Martinelli: «L’Astana vivrà alla giornata»

05.10.2020
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Sembra tutto fin troppo facile. O forse fin troppo difficile. L’Astana di Jakob Fulgsang ha perso i suoi due scudieri più importanti per la salita e non solo. Nella prima tappa, infatti, Miguel Angel Lopez si è schiantato in discesa durante la cronometro. Nella seconda, Aleskander Vlasov ha abbandonato il gruppo dopo pochi chilometri per problemi allo stomaco.

Al tempo stesso però, già dopo il primo arrivo sull’Etna, questo Giro sembra un testa a testa tra Vincenzo Nibali e proprio Jakob Fulgsang.

Rimboccarsi le maniche

«Nei grandi Giri succede anche di perdere due corridori in poche ore di gara. No, non li abbiamo rimpiazzati quei due per la salita. Due corridori così sono insostituibili. Non ho uomini con quelle qualità e quelle caratteristiche», spiega subito col suo modo schietto Giuseppe Martinelli. Il direttore sportivo dei turchesi, capisce subito dove vogliamo andare a parare e ci spiega come dovrà correrà l’Astana.

«Avete visto? Anche oggi quando la Mitchelton-Scott è andata a tirare noi non abbiamo collaborato. Sarà così ancora per molto tempo. Saremo costretti a sfruttare il lavoro delle altre squadre. Noi siamo in difficoltà. Fuglsang se la dovrà cavare da solo in salita. Servirà tutta la sua esperienza. Contestualmente gli altri ragazzi cercheranno di tirare fuori il meglio di quel che hanno».

Vlasov
Vlasov nella crono di Monreale. Il russo si è ritirato nella seconda tappa.
Vlasov si è ritirato nella seconda tappa.

Occhio alle sorprese

Martinelli di situazioni come queste ne ha vissute tante in carriera, ribaltando spesso situazioni di svantaggio a suo favore. Saprà cavarsela anche stavolta? Di certo il tecnico bresciano non nasconde la sua preoccupazione.

«Testa a testa Jakob-Vincenzo? Magari! Ma è presto per dirlo. Il Giro è lungo e credo sarà il Giro delle sorprese. Il fatto che Thomas e Yates oggi siano saltati renderà ancora più incontrollabile la corsa. Ho paura di una fuga bidone, una di quelle con dentro 20 corridori in qualche tappa intermedia complicata da controllare. Se se ne va via una fuga così chi chiude? Giusto la Trek-Segafredo. Per noi, strategicamente cambia tutto. Dovremo correre alla giornata. Per fortuna abbiamo ancora in nostro leader».

L’inesperienza di Vlasov

Per alcuni il russo poteva essere più di un gregario. Poteva essere una seconda punta. Una soluzione tattica in più per “Martino” e la sua Astana. Ma i problemi di stomaco che lo affliggevano già dal sabato sera e che non gli hanno consentito di mangiare sono stati più forti.

«Vlasov è un ragazzo giovane», conclude Martinelli.« Ha vinto il Giro U23, stava andando forte e mi aspettavo grandi così. Ieri, quando si è ritirato avrei fatto di tutto per portarlo al traguardo, ma proprio non ce la faceva. E’ giovane e forse neanche lui si è reso conto quanto fosse importante la sua presenza. Bisognava finire la tappa e poi vedere cosa succedeva il giorno dopo».