Widar-Finn: grande duello sul Maniva, la spunta il belga

17.06.2025
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PASSO DEL MANIVA – Lorenzo Finn e Jarno Widar in un duello testa a testa sulle montagne bresciane, guardandosi negli occhi, studiandosi a vicenda e in una sfida a colpi di pedali (in apertura foto La Presse). Vince il belga della Lotto Development Team, che ritrova la maglia rosa del Giro Next Gen dopo un anno. Sette secondi dividono i due contendenti sulla linea del traguardo, quando Widar esulta alzando un dito al cielo Lorenzo Finn sbuca dall’ultima curva ai cento metri dall’arrivo. Si stringono la mano e corrono a coprirsi dall’aria fredda. Una giacca e l’asciugamano intorno al collo per l’italiano della Red Bull-BORA-hansgrohe Rookies, solo una maglia primaverile a maniche lunghe per il belga. 

Gli altri contendenti alla vittoria sono saltati quando Widar e Finn hanno alzato il ritmo nell’ultima parte di salita. E’ bastato poco per mettere un distacco non tanto ampio ma significativo. Quando a Lorenzo Finn domandano se si aspettasse di essere il più forte insieme a Widar risponde con un secco: «Sì»

Visma frettolosa

Finita la prima salita di giornata, il Passo dei Tre Termini, la testa del gruppo si è tinta di giallo. I corridori della Visma Lease a Bike Development si sono messi a fare il ritmo nella vallata che ha portato il gruppo all’inizio del Passo del Maniva. Probabilmente guidati da Nordhagen che pensava di poter fare la differenza, ma quando il norvegese è rimasto da solo mancava ancora tanto alla fine. 

«Oggi mi sentivo benissimo – afferma Widar mentre con un filo di voce racconta la giornata – e ho detto ai miei compagni di fare un buon passo fin dalla prima salita. Aldo (Taillieu, ndr) ha controllato bene il gap con la fuga. Nel momento in cui la Visma si è messa a fare il ritmo noi ne abbiamo approfittato. Il piano era di andare tutti insieme ma non ha funzionato. Non volevo attaccare troppo presto e ho aspettato gli ultimi trecento metri. Quando sono rimasto da solo con Finn lui ha rallentato un po’ il passo, ho pensato stesse giocando con me e non ci sono cascato rispettando il piano di attaccare nel finale». 

La rosa (di nuovo)

Jarno Widar torna sul podio del Giro Next Gen con lo stesso timido sorriso che aveva un anno fa. E’ un corridore più forte e solido, ci dice, ha la consapevolezza nei suoi mezzi che solo i campioni possono avere. Riuscire a mantenere il simbolo del primato fino a Pinerolo sarebbe una conferma della crescita fatta e del suo talento

«Quest’anno la maglia è un po’ diversa – dice rigirandola tra le mani – ha il logo differente rispetto allo scorso anno (nel 2025 anche la maglia rosa del Giro Next Gen è realizzata da Castelli, ndr). Ero abbastanza sicuro di poter vincere ma riuscire a farlo è un bel segnale. Sono più veloce di Lorenzo Finn. Lo avevo già incontrato al Giro della Lunigiana nel 2023 ma non lo conoscevo, posso dire che rispetto a due anni fa è migliorato tanto».

Le consapevolezze di Finn

Lorenzo Finn ha la calma dei corridori forti e lo sguardo sicuro di chi sa che può scrivere il proprio futuro in questa corsa con la forza delle gambe e della mente. Ce n’è voluta di freddezza per ripartire dopo la caduta, i segni all’arrivo sono evidenti

«La caduta sulla prima salita – spiega dopo le medicazioni – mi ha un po’ destabilizzato. I miei compagni sono stati bravi a tranquilizzarmi, abbiamo cambiato bici prima dell’ultima salita e siamo rientrati. Durante lo sforzo non l’ho sentita troppo, ora un po’ mi fa male ma vediamo. A Widar devo fare i complimenti per la vittoria, ha fatto un suo solito scatto negli ultimi metri e non sono riuscito a seguirlo. Conoscevo il suo spunto e ho provato ad attaccare prima ma ha resistito bene

La Red Bull-BORA-hansgrohe Rookies ha piazzato tre dei suoi uomini tra i primi dieci in questo arrivo in salita. Una conferma della forza dei suoi componenti, cosa che Finn ha già accennato nei giorni scorsi

«Credo siamo la squadra organizzata meglio sia tatticamente che a livello di forze (prosegue il ligure, ndr). Quando è partito Nordhagen non ci siamo scomposti, accanto a me avevo ancora il mio compagno Luke (Tuckwell, ndr). Lo ha tenuto lì e ci ha riportato sotto con un lavoro perfetto. Quando lui ha finito il suo lavoro ho attaccato e siamo andati fino alla fine. Battere Widar sarà difficile, ma ci proveremo e abbiamo le nostre armi».