L’Etape Parma, il 28 aprile l’Emilia si fa gialla

22.12.2023
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Quella che in Francia si chiama L’Etape du Tour e si corre sul percorso di una tappa della corsa in svolgimento (nel 2024 a Nizza), in Italia si chiamerà L’Etape Parma by Tour de France. L’annuncio con i dettagli è arrivato ieri e la suggestione del grande evento ha già fatto parlare. Per quello che rappresenta in sé e quello che potrebbe portare come riflesso diretto.

Qui l’Etape du Tour 2023. La prossima si svolgerà sul percorso della tappa di Nizza (foto ASO)
Qui l’Etape du Tour 2023. La prossima si svolgerà sul percorso della tappa di Nizza (foto ASO)

Doppio appuntamento

Domenica 28 aprile, si legge nel comunicato di Extra Giro, L’Etape by Tour de France a Parma sarà una grande occasione per immergersi in anticipo nella leggenda del Tour de France, scegliendo tra due percorsi. La Granfondo competitiva su percorso lungo (The Race), con cronometraggio integrale, misura circa 140 chilometri con 5 Gpm e 2.800 metri di dislivello. La Granfondo con percorso corto gourmet (Gourmet), con cronometraggio parziale, misura circa 74 chilometri con 1.000 metri di dislivello.

Nell’atmosfera del Tour de France, i corridori si sfideranno sulle salite del percorso e i vincitori assoluti riceveranno le ambite maglie del Tour de France. Dentro e fuori dal percorso, i corridori avranno l’opportunità di vivere il Tour de France a diversi livelli con dettagli che saranno presto svelati dagli organizzatori. Tra le particolarità, i ristori gourmet lungo il percorso con le specialità della Food Valley.

Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro, ha la visione di come l’evento “francese” possa accelerare lo sviluppo del cicloturismo
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro, ha la visione di come l’evento “francese” possa accelerare lo sviluppo del cicloturismo

Parola a Extra Giro

Abituati alla versione francese, ci siamo così rivolti a Marco Pavarini che la organizzerà, per capire meglio di cosa si tratti. Sappiamo che Parma ha una forte vocazione per il cicloturismo e che tanto si potrebbe ancora fare. Allo stesso modo in cui è evidente che l’Emilia sia poco toccata, se non di passaggio, dal Tour de France in Italia: Parma è la città di Adorni, giusto che sia rappresentata da un tocco di giallo.

«L’amministrazione lo ha capito – dice Pavarini – e anche la Regione, pertanto ci siamo messi al lavoro per portare una manifestazione di livello su un territorio che ha sempre avuto grandi eventi, ma che da qualche anno ne era fuori. Scopriremo presto se il richiamo del Tour sia qualcosa che effettivamente funziona, ma è certo che all’estero funzioni bene. Questa manifestazione si fa in tanti Paesi diversi, noi ne abbiamo preso l’esclusiva per l’Italia per i prossimi tre anni, per cui può rimanere in Emilia o andare anche fuori regione. Lo scorso anno sono state fatte 35 gare in 24 Paesi, in Spagna se ne sono fatte due: una a Bilbao e una a Madrid. Poi in Portogallo, Croazia, Danimarca, Cina, Stati Uniti, Messico».

La manifestazione gourmet del sabato si svolgerà lungo la Food Valley (foto Turismo Emilia Romagna)
La manifestazione gourmet del sabato si svolgerà lungo la Food Valley (foto Turismo Emilia Romagna)

Attraverso la Food Valley

L’Etape Parma by Tour de France, si legge ancora nel comunicato, sarà anche un vero paradiso per i cicloturisti gourmet, un viaggio attraverso i territori della Provincia di Parma per scoprire le specialità del territorio. Il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, e tanto altro, fino alla sede di ALMA, la Scuola di Cucina Italiana più famosa e autorevole del mondo, nella Reggia di Colorno.

La granfondo si svolgerà domenica 28 aprile. Il giorno prima, sabato 27 aprile, al Parco Ducale di Parma, si aprirà il Villaggio Parma, con esposizioni, dimostrazioni, test-bike, meet and greet con ex professionisti, con il Museo del Tour de France portato per l’occasione in Italia e gemellato con il Museo Digitale del Ciclismo Italiano. Sarà anche la giornata dedicata al cicloturismo, potendo scegliere tra due opzioni. La Cicloturistica Food Valley Bike aperta a tutti (60 chilometri) e il Percorso Family and kids (25 chilometri) sulla Food Valley Bike.

La prima Etape du Tour si svolse nel 1993 per ricordare l’impresa di Chiappucci a Sestriere nel 1992 (foto GDS)
La prima Etape du Tour si svolse nel 1993 per ricordare l’impresa di Chiappucci a Sestriere nel 1992 (foto GDS)

Sulle orme del Diablo

L’origine della manifestazione è antica ormai di trent’anni. E lentamente attraverso le parole di Pavarini la memoria inizia a riallacciare i fili col passato.

«L’evento nacque nel 1993 – ricorda Marco – con un grande evento amatoriale che ricreasse la magia dell’impresa di Claudio Chiappucci del 1992 a Sestriere. E mentre in Francia possono farla nei giorni del Tour sul percorso di tappa, si è convenuto che nel resto del mondo la data sia fissa. Qui purtroppo non c’era la possibilità di farla sul percorso del Tour de France, abbiamo anche provato a capirlo. E così abbiamo valutato l’opzione di Parma, aprendo forte la porta sul cicloturismo. Per cui stiamo lavorando perché questo percorso diventi permanente o abbia dei tratti che diventino permanenti. Alcuni territori hanno bisogno di una scossa per far partire il business del cicloturismo e noi pensiamo che questa possa essere una di quelle scosse.

«A Nizza hanno aperto le iscrizioni e in pochi giorni sono arrivai al sold-out con 16.000 ciclisti. Qui si vedrà di quali numeri parliamo. Potrebbero essere 2.000 come pure 5.000, dipenderà da come ci si lavorerà sopra. E poi comunque il legame col Tour può essere un bel lancio, a partire dal fatto che metteremo in palio anche dei pass per seguire da dentro la Grande Partenza».

Parma è stata scelta dalla Comunità Europea anche per diventare un modello di sostenibilità (foto Ohga)
Parma è stata scelta dalla Comunità Europea anche per diventare un modello di sostenibilità (foto Ohga)

La città della bici

Il territorio di Parma è pronto ad ospitare l’evento, mostrando a partecipanti provenienti dall’Italia e dal mondo i propri paesaggi, l’accoglienza e le eccellenze enogastronomiche. 

«Siamo da sempre la città della bicicletta – dice Gianluca Borghi, Assessore alla Mobilità del Comune di Parma – e quest’anno siamo stati scelti dall’Europa per diventare un modello di sostenibilità. L’Etape Parma sarà un momento importante ed internazionale per vivere Parma e il suo territorio a due ruote. Sarà un’occasione per sviluppare, ancora una volta, una cultura di mobilità rispettosa dell’ambiente ed evidenziare come sia appropriata Parma da percorrere pedalando».  

Bike Sound in tour per l’Italia: bici, musica e territori

08.11.2023
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Che la bici sia il mezzo più dolce e green per scoprire i territori è un dato di fatto. Per rendere ancora tutto più immersivo perché non accompagnarlo con un po’ di musica? E’ l’intuizione che ExtraGiro ha messo in campo con la prima edizione dedicata a Valle Savio Bike Sound. Ora si rilancia pronta a contagiare tutto il territorio nazionale a colpi di pedale e plettro in un contesto fatto di passione e voglia di vivere una bike experience unica.

«Realizzeremo una serie di eventi Bike Sound – ha detto Marco Pavarini, direttore di ExtraGiro – per la promozione dei territori a vocazione cicloturistica con un format che coinvolga appassionati di musica, di bici, famiglie ed…esploratori alla ricerca di nuove esperienze».

Percorsi adatti a tutti, declinati in diversi format
Percorsi adatti a tutti, declinati in diversi format

Cicloturismo al centro

Un’idea lanciata da ExtraGiro, società nata all’interno del gruppo Communication Clinic per sviluppare consulenza e progetti per cicloturismo e mobilità dolce. L’intento di questo tour su e giù per lo Stivale è quella di dare luce nel 2024 ad una serie di eventi che uniscano bici e musica per far vivere ai partecipanti esperienze immersive mai sperimentate prima.

«L’esperienza che abbiamo maturato in questi anni – ha spiegato Pavarini – nel mondo degli eventi, del ciclismo e del cicloturismo ci ha fatto capire che quello della bicicletta è un settore che cresce sempre con nuove iniziative, mentre aumentano i turisti ciclisti e aumenta la richiesta di vivere il territorio con tante esperienze. Le emozioni della bici si devono fondere anche con altre tipologie di suggestioni, dal cibo, alla musica, alla sorpresa».

Concerti all’aperto che si immergono nella natura
Concerti all’aperto che si immergono nella natura

Il format

Seppur con un avvio non semplice a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, Bike Sound ha dimostrato di saper coinvolgere persone e fungere anche da “cerotto” emotivo per quei territori duramente colpiti. Tutto questo attraverso un ricco format che vanta diverse declinazioni. Si adatta infatti a situazioni e contesti variabili, sempre caratterizzato da una direzione artistico/musicale che racconta il luogo e il progetto cicloturistico. Si posso concretizzare così concerti all’alba o al tramonto in un luoghi raggiungibili “solo” in bicicletta. Oppure Bike Days con musica diffusa su tutto il percorso. Cronoscalate con colonna sonora personalizzata, oltre ad altri elementi caratterizzanti che definiscono la piattaforma di comunicazione e le installazioni sonore diffuse.

Il risultato porta a eventi con un forte impatto di promozione e comunicazione del territorio, iniziative accessibili con facilità per tutte le tipologie di cicloamatori e un’esperienza immersiva nella manifestazione, che genera socialità e voglia di condividere una passione nel pieno rispetto dell’ambiente.

Un successo

Bike Sound ha fatto il suo esordio domenica 7 maggio in collaborazione con Valle Savio, con un partecipato e festoso Bike Day nel circuito ad anello tra Bagno di Romagna, Monte Fumaiolo e Verghereto, concluso con il suggestivo e apprezzato concerto di Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus.

«Il primo appuntamento – conclude Pavarini – ha avuto un bilancio molto positivo per la partecipazione numerosa sia per la parte ciclistica sia per quella del concerto. Soprattutto sotto il punto di vista dello spirito con cui si è partecipato, l’entusiasmo di una giornata in bici festosa, di un’idea che la bici e la musica stanno bene insieme. Il territorio ha vissuto questa giornata in modo sano ed entusiasta».

Un’opportunità per mostrare il proprio territorio in modo alternativo e interattivo. La bicicletta come chiave per scoprire i territori e la musica come colonna sonora dell’esperienza.

Il tour di eventi Bike Sound prenderà forma attraverso il coinvolgimento di Comuni, APT e territori interessati.

ExtraGiro

“AIR Turistica” salvata in extremis. Il punto con Pavarini

30.09.2023
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ExtraGiro aveva preparato l’evento cicloturistico ed enogastronomico che avrebbe “corso” parallelamente all’Adriatica Ionica Race. Come sappiamo la corsa organizzata da Moreno Argentin è stata annullata a poche ore dal via. Tuttavia la macchina organizzativa dell’AIR Turistica, chiamiamola così, era in moto e tutto sommato aveva una sua indipendenza.

Un’indipendenza grazie alla quale almeno questo evento si è salvato. Merito, va detto, principalmente di Alex Kornfeind, esperto di viaggi in bici e da anni leader della squadra Enit al Giro-E

Marco Pavarini, di ExtraGiro, sta lavorando molto sull’aspetto cicloturistico e della mobilità sostenibile
Marco Pavarini, di ExtraGiro, sta lavorando molto sull’aspetto cicloturistico e della mobilità sostenibile

Parla Pavarini

Marco Pavarini, che aveva curato con passione e mesi di lavoro il progetto cicloturistico della Adriatica Ionica Race, si è trovato a decidere tutto in poche ore.

Quella sera a Corropoli, mentre noi giornalisti nella sala stampa scrivevamo dell’annullamento, lui insieme alla sua squadra cercava, riuscendoci, di salvare il tutto.

«Cosa dire – afferma Pavarini – non è stato facile. C’è davvero poco da aggiungere, se non che noi di ExtraGiro lavoravamo da mesi a questo progetto. Avevamo fatto un grande studio dei territori toccati, parlato con Enti… Alla partenza e all’arrivo avevamo previsto dei presidi food: cibi e bevande tipiche. Due pulmini stampa. Inoltre avevamo individuato anche un paio di percorsi in Abruzzo e in Calabria».

«Appena la corsa è stata annullata, le Regioni con cui da mesi avevamo parlato, per vari motivi si sono tirate indietro. Ma il nostro programma, il nostro lavoro c’era».

Di fatto era stato coinvolto un ministro, nella fattispecie quello del turismo, Daniela Santanchè nella presentazione dell’evento, non poteva morire tutto così, come nulla fosse.

Senza più il supporto di Enti e società locali, guide e visite sono state programmate sul momento
Senza più il supporto di Enti e società locali, guide e visite sono state programmate sul momento

Non solo gare

A quel punto ExtraGiro che faceva da tramite fra la parte agonistica e quella turistica, ha passato la palla a Kornfeind, impegnato sul campo. A lui qualche dritta e tante gatte da pelare proprio perché gli Enti di riferimento si erano ritirati.

Kornfeind ha cercato di seguire il canovaccio del programma originale, ma chiaramente tutto è stato rivisto e adattato, spesso sul momento, nonostante i ripensamenti perfettamente comprensibili delle località coinvolte. In Calabria ad esempio, gran parte del programma doveva essere gestito dallo Studio Ambrosetti, che cura la comunicazione del turismo calabrese. Niente più era attivo. Allora perché andare avanti?

Prosegue Pavarini: «E’ stato comunque importante dare continuità ad un lavoro e ad un progetto sui quali si era lavorato da tempo. Sapete quanto ExtraGiro stia cercando di lavorare su progetti che vadano oltre il ciclismo agonistico. Di lavorare sul territorio, sullo sviluppo della mobilità sostenibile…

«Questa quattro giorni della AIR turistica è stata una semina per il futuro. Un segnale forte. Per far vedere che si può fare del cicloturismo, che ci sono territori da scoprire e raccontare. E che noi ci siamo e ci siamo stati».

L’AIR Turistica offriva enormi potenzialità… che comunque siamo per gran parte riusciti a sfruttare
L’AIR Turistica offriva enormi potenzialità… che comunque siamo per gran parte riusciti a sfruttare

Come una semina

E allora i progetti vanno avanti e già si parla di Adriatica Ionica Ride e non Race, idea che supporta fortemente anche Kornfeind. E in effetti la polpa c’è.

L’Italia non lesina storia, cultura, paesaggi, percorsi. Come abbiamo scritto anche ieri, abbiamo toccato tre Regioni, ma molte di più sono state le regioni storiche. Siamo passati dall’Appennino alle colline del Teramano. Nel trasferimento abbiamo lambito la Costa dei Trabocchi. Più giù, in Puglia, i Colli Dauni, Alberobello. Quindi il Metaponto, la Piana di Sibari, volendo la Sila che avrebbe dovuto scalare la AIR agonistica, prima di scendere di nuovo lungo la costa, a Crotone, capitale della Magna Grecia.

«Quando con la mia squadra abbiamo scelto i giornalisti da portare – ha concluso Pavarini – la scelta è stata frutto di uno studio accurato. Su chi poteva divulgare in un certo modo questo evento parallelo. C’era chi veniva dall’altra parte del mondo. Chi ha scritto guide turistiche… Non è stato facile. Ringraziamo chi è rimasto, ringraziamo Alex che si è fatto carico di tutto. Come detto è stato un segnale importante andare avanti».

Valle Savio Bike Sound, ripartenza emotiva tra note e pedalate

03.08.2023
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Luoghi duramente colpiti dall’alluvione che ha coinvolto a maggio parte dell’Emilia Romagna. Valle Savio è una di quelle zone che si sta rialzando con la forza del suo popolo e della solidarietà delle persone. Una ripartenza che vuole utilizzare il mezzo “gentile” delle due ruote a pedali come motore e la musica come colonna sonora della rinascita emotiva. Valle Savio Bike Sound rilancia il proprio format di eventi

Riparte così la prima bike experience musicale. Dopo qualche settimana di studio e valutazione, per la ripartenza si è deciso di rendere omaggio al territorio e alla sua gente, con eventi in linea con il progetto e fortemente evocativi. Nuovi concerti all’alba, raggiungibili solo in bicicletta, in programma il 2, il 3 e il 9 settembre nei luoghi simbolo.

Buona la prima

Il format Valle Savio Bike Sound aveva fatto il suo esordio domenica 7 maggio con un partecipato e festoso Bike Day nel circuito ad anello tra Bagno di Romagna, Monte Fumaiolo e Verghereto, concluso con il suggestivo e apprezzato concerto di Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus.

Sul sito web e su Spotify sono presenti anche tutte le playlist scelte per Valle Savio Bike Sound da Music Selector d’eccezione, con la direzione artistica di ExtraGiro

«Il primo appuntamento – spiega Marco Pavarini, direttore di ExtraGiro – ha avuto un bilancio molto positivo per la partecipazione numerosa sia per la parte ciclistica sia per quella del concerto. Soprattutto sotto il punto di vista dello spirito con cui si è partecipato, l’entusiasmo di una giornata in bici festosa, di un’idea che la bici e la musica stanno bene insieme. Il territorio ha vissuto questa giornata in modo sano ed entusiasta».

Il territorio di Valle Savio è parte attiva nel movimento ciclortuirstico (foto di Andrea Bonavita)
Il territorio di Valle Savio è parte attiva nel movimento ciclortuirstico (foto di Andrea Bonavita)

Alba segreta

Una ricetta dal sapore intimo che attira la curiosità e rende tutto ancora più speciale. «Abbiamo modificato il format – puntualizza Pavarini – per la situazione sia fisica delle strade sia emotiva delle persone colpite dalla tragedia. Faremo tre concerti all’alba dedicati al territorio e alle persone che vanno in bicicletta, che potranno andare in sella sulle strade dove si vedono ancora le ferite che l’alluvione ha arrecato al territorio. Tutto questo su percorsi interdetti al traffico che percorreremo autorizzati dall’autorità per andare a fare questi concerti esclusivi. Una modifica del format ragionata e contestualizzata alla situazione. Non si poteva rifare il programma pensato in originario proprio perché le strade sono in parte distrutte.

«Questa nuova formula del concerto alle prime ore del mattino e raggiungibile solo in bicicletta, secondo noi è il modo migliore per trasformare questa situazione anche in un momento di comunicazione emotiva per il territorio. E questo si unisce un po’ al al messaggio principale, quello di unire bici e musica. Si accoda anche una sorta di sensibilizzazione per quelle zone, regalando una visibilità in più».

Pedalata in sicurezza dal traffico delle automobili
Pedalata in sicurezza dal traffico delle automobili

Territorio attivo

L’evento si svolge in sinergia con APT Emilia-Romagna, Visit Romagna e Romagna Bike, nell’ambito della strategia generale di promozione del cicloturismo sul territorio emiliano-romagnolo, e in collaborazione con la DMC alla quale sono state affidate, dall’Unione dei comuni Valle del Savio, le attività della promo e la commercializzazione de I percorsi del Savio. Un’attività che mira a promuovere la destinazione turistica attraverso esperienze legate anche al turismo slow e al cicloturismo in tutta la Valle che da Cesena arriva a Verghereto e ai confini con la Toscana.

«Per le amministrazioni di Valle Savio era importante – dice Pavarini – far vedere che il territorio in qualche maniera è vivo, rinasce, vuol fare cose nonostante la situazione difficile. Per cui hanno interpretato, anzi, stanno interpretando con noi in modo corretto questa iniziativa come una sorta di ripartenza emotiva. Non si deve abbandonare l’idea che il cicloturismo sarà una risorsa per il futuro, per questi luoghi. Quando si tratta di queste tragedie spesso si tende a dimenticarle facilmente. Ancora oggi c’è una situazione di strade distrutte e isolamento, di case, di frazioni che è molto complicata.

«Per esempio il primo evento lo facciamo a Ranchio una frazione di Sarsina, che tutt’ora non è raggiungibile, se non solo per gli abitanti, perché tutte le strade sono bloccate. La bici è un mezzo “gentile” anche in questo ambito perché permette di avvicinarsi a questi luoghi e consolidare la propria vicinanza e solidarietà».

Grande partecipazione per il primo evento in programma a maggio
Grande partecipazione per il primo evento in programma a maggio

Come e quando

Le nuove date saranno come detto tre. Sabato 2 settembre, concerto all’alba con partenza da Sarsina (FC). Domenica 3 settembre, concerto all’alba con partenza da Cesena e arrivo a Montiano. Sabato 9 settembre 2023, concerto all’alba e partenza da Mercato Saraceno.

Le pedalate di sabato 2 e domenica 3 settembre saranno adatte solamente a mountain bike e bici gravel. Quella del 9 settembre sarà invece percorribile anche con bici da strada. I dettagli sulle location dei concerti e sui nomi degli artisti che prenderanno parte a questo progetto saranno rivelati nelle prossime settimane.

La partecipazione agli eventi sarà gratuita: considerato il numero ridotto di posti per i concerti in luoghi speciali, l’iscrizione sarà obbligatoria sul sito www.vallesaviobikesound.it.

E per chi vuole vivere un weekend di relax e divertimento, fra bicicletta e musica, partecipando al Valle Savio Bike Sound in tutta tranquillità, la DMC dei Percorsi del Savio ha studiato proposte ad hoc: un soggiorno personalizzato in strutture ricettive del territorio, con cena e attività extra e pernottamento. Per info: tel. 0547 356327, e-mail info@ipercorsidelsavio.it.

ValleSavioBikeSound

ExtraGiro, un 2023 di novità: Italia.it e Museo 2.0

31.01.2023
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ExtraGiro è una società di comunicazione che con il lavoro svolto negli ultimi anni sta dimostrando di saper unire i puntini. Marco Pavarini e Marco Selleri hanno mosso i loro intenti per comporre un puzzle che racchiude più fronti. Sport, mobilità, promozione del territorio e una narrazione storica delle due ruote in digitale. 

Sarà infatti ExtraGiro a raccontare i territori del cicloturismo sul portale ufficiale del Ministero del Turismo, Italia.it. Un’opportunità per racchiudere quello che rappresenta il ciclismo e mostrarlo a tutto il mondo.

In parallelo a questo progetto c’è la nuova versione 2.0 del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo, una App realizzata con Len Service Onlus, che consente di scoprire i territori d’Italia attraverso la lente del ciclismo e delle sue storiche sfide. Il tutto arricchito dalla collaborazione con l’Archivio Luce che permetterà di ripescare filmati e immagini che vanno dagli anni ’20 al dopo guerra.

Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari
Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari

Museo 2.0

La fondamentale esperienza di organizzazione del Giro d’Italia Giovani, dal 2017 al 2022, ha consentito a ExtraGiro di percorrere la Penisola per raccogliere storie di ciclismo che meritano di essere raccontate a tutto il mondo. Esperienze in linea con il nuovo format di Italia.it, che si basa su una serie di valori di unicità, appartenenza e rispetto del territorio che guidano la creazione di contenuti di valore e le collaborazioni.

«La collaborazione con Archivio Luce – spiega Marco Pavarini, direttore di ExtraGiro – così come la partnership editoriale con il Ministero del Turismo per contenuti ad hoc sul portale italia.it, rappresentano la nostra mission. Veicolare la promozione del territorio attraverso uno sport popolare e dalla storia epica come il ciclismo è il nostro scopo.

«Siamo orgogliosi del lavoro svolto fino ad ora e rilanciamo, con la convinzione che la piattaforma del Museo Digitale Diffuso possa essere sempre più uno strumento a disposizione delle amministrazioni pubbliche per raccontare il proprio territorio attraverso lo sport e il cicloturismo».

Museo Digitale Diffuso del Ciclismo racconta i territori anche attraverso le corse
Museo Digitale Diffuso del Ciclismo racconta i territori anche attraverso le corse

Attraverso Italia.it

Per Pavarini e Selleri, l’accordo con il Ministero del Turismo è un ulteriore passo avanti verso la propria mission di utilizzare la potenza narrativa della bicicletta per raccontare e promuovere il territorio. Il portale rappresenta lo strumento principe del Ministero per lo sviluppo dell’offerta turistica a livello internazionale: una piattaforma che racconta l’Italia con una narrazione moderna e semplice, creando nuovi collegamenti tra gli utenti e le proposte sul territorio.

«C’è una strategia del Ministero del Turismo – dice Pavarini – avviata dal precedente governo per muovere i territori italiani attraverso Italia.it. Parlandone con loro abbiamo appurato che il cicloturismo ha un valore importante. Siamo quindi diventati i loro interlocutori per raccontare i territori attraverso il ciclismo. Ossia pubblicare su questo portale per poi essere distribuito nel mondo, l’angolatura che appartiene al ciclismo in determinate terre. Siamo partiti dalla nostra storia, con la conoscenza che abbiamo maturato attraverso il Giro d’Italia Giovani, più la raccolta dei contenuti del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo e ci siamo candidati come partner comunicativi e di narrazione. 

«Il nostro intento è quello di fissare quei luoghi che hanno un legame forte con il ciclismo. Ma anche quello di legare i territori con quello che sono gli eventi. Quindi una promozione per gli eventi futuri come possono essere gare ciclistiche o passaggi di corse come Giro o Tour. L’unione d’intenti è stata chiara fin da subito. Tutto nasce dalla strategia di ExtraGiro di organizzare gare ma anche raccontare i valori delle terre che ci ospitano».

Italia.it è un portale del Ministero del Turismo per la promozione del territorio
Italia.it è un portale del Ministero del Turismo per la promozione del territorio

Nuovi progetti 

Tra gli intenti di ExtraGiro c’è sicuramente quello di rendere sempre più profondi i propri contenuti con nuove edizioni e progetti più solidi, sia sportivi che culturali.

«Organizzeremo il Trofeo Laigueglia – afferma Pavarini – utilizzeremo una doppia narrazione, sia con il portale del Museo sia con il portale Italia.it. Abbiamo un anno davanti con tanti progetti rivolti a cicloturismo, gare gravel e mountain bike, sia invece agli eventi più amatoriali e festosi che annunceremo a breve. Nuovi format di manifestazioni che lanceremo a marzo sempre legati alla bici e alla promozione del territorio».

«C’è una domanda dei territori enorme al momento. Si sta iniziando a percorrere questa direzione da parte delle comunità e delle amministrazioni che hanno capito il potenziale di questo sport. Gli investimenti sono sempre più importanti, figli di un PNRR che ha fornito i mezzi per costruire ciclovie e percorsi cicloturistici. Il territorio sa che l’infrastruttura non basta e ha quindi bisogno anche della parte di promozione».

Il cicloturismo è un mezzo di promozione su cui ExtraGiro e Italia.it puntano molto (foto di ExtraGiro)
Il cicloturismo è un mezzo di promozione su cui ExtraGiro e Italia.it puntano molto (foto di ExtraGiro)

Giovani al centro

Investire sui giovani al giorno d’oggi rappresenta più che un’opportunità una necessità. Su questo concetto ExtraGiro non si è tirata indietro e ha deciso di rafforzare il proprio impegno anche in questa direzione.

«Stiamo guardando il ciclismo – spiega Pavarini – per renderlo più facile e accessibile per tutte l’età. A breve annunceremo un progetto anche per i giovanissimi. Un percorso di avvicinamento per loro. L’esperienza sportiva deve essere sempre più festosa. Dal punto di vista ludico questo è il nostro impegno. Invece in ottica mobilità ci siamo posizionati su questo tema del mobility management, così come su quello sportivo su cui stiamo continuando a lavorare. I giovani sono la nostra prossima sfida per investire su nuove generazioni. Il logo “Bici Imparo” che abbiamo regalato alla Federazione cinque anni fa ci rende orgogliosi perché sta aumentando il suo valore e aiutando i più piccoli. Stiamo già lavorando ad un altro progetto in questo senso. 

«La sicurezza – conclude – è un altro tema imprescindibile. I genitori hanno paura di mettere in bici i propri figli. Mamma e papà sono i primi da coinvolgere e tranquillizzare. Il sistema si deve muovere per mettere in campo i mezzi perché questa garanzia di sicurezza sia messa in pratica. Noi ci proviamo rendendo le cose accessibili e sicure con messaggi e comunicazioni chiare. La chiave di tutto rimane il cicloturismo».

Il “nuovo” Laigueglia ad ExtraGiro, esempio di bike economy

02.01.2023
4 min
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Quando si parla di ExtraGiro si pensa subito ai grandi eventi sportivi legati al ciclismo… E non si sbaglia. Ma non è tutto. La società guidata da Marco Pavarini e Marco Selleri infatti porta avanti, e crede fermamente, nella mobilità sostenibile, nel cicloturismo e in quella che nel suo insieme è oggi chiamata bike economy. E l’ultimo “colpaccio” è proprio un esempio perfetto di come il ciclismo agonistico possa essere un volano economico per il territorio. Parliamo dell’organizzazione del Trofeo Laigueglia.

Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro

Turismo italiano

La storica classica di apertura del ciclismo italiano però non è stata presa in carico, se così si può dire, “solo” per la gara. Per capirne di più ne parliamo con Pavarini stesso.

«Abbiamo preso in gestione il Trofeo Laigueglia è vero, ma prima è necessario dire un’altra cosa altrettanto importante. ExtraGiro è diventato uno dei partner ufficiali del portale Italia.it. Questa piattaforma di fatto è il mezzo di comunicazione ufficiale dello Stato, del Ministero, per il turismo italiano».

«Turismo ma anche cicloturismo. Ebbene, noi sviluppiamo dei progetti cicloturistici… che poi è la mission di ExtraGiro».

«Si tratta di un accordo gratuito. Questo portale ha riconosciuto le nostre qualità di partner e sviluppatori di progetti che coinvolgono il territorio».

ExtraGiro è partner di italia.it. Il fatto che ci sia Sofia Goggia in home page la dice lunga sulle potenzialità del connubio sport-turismo
ExtraGiro è partner di italia.it. Il fatto che ci sia Sofia Goggia in home page la dice lunga sulle potenzialità del connubio sport-turismo

Esempio Laigueglia

Agonismo e turismo. Il Trofeo Laigueglia è l’esempio calzante. La gara ligure ha una certa storia. Una storia che va fatta riemergere. Una storia fatta di campioni e tradizioni, come appunto quella di essere l’apertura della stagione italiana. Una volta da quelle parti si andava in ritiro e il Trofeo nacque proprio in virtù di un certo fermento ciclistico in Riviera. Che poi è ciò che succede oggi in Spagna tra la costa valenciana e Majorca.

«La nostra idea – dice Pavarini – è quella di legare il Trofeo Laigueglia al cicloturismo. In tanti anni di attività ExtraGiro ha raccolto molte storie. E noi vogliamo raccontare anche le storie che legano quel territorio alla bici». 

Il “progetto Laigueglia” va ad inserirsi nel panorama di Italia.it. «Quando abbiamo preso in mano l’organizzazione della corsa abbiamo parlato con gli amministratori locali esponendo loro la nostra idea che bisognava andare oltre la gara.

«Il Gs Emilia di Adriano Amici ha organizzato e organizzerebbe ancora benissimo la gara, ma bisognava fare di più. Bisognava andare oltre affinché la corsa dei pro’ lasciasse effettivamente qualcosa al territorio. Con noi il Trofeo Laigueglia passa attraverso il primo portale turistico nel mondo che ha l’Italia. 

«Per tornare al Laigueglia, fare la corsa dei pro’ da sola non avrebbe catturato gli stessi trend economici. Una volta qui si allenavano le squadre, oggi vanno all’estero. Noi andiamo ad organizzare le gare dove si possa innescare un processo di cicloturismo. La gara deve essere il punto di partenza di un progetto più ampio. Deve esserne il volano».

La forza della storia

Sembra tutto molto teorico, in realtà è anche molto concreto, quando poi si offrono luoghi dove dormire, percorsi, piatti da gustare e dove gustarli. Su Italia.it le news sono tradotte in diverse lingue. Si parla di gara, di enogastronomia, sport, percorsi, cultura… 

E quindi come si legano agonismo e turismo? La risposta è nel territorio e nella storia. Lo stesso Pavarini riporta l’esempio di Campo Imperatore. Furono loro di Extragiro a riportare il ciclismo di alto livello lassù. E lo fecero nel 2017 con il Giro under 23.

«La tappa finale – continua Pavarini – arrivava lassù e nel preparare quella tappa facemmo una pedalata con Pozzato e Cassani, all’epoca cittì. Uno parlava della scalata da un punto di vista tecnico e l’altro da un punto di vista storico-sportivo. Campo Imperatore infatti è una delle cime sulle quali ha trionfato Marco Pantani. E mentre loro due parlavano di ciclismo, il narratore raccontava il territorio da un altro punto di vista, quello storico-culturale.

«Per il Laigueglia, abbiamo sentito Guido Neri, che è stato il primo vincitore del Trofeo nel 1964, e anche Roberto Schiavon che lo ha ideato. Insomma quando si promuove un territorio, per noi non c’è solo la geografia ma anche la storia… che ha una grande forza».

Il futuro del ciclismo è più grande di una singola corsa

22.06.2022
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E’ l’Italia, ragazzi. Perché ti cerchino, devi dire che li molli. Succede con i gestori telefonici, che appena fai per cambiare, si ricordano che esisti. E’ successo con Marco Selleri, che assieme a Marco Pavarini a partire dal 2017 ha strappato il Giro d’Italia U23 dalla morte. Stanco e stufo, il romagnolo ha portato al traguardo l’ultima edizione vinta da Leo Hayter (foto Extra Giro in apertura) e ha annunciato il ritiro. Il contratto è scaduto, l’hanno rispettato fino all’ultimo: basta così! Non che prima non avessero dato segnali di amarezza e difficoltà, tutt’altro. Nella pur breve storia di bici.PRO ne avevamo parlato in abbondanza, ma pochi li avevano colti, dandoli per scontati. Adesso finalmente se ne sono accorti e magari hanno capito che un… cliente come Extra Giro, che in pochi mesi ha messo su il mondiale di Imola nel 2020 del Covid, sarebbe davvero un peccato perderlo.

Al via da Gradara, Marco Selleri e Marco Pavarini (foto Extra Giro)
Al via da Gradara, Marco Selleri e Marco Pavarini (foto Extra Giro)

«Accetterei di rifare il Giro U23, a patto che qualcosa cambi», spiega Selleri. «Così com’è, non va. Come ha detto anche Pavarini – prosegue – le cose sono cambiate. La formula per club, con team dilettanti, continental e professional non va più bene. Vogliamo farlo bene? Vedo due strade: togliamo di mezzo continental e professionisti, oppure facciamo una corsa per i migliori under 23, tirando dentro anche quelli WorldTour. A queste condizioni e prevedendo la diretta nelle tappe più importanti, magari togliendo qualche ora ad altre gare che ne hanno in abbondanza, si darebbe visibilità agli sponsor. Per come stanno oggi le cose, è impensabile organizzare corse di questo livello con una società basata sul volontariato. Ma serviva accendere la luce, che scoccasse la scintilla. Se qualcuno ha capito che smettiamo per sempre, forse ha capito male».

Il gruppo del Giro U23 composto da team dilettanti, continental e anche qualche professional (foto Extra Giro)
Il gruppo del Giro U23 composto da team dilettanti, continental e anche qualche professional (foto Extra Giro)
Partiamo dalla fine, come è andato il Giro 2022?

E’ stato un parto impegnativo, anche se è durato solo sette giorni. Abbiamo sofferto per una sommatoria di problemi nell’avere le autorizzazioni che riguardassero il transito e l’impiego del personale a terra. Quando parlo di società di volontariato, mi riferisco a questo. Serve una struttura che lavori al progetto per almeno 3-4 mesi, con le attrezzature necessarie. C’è la corsa, ma ci sono altri aspetti come la sicurezza che ad ora occupa una posizione di primo piano.

Non si era mai discusso tanto di una sola tappa: la durezza del giorno di Santa Caterina infiamma ancora i dibattiti…

C’è stato un bel battibecco. Come mi piace dire, abbiamo fatto un vero processo alla tappa. Secondo me quella giornata così dura ha fatto emergere i limiti del ciclismo italiano. Di più, ha fatto emergere un problema di sedentarierà della nostra società, di fronte al quale anche noi che vorremmo fare tanto, alla fine abbiamo deciso di alzare le mani. E’ tutto bloccato su logiche superate.

Martinez, classe 2003, terzo sul podio: con più lucidità avrebbe potuto vincere?(foto Extra Giro)
Martinez, classe 2003, terzo sul podio: con più lucidità avrebbe potuto vincere?(foto Extra Giro)
Spieghi meglio?

Non si fa che pubblicizzare che il Giro dei pro’ porta decine di milioni di utile e questo danneggia chi va in giro con il saio e con i sandali a cercare le risorse per organizzare altre corse. Mangiano tutto loro. E’ chiaro che il Giro d’Italia sia più attraente del nostro. Ma se è vero, come dicono, che quest’anno i dati di ascolto sono calati, perché in Italia non c’è un corridore italiano che può vincere… Se l’italiano manca, è perché manca anche dal basso. Forse una riflessione su questo si potrebbe fare. Non mi sono vergognato di dire a Noè (Andrea Noè, ex pro’ oggi agente dei corridori, ndr) che abbiamo assistito alla disfatta del ciclismo italiano, anche se lui a quel punto ha cambiato discorso.

L’hanno fatta nuovamente da padroni gli stranieri.

E’ stato entusiasmante. I francesi hanno alzato troppo il tiro e sono crollati. La loro indole è di essere battaglieri, ma la salita è crudele. E’ stato bello vederli partire da lontano, sono contento che ci abbiano provato, ma il ciclismo dei pro’ insegna che per vincere si deve essere cinici e aspettare. Va anche detto che vederne quattro in fuga il penultimo giorno è stato spettacolare. Era chiaro che dietro si sarebbero organizzati e li avrebbero presi, loro però hanno avuto coraggio.

Con l’edizione 2022 del Giro d’Italia U23 termina il contratto di Extra Giro: sarà rinnovato? (foto Extra Giro)
Con l’edizione 2022 del Giro U23 termina il contratto di Extra Giro: sarà rinnovato? (foto Extra Giro)
Fallimento del ciclismo italiano è un po’ duro…

Le classifiche sono impietose, anche se Amadori mi dice che siamo stati sfortunati e che alcuni atleti forti sono rimasti a casa. Magari con loro in corsa, le cose sarebbero cambiate. Parlo di Frigo, ma anche di Zambanini che aveva già conquistato la maglia dei giovani nel 2020 ed è in una WorldTour, come Tiberi che ne ha 20. Riflettiamo davvero sui criteri di partecipazione.

La diretta televisiva…

Serve sostegno politico per essere certi degli orari. Nel giorno della Fauniera abbiamo avuto tre cambi di orario, non sarebbe stato bello avere la diretta? Ci manca qualcuno alle spalle che spinga perché si capisce l’importanza di questo ciclismo e di corse che mostrano un’Italia più piccola, dove il Giro dei grandi non può andare. Borghetti bellissimi, importanti per territori che meritano di avere visibilità.

Il calendario non vi ha aiutato.

Siamo stati contemporanei o quasi alla Adriatica Ionica Race, al Giro di Slovenia e a quello del Belgio. Alla Adriatica Ionica c’erano corridori italiani che potevano stare anche da noi, ma le continental non hanno organici per fare attività parallela. Si è alzata l’asticella dovunque, non è più come prima.

Francesi in fuga verso Peveragno: ripresi, ma azione super spettacolare (foto Extra Giro)
Francesi in fuga verso Peveragno: ripresi, ma azione super spettacolare (foto Extra Giro)
Dispiace più lasciare il Giro a qualcun altro o che si rischi di non farlo più?

Lo abbiamo ripreso con Cassani, per quella che Davide viveva come una missione quando era tecnico federale. Risollevare il ciclismo italiano degli U23 e credo che qualche bel nome lo abbiamo tirato fuori e lo vedremo brillare tra i pro’. Parlo di Covi, Aleotti, Colleoni. In questo confido. Se nessun altro dovesse organizzare il Giro, mi dispiacerebbe, ma non ne farei un dramma. A un certo punto sono stato costretto a chiudere il mio Giro delle Pesche Nettarine, ci sono scelte che vanno fatte. Nessuno qui, malgrado quel che si dice, ha mai messo un soldo in tasca. E’ stato bello portare il Giro a questo livello. Anche nel lavoro ho sempre cercato la perfezione, ma se non hai risorse a disposizione, difficilmente puoi raggiungerla.

Avete parlato di ritiro e qualcosa si è mosso.

Ci hanno offerto di sedere a un tavolo e parlare. A noi sta bene, molto volentieri, perché con le relazioni e i buoni contatti si potrebbe andare avanti. Ma l’obiettivo non deve essere salvare il Giro, quanto consolidare un sistema, quello del ciclismo under 23, che fa una gran fatica a trovare la sua identità. 

Museo Digitale Diffuso del Ciclismo, incontro fra narrazione e territorio

13.05.2022
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Il ciclismo è parte integrante del patrimonio culturale italiano e ha contraddistinto passaggi fondamentali della storia e del senso di comunità che oggi ci rende un’unica nazione. La mission del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo parte proprio da qui. Con la volontà di salvaguardare il patrimonio narrativo e immateriale delle due ruote. Allo stesso tempo promuovere il territorio e le “micro zone” d’Italia (per il turismo di domani) utilizzando la narrazione della storia del ciclismo (il patrimonio di ieri). 

Percorsi e storie che rappresentano stanze in cui passeggiare, prima scorrendo sullo schermo del proprio smartphone, per poi andare sul posto e assaporarne sensazioni e tradizioni. Museo Digitale Diffuso del Ciclismo è un’app dov’è possibile immergersi nella storia, attraverso archivi video, foto, altimetrie e planimetrie che racchiudono l’essenza del territorio che li ospita.

Lanciato alla fine del 2020 da ExtraGiro in joint venture con Len Soc. Coop. Onlus, oggi viene riportato al centro delle strategie di sviluppo con l’obiettivo di metterlo a disposizione dei territori a vocazione cicloturistica, per avere uno strumento comune di narrazione. Per questo 2022 infatti è previsto l’inserimento nel database di 15 nuovi segmenti e il collegamento diretto con i Tour Operator del mondo Bike distribuiti su tutto il territorio italiano.

Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari
Nell’applicazione è possibile trovare i file GPX per poter percorrere gli itinerari

La narrazione del ciclismo

Per approfondire questo progetto così originale ci siamo affidati a Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro che ci ha accompagnato alla scoperta del Museo dalla sua creazione al presente.

«Il Museo è nato un paio di anni fa con l’obbiettivo di avere due livelli di narrazione intorno al ciclismo. Uno per il cicloturismo, raccontandone i territori, partendo da quanto è successo di importante in quel determinato luogo.

«Dall’altra parte, andando a recuperare qual patrimonio narrativo fatto da persone che hanno vissuto l’epica del ciclismo negli anni precedenti fino a recuperare archivi storici di foto, video e interviste. Consiste quindi nell’andare sul territorio a intervistare quelle persone che sono ancora tra di noi e ci possono raccontare quanto epico è stato il ciclismo in quegli anni e di come abbia parlato dell’Italia. 

«Quella era l’idea, recuperare un patrimonio narrativo che era sparpagliato negli archivi personali, senza una casa vera e propria. Siamo partiti due anni fa in epoca Covid. Quest’anno lo abbiamo rilanciato e rinnovato».

Il Museo crea un legame tra racconto e scoperta del territorio
Il Museo crea un legame tra racconto e scoperta del territorio

Per il territorio

Attraverso la narrazione l’obiettivo del Museo è quello di creare un assist per il territorio che a sua volta deve tradurre in accoglienza e promozione di se stesso.

«Il ciclismo turistico – spiega Pavarini – è un asset su cui l’Italia sta puntando per il futuro. Noi vogliamo prenderlo e rilanciarlo per metterci dentro altri segmenti, quindi stanze, e recuperare altri materiali per legare sempre più quello che è il Museo ai singoli territori. Una trade union tra le singole stanze (una stanza del museo è un percorso, ndr).

«Dalle ricerche che abbiamo fatto, ad oggi ogni territorio promuove se stesso. Si crea quindi una battaglia impari con i grandi operatori. Questo progetto vuole essere un po’ la casa comune per aggregare più territori e non essere così, sciovinista di sé. Più è micro, più la battaglia è isolata. Noi crediamo invece che più territori si incontrino, più la storia del grande ciclismo unisce. Questo è quella che è l’anima di Museo Digitale Diffuso del Ciclismo».

Nell’app è presente una linea del tempo per poter fruire dei contenuti in sequenza storica
Nell’app è presente una linea del tempo per poter fruire dei contenuti in sequenza storica

Il rilancio del progetto

Nato alla fine del 2020, questo progetto ha riscosso sempre più successo tra gli addetti ai lavori e tra gli appassionati di ciclismo. ExtraGiro ha deciso di rilanciarlo per dare ancora più valore e spazio ai sani valori che questo sport è in grado di regalare a chi lo pratica. «Nei prossimi sei mesi – racconta Pavarini – l’obiettivo è andare sui territori a intervistare e conoscere i protagonisti del passato ma anche del presente

«L’idea piace. Alcune città che ospitano arrivi di tappa del Giro d’Italia, ci hanno chiamato perché avevano voglia di fare mostre con i nostri contenuti storici. Noi quindi risultiamo per loro la fonte di approvvigionamento per i temi dei territori. Stiamo diventando un’estensione narrativa del ciclismo anche di altri eventi. Il pubblico pian piano sta arrivando. 

«Un altro nostro obiettivo è mettere in connessione l’utente con il territorio. Sono poi le APT locali e le offerte delle strutture a cogliere l’occasione per ospitare e promuoversi. Quello che stiamo costruendo è questa relazione».

Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro e ideatore del progetto
Marco Pavarini, direttore generale di ExtraGiro e ideatore del progetto

Non a scopo di lucro

Il Museo Digitale Diffuso del Ciclismo è un progetto che non ha scopo di lucro: le risorse raccolte e investite sono infatti destinate all’inserimento di lavoratori svantaggiati provenienti dal mondo del ciclismo. 

«E’ una sorta di legacy – spiega Pavarini – della potenza narrativa del ciclismo, per questo non abbiamo scopo di lucro. Se riusciremo a costruire e raccogliere risorse, le investiremo per portare all’interno di questo progetto delle persone con disabilità che ci aiutino per lo sviluppo editoriale.

«Len Service è il nostro socio, ed è proprietario di alcuni asset e tecnologie digitali che in futuro implementeremo. Una di queste è la realtà aumentata, che permette di avere un’esperienza immersiva comodamente dal proprio divano. Abbiamo fin da subito trovato una mission comune che è quella dell’essenza del progetto».

Ciclone Selleri a cinque giorni dalla presentazione del Giro U23

09.04.2022
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A cinque giorni dalla presentazione del Giro d’Italia U23, Marco Selleri fa il punto della situazione con un colpo d’occhio a 360 gradi. Il mondo di ExtraGiro ha subito diversi scossoni e quella che viene sarà l’ultima edizione del Giro della loro gestione e difficilmente si presenteranno per il nuovo bando. Da una lunga telefonata è nata questa intervista ricca di spunti, a partire dall’ingresso di nuovi capitali che annuncia nuovi programmi.

L’ultimo Giro d’Italia U23 è stato vinto da Juan Ayuso in maglia Colpack. Ora lo spagnolo è al UAE Team Emirates
L’ultimo Giro d’Italia U23 è stato vinto da Juan Ayuso in maglia Colpack

«Il mondo del ciclismo non c’entra – dice Selleri senza fare nomi – ci sono un paio di persone che hanno creduto in noi e hanno disponibilità. In un qualche momento di malinconia avevo parlato di mollare, ma si abbandonerà quando non ci divertiremo più e se i conti saranno in rosso. Logicamente c’è parecchio da ridisegnare, perché in tutti questi anni ci siamo dedicati maggiormente al mondo dilettantistico/giovanile, una cosa che forse sarà da rivedere. Non si capisce bene se gli under 23 siano zuppa o pan bagnato, fra tanti corridori che passano da junior, altri nelle continental in giro per il mondo e altri che non riescono a emergere. Quindi bisogna capire che tipologia di gare fare per loro. Perché al mondiale possono correre anche gli under 23 del WorldTour e al Giro d’Italia U23 no? Girmay è stato secondo al mondiale e quest’anno ha vinto la Gand-Wevelgem, perché non si è potuto portarlo al nostro Giro?».

Il Giro d’Italia U23 è rinato con una missione.

In questi 5 anni abbiamo fatto attività sociale per le squadre, senza alcuna forma di profitto. Attività sociale, ma utilizzando un sistema mediatico professionistico. Abbiamo alzato l’asticella del valore tecnico dei nostri corridori, ma non ne abbiamo ancora trovato uno che vada forte nelle corse a tappe. A volte mi chiedo se non valga la pena concentrarsi sugli juniores…

Selleri e Colbrelli sotto lo sguardo di Pavarini, dopo il podio tricolore 2021 (foto ExtraGiro)
Selleri e Colbrelli sotto lo sguardo di Pavarini, dopo il podio tricolore 2021 (foto ExtraGiro)
Il Giro d’Italia degli juniores: ci avete pensato?

Per fare una scelta del genere, bisogna che ci sia anche l’investimento da parte politica, delle istituzioni. Una spinta politica in cui si dice che lavoriamo per gli juniores, scegliendo un target ancora più giovane di quello che abbiamo fatto fino ad ora.

Siamo alla vigilia dell’ultimo Giro: tornerete nel 2023?

L’idea del Giro d’Italia under 23 adesso come adesso non l’abbiamo proprio nel programma, mentre stiamo pensando di fare un giro più piccolo, di 4-5 giorni, in una regione che ovviamente non posso ancora rivelare perché è troppo presto. Non è la Sicilia. Laggiù la Federazione si è già mossa con RCS e un modello di corsa come la nostra. A vedere l’elenco degli iscritti, tolte le tre squadre WorldTour, non si distingue molto dal Giro d’Italia under 23. Comunque le possibilità di fare cose diverse ci sono e ci stiamo lavorando. Per quest’anno abbiamo un programma del tutto invidiabile con delle belle collaborazioni.

Selleri conferma che l’assenza di Cassani si è fatta sentire, anche se il cittì uscente non è sparito del tutto (foto ExtraGiro)
Selleri conferma che l’assenza di Cassani si è fatta sentire, anche se il cittì uscente non è sparito del tutto (foto ExtraGiro)
Parli spesso di creare sinergie.

Abbiamo creato innanzitutto una cooperazione con la Coppa della Pace e il Trofeo De Gasperi. Siamo partiti quest’inverno a mettere giù un calendario appetibile per tante squadre, soprattutto straniere, perché dobbiamo portare anche un po’ di beneficio economico in casa nostra. Il 28 maggio ci sarà la Strade Bianche di Romagna. Abbiamo trovato un muro sterrato in stile Fiandre a due chilometri dal Castello di Gradara. Bellissimo, me l’ha indicato il sindaco e quasi non volevo crederci. Il 29 c’è la Coppa della Pace e sono due corse internazionali. Il 2 giugno c’è il De Gasperi, altra internazionale, mentre il 5 giugno mattina abbiamo le donne elite a Meldola e il pomeriggio di nuovo un’internazionale. Mentre abbiamo appena ricevuto l’okay dall’UCI per una gara internazionale a Riolo Terme per l’8 di giugno. Una gara di allenamento con uno strappo nel finale, per verificare lo stato degli atleti che tre giorni dopo prenderanno il via al Giro d’Italia.  

Si è notata l’uscita di Cassani?

Sicuramente l’assenza di Davide si è fatta sentire, perché comunque lo conosciamo bene. E’ un uomo di relazioni, con delle idee ben chiare. Con lui condividevamo l’obiettivo di generare atleti che possano dimostrare in futuro di andare forte. E non possiamo nasconderci che con le sue conoscenze e le sue relazioni si generavano energie positive, sotto l’aspetto economico e di immagine. Quest’anno il nostro lavoro è stato… altalenante, anche per stabilire il numero delle tappe.

Marco Pavarini, socio di Selleri, è l’anima mediatica e del marketing. e non si limita al solo ciclismo (foto ExtraGiro)
Marco Pavarini, socio di Selleri, è l’anima mediatica e del marketing. e non si limita al solo ciclismo (foto ExtraGiro)
Cioè?

Abbiamo avuto problemi iniziali. Sembrava che le Marche dovessero accompagnarci con la partenza, invece non ci sono più. Quindi da 10 giorni siamo passati a 7. Argentin c’è arrivato prima di noi, che ci siamo mossi utilizzando il canale ufficiale, cioè quello della Federazione ciclistica delle Marche. Ma essendo arrivati nel frattempo la Tirreno-Adriatico, la Adriatica Ionica Race e il Giro d’Italia dei professionisti, i serbatoi della Regione si sono svuotati e gli Enti comunali che potevano essere interessati, si sono ritirati. Forse lo hanno fatto un po’ troppo avanti e comunque abbiamo dovuto ridisegnare il Giro. Questo ha generato un lavoro doppio e uno stress incredibile. Però adesso vediamo il sereno, quindi vuol dire che abbiamo fatto le cose a modo e stiamo lavorando per andare in diretta televisiva.

Cosa ne è stato di quella proposta di contributi pubblici di cui si parlò pochi mesi fa?

A suo tempo uscì anche il discorso di un Governo che ci avrebbe dato 600.000 euro, ma per il momento è aria fritta. Tuttavia vedendo cosa succede nel mondo, non c’è da lamentarsi. Però intanto alcune persone si sono fatte avanti per cercare una collaborazione economica, sapendo che avremmo dovuto ricevere questi soldi. Magari potessimo averli, probabilmente faremmo più gare l’anno prossimo

Lo scorso anno ai tricolori di Imola una grande affluenza di pubblico e ottima accoglienza (foto ExtraGiro)
Lo scorso anno ai tricolori di Imola una grande affluenza di pubblico e ottima accoglienza (foto ExtraGiro)
Le corse e anche attività sul territorio: la formula funziona?

Abbiamo già iniziato a parlare anche delle zone che andiamo a percorrere, nicchie troppo piccole per il Giro d’Italia dei professionisti. A parte il mondiale che è stato un colpo di fortuna, siamo andati a tirar fuori due salite che erano finite nel dimenticatoio, che però adesso sono diventate un prodotto turistico. Mi sembra di capire che a luglio proprio là si svolgerà il Suzuki Day e poi ho nel cassetto il sogno di chiudere il percorso di Imola per un giorno intero. Ieri ero in Comune e ne stavamo ragionando. Abbiamo visto che, a parte un pezzetto di strada pianeggiante, si può fare e sarebbe bello. Nel 2023 potrebbe succedere. Per un giorno intero, il percorso dei mondiali solo per le bici

A Meldola correranno anche le donne.

Le donne sono arrivate perché nostro partner per Meldola è AWC Events, che prima avevano una squadra femminile. E quando hai avuto una squadra di donne, ovviamente il tuo cuore rimane un po’ da quelle parti e così hanno spinto per farlo. 

Fabio Vegni, terzo da sinistra, fresco di nozze con Emiliana Pirazzi, sarà il direttore di corsa del Giro U23 (foto Facebook)
Fabio Vegni, terzo da sinistra, fresco di nozze con Emiliana Pirazzi, sarà il direttore di corsa del Giro U23 (foto Facebook)
Fra le novità c’è anche un nuovo direttore di corsa.

Sarà Fabio Vegni. Si dice sempre di ringiovanire, ma nessuno lo fa. E allora lo abbiamo fatto noi. Per cui ci sarà Fabio, che in questi giorni è a Sharm el-Sheikh a sposarsi (a Fabio e sua moglie Emiliana Pirazzi, gli auguri di tutto il team di bici.PRO, ndr). E poi dovrebbe venire a ruota Roberto Corradini del Tour of the Alps.

Con Pavarini tutto bene?

Pavarini nel ciclismo ormai è di casa e per fortuna che c’è. E’ l’altra metà della vicenda. Lui si occupa molto di relazioni, di marketing, di comunicazione ed è molto importante per gli sponsor. E’ il valore aggiunto che abbiamo rispetto a quando mi muovevo da solo. Il futuro lo vedremo, però il discorso è che comunque in questo ambiente c’è bisogno ancora di più di competenze rispetto a prima. Non si può improvvisare nulla a nessun livello.