Con Marco Compri, uno dei tecnici della Federciclismo esperto di palestra ed esercizi, affrontiamo un tema che sta emergendo con forza tra i professionisti in questa stagione: l’uso degli elastici nel riscaldamento pre-gara. Li vediamo sempre più spesso, adottati da squadre di primo piano come UAE Team Emirates e Ineos Grenadiers, e quando un corridore come Tadej Pogacar ne fa uso, il dibattito diventa ancora più interessante (in apertura foto Fizza).
L’efficacia di questi strumenti era già nota in sport esplosivi come la BMX o la pallavolo, ma il loro impiego nel ciclismo di endurance apre nuove prospettive. In più, la Soudal-Quick Step ha introdotto il sistema Hytro, una tecnologia che sfrutta compressione ed elastici per il recupero. Per capire meglio questi approcci, ne parliamo con Compri.
Marco, perché gli elastici stanno diventando popolari nel riscaldamento pre-gara?
In discipline esplosive come la BMX il loro utilizzo è consolidato da anni. Sono strumenti pratici, facilmente trasportabili e non richiedono spazi attrezzati, rendendoli perfetti per i contesti di gara. Il loro impiego nel ciclismo su strada ha ragioni specifiche: non tanto per l’attivazione muscolare degli arti inferiori, quanto per la stabilizzazione del tronco e il controllo del mezzo.
Perché?
Lavorare sulla parte alta del corpo aiuta i corridori a mantenere una postura più efficiente in sella, migliorando la trasmissione di forza e la resistenza alla fatica.
Qual è il beneficio degli elastici per la parte superiore del corpo?
Nel ciclismo, stabilità e controllo sono fondamentali. Gli elastici permettono di rinforzare core, spalle, tricipiti e dorso, migliorando il fissaggio del manubrio e la gestione della bicicletta in situazioni di sforzo. Inoltre, aiutano ad ampliare i range articolari e a innalzare la temperatura corporea, preparando il corpo all’intensità della gara. Per chi ha limitazioni articolari, gli elastici consentono di lavorare in sicurezza senza sovraccaricare le strutture muscolari.
Però su strada li abbiamo visti utilizzare soprattutto per gli arti inferiori…
Per le gambe l’efficacia è più limitata. L’elastico offre una resistenza progressiva che non rispecchia la biomeccanica della pedalata, rendendolo meno adatto a riprodurre gli schemi motori della corsa. Può essere utile per un’attivazione leggera, ma è più efficace abbinarlo a esercizi come i drop jump, balzi con tempi di contatto ridotti che stimolano la reattività muscolare e l’attivazione ormonale. Se si utilizza per le gambe, meglio optare per carichi bassi e tensioni moderate.
E come riscaldamento?
Dico che è pura attivazione. Si fa con esercizi ed elastici non troppo tensionati (duri, ndr) e dovrebbe essere seguito da un esercizio più funzionale, magari qualche minuto di rulli. Ma nel caso della strada, quindi di uno sforzo di endurance, l’utilizzo degli elastici è dunque attivazione. Un’attivazione pratica… come dicevamo, visto che si possono utilizzare ovunque.
Quali sono i criteri per un utilizzo efficace degli elastici nel ciclismo su strada?
Come ogni strumento, il valore degli elastici dipende da come vengono impiegati. Nel ciclismo di endurance il focus non deve essere sulla potenza esplosiva ma sulla stabilità e sulla capacità di controllare la bicicletta.
Chiaro…
Per questo il loro utilizzo è più indicato per il potenziamento del core e della parte superiore del corpo, mentre per le gambe possono essere impiegati solo in fase di attivazione e con carichi adeguati. Ripeto, la loro versatilità li rende uno strumento utile, ma devono essere inseriti in una programmazione ben strutturata.
Cosa puoi dirci invece sul sistema Hytro adottato dalla Soudal-Quick Step? Sono sempre delle fasce, ma diverse, giusto?
E’ per il recupero, uno dei capisaldi su cui si fonda la performance. Oggi sempre più aziende investono in ricerca e sviluppo di tecnologie che ottimizzano e accelerano tale importante aspetto. Hytro è una di queste ma ci sono anche altre aziende (Graphene-X, G-FIT, Rheos Gear, FlexGraphene True Grit Wear) hanno tecnologia analoga incentrata sull’uso del grafene, che migliora la circolazione sanguigna (nel caso di Hytro c’è anche una vasocostrizione) per il recupero post-allenamento/competizione.
E come funzionano?
Hanno proprietà termoregolatrici. I prodotti di queste aziende sfruttano tutti le proprietà peculiari del grafene (tra cui quella di essere un buon conduttore in grado di scaricare la carica elettrostatica accumulata durante la giornata e di conseguenza di abbassare i livelli di cortisolo nel nostro organismo, e di essere un materiale ottimo nel dissipare calore) per migliorare la performance.