Un giorno, Marco Fortunato portò Lorenzo a giocare con la bici presso una società del luogo, a San Lazzaro di Savena. Perché a quell’età la bici “è” un gioco, ma mai avrebbe pensato che quel giorno avrebbe influito così tanto nelle loro vite. Perché suo figlio non smise più di pedalare, di correre, ci prese sempre più gusto fino a diventare uno dei più promettenti talenti del ciclismo italiano. Uno dei pochi che può realmente ambire a un ruolo importante nelle grandi corse a tappe, a cominciare dal Giro che bussa alle porte (in apertura è con i bimbi della scuola e con Simone Velasco, oggi all’Astana).
Non avrebbe potuto saperlo, allora, ma Marco non sapeva neanche che quella passione avrebbe preso anche lui. Perché dopo che Lorenzo, fatte le sue esperienze da giovanissimo, spiccò il volo, Marco è rimasto nel cuore della società, ha continuato a occuparsi dei più piccoli e alla fine è diventato un dirigente del sodalizio emiliano.


La chiacchierata parte quindi proprio da lui, dalle sue esperienze: «La Società Ciclistica San Lazzaro di Savena ha festeggiato il suo primo cinquantenario nel 2019 e si è sempre occupata delle categorie più piccole. Ora abbiamo con noi una decina di ragazzini e ci accorgiamo sulla nostra pelle che i numeri vanno sempre diminuendo».
Perché? E’ colpa delle abitudini della società odierna, che mette in mano ai ragazzini lo smartphone per poi dimenticarli?
No, la passione per la bici è sempre forte, lo posso assicurare. Il problema è che i genitori hanno paura ad affidarli, a farli uscire in bici, perché i rischi in mezzo alla strada sono enormi. Per questo abbiamo inaugurato un impianto di 800 metri quadrati con una pista per mtb, un circuito cittadino allestito però in un’area verde proprio all’interno di San Lazzaro di Savena. Così i genitori sanno che possono lasciare i loro bambini in assoluta sicurezza.


Come è iniziato il tuo coinvolgimento?
Attraverso Lorenzo, è rimasto nella società dalla categoria più piccola fino agli allievi, perché allora c’erano altri numeri e avevamo anche le categorie esordienti e allievi. Noi abbiamo mantenuto un buon rapporto con la Work Service di Levorato e non nascondo che, se le cose inizieranno ad andare meglio, contiamo di riprendere a seguire i ragazzi fino a quella categoria poi farli passare nella sua società.
Ma la spinta è venuta da Lorenzo o da te?
Io già andavo in bici, facevo attività amatoriale, affrontavo le Granfondo ma con il tipico spirito cicloturistico. Lorenzo veniva con me e si era appassionato, gli piaceva pedalare insieme a me, così la cosa ha iniziato a prendere piede. Posso comunque garantire che le salite gli piacevano già allora…


Si vedeva che aveva qualità?
Sinceramente non ci ponevamo questa domanda al tempo. A quell’età la bici deve essere solamente occasione di divertimento e di gioco. Non puoi cercare campioni, devi solo lasciarli sfogare. Io sono convinto che la maturazione debba essere un processo lento, mi accorgo che sui ragazzi di oggi si mette addosso troppa pressione, questa caccia al campione precoce è solo un danno. Anche perché si dimentica che ognuno ha i suoi tempi, ci sono bambini che sviluppano prima e altri dopo, fisicamente e non solo.
Nella società ci sono anche bambine?
In passato c’erano, ora no, sono tutti maschietti, ma la società è aperta anche a loro.
Torniamo su Lorenzo, si avvicina il Giro e quindi tornano alla mente bei ricordi.
Sicuramente. Noi un Giro come quello del 2021 non ce lo aspettavamo. Mi ricordo che quando vidi in televisione che in salita stava con i più forti rimasi a bocca aperta.


Che cosa vi aspettate?
Stiamo con i piedi per terra, sappiamo che va forte e che ha lavorato come non mai. E’ chiaro che ora è visto con un occhio diverso, quel che conta è il suo atteggiamento, secondo me è quello giusto, lo vedo tranquillo e determinato, con una serenità che trasmette anche a noi che gli stiamo intorno.
In società che cosa dicono? I bambini lo conoscono?
Certo, per loro è un idolo. Noi organizziamo sempre una piccola manifestazione, per coinvolgerli insieme alle famiglie. All’ultima edizione è venuto anche lui e si è portato dietro Velasco, che è suo vicino e si allena insieme a lui (foto di apertura). Gli hanno fatto un sacco di feste, volevano tutti una foto con loro. Lorenzo ci tiene molto., è molto legato alla società e a chi gli è stato vicino fin dalle primissime volte.
Tra l’altro il Giro passerà per le vostre parti…
Lo ha fatto anche lo scorso anno, anzi Lorenzo chiese il permesso di poter transitare davanti al gruppo e fu una festa clamorosa da parte della gente, tutti che lo salutavano, con i bambini in prima fila. Quest’anno saranno molti di più, ne sono certo.