CESANO MADERNO – Recupero, prevenzione degli infortuni, lucidità tattica: in una corsa a tappe come il Giro d’Italia o il Tour de France ogni notte di sonno vale watt ed energie che il cronometro restituisce il giorno dopo. Per questo il team Soudal-Quick Step viaggia con otto materassi modello Body Trainer firmati Manifattura Falomo, ognuno dedicato e personalizzato con il nome del corridore.
La linea sviluppata dall’azienda friulana grazie a delle nanontecnologie, combina schiume evolute e sostanze naturali tessuti traspiranti per favorire micro-circolazione, rilascio muscolare e termoregolazione.
Non è la prima volta che parliamo di sonno e di riposo, stavolta per questo viaggio ci siamo fatti accompagnare da Yankee Germano, uno dei massaggiatori della Soudal-Quick Step presenti al Giro. E’ lui che ci ha parlato della logistica del “furgone del riposo” che ogni giorno garantisce agli atleti l’identico letto, replicando nei vari hotel di tappa in tappa, le sensazioni del proprio letto di casa. Con Germano abbiamo approfondito come un “semplice” materasso diventi strumento di performance.
Yankee, partiamo dalla logistica, uno degli aspetti più curiosi di questa vostra iniziativa, diciamo così. Come funziona dunque il trasferimento dei materassi durante una corsa a tappe?
E’ un’operazione che parte uno-due giorni prima. Due addetti contattano l’hotel in cui dormiremo, chiedono di rimuovere i materassi delle camere così che li possano trovare liberi con la sola rete. All’arrivo del nostro furgone dedicato, installano i materassi Body Trainer di Manifattura Falomo. Ogni materasso e anche ogni cuscino ha il nome dell’atleta cucito sulla fodera. Ogni mattina smontiamo tutto, infiliamo i materassi in speciali cover antimacchia e antibatterici. Li carichiamo e ripartiamo verso la tappa successiva.
Perché è così importante dormire sempre sullo stesso materasso?
E’ la continuità che fa la differenza. Il corpo riconosce immediatamente la propria “impronta” e si rilassa più in fretta. Quando cambi hotel ogni sera rischi di svegliarti con lombalgia o rigidità cervicale dovute a superfici diverse. Il corpo non prende mai continuità cambiando letto ogni volta. Con il tuo materasso, invece, minimizzi questo stress e massimizzi la fase di recupero profondo.
Quali caratteristiche hanno i materassi BODY TRAINER della linea Sport Technology?
Hanno una struttura realizzata con schiume evolute dalle elevate performance, uno strato in Feel HD in superficie che accoglie senza compressioni e un rivestimento in tessuto Micro Tencel, che ottimizza la dispersione di umidità. La particolare struttura interna a rulli contrapposti asseconda i movimenti del corpo e accoglie in maniera progressiva e delicata la colonna vertebrale. Il risultato è un supporto progressivo: accogliente sulle zone di carico, sostenuto sulla colonna.
I corridori percepiscono concretamente dei benefici?
Assolutamente sì. Loro stessi riferiscono di addormentarsi più velocemente e di svegliarsi senza quella sensazione di “schiena bloccata” che spesso accompagna le lunghe trasferte. Nei test interni sul sonno abbiamo rilevato un aumento medio del 7 per cento del tempo passato in fase REM e una riduzione dei microrisvegli. Quando sei alla terza settimana del Giro quei numeri valgono posizioni in classifica.
Quanto pesa la componente psicologica del “letto di casa”…
Molto. Il beneficio è reale. Non è solo un qualcosa di psicologico, perché alla fine è come se dormissi nel tuo letto, pertanto il corpo si rilassa di più. Il materasso, insieme al cuscino abbinato, diventa un tutt’uno. Entri in camera magari dopo una tappa di cinque ore e ritrovi qualcosa di familiare. Questo abbassa il cortisolo e predispone a un sonno più profondo. Vale come un massaggio extra o una sessione di recupero attivo.
Come una macchina…
E’ chiaro che da solo il materasso non risolve le fatiche e non risolve tutti i problemi che si possono incontrare nell’arco delle tre settimane. Massaggiatori, corridori, nutrizionisti, psicologi… Per esempio, in molte squadre WorldTour, almeno le più grandi, c’è una stretta collaborazione fra il nutrizionista e il massaggiatore per sincronizzare orari dei pasti e la produzione di melatonina, che favorisce il sonno. Ognuno ha un ruolo specifico, il cui fine ultimo è ovviamente la performance degli atleti. Ma tra questi attori è bene inserire anche il letto e di conseguenza il materasso.
«Durante i trattamenti serali – prosegue Germano – osservo tono muscolare, idratazione e ascolto i feedback sulle sensazioni mattutine. Se noto rigidità insolite posso intervenire. Ma con i nostri materassi questi irrigidimenti mattutini praticamente non ci sono più».
Quindi stabilità: stesso materasso, stessa routine. Sono un primo passo verso il buon recupero. E poi il resto lo fa il materasso che grazie ai suoi materiali (e alle sue tecnologie) prende la forma del corpo dell’atleta. In più quando è sdraiato ha una traspirazione migliore, merito di materiali come il Micro Tencel che aiutano anche a mantenere costante la temperatura.
Insomma, il materasso è un componente “invisibile” ma strategico quanto un misuratore di potenza. Le squadre che investono sul sonno stanno spostando l’asticella. A livello WorldTour ogni dettaglio che migliora l’efficienza dell’atleta può fare fare la differenza fra piazzamento e vittoria.