MONZA – “Il meglio per passione!”. E’ questo lo slogan scelto da Bike Passion per presentarsi al pubblico. Stiamo parlando di un’azienda tedesca, ma con un’anima fortemente italiana, specializzata nella commercializzazione di brand che offrono prodotti davvero unici. Per capire fin da subito di quale tipologia di prodotti stiamo parlando, basta citare il marchio Lightweight, le cui ruote ancora oggi rappresentano il desiderio non molto velato di tanti ciclisti.
Per conoscere meglio la realtà Bike Passion, siamo venuti a Monza per incontrare Andrea Rovaris, Product Marketing and Sales dell’azienda.
Per quanti ancora non conoscono la realtà Bike Passion, da dove vogliamo iniziare?
Dal 2005. Anno in cui nasce Bike Passion, che è la scommessa, vera e propria, di Giovanni Mastrosimone. Una scommessa, ad oggi, sicuramente vinta. A quell’epoca Giovanni lavorava nel campo dell’automotive e gli venne proposto di iniziare a occuparsi delle ruote Lightweight in Italia. Fino a quel momento nessuno ne sapeva niente, anche se le ruote Lightweight avevano già avuto un debutto nel mondo dei professionisti e fu un debutto vincente. Pochi infatti sanno che, quando Johan Museeuw nel 1996 divenne campione del mondo a Lugano, aveva proprio delle Lightweight.
Inizialmente avete avuto delle difficoltà nel farle conoscere?
Ho parlato volutamente di scommessa in quanto nel 2005 Lightweight era un marchio sconosciuto e, per di più, le nostre ruote erano estremamente costose, e lo sono ancora per la verità. Soprattutto, eravamo in un periodo in cui non esistevano i social media e quindi era davvero molto complicato farsi conoscere. La spinta iniziale fu che, proprio in quel periodo, gli atleti più forti iniziarono ad acquistare di tasca propria le nostre ruote, che erano di gran lunga più leggere e performanti rispetto a quelle che avevano in dotazione nelle loro squadre.
Questo che cosa comportò?
Il gap prestazionale fu così ampio, che l’ingresso del marchio Lightweight nel mondo del professionismo costrinse le aziende che producono ruote e componenti a mettere a punto contratti di fornitura “blindati” per le squadre, per evitare di vedere gareggiare i loro atleti con prodotti di un altro brand. In un certo senso, si può dire che l’impostazione degli attuali accordi di sponsorizzazione tecnica sia stata indirettamente plasmata da Lightweight.
Oggi Bike Passion non significa solo Lightweight, ma anche altri brand. In attesa di poterli conoscere in maniera più approfondita, ci può descrivere con una frase ogni singolo marchio?
Lightweight, tecnologia per andare nello spazio, condensata in una coppia di ruote. SLF Motion, la ricerca spasmodica della riduzione degli attriti. Schmolke Carbon, il primo costruttore di manubri da corsa in carbonio. Stoll, biciclette in cui tutto è esasperato e minimale. SWI, dal mare alla strada attraverso l’utilizzo di carbonio nato per le vele più evolute al mondo. Revoloop, poliuretano evoluto, leggero e riciclabile. THM, artigianalità e qualità ai massimi livelli.
Cosa accomuna fra loro tutti questi marchi?
Dietro a ciascun marchio ci sono costruttori che producono con un livello tecnico “esasperato”, di difficile o impossibile industrializzazione e che, per questo, sostengono costi di realizzazione estremamente elevati, come le performance dei loro prodotti.
Prodotti non per tutti…
Siamo noi per primi ad essere consapevoli che il nostro sia un portfolio di oggetti costosi. Dobbiamo però tenere presente che ogni prodotto è il risultato di un processo lungo, complesso, estremamente curato. Dalla progettazione, fino ai materiali utilizzati, rappresentiamo aziende che tendono ad evitare scorciatoie e, inevitabilmente, tutto questo influisce sul prezzo finale. Il nostro obiettivo è anche quello di far capire alle persone che il costo dei nostri prodotti è determinato dal lavoro che racchiudono e che, di conseguenza, ne rispecchia il valore tecnico.
Davvero nessuna scorciatoia…
Non sarà mai possibile realizzare una ruota Lightweight o un telaio Stoll attraverso un processo industriale. Il costo elevato è dovuto principalmente a questo.
Come scegliete i brand con i quali collaborare?
Possiamo tranquillamente dire che ci permettiamo il lusso di lavorare con i brand che ci piacciono. Quelli che ci fanno innamorare dei loro prodotti.
Come avviene la selezione?
Tra le mansioni che ricopriamo Giovanni Mastrosimone ed io, c’è proprio il compito di selezionare i marchi che, per le loro caratteristiche, si adattano alla filosofia Bike Passion. Intuito il potenziale di una soluzione tecnica, c’è il test del prodotto su strada, il vero termometro di un prodotto. Infine il primo contatto con l’azienda, spesso informale, per verificare che ci sia una compatibilità di intenti e anche affinità personale. La collaborazione con SLF Motion, ad esempio, è nata guardando la Strade Bianche. Da una chiacchierata sulla corsa, siamo finiti col far debuttare SLF Motion al World Tour, con il Astana Qazaqstan Team.
Come è strutturata la vostra realtà?
La nostra sede è a Suessen a circa 50 chilometri da Stoccarda. Possiamo tranquillamente affermare che abbiamo una struttura agile. Siamo infatti in cinque. Oltre a Giovanni Mastrosimone, che ne governa il timone, Bike Passion può contare su un account manager, un addetto all’assistenza e un direttore operazioni che coordina il magazzino, evasione degli ordini e quant’altro. Infine ci sono io.
Di cosa si occupa Andrea Rovaris?
Oltre a ricoprire la carica di Product Marketing and Sales, provo per primo i prodotti che abbiamo intenzione di commercializzare. Dopotutto, ho più di 20 anni esperienza come collaudatore nel settore. Vogliamo infatti essere sicuri della reale qualità ed efficienza, perché siamo convinti che ogni singolo componente debba contribuire a rendere migliore la prestazione dell’utilizzatore finale, sia un professionista o un semplice praticante.
Chiudiamo con un’ultima domanda relativa alla vostra presenza alla recente fiera di Eurobike. Perché avete deciso di presentarvi a Francoforte con un vostro stand?
La nostra presenza a Eurobike può essere considerata come un ulteriore passo in avanti nel nostro processo di internazionalizzazione. Ormai Bike Passion ha intrapreso un percorso che la sta portando a rappresentare i propri marchi, anche al di fuori di Italia e Svizzera. Alla Spagna, aggiunta di recente, seguiranno prossimamente altri Paesi: Eurobike ci è servita per presentarci ai mercati su cui non ci siamo ancora affacciati.
Un impegno ambizioso?
Uno sforzo organizzativo non indifferente, ma il risultato ottenuto ci ha pienamente soddisfatti e ulteriormente incoraggiati. Siamo una realtà consolidata da quasi vent’anni, ma che vuole crescere ancora.