Approfittando della presenza imminente dei professionisti, prima alla partenza e poi all’arrivo della Tre Valli Varesine delle donne, non è passata inosservata la presenza di Johnny e Lorenzo Carera e quella di Andrea Noè, che con loro collabora. La loro agenzia si chiama A&J All Sports e, come dicono le iniziali, è stata fondata appunto da Alex e Johnny Carera, di cui Lorenzo è figlio. Insieme a Noè, dopo aver iniziato fra juniores e under 23, il più giovane della famiglia ha iniziato a lavorare come procuratore nel ciclismo femminile. Fra i primi acquisti della squadra, quello di Elisa Balsamo, iridata a Leuven e prossima al passaggio nel WorldTour con la Trek-Segafredo, è stato celebrato con un post su Instagram (foto di apertura).
E’ evidente che prima della nascita del WorldTour femminile, quando gli stipendi delle ragazze erano poco più di rimborsi spese, nessuno di loro si sarebbe sognato un impegno del genere. Ma se lavori a percentuale sui contratti, rendersi conto che fra le donne si può guadagnare più che in certe squadre professional ha fatto drizzare loro le antenne.
La scelta di entrare
Proprio con Lorenzo perciò, una storia da giocatore di tennis alle spalle, proviamo a fare il primo punto della situazione.
«Con Andrea Noè – dice – avevamo la parte dei giovani con l’obiettivo di prendere con noi ogni anno i 2-3 migliori al mondo. Le donne sono in crescita. Abbiamo iniziato a lavorarci perché ci crediamo molto. Gli stipendi stanno già salendo. Se adesso per fare una squadra WorldTour servono 2 milioni di euro, fra due anni magari ce ne vorranno 5. E’ un’occasione di parità, propiziata dal fatto che le squadre WorldTour dei professionisti stanno costruendo l’equivalente al femminile. Con la nascita del WorldTour anche nelle donne, è diventato tutto più professionale. Così abbiamo deciso, passatemi il termine, di entrare a gamba tesa».
La scuderia Carera vanta un elevato numero di atleti e ovviamente non solo i migliori 2-3 al mondo. Alle spalle di Pogacar e Nibali, ci sono infatti tanti giovani fatti passare più per investimento e scommessa che per la certezza che possano portare a casa una bella carriera. Ma tant’è, ormai il flusso di atleti verso la massima categoria prevede un ricambio continuo, con le tematiche e i dubbi che più volte abbiamo sollevato. Sono maturi per passare? Avranno il tempo che serve per fare esperienza? Fra le donne certe tematiche, stante l’assenza della categoria under 23, certi discorsi rischiano di essere ancora più necessari.
Che ambiente avete trovato?
Le ragazze straniere hanno già da un pezzo il loro agente, mentre da noi lavorava soltanto Perego, ma è anche vero che fino a poco tempo fa gli stipendi non erano come oggi. Adesso cominciano ad aver bisogno di persone che le tutelino e la nostra agenzia segue l’atleta a 360 gradi. Non è solo trovare loro un contratto, anche se quello è la parte centrale.
In che modo funzionerà il rapporto, stesse percentuali degli uomini?
Le stesse, anche se nei casi in cui siamo subentrati, quelli in cui l’atleta aveva già firmato il suo contratto, lavoreremo gratis fino alla scadenza o proveremo a migliorarlo. Quello che ci interessa è iniziare la collaborazione, conoscerci per poter sviluppare discorsi futuri.
Parli di Elisa Balsamo?
Aveva già firmato il suo nuovo contratto. Il suo è il caso estremo e magari adesso che è diventata campionessa del mondo, il contratto si potrà rivedere (voci dal gruppo dicono che il tentativo sarebbe già stato fatto, ma la Trek-Segafredo avrebbe rispedito la richiesta al mittente, ndr).
Mancando fra le donne la categoria under 23, vi muoverete anche fra le junior?
Sicuramente ci portiamo avanti. Lo sport in generale sale sempre di livello, ma non siamo noi a decidere. I ragazzi e le ragazze devono sentirsi pronti, dobbiamo stare attenti a non bruciare le tappe.
Sai bene che se proponi a un ragazzino, a volte minorenne, di diventare professionista, è difficile che abbia la maturità per dire di no…
Non tutti i ragazzi sono uguali. Servono il motore e la testa, perché quando vai di là e aprono il gas, se non li hai entrambi hai dei problemi. Ma come dite voi, vanno analizzati tutti i casi. Se si fa un progetto e per il giovane ci sono le giuste tutele, è un conto. Altrimenti non li fai passare mai a casaccio.
Per prendere un minorenne si passa dalla famiglia?
Sempre. E abbiamo anche piacere a farlo, anche se sono più grandi. Ci piace spiegare chi siamo e come lavoriamo, capire la mentalità di una famiglia e quali valori hanno.
Quante ragazze faranno parte della vostra squadra?
Vogliamo mettere un tetto, siamo severi su questo lato, mantenere il nostro livello, fermandoci a una decida di atlete fra italiane e straniere.
Ti occuperai solo tu di loro?
Continuerò a lavorare assieme ad Andrea (Noè, ndr), abbiamo una bella collaborazione. Entrambi ex sportivi, lui con più esperienza nel ciclismo, io più a contatto con le nuove generazioni (Lorenzo è del 1991, ndr) e questo mi permette di capirli meglio.
Attento che Brontolo è suscettibile al tema dell’età…
Lo so, lo prendo spesso in giro dicendogli che è vecchio (una risata, ndr).