha vinto l’ultima tappa al Tour de l’Avenir, battendo lo stesso Alec Segaert della crono di Stirling

Paragoni importanti

Taddeo lo dice sorridendo, con l’emozione e la commozione ancora in corpo. Non gli sembra vero di parlare di un suo ex atleta, oggi campione del mondo. Dice che la sua storia da ex calciatore e da giovane promessa venga accostata per similitudini a quella di Remco Evenepoel. Sorride, per non mettere pressione al suo ex ragazzo e passa agli auguri.

«E’ un ragazzo davvero serio – dice – con la testa sulle spalle, semplice, ben voluto da tutti e anche molto competitivo. Gli auguro che questo sia solo l’inizio».

Dalla crono alla strada: oggi Milesi correrà la prova in linea degli U23, poi andrà alla Vuelta (foto FCI)
Dalla crono alla strada: oggi Milesi correrà la prova in linea degli U23, poi andrà alla Vuelta (foto FCI)

Occhio a Romele

Oggi però c’è la corsa in linea e allora non possiamo non chiedere a Taddeo cosa dobbiamo aspettarci da Lorenzo. Pronta, arriva la mano da presidente delle giovanili che prova a chetare le acque.

«Me lo chiedono in tanti dopo il successo di mercoledì. Io credo che Lorenzo abbia già speso molto nella cronometro – ammette il presidente della Ciclistica Trevigliese – per cui punterei su altri. Già che ci sono, faccio un nome: Alessandro Romele. E’ un altro nostro ex allievo, so che ha lavorato tanto per questo mondiale per cui tutti noi faremo il tifo per lui. Non sono un tecnico, ma conosco molto bene i miei ragazzi».

Lo sguardo dolce, ma convinto con cui fornisce il pronostico è rassicurante, come una borraccia passata dall’ammiraglia al momento giusto. Parola di presidente, c’è da crederci.

Novak 2022

Pavel Novak, appena arrivato già batte tutti…

12.06.2022
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Nel ciclismo contemporaneo si parla sempre dei talenti precoci, tanto che questa definizione rischia di essere abusata a uso e consumo dei procuratori che piazzano fra le varie squadre giovani ancora acerbi promettendo mirabilie. Ci sono però storie che fanno davvero pensare di essere di fronte a un corridore baciato da capacità fuori del comune. Quella di Pavel Novak, il ragazzo della Repubblica Ceka che sta contrassegnando la stagione degli juniores, è una di queste.

A renderlo speciale non è solo il fatto che parliamo di un corridore che a dicembre compirà 18 anni, ma che ha un’esperienza ciclistica davvero minima, avendo iniziato a praticare ciclismo solamente un paio d’anni fa. Prima, per 10 anni si era dedicato all’hockey su ghiaccio che nel suo Paese è uno degli sport nazionali, sicuramente più praticato del ciclismo. Forse nell’hockey sarebbe stato uno dei tanti, sulle due ruote si è già saputo distinguere come un vero “killer”, dalla perfetta scelta di tempo nelle sue azioni e con qualità innate.

Un arrivo inaspettato

Com’è arrivato Novak dalle parti italiane? A spiegarlo è Marco Taddeo, presidente della Ciclistica Trevigliese che quando ne parla lascia trasparire un’attenzione come quella che si ha per un figlio acquisito.

«Eravamo in contatto con Marco Cattaneo – racconta – che aveva portato in Italia i fratelli Vacek e ci aveva suggerito di andare agli europei di Trento per vedere un ragazzo che doveva venire da noi. Lì, il suo contatto ceko gli sottopose un cambio, parlandogli di questo ragazzino appena approdato al ciclismo, ma che già si era guadagnato la nazionale.

Taddeo Romele 2021
Il presidente Marco Taddeo con un altro talento uscito dal team: Alessandro Romele
Taddeo Romele 2021
Il presidente Marco Taddeo con un altro talento uscito dal team: Alessandro Romele

Il test e quei dati strabilianti…

«Lo portammo da noi per fargli fare qualche test – prosegue Taddeo – alla fine guardammo il Garmin ed eravamo convinti che non avesse funzionato, c’erano valori enormi. Invece funzionava benissimo… Quella è stata la prima volta che Pavel ci ha stupito, ma certamente non è stata l’ultima…».

Quei numeri da pro’ sono diventati una costante, come anche lo stupore dei dottori in base ai suoi valori. Ma tutto questo potrebbe anche non bastare, se non fosse corroborato da una voglia innata di vincere.

«All’Eroica – riprende Taddeo – erano andati in fuga in 8, lui li ha ripresi e staccati tutti insieme, per vincere in solitudine. Come aveva fatto alla Piccola San Geo e alla Dondeo. Lui vince sempre così, di forza».

A fronte di un carattere così forte in corsa, c’è un ragazzino che ha preso il coraggio in mano e ha lasciato la famiglia per inseguire il suo sogno a migliaia di chilometri di distanza.

«E’ un bravissimo ragazzo – ancora Taddeo – e la cosa che mi colpisce è che è molto più maturo della sua età. Vive in una casetta vicino la nostra e si fa tutto da solo, taglia anche l’erba del prato… E’ un po’ timido, a volte sembra sulle sue, ma con i ragazzi va molto d’accordo».

A scuola di italiano

Un dato che possiamo testimoniare direttamente. Al di là dell’ostacolo linguistico, Pavel è uno che parla poco ma sempre in maniera diretta.

«Qui in Italia – racconta – mi sono trovato benissimo, la società mi ha messo a disposizione tutto quel che serve e ho trovato un ambiente ideale. Per me non è facile, sto imparando qualche parola di italiano ma è molto diverso dalla mia lingua. Comunque con i ragazzi attraverso l’inglese ci intendiamo benissimo e sono diventati tutti amici».

Tanto è vero, come testimonia Taddeo, spesso vanno a tenergli compagnia quando non ci si allena, avendo costituito un bel gruppo anche al di fuori del ciclismo.

Un passista scalatore

Tecnicamente Novak è il classico passista: «Gli piacciono molto i percorsi duri – dice Taddeo – le salite non gli fanno paura, anche se non è leggerissimo, infatti parte sempre sui tratti duri facendo la differenza».

«A me piacciono soprattutto le corse a tappe – rilancia lui – dove penso di poter emergere maggiormente». Infatti alla Corsa della Pace ha chiuso 6° e al Tour du Pays de Vaud aveva iniziato molto bene, con un 3° e un 8° posto, ma quando avrebbe dovuto affrontare la cronometro che poteva proiettarlo in vetta, è stato costretto al ritiro per un problema fisico. Non tutto il male però viene per nuocere, infatti ne ha approfittato per tornare a casa e stare un po’ in famiglia.

Novak Compagni 2022
Novak è arrivato quest’anno alla Ciclistica Trevigliese trovando molti amici (foto Eligio Bianchessi)
Novak Compagni 2022
Novak è arrivato quest’anno alla Ciclistica Trevigliese trovando molti amici (foto Eligio Bianchessi)

Subito pro’? Meglio aspettare…

Chiaramente, a dispetto della giovane età, l’obiettivo è bruciare le tappe: «Io voglio passare fra i pro’ prima possibile, ma molto dipenderà dai risultati che farò da qui alla fine della stagione».

Su di lui sono in tanti ad aver posato gli occhi, anche squadre del WorldTour, ma Taddeo getta acqua sul fuoco: «Di richieste ne abbiamo tantissime, ma ci siamo impegnati con la famiglia a valutare il meglio per lui, se necessario tenerlo ancora con noi e fargli fare tutti i passi necessari. Deve passare sulla base di un progetto, che contempli anche le necessarie esperienze fra gli Under 23».

Nel suo immediato futuro ci sono altre gare a tappe, soprattutto all’estero: «Stiamo sviluppando un calendario alternativo dopo la cancellazione del Giro del Friuli, per far fare esperienza a lui come agli altri ragazzi, poi chiaramente ci saranno gli impegni con la sua nazionale. Di una cosa però sono certo – afferma risoluto Taddeo – èun ragazzo che sa gestirsi e che gestiamo con attenzione, anche e soprattutto nei carichi di lavoro in allenamento, dove molto raramente tocca le 4 ore. E’ un diamante grezzo ma purissimo, che va protetto».