Senni e il nuovo ruolo di meccanico alla UAE, con sguardo esperto

22.02.2025
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La Volta ao Algarve è entrata già nella sua fase cruciale dopo la cancellazione della prima tappa per i problemi di gestione del percorso, le immagini della “doppia volata” hanno fatto il giro del mondo. Oggi (giovedì per chi legge) il gruppo si è arrampicato fino all’Alto da Foia dove Jan Christen e Joao Almeida hanno firmato un uno-due micidiale. La novità in casa UAE Team Emirates-XRG è la presenza in ammiraglia di Manuel Senni come meccanico. Il romagnolo dopo aver concluso la carriera si era messo a lavorare in un negozio di bici e dopo un paio di giorni di gara nel 2024 da quest’anno ricopre il ruolo di meccanico per la formazione emiratina (in apertura foto UAE Team Emirates – XRG).

Dopo periodo di prova nel 202, Senni è diventato meccanico del team emiratino (foto UAE Team Emirates – XRG)
Dopo periodo di prova nel 202, Senni è diventato meccanico del team emiratino (foto UAE Team Emirates – XRG)

Già in corsa

Quando lo chiamiamo è a bordo strada pronto per un rifornimento, la gara è appena partita e i ritmi sono tranquilli. Raccogliamo il fiato e insieme a Senni entriamo nei segreti di questo nuovo ruolo. 

«Dal 2021 – racconta – anno in cui ho smesso di correre, mi sono subito messo al lavoro trovando un impiego in un negozio. Da quelle parti passa ogni tanto Andrea Agostini, uno dei team manager della UAE Emirates e l’anno scorso mi ha chiesto se fossi interessato a fare qualche giorno di prova con loro. Ho accettato e nella passata stagione mi sono trovato a fare il meccanico per la squadra in un paio di occasioni. Ci siamo trovati subito bene e qualche mese dopo mi hanno messo sotto contratto e lavoro a tempo pieno con la UAE Emirates».

Prima del ritiro di gennaio i meccanici hanno sistemato le bici dei corridori, sullo sfondo la Colnago iridata di Pogacar (foto Instagram/Manuel Senni)
Prima del ritiro di gennaio i meccanici hanno sistemato le bici dei corridori, sullo sfondo la Colnago iridata di Pogacar (foto Instagram/Manuel Senni)
Parlandone riesci a realizzarlo o è ancora tutto troppo nuovo?

Essere nel mondo UAE è bello. Anche quando correvo ho sempre vissuto il ciclismo come una passione e non un lavoro. La stessa sensazione mi rimane oggi. Rientrare nel ciclismo professionistico lavorando con la squadra numero uno al mondo e restare accanto a questi corridori è bello. 

Cosa cambia nel vivere il ciclismo da corridore o da membro dello staff?

Quando sei un atleta hai uno “stress” maggiore perché la tua performance ha un peso non indifferente. Essere nello staff toglie questa parte ma si  lavora di più, ci si fa il mazzo! Però a livello di stress e tensione sei più tranquillo, la cosa che mi piace è che comunque mi sento coinvolto.

Si è parte dello stesso gruppo, anche se con lavori e mansioni diverse…

Questa è la mia prima gara del 2025 e mi sento preso dal risultato, percepisco la tensione della gara. E’ una tensione passiva, perché in bici ci vanno i corridori, però tutti lavoriamo per il massimo risultato e quando li guardo è come se fossi lì con loro. 

Nella seconda tappa della Volta ao Algarve la doppietta UAE firmata da Christen e Almeida
Nella seconda tappa della Volta ao Algarve la doppietta UAE firmata da Christen e Almeida
Cosa hai già visto del mondo UAE Emirates?

Sono stato nel magazzino a Milano per montare i telai prima di partire per il ritiro di gennaio in Spagna. Quello è stato il primo impatto con tutti i corridori, c’erano Pogacar e tutti i grandi nomi della squadra. C’era tanta emozione, ma anche tanta responsabilità. Sai di essere nella squadra più forte del mondo e non puoi sbagliare. 

Hai già lavorato alla bici di Pogacar?

Per il momento non ancora, lui ha un meccanico personale che lo segue da quando era ragazzino. 

Com’è arrivare alla gara con il pullman della UAE?

Sei sommerso da un mare di gente e di tifosi. Da corridore lo percepisci ma lo vivi meno, scendi dal pullman per andare a firmare, risali e riscendi per andare alla partenza. Noi dello staff siamo a contatto con i tifosi per tante ore, chiedono e fanno domande. 

I corridori portoghesi sono delle star alla Volta ao Algarve, qui Ivo Oliveira scatta una foto con una tifosa
I corridori portoghesi sono delle star alla Volta ao Algarve, qui Ivo Oliveira scatta una foto con una tifosa
Di che tipo?

Vogliono la borraccia oppure chiedono dove sono i corridori così li aspettano per una foto o un autografo. Ci sono anche tanti appassionati di tecnica che fanno domande sulle corone, sui rapporti, le gomme o le pressioni. Altri sono curiosi e basta e ci chiedono come stanno gli atleti. 

Voi rispondete?

Per quel che possiamo fare sì. Ma giuro che non sappiamo lo stato di forma dei corridori, per quello dovreste chiedere ai preparatori. 

Senni alle prese con la pressione delle gomme, per ora nessuna richiesta particolare (foto UAE Team Emirates-XRG)
Senni alle prese con la pressione delle gomme, per ora nessuna richiesta particolare (foto UAE Team Emirates-XRG)
Essere stato corridore ti aiuta per prendere dimestichezza con questo nuovo lavoro?

Devo ammettere di sì. Anche ora per passare la borraccia, se sei stato dall’altra parte conosci i movimenti e sai aiutare l’atleta. La cosa su cui bisogna prendere subito le misure sono le strade e le scorciatoie per arrivare in tempo ai rifornimenti. Quindi prima di partire si deve controllare sulle mappe quali sono le strade chiuse per evitare di rimanere imbottigliati e perdere il passaggio del gruppo. In qualche occasione sono dovuto andare ai rifornimenti da solo e devo ammettere che un pochino di tensione c’era. 

Siete partiti bene con la doppietta Christen-Almeida nella seconda tappa…

Siamo qui con una squadra forte e con quattro corridori portoghesi su sette. Loro sono le star locali, quando arrivano Almeida, Morgado e i fratelli Oliveira il pubblico si scalda parecchio. 

Dopo una doppietta come questa c’è tempo di festeggiare?

Poco! Per noi meccanici appena termina la tappa inizia il vero lavoro, apriamo il gas. Carichiamo le bici e si va verso l’hotel e si lavora per far sì che tutto sia pronto per la tappa successiva. Laviamo i telai, controlliamo i vari componenti e poi laviamo i mezzi. Al momento è tutto molto regolare, i corridori non hanno ancora avanzato richieste particolari. Anche in corsa non abbiamo vissuto situazioni stressanti, le forature sono arrivate in momenti tranquilli.

Finita la tappa Senni e i membri dello staff caricano le bici e si dirigono in hotel, il lavoro è appena iniziato (foto UAE Team Emirates-XRG)
Finita la tappa Senni e i membri dello staff caricano le bici e si dirigono in hotel, il lavoro è appena iniziato (foto UAE Team Emirates-XRG)
Dove andrai poi?

Ho un calendario provvisorio, ma appena terminata la Volta ao Algarve andrò alle corse in Croazia. Poi farò una serie di corse con il devo team e ad aprile dovrei essere alla Roubaix. Lì ci sarà tanta tensione, ma avrò avuto modo di fare esperienza nel frattempo. 

Continuerai a lavorare in negozio?

Visto che sono assunto a tempo pieno ho tanto lavoro da fare, anche fuori dalle gare, però se capiterà una mezza giornata libera tornerò volentieri a salutare i vecchi colleghi

Senni 2022

“Barracuda” Senni, raccontaci i percorsi di Cesenatico…

04.03.2022
5 min
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Da qualche mese a questa parte, i clienti dell’Hotel Lungomare di Cesenatico hanno un’attrattiva in più: lunghe pedalate nell’entroterra romagnolo, escursioni fino alle Marche, viaggi su due ruote lungo la Riviera romagnola, il tutto con una guida d’eccezione. Manuel Senni fino allo scorso anno era ancora in carovana, ora invece racconta ai turisti le bellezze di quei luoghi che per anni hanno ospitato le sue tantissime ore di allenamento.

Una carriera conclusa anzitempo

Una metamorfosi quasi obbligata. Non si può parlare di quei luoghi incantevoli senza prima spiegare come Senni sia arrivato a interpretare il ruolo di novello Virgilio: «Io avrei continuato a fare il professionista, ma le sfortune sono state troppe: ho avuto una serie infinita di infortuni, nel febbraio del 2020 mi hanno aperto l’aorta per un problema all’arteria iliaca e ci ho messo un anno per recuperare. Il 7 aprile 2021 mi hanno investito, il 31 maggio ho avuto un granuloma al soprasella, a quel punto ho detto basta. Al Memorial Pantani, nella mia Cesenatico, ho salutato tutti».

Il suo nuovo lavoro gli consente però di rimanere… in sella e anzi di prendere tutto il bello di questo sport: «Mi piace moltissimo raccontare i miei luoghi. Porto i cicloturisti nelle località più belle, ad esempio la rocca di San Leo, la lunga e lenta scalata sul masso con il castello lassù in cima. E’ qualcosa di favoloso, un balcone con vista sull’intera Valmarecchia. Oppure San Marino: quando ci porto i turisti stranieri rimangono sempre affascinati, vedendo quel castello con le strutture antiche, sembra di entrare in un’altra epoca affrontando oltretutto un percorso molto vario».

Senni Borghi 2022
Le uscite per i borghi sono ricche anche di soste, per conoscere da vicino questi splendidi luoghi
Senni Borghi 2022
Le uscite per i borghi sono ricche anche di soste, per conoscere da vicino questi splendidi luoghi

Tragitti a scelta in base alle capacità

Salite? Non solo, anzi questa parte di Romagna è famosa anche per i paesini di pianura: «Longiano, Montiano, Sant’Arcangelo sono piccoli borghi che piacciono molto, non si fatica tantissimo nel raggiungerli e il divertimento è assicurato».

Proprio a questo proposito Senni tiene ad essere molto preciso nel segnalare ai suoi “clienti” quel che si troveranno di fronte: «Bisogna sempre conoscere il proprio grado di preparazione. Alcuni tragitti non sono molto impegnativi anche se ci sono colline da valicare, ma non si va in quota. Sono ideali per calibrarsi, ma anche per vedere che quegli sforzi ti danno un premio, visuali da sogno lontani dal tran tran quotidiano. Diverso il discorso quando si affrontano escursioni come quella di San Marino, allora devi riuscire ad affrontare 8 chilometri di salita continua e non è per tutti».

Cippo Pantani
L’immagine del Pirata alla sommità del Cippo Pantani sul Monte Carpegna: una salita per duri
Cippo Pantani
L’immagine del Pirata alla sommità del Cippo Pantani sul Monte Carpegna: una salita per duri

Il fascino della panoramica

Cesenatico ma non solo, Riccione (che dal 2 al 5 giugno sarà una vera capitale della bici con il ritorno della Ride Riccione Week) offre tragitti tutti da scoprire: «Spesso porto il gruppo da quelle parti: affrontare la panoramica con vista mare è qualcosa di sensazionale, sento i commenti di chi pedala con me ed è estasiato. Il connubio collina-mare colpisce sempre. Poi da queste parti c’è il percorso che reputo più bello».

Qui interviene fortemente la sua esperienza di ciclista pro’: «Io facevo allenamento di 180 chilometri, salivo sul Monte Fumaiolo e poi andavo a “sfidare” il Cippo Pantani. Quella è una strada particolare, ci puoi salire solo a piedi o in bici dopo aver passato la barriera di accesso. Chiaramente ne propongo una parte, ma chi ce la fa arriva in cima al Cippo e si sente dentro qualcosa di particolare, magari sentendosi più vicino a Marco».

La sua esperienza non passa inosservata. Molti, pedalando al suo fianco, sfruttano quelle occasioni per chiedergli tutto del suo passato: «Sì, molti sono curiosi, mi chiedono di questo o quel campione, questa o quella gara. Un giorno ho portato con me un gruppo di cicloturisti canadesi. Dopo qualche chilometro, ho sentito: “Ma tu sei quello che ha vinto il Giro del Colorado 2017, c’era un nostro amico che era diesse della BMC al tempo (probabilmente l’americano Jackson Stewart, ndr)” e da lì è stata una pedalata tutta fatta di racconti e di flashback».

Senni Colorado 2017
Senni è stato pro’ dal 2015 al 2021. La vittoria nel Giro del Colorado 2017 è la sua perla
Senni Colorado 2017
Senni è stato pro’ dal 2015 al 2021. La vittoria nel Giro del Colorado 2017 è la sua perla

Ora si diletta con le Granfondo

Senni, da quando ha deciso di chiudere la sua carriera, si divide fra il lavoro come meccanico al negozio Sport Bike di Cesenatico e gli impegni da guida turistica. Proprio questa sua conoscenza tecnica della bici spesso è molto utile: «Quando partiamo porto con me l’attrezzatura per piccoli interventi: raggi, tubolari… I cicloturisti partono con un po’ di rifornimento messo a punto in hotel, poi comunque una sosta al bar ci scappa sempre…».

Pensate che sia tutto? No, la passionaccia di “Barracuda” Senni per le gare non è finita al Memorial Pantani: “Mi posso allenare solo martedì e giovedì nella pausa pranzo, poi il fine settimana, sfruttando magari qualche granfondo, ma poi quando sono in gara esce fuori il mio animo da agonista». Si è visto domenica scorsa alla Granfondo Laigueglia, quando è finito secondo spalla a spalla con il francese Thibaut, col quale aveva dato vita alla fuga decisiva. «Ne farò altre – avverte il quasi trentenne cesenate – quelle della nostra zona: Nove Colli, Via del Sale, Pantani, ma intanto domenica prossima sarò alla Strade Bianche: non ho mai potuto farla da pro’, almeno così vedrò quel che hanno provato i campioni il giorno prima…».

Senni, un altro giro di ruota con l’Amore e Vita

12.03.2021
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Manuel Senni, corridore romagnolo, classe 1992. Dopo una proficua carriera negli under 23, è passato nella massima categoria con il team Bmc. Nei primi tre anni da professionista ha raggiunto buoni risultati, tra i quali la vittoria nella classifica finale della Colorado Classic. Gli anni successivi all’esperienza nel WorldTour lo hanno visto invece tra le file del team Bardiani-Csf Inox, senza però riuscire a cogliere risultati di rilievo, anche per colpa di una cattiva sorte, della quale spera di essersi liberato per dimostrare una volta per tutte il suo valore. La ripartenza è già avvenuta a Larciano con la maglia azzurra (foto di apertura) e proseguirà con il Team Amore e Vita di Ivano Fanini, in cui depone ambiziose speranze.

Dal 2015 al 2017 ha corso nel WorldTour con la maglia della Bmc
Dal 2015 al 2017 ha corso con la Bmc
Come è nato l’accordo con l’Amore e Vita?

E’ una storia lunga da raccontare. A cavallo tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 ho subito tre interventi di angioplastica ad un’arteria. Purtroppo nessuno di questi è andato a buon fine. Addirittura secondo i medici avrei dovuto smettere di correre, il danno causato sembrava irreversibile.

Però hai deciso di non mollare…

Esatto, mi sono rivolto all’ospedale di Cesena e con un intervento molto pesante sono riuscito a risolvere la situazione. I tempi di convalescenza sono stati molto lunghi, dieci mesi circa.

Come hai gestito questo periodo?

Non ho mollato, ho provato ad allenarmi con scarsi risultati, ovviamente il rientro alle corse è stato spiacevole.

Non hai ottenuto risultati?

No, purtroppo non sono riuscito a risollevarmi. A fine 2020 avevo deciso quasi di smettere, pensavo che nessuno avrebbe più scommesso su di me, dopo tutti i problemi che ho avuto. Poi mi sono convinto di riprovarci, dopo un periodo di riposo. E i test hanno dato buoni riscontri, anche la gamba.

Cosi hai deciso di continuare a correre…

Sì, ho contattato un po’ di squadre tra cui l’Amore e Vita e grazie a Maurizio Giorgini, che è il direttore sportivo, sono riuscito a trovare un accordo con loro.

Questa passione per il ciclismo come è nata?

Quando ero bambino guardavo le corse in televisione, soprattutto le imprese di Pantani. Mio padre tra le altre cose è stato suo compagno di squadra da dilettante, al team Rinascita di Ravenna.

Alla Colorado Classic del 2017, Senni vince la classifica generale
Alla Colorado Classic del 2017, Senni vince la classifica generale
Qual è l’aspetto del ciclismo che ti piace di più?

La competizione, l’agonismo. Mi piace misurarmi con gli altri per cercare di diventare il migliore.

La vittoria più bella che hai ottenuto?

Nel 2017 alla Colorado Classic, arrivata con un attacco in salita da lontano.

Com’è la tua giornata tipo?

Inizio la mattina con una bella colazione, per proseguire subito con vari allenamenti. Il pomeriggio sto con la mia fidanzata o la mia famiglia, poi cerco di andare a dormire presto, specialmente ora che siamo costretti a rimanere a casa.

Che rapporto hai con l’alimentazione?

E’ un aspetto che curo molto, è importante per un ciclista. Comunque mi piace mangiare, soprattutto i dolci.

Molti corridori hanno confessato di aver avuto problemi di tipo alimentare, che idea ti sei fatto?

Purtroppo è facile caderci dentro, c’è tanta confusione con le varie diete. Penso che la scelta migliore sia quella di rivolgersi a un  bravo nutrizionista.

Quali sono le tue passioni oltre al ciclismo?

Oltre al ciclismo non ne ho una in particolare. Mi piace giocare con i videogame, ma non capita di frequente. Poi guardo con piacere le serie televisive. Seguo anche altri sport come atletica, nuoto, trekking.

Dal 2018 al 2020, Senni ha corso con la Bardiani
Dal 2018 al 2020, Senni ha corso con la Bardiani
Che tipo di corridore sei?

Ho caratteristiche da scalatore puro, sarei predisposto anche per le cronometro, dovrò lavorarci su per poter migliorare. La mia pecca purtroppo sono le volate, in molte corse sono stato battuto allo sprint, così mi sono dovuto accontentare di qualche piazzamento.

Hai iniziato la carriera tra i professionisti con un team di primo livello, poi cosa è successo?

Passati i primi due anni di rodaggio, ho iniziato ad adattarmi ai ritmi imposti da certe corse. Ho ottenuto le prime maglie, le prime vittorie, dopodiché sono iniziate le mie sfortune, una dietro l’altra. Nel 2018 ho contratto la mononucleosi con successiva frattura al femore durante il Giro d’Italia. Nel 2019 in piena preparazione sono stato investito e ho subito un’operazione al polso, in cui mi hanno inserito due viti. Poi ho subito i tre interventi di angioplastica ad un’arteria, come ho accennato precedentemente. Ed infine il 2020 è stato compromesso da un intervento chirurgico all’aorta. In sostanza non sono mai riuscito ad essere costante, cosa che sta accadendo adesso.

Pensi che questa occasione possa essere un buon trampolino di lancio?

Mi sono rimesso in gioco, non ho il carattere del perditempo, se fossi stato certo di non poter più essere competitivo mi sarei ritirato. I numeri però dicono altro, ora dovrò aspettare le corse per poterli esprimere.

Quale ruolo pensi di poter avere in squadra?

Sicuramente in Amore e Vita manca uno scalatore puro, quindi sarà questo il mio ruolo.

Senni ha corso con la maglia azzurra più volte: qui all’Appennino del 2017
Senni ha corso con la maglia azzurra più volte: qui all’Appennino del 2017
Che obiettivi ti sei posto per il 2021?

Un bel traguardo, essendo romagnolo, è la Coppi e Bartali. Quest’anno è più dura del solito, vorrei mettermi in mostra. Poi ogni corsa che rientri nelle mie caratteristiche.

C’è qualcosa che cambieresti del ciclismo di oggi?

Cambierei l’utilizzo dei potenziometri, rendono alcuni percorsi molto calcolati, tolgono spettacolo. Anche se comunque le azioni da lontano è sempre più difficile farle.

Della sicurezza stradale che ne pensi? Ti senti tutelato?

Come vi ho detto prima io purtroppo sono stato vittima di un incidente nel 2019. Oggi molte persone si distraggono alla guida con il cellulare, oppure hanno fretta e fanno manovre azzardate, mettendo a rischio la vita delle persone. In allenamento non è difficile che una macchina ti stringa o non ti dia la precedenza. Ci vorrebbe una legge che tuteli i ciclisti e i pedoni. Non sarebbe semplice farla rispettare, però la vedrei come un netto passo avanti.