Il 2025 si prospetta un anno di grande rilievo per ABUS, azienda leader nella sicurezza e punto di riferimento nel ciclismo su strada. Con un impegno costante nell’innovazione, nella qualità e nella protezione degli atleti, il brand rafforza ulteriormente la propria presenza nel panorama internazionale attraverso nuove e prestigiose collaborazioni. Le nuove partnership e la conferma di alleanze consolidate evidenziano la continua crescita di ABUS tra i protagonisti delle competizioni mondiali.
I caschi ABUS, interamente realizzati in Italia, rappresentano l’eccellenza nel settore grazie a un perfetto connubio tra sicurezza, leggerezza e aerodinamica. L’attenzione ai dettagli e l’impiego delle tecnologie più avanzate permettono di rispondere alle esigenze dei ciclisti più esigenti, garantendo performance di alto livello.
Il marchio tedesco ha una partnership storica con il team Movistar e con Alejandro ValverdeIl marchio tedesco ha una partnership storica con il team Movistar e con Alejandro Valverde
Tra le collaborazioni di spicco confermate per il 2025, la storica partnership con il Movistar Team prosegue con entusiasmo. La formazione spagnola, tra le più prestigiose del WorldTour, continuerà ad affrontare la stagione con i caschi ABUS di ultima generazione, sinonimo di affidabilità e protezione ai massimi livelli. Anche il team Euskaltel-Euskadi rinnova la fiducia nei prodotti ABUS, consolidando il legame tra il marchio e le squadre professionistiche di riferimento.
Una delle novità più significative riguarda la partnership con Alpecin-Deceuninck, una delle formazioni emergenti più competitive del ciclismo internazionale. In qualità di Security Partner, ABUS fornirà agli atleti soluzioni avanzate per la sicurezza, sia in gara che in allenamento, adattandosi alle esigenze di un ciclismo sempre più veloce e performante.
Una delle novità del 2025 è la collaborazione con il team Alpecin-DeceuninckUna delle novità del 2025 è la collaborazione con il team Alpecin-Deceuninck
Ambassador e nuove sfide
Oltre alle competizioni su strada, ABUS amplia il proprio impegno con una rete di ambassador di primo piano. Alejandro Valverde e Alessandro Ballan, icone del ciclismo mondiale, continueranno a rappresentare il brand, testimoniando i valori di eccellenza e innovazione. Al loro fianco, Omar Di Felice, specialista delle imprese estreme, metterà alla prova i caschi nelle condizioni più difficili, dimostrando la loro affidabilità anche nelle avventure più impegnative.
Il 2025 vedrà inoltre un maggiore coinvolgimento di ABUS nel mondo del gravel e del bikepacking, discipline in forte crescita tra gli appassionati delle due ruote. In Italia, Pietro Franzese e Virginia Cancellieri saranno tra i principali interpreti di questa tendenza, portando il marchio in viaggi che combinano esplorazione e tecnologia.
Con una gamma sempre più ampia e diversificata, ABUS continua a investire nella sicurezza di ciclisti professionisti e amatoriali, con l’obiettivo di migliorare ogni esperienza su due ruote. Grazie a un mix di esperienza, innovazione e passione, l’azienda si conferma un punto di riferimento globale, pronta a lasciare il segno anche nella stagione 2025.
Dal 1924, ABUS è sinonimo di sicurezza. L’azienda tedesca è riconosciuta per la qualità, l’affidabilità e la durata dei suoi prodotti, offrendo soluzioni innovative per la sicurezza domestica, commerciale e mobile. Il gruppo ABUS include ABUS August Bremicker Söhne KG, ABUS Security Center GmbH & Co. KG e ABUS Pfaffenhain GmbH. Con sede a Wetter an der Ruhr è una realtà che opera a livello globale.
ThreeFace Laser è la maglia a manica lunga che si adatta perfettamente anche nella mezza stagione, quando l’aria è ancora frizzante, ma le giornate soleggiate diventano uno stimolo in più per i ciclisti.
Laser ha un range di utilizzo ottimale che va dai 10°C fino ai 18°C, è termica (con una leggera felpatura interna), molto traspirante e ferma l’ago della bilancia a soli 260 grammi nella taglia media.
Vestibilità aderente e non eccessiva per la maglia LaserVestibilità aderente e non eccessiva per la maglia Laser
Taglio ergonomico di nuova concezione
ThreeFace Laser adotta un taglio decisamente moderno. E’ una maglia caratterizzata da un’ergonomia che non passa inosservata, è molto aderente ed elastica al tempo stesso, tanto da non offrire mai la sensazione di essere eccessivamente compressiva. Si adatta alle forme del corpo ed è anche aerodinamica, concetto ricercato dagli agonisti, ma anche da quei ciclisti che utilizzano l’abbigliamento come una sorta di biglietto da visita. Laser è il compromesso ottimale tra prestazione, comfort e adattabilità.
Il comfort del capo tecnico è legato al fatto che il tessuto è particolarmente traspirante, non blocca il vapore prodotto durante lo sforzo, agevola la termoregolazione. La sezione frontale, dotata di una zip lunga, ha un taglio svasato che volge verso l’alto, che aumenta l’aderenza e la stabilità quando si è in posizione ribassata per lunghi periodi. La maglia non è soggetta a spostamenti in quanto riceve un buon sostegno dell’elastico che copre tutto il giro vita.
Gli inserti rifrangenti posizionati sulle tascheIl taglio leggermente svasato della parte frontaleMaglia elegante e senza fronzoliGli inserti rifrangenti posizionati sulle tascheIl taglio leggermente svasato della parte frontaleMaglia elegante e senza fronzoli
Tre tasche con inseriti reflex
Le tasche sono 3 e sono capienti, ben fatte e ben posizionate. In aggiunta c’è il taschino numero quattro chiuso da una zip quasi impercettibile. Le tasche presentano degli inserti riflettenti (la sicurezza non è mai abbastanza) che si illuminano quando colpiti dal fascio di luce. ThreeFace Laser è completamente Made in Italy. E’ disponibile in sei taglie, dalla small fino alla 3xl. Il prezzo di listino è di 89 euro.
Officine Mattio, il marchio giovane, nato nel 2014 da un'idea di Giovanni Monge Roffarello, lancia il nuovo telaio monoscocca OM1 S, 100% Made in Italy
“Da oltre 50 anni abbiamo un obiettivo ben chiaro: dare la sensazione di una presa confortevole ai ciclisti e un tocco di eleganza e stile in più alle loro biciclette. Il risultato del nostro lavoro è un nastro che “veste” perfettamente il manubrio, proprio come un prodotto di alta sartoria”.
Questa affermazione la troviamo nell’home page del sito di Nabico. In poche e semplici parole ci viene fatto capire di quale tipo di realtà imprenditoriale del mondo ciclo si tratta e soprattutto quale sia la sua “filosofia” di lavoro. Si tratta di una azienda nata nel 1972 con il nome di Nastri Bici Corsa e che oggi, sotto l’impulso di una nuova proprietà, ha assunto la denominazione di Nabico. Alla sua guida troviamo Michela Fontana, per oltre 20 anni co-proprietaria di Olympia, uno dei marchi di bici più prestigiosi e longevi della storia italiana.
Tra i tanti nastri manubrio realizzati da Nabico ci sono anche quelli dedicati al gravel, qui il modello RoubaixTra i tanti nastri manubrio realizzati da Nabico ci sono anche quelli dedicati al gravel, qui il modello Roubaix
Tante novità
Grazie all’impulso della nuova proprietà, ecco un nuovo sito, un nuovo logo, ma soprattutto nuovi prodotti che nascono dalla cura e dalla ricerca che da 50 anni caratterizzano ogni singolo nastro manubrio. Prodotti di qualità 100% Made in Italy, dalla materia prima fino al prodotto finito.
Ogni nastro Nabico è oggi disponibile in diversi colori con grafiche attrattive, si consuma lentamente, resiste all’acqua, ma soprattutto al sudore. E’ facilissimo da montare, ma anche da lavare, ed utilizza adesivi 3MTM di alta qualità.
Grazie al servizio di personalizzazione, previsto per materiali, tagli, finiture, stampa e colori, sono clienti naturali di Nabico le aziende produttrici di biciclette, ma non solo. Basti pensare a team e squadre amatoriali e ad enti e realtà organizzatrici di eventi legati alla bici che possono trovare in Nabico il loro partner tecnico perfetto.
Il nastro manubrio Siena ha una finitura in ecopelle: elegante e distintoGavia è il prodotto per chi cerca leggerezza ad ogni costoIl nastro manubrio Siena ha una finitura in ecopelle: elegante e distintoGavia è il prodotto per chi cerca leggerezza ad ogni costo
Cinque proposte
Nabico si presenta oggi sul mercato con cinque nuove proposte pronte a soddisfare le richieste anche del ciclista più esigente. Si parte con Roubaix, il nastro antivibrazioni per antonomasia. La speciale composizione del PVC con cui è realizzato, contrasta le vibrazioni riducendo l’affaticamento di mani e braccia. Proseguiamo con Siena, un nastro elegante caratterizzato dalla finitura in ecopelle. Per gli amanti della leggerezza a tutti i costi, ecco Gavia. Colorato e adatto ad ogni terreno, nella versione Cork presenta particelle di sughero nella composizione del materiale, che conferiscono leggerezza, grip e grande capacità di idrorepellenza. Completano l’offerta i nastri Silicogrip e Carbon Look. Il primo è ideale per il gravel. Grazie ai suoi tre millimetri di spessore, ammortizza, assorbe e dissipa l’energia, deformandosi in maniera non permanente. Per finire Carbon Look che, come suggerisce il nome, si presenta con una finitura lucida “carbon look”.
Merita di essere sicuramente segnalato che tutti i nastri Nabico sono confezionati da un’associazione che supporta l’inclusione lavorativa di persone con disabilità.
Officine Mattio, il marchio giovane, nato nel 2014 da un'idea di Giovanni Monge Roffarello, lancia il nuovo telaio monoscocca OM1 S, 100% Made in Italy
Sarà per il suo stile pop, sarà per la sua tradizione, Cinelli non è mai banale. Ecco la nuova Pressure ADR, una visione che deriva dai successi in gara della Superstar (Campione del Giro Under 23 nel 2020) e della Pressure (campione del mondo under 23 nel 2021). Una nuova piattaforma “all day racing” pronta ad accompagnare i ciclisti che ambiscono a prestazioni e stile in una sinfonia Made in Italy di design e carbonio. Un modello che accompagna anche ciclisti emergenti e affamati di performance come quelli della U.C. Bustese Olonia.
Maneggevole e reattiva la Pressure ADR è ideale per le competizioniIndole aggressiva ma domata dalla precisione di guidaManeggevole e reattiva la Pressure ADR è ideale per le competizioniIndole aggressiva ma domata dalla precisione di guida
Aggressiva
La Pressure ADR combina una posizione di guida aggressiva con un maggiore confort e caratteristiche di maneggevolezza più prevedibili. Questo è possibile grazie soprattutto all’aumento del rake e del passo, al tubo sella rotondo, al reggisella da 27,2 mm e ai foderi ribassati. Condivide anche lo stesso stack e lo stesso reach della piattaforma Aero Racing Pressure.
La combinazione dinamica di performance e comfort è aumentata dai parametri di rigidezza e pesi da gara. L’anima di Cinelli è racchiusa in questa Pressure ADR grazie alle caratteristiche agonistiche contemporanee e la sensazione di una classica bici da strada italiana. Un mezzo che vuole essere guidato tutto il giorno sui percorsi più diversi.
Colori che sono un esempio di design e look estrosoColori che sono un esempio di design e look estroso
Specifiche mirate
A rendere questa Pressure ADR un modello ricco di estro e tecnicità c’è sicuramente la maneggevolezza derivata dalla top di gamma Pressure. Tra i pregi costruttivi ci sono le sezioni dei tubi e stratificazione della fibra di carbonio perfezionati per il massimo comfort. L’estetica è pulita e filante grazie al passaggio cavi integrato.
Il reggisella da 27,2 mm è una garanzia di comodità. I diametri standard del reggisella e della forcella permettono al ciclista un eventuale upgrade con soluzioni di componenti di alta gamma. Il passaggio ruota arriva massimo a 30 mm per una guidata stabile e sicura. Il peso del telaio si attesta in 990 grammi abbinato al peso della forcella posizionato a 420 g. La Pressure ADR è disponibile in cinque taglie (XS, S, M, L, XL) e in tre diverse colorazioni: Triple White Slow Fade, Triple Grey Slow Fade e Midnight Scream.
FRANCOFORTE – Ancora dai padiglioni tedeschi di Eurobike, dopo aver rinnovato il casco aerodinamico top di gamma GameChanger, con la versione 2.0, Abus introduce un nuovo ed interessante casco, il WingBack.
Si posiziona alla base dei modelli road e si focalizza su un eccellente rapporto tra la qualità ed il prezzo (inferiore ai 100 euro di listino, 99,95 per la precisione). Entriamo nel dettaglio.
Il frontale, molto simile al PowerDomeIl frontale, molto simile al PowerDome
WingBack, tecnologia top di gamma
Uno dei focus principali del WingBack è quello del prezzo contenuto, fattore importante che però non sacrifica la qualità finale del casco ed il blend di tecnologie adottate per il suo sviluppo e la costruzione. E’ Made in Italy, proprio come tutti gli ultimi Abus, dall’AirBreaker allo StormChaser, dal PowerDome, fino ad arrivare all’ultima versione del GameChanger.
Il WingBackfa parte della categoria road, ma allarga il delta di sfruttabilità verso un’utenza urban, senza precludere un’impiego gravel.
Anche il profilo laterale conferma un disegno arrotondatoLa sezione superiore alterna la calotta al mold a vistaIl posteriore del WingBackAnche il profilo laterale conferma un disegno arrotondatoLa sezione superiore alterna la calotta al mold a vistaIl posteriore del WingBack
Vicino al PowerDome
Sotto il profilo del design e dell’impatto estetico, il nuovo WingBack ricorda da vicino il PowerDome, grazie ad una forma compatta ed arrotondata al tempo stesso, un disegno che trasmette anche tanta sostanza.
La calotta esterna, disponibile in diverse colorazioni, opache oppure lucide, è il naturale guscio di un mold interno che mostra la sua densità in alcuni punti nella sezione superiore. Un tocco aggressivo che non guasta per nulla e che segue le linee tracciate dalle feritoie anteriori. Queste sono sette in totale, con l’aggiunta di un’asola sopra la nuca, oltre all’estrattore di aria calda posizionato nel retro, con il profilo tronco (DNA Abus).
L’interno del casco è rastremato e abbondantemente scavato con dei canali che hanno l’obiettivo di aumentare l’efficacia dell’aria in entrata. Qui entrano in gioco anche il numero ridotto delle imbottiture, posizionate in modo strategico e con spessori differenziati. L’obiettivo è quello di far collimare comfort, protezione e limitare l’accumulo di calore/sudore.
Tutta la parte interna a contatto con la testaTutta la parte interna a contatto con la testa
Doppia sicurezza
Anche per l’Abus WingBack sono state adottate le fibbie morbide e anti-sfarfallamento con il classico gancetto di chiusura. C’è la gabbia posteriore regolabile in altezza, con il rotore Zoom Ace che agisce su un filler laterale, quest’ultimo ancorato al mold nella zona sfenoide della testa. Significa che oltre ad una regolazione micrometrica, tutte le pressioni che si generano nel perimetro, vengono scaricate sul casco, non sulle imbottiture, non sulla testa ed il comfort ringrazia. La gabbia posteriore ha un’ampia apertura per agevolare il passaggio dei capelli lunghi, raccolti a coda di cavallo. Abus WingBack è disponibile in tre taglie: S, M e L.
Con l'introduzione dello StormChaser, Abus ha completato la gamma di caschi ad alte prestazioni. Insieme all'AirBreaker e al GameChanger, questo nuovo casco è fra quelli utilizzati dal Team Movistar.
PAAL (Belgio) – Le scarpe da bici sono ancora italiane? L’Italiaè una “nazione di scarpari”, si diceva e si dice tutt’ora. In passato ed oggi, chi vuole una calzatura tecnica di qualità, costruita con dei canoni artigianali, moderna e sempre in linea con le richieste del mercato, punta ancora forte sul Made in Italy.
Ma qualcosa è cambiato anche nel settore delle scarpe da bici e la leadership italiana è, per certi aspetti, in discussione. Abbiamo affrontato l’argomento con Stefano Stocco di Crono.
Il ciclismo ricopre un ruolo primario nell’azienda di famiglia (foto Crono)Il ciclismo ricopre un ruolo primario nell’azienda di famiglia (foto Crono)
Che cos’è oggi l’azienda Crono?
Crono è un brand che nasce nel 2013 ed è il risultato di 40 anni di esperienza nella produzione di calzature sportive, soprattutto da ciclismo. Oggi il marchio si pone non solo l’obiettivo di produrre calzature di ottima qualità ma anche di progettare e realizzare prodotti che rispettino l’ambiente in cui viviamo.
In che modo?
Stiamo sperimentando materiali di origine riciclata e riciclabili, questo per far si che in futuro i nostri prodotti, quelli che hanno tecnicamente raggiunto il fine vita, possano essere trasformati in qualcos’altro.
La modernità si sposa con la tradizione (foto Crono)La modernità si sposa con la tradizione (foto Crono)
E’ un’operazione facile, oppure è una trasformazione complicata?
Questo percorso che abbiamo deciso di intraprendere è tutt’altro che facile. I componenti sono molti, le variabili in gioco altrettante, ma questa linea di condotta pian piano inizia a dare i suoi frutti. Nel breve periodo tutti i nostri prodotti saranno costruiti con questa filosofia.
Il calzaturificio produce anche per altri marchi, oppure tutta la produzione si concentra sul marchio Crono?
La nostra azienda di origine familiare è specializzata da sempre a sviluppare progetti di calzatura ed industrializzare il prodotto finito anche per altre aziende del settore ciclismo e non solo.
Un’esperienza che arriva dal passato (foto Crono)Un’esperienza che arriva dal passato (foto Crono)
Quando si pensa ad un nuovo modello di calzatura per la bici, quali sono gli aspetti principali da considerare?
I fattori da considerare sono davvero tanti. Il peso e il comfort, oltre alla rigidità aumentata, indispensabile per alcune discipline. La tecnicità della chiusura, la traspirabilità, la capacità di sostenere il piede e contenerlo. Tutti questi aspetti e molti altri vanno considerati e devono collimare tra loro in un mix perfetto.
Se dovessi identificare il passaggio più complicato?
Se parliamo di comfort possiamo dire che l’aspetto più complicato è quello di cercare di coprire il più vasto numero di utenti. I nostri piedi sono molto diversi e la scarpa non può andare bene a tutti. Una calzatura va scelta in funzione alle proprie esigenze di comfort che sono dettate dalla conformazione del proprio piede. Se parliamo di passaggi complicati in termini economici, l’affrontare gli investimenti per gli stampi è la parte più dolorosa.
Le scarpe sono fatte a mano, anche per altre aziende (foto Crono)Progettazione e produzione, tutto Made in Italy (foto Crono)“Il saper fare bene”, una frase di Stocco che mostra passione per il lavoro (foto Crono)Le scarpe sono fatte a mano, anche per altre aziende (foto Crono)Progettazione e produzione, tutto Made in Italy (foto Crono)“Il saper fare bene”, una frase di Stocco che mostra passione per il lavoro (foto Crono)
Fin dal primo step, quanto costa produrre una calzatura dedicata alla bicicletta?
Nel momento in cui l’azienda parte a produrre una calzatura in serie gli investimenti sono moltissimi. Progettare una calzatura in Europa, partendo dalla prototipazione, realizzare tutti gli strumenti dedicati arrivando al momento in cui entra in produzione, comporta un investimento elevato. Ci avviciniamo ai 100.000 euro.
Non sono pochi…
Infatti molte aziende che si rivolgono a noi per la costruzione di una scarpa, abbandonano il progetto perché messi di fronte al fatto che l’investimento per avere qualcosa di personalizzato è elevato, si arrendono e lasciano perdere. Si rivolgono altrove, in Asia ad esempio. Nel far east è possibile trovare dei progetti quasi pronti, riducendo al tempo stesso gli investimenti.
Le maestranze, quelle che Stocco cita in diversi momenti (foto Crono)Le maestranze, quelle che Stocco cita in diversi momenti (foto Crono)
Produrre in Asia costa meno, questo è chiaro, ma quanto meno?
La differenza del costo tra Asia e Europa è abissale. Non c’è partita. Un esempio: per costruire una calzatura tecnica la componente manodopera può arrivare anche a 100 minuti di lavoro. Se proviamo a comparare un costo al minuto medio aziendale che in Asia è di circa 3 centesimi di Euro contro i 42 centesimi in Italia riusciamo già ad immaginare il gap che dobbiamo colmare. Si possono pensare soluzioni miste in Europa, ma comunque al di sotto di 18 centesimi non si riesce a stare. Questa componente è decisamente enorme da compensare.
La qualità della manodopera asiatica è al nostro livello?
Ci sono strutture che riescono a realizzare dei prodotti di altissimo livello, fortunatamente per noi sono poche. Ci sono poi moltissimi che hanno una buona qualità ma non eccellente. L’Asia ha vissuto un boom economico incomparabile come nessuna parte del resto del mondo, tutte le grandi aziende si sono riversate li per fare realizzare i loro prodotti. A mio avviso ora tutti ne stiamo pagando le conseguenze.
Ogni pezzo è un mondo a parte (foto Crono)Ogni pezzo è un mondo a parte (foto Crono)
Non si può tornare indietro?
Alcuni pensano di riportare intere produzioni in occidente, ma l’Europa ci metterà comunque troppi anni a riportare alcune maestranze che oramai sono andate perdute.
Cosa è cambiato nella categoria delle calzature tecniche, con il passare degli anni?
La possibilità per i marchi, quelli che fanno tendenza nel mercato e non si tratta della categoria del ciclismo, di muovere quantità e volumi importanti di materiali, ha dato modo agli Asiatici di sperimentare, sviluppare tecnologie e materiali. Queste stesse tecnologie e talvolta anche i materiali, in Europa non sono disponibili o comunque molto difficili da replicare. In Europa siamo rimasti legati ad un sistema abbastanza tradizionale. Di tanto in tanto c’è qualche sprazzo di tecnologia, ma non serve a riportare la produzione da noi.
I macchinari per l’industrializzazione aiutano, ma non sostituiscono l’uomo (foto Crono)I macchinari per l’industrializzazione aiutano, ma non sostituiscono l’uomo (foto Crono)
C’è una soluzione possibile?
A mio parere servirebbe una maggiore unità tra i paesi Europei, in modo da mettere in pratica e far fruttare la passione, la storia e quel saper far bene che ci ha sempre contraddistinto. Per tornare a fare tutto in Europa, di conseguenza anche in casa nostra, è necessario incentivare la formazione delle maestranze che stanno scomparendo e ricostruire un vero tessuto produttivo di qualità.
Dopo la positiva esperienza maturata con il team Valcar-Travel & Service, il brand veneto produttore di abbigliamento per il ciclismo GSG prosegue nella propria attività di supporto e sponsorizzazione nel mondo del ciclismo agonistico femminile “vestendo” quest’anno le ragazze del Team Liv Racing TeqFind. La formazione, che ha Giorgia Bronzini come direttore sportivo e la modenese Rachele Barbieri come punta per le volate, parteciperà nel corso della stagione a tutte le prove del calendario WorldTour femminile. E lo farà, come tradizione, indossando una divisa molto particolare, tra le più originali presenti in gruppo, caratterizzata dal consueto motivo floreale, quest’anno con qualche spunto di novità…
Il team Liv Racing TeqFind pedala su biciclette Liv, brand “title sponsor” della squadra: nello specifico i modelli top di gamma Langma e EnviLiv, allestite mediante l’assemblaggio di componentistica Cadex. Sempre Liv sono anche i caschi e le scarpe in dotazione.
La storia e l’attività sul mercato di GSG parte ufficialmente nel 1984 e trae origine da una intuizione di Simone Fraccaro, il fondatore dell’azienda. Dal 1974 al 1984 Fraccaro è stato un ciclista professionista su strada e su pista e la costituzione di questa iniziativa imprenditoriale nasce proprio come “sfogo” di tutta quella esperienza maturata in un decennio di attività professionistica ad altissimo livello, spesso al fianco di campioni assoluti di quell’epoca come Francesco Moser e Giuseppe Saronni.
Dalla stagione 2023 GSG collaborerà con il Team femminile Liv Racing TeqFindDalla stagione 2023 GSG collaborerà con il Team femminile Liv Racing TeqFind
Da sempre Giessegi presta la massima attenzione alle esigenze del ciclismo, puntando alla progettazione e alla realizzazione di un prodotto di alta qualità ed affidabilità, e proprio per questo motivo indirizza il proprio, scrupoloso lavoro verso la scelta ottimale dei materiali, la cura minuziosa dei dettagli tecnici e la ricerca di un design sempre innovativo e all’avanguardia.
La gestione interna della produzione – 100% Made in Italy, dall’acquisto dei materiali “grezzi” e degli accessori, fino alla definitiva realizzazione del capo finito – è rivolta ad assicurare il controllo della qualità e dell’efficienza di ogni singolo passaggio della lavorazione.
Una bici che accarezza i sensi, dal suo minimalismo estetico all’incredibile silenziosità abbinata a tanta prestazione. Ecco la nuova bandiera di C.B.T. Italia, si chiama Necer99. La bicicletta piomberà nel 2023 con una versione aggiornata e interamente rivolta a sorprendere gli appassionati. Sarà infatti prodotta unicamente per freni a disco con cavi completamente integrati, senza un singolo filo a vista.
Oltre ad un design elegante e pratico c’è tanta sostanza, a partire dal telaio monoscocca in carbonio T700 UD-HM. Tecnologia avanzata che unisce divertimento a versatilità. Non a caso l’azienda cuneese ha previsto la messa in gamma della taglia 45, con una geometria dedicata alle cicliste. Una bici pronta ad aggredire le strade e le salite del mondo senza alcun timore puntando come sempre sul Made in Italy e sulla potenza dell’artigianalità votata alla performance.
La Necer 99 ha un disegno che non rinuncia l’aerodinamica La Necer 99 ha un disegno che non rinuncia l’aerodinamica
Tecnologia avvolgente
Monoscocca con progettazioni pensate per assecondare ogni tipo di richiesta del ciclista più esigente. A partire dal telaio con rinforzi in grafene e kevlar nei punti soggetti a maggior sollecitazione e profili aerodinamici. La diversa stratificazione e il particolare orientamento delle fibre di carbonio nei punti di maggior torsione e flessione garantiscono al telaio rigidezza anche quando sollecitato dalle vibrazioni del terreno, trasferendo al ciclista una sensazione di controllo in qualunque situazione e di guidabilità. Gli spessori sono stati aumentati nelle intersezioni e sulle superfici forate per il passaggio dei cavi, tutte sottoposte a stress test in laboratorio.
Le soluzioni adottate contemplano il posteriore verticale e un design ribassato, con carro lungo solamente 395 mm. Le sezioni del tubo orizzontale, obliquo e verticale, sono state concepite per ridurre le vibrazioni e l’effetto torsione, all’occhio sono piatte e sagomate. Un altro particolare sono i foderi della forcella dal particolare disegno curvato che offre stabilità, comfort e manovrabilità che si traduce nell’assorbimento delle vibrazioni. Tutto va a beneficio della performance in fase di spinta, rilancio e frenata. Anche l’altezza da terra del movimento centrale è stata rivista, abbassandola di 5-8mm a seconda della misura, per aumentare la stabilità, in particolare nelle discese ripide e tortuose.
Le linee, fluide all’occhio ed aereodinamiche, beneficiano di test in galleria del ventoil telaio è in dotazione a diversi team maschili e femminiliLe linee, fluide all’occhio ed aereodinamiche, beneficiano di test in galleria del ventoIl telaio è in dotazione a diversi team maschili e femminili
Prestante e silenziosa
La Necer99 è frutto di un lavoro mirato alla prestazione e alla silenziosità. Il posizionamento interno dei cavi e il disegno del telaio, oltre a proporre un design pulito e accattivante nella tradizione del Made in Italy, garantiscono l’eliminazione pressoché totale di vibrazioni e rumori.
La finitura prevede un disegno a tre colori, con base fissa argentata e inserti bianchi, rossi, neri o blu che rivelano il DNA corsaiolo di C.B.T. Italia. Fa eccezione un modello classico in versione nera con scritte bianche. Le linee, fluide all’occhio ed aereodinamiche, beneficiano di test in galleria del vento. Due versioni che vanno incontro alla filosofia dell’azienda cuneese che fin dalla sua nascita ripone un’attenzione mirata oltre che all’occhio anche all’anima racing.
Il kit è acquistabile fornita con forcella, seriesterzo e spessori Il posizionamento interno dei cavi e il disegno del telaio sono un valore aggiuntoIl kit è acquistabile fornita con forcella, seriesterzo e spessori Il posizionamento interno dei cavi e il disegno del telaio sono un valore aggiunto
Completa o kit telaio
Un’ulteriore novità è l’inserimento della misura dedicata alle donne, che porta quindi da cinque a sei le taglie disponibili (45, 49, 52, 54, 56 e 58). L’approfondita ricerca della performance fa della Necer99 un mezzo adatto all’amatore come all’atleta agonista. Certificato UCI, il telaio è in dotazione a diversi team maschili e femminili. Ciò non esclude la sua indole volta al comfort e alla guidabilità.
Oltre che come bicicletta intera, la Necer99 è disponibile in kit telaio, fornita con forcella, seriesterzo e spessori (kit manubrio opzionale) ad un prezzo di 1399 euro. La bici completa viene prodotta in cinque diversi montaggi: con gruppi Shimano Dura Ace, Ultegra e 105 a 12 velocità ed Ultegra e 105 a 11 velocità. I prezzi variano dai 2.715 euro del modello base ai 7.685 euro della versione Dura-Ace, che esce di fabbrica segnando sulla bilancia 7,05 kg in taglia 54 e 1050g per il solo telaio.
Salice, il casco vento e gli occhialo 023. Sono due prodotti di altissima qualità. Entrambi aerodinamici ed estremamente confortevoli. Realizzati in Italia
La linea di abbigliamento Giessegi è ricca, complessa e capace di adattarsi alle molteplici esigenze dei ciclisti senza mai trascurare l’innovazione e l’affidabilità tecnica. Prerogative che si possono trovare anche in capi tecnici pensati per l’inverno come la maglia Kemmelberg. Un indumento a maniche lunghe con membrana antivento e antipioggia per sfidare ogni condizione proibitiva dei mesi più rigidi. Un nome che dimostra la determinazione e l’unicità di questo prodotto come il muro da cui prende ispirazione, icona celebre della Gand-Wevelgem.
La maglia sulla parte frontale dispone di una membrana antivento e antipioggiaSulla schiena sono presenti inserti riflettenti per esser ben visibili sempreLa maglia sulla parte frontale dispone di una membrana antivento e antipioggiaSulla schiena sono presenti inserti riflettenti per esser ben visibili sempre
Tecnica e confortevole
Per la migliore resa atletica di chi pratica questo sport ad ogni livello, GSG crede nella realizzazione dei suoi prodotti producendo al 100% Made in Italy. Dalla scelta dei materiali, alla cura minuziosa dei dettagli tecnici e la ricerca di un design sempre innovativo e all’avanguardia. La Kemmelberg è una maglia tecnica pronta a supportare chi pedala in ogni sfida invernale.
La sua costruzione è pensata per regalare alte prestazioni e un comfort ottimale in ogni situazione. A partire dai climi medi che richiedono una traspirazione continua abbinata ad una termoregolazione efficace. Il range ottimale in cui questo capo riesce a sfruttare al meglio le proprie peculiarità va dagli 8°C ai 15°C. Un’oscillazione di temperature che comprendono sì l’inverno ma non troppo rigido.
La Kemmelberg è la maglia pronta ad accompagnare il ciclista nei climi freddiI polsini non permettono spifferi d’aria e infiltrazioni d’acquaLa Kemmelberg è la maglia pronta ad accompagnare il ciclista nei climi freddiI polsini non permettono spifferi d’aria e infiltrazioni d’acqua
Vestibilità versatile
Questa maglia invernale a manica lunga dispone di una membrana antivento che ne favorisce l’utilizzo quando i venti freddi incombono durante le proprie uscite. La protezione antipioggia sul davanti e sulle maniche consolida la sua affidabilità durante gli allenamenti più ostili e provanti a cui i ciclisti spesso si trovano a dover far fronte.
Il sottomanica, la parte posteriore e i fianchi sono in tessuto bielastico felpato riciclato. Un dettaglio che arricchisce l’ideologia di qualità e ricerca dei materiali che la GSG vuole comunicare. E’ inoltre presente una zip anteriore con cursore camlock che risulta essere del tutto nascosta. Nella zona della schiena sono presenti tre comode tasche per riporre gli oggetti personali con anche il foro per poter far passare agevolmente il cavo delle cuffiette. Il prezzo consultabile sul sito della Kemmelberg è di 119,90 euro.