Il valore di una sponsorizzazione World Tour? Risponde Limar

30.01.2024
4 min
Salva

PAAL BERINGEN (Belgio) – Due chiacchiere con Giovanni Caporali di Limar non sono mai banali e gli argomenti che si possono affrontare sono tanti, sempre interessanti. Caporali in passato ha ricorpeto il ruolo di Amministratore Delegato dell’azienda lombarda, ora è il riferimento marketing e del prodotto.

Con lui abbiamo affrontato l’argomento delle sponsorizzazioni e l’impegno che oggi è richiesto per essere presenti nel World Tour.

L’incontro con Giovanni Caporali (Limar) nella sede di Ridley in Belgio
L’incontro con Giovanni Caporali (Limar) nella sede di Ridley in Belgio
Limar è al fianco di un solo team nel WorldTour, è corretto?

Siamo un partner, ormai di lunga data, del Team Astana-Qazaqstan in ambito World Tour maschile e della compagine femminile Roland (ex Israel-ndr). E’ un impegno importante, sotto il profilo dei costi e di tutto quello che è necessario fare per sviluppare i prodotti. Nel 2024, complessivamente siamo sponsor di 14 team nelle diverse discipline, compagini maschili e femminili.

Quanto costa essere nella Champions League del ciclismo per un’azienda che produce caschi?

Un team World Tour in generale non è sotto ai 500.000, anche se ormai il plateau è di un milione di euro. Solo per essere sponsor dei caschi. Queste cifre sono al netto di premi e materiali forniti nel corso della stagione.

Una parte del team kazako in azione in Australia
Una parte del team kazako in azione in Australia
E’ così importante essere nel World Tour?

E’ fondamentale per un’azienda che punta ad essere presente nel mondo, che ha bisogno di una visibilità costante. Eppure non è solo questo, perché un TeamWorld Tour di oggi è di fatto un’azienda e un banco di prova. Ti aiuta a sviluppare il prodotto e le tecnologie dietro le quinte. Non si tratta solo di caschi e materiali in genere. Quello che si vede, quello che indossano i corridori è il risultato di un percorso e di tante ricerche.

Le cifre che hai menzionato influiscono sul prezzo del prodotto che troviamo sul mercato?

Influiscono in modo esponenziale. E’ difficile quantificare in modo preciso, ma se un brand, un’azienda, un marchio, vuole rimanere sulla cresta dell’onda non può farne a meno. Se non si investe in quella direzione, quella delle sponsorizzazioni di alto livello, nessuno ti vede e il rischio di sparire è più che reale. Al tempo stesso è fondamentale avere un prodotto di eccellenza.

Prosegue la collaborazione con il Team Astana (foto Team Astana)
Prosegue la collaborazione con il Team Astana (foto Team Astana)
Dai professionisti, a cascata le tecnologie diventano alla portata di tutti!

Quello che indossano gli atleti professionisti è il medesimo prodotto usato dagli amatori. I dettagli, le piccole modifiche che apportiamo passo dopo passo, vengono traslate di conseguenza.

Quanti caschi sono forniti ad un team World Tour?

Limar fornisce 3 modelli per ogni corridore: due da strada e uno da crono. Nel 2023 abbiamo dato al Team Astana Qazaqstan circa 400 caschi. Tra questi c’è anche l’Air Atlas, sviluppato con la collaborazione del team. In questa cifra non rientrano i prodotti in fase di sviluppo e test.

I test al Politecnico di Milano con Nibali ancora in attività e Wilier (foto Wilier)
I test al Politecnico di Milano con Nibali ancora in attività e Wilier (foto Wilier)
Quale è la parte più costosa quando si sviluppa un casco?

L’aerodinamica, tutta la ricerca che è alle sue spalle e lo sviluppo stesso dei caschi da crono. Consideriamo inoltre che i caschi da cronometro hanno un ritorno che è pari a zero, perché il numero degli esemplari venduti è irrisorio. Ribadisco il concetto che la ricerca è fondamentale e arricchisce, non poco, il brand.

Conoscenze, ergonomia e aerodinamica. C’è altro dietro un casco?

I due fattori principali della categoria sono il peso, inteso come valore alla bilancia e l’aerodinamica. I caschi di oggi devono essere efficienti, ma anche leggeri, ben ventilati e a mio parere devono anche essere belli da vedere una volta indossati. Il design e l’impatto estetico ti permettono di vendere e di creare appeal.

Limar con le ragazze della Israel Premier-Tech Roland

21.01.2023
3 min
Salva

Fino ad oggi siamo stati abituati ad associare il casco Limar al team Astana-Qazaqstan, una delle squadre più longeve del circuito WorldTour. Indossando un casco Limar lo scorso anno Vincenzo Nibali ha chiuso la sua carriera professionistica e per omaggiarlo l’azienda bergamasca aveva organizzato in suo onore un momento di incontro con la stampa alla vigilia del Lombardia. 

Limar fornirà caschi e occhiali alla formazione Israel Premier-Tech Roland
Limar fornirà i caschi e occhiali alla formazione Israel Premier-Tech Roland

Ci sono anche le donne

Il 2023 di Limar si è aperto con una bella conferma che si va ad affiancare al rinnovo della partnership tecnica con il team Astana-Qazaqstan. Limar sarà sponsor della formazione femminile UCI WorldTour Israel Premier-Tech Roland. Le ragazze del team utilizzeranno in gara il nuovo casco Air Atlas con una grafica molto bella e particolare che richiama i colori della maglia. 

L’Air Atlas si presenta come un casco performante e confortevole, ottimamente ventilato e dal peso estremamente contenuto (solo 220 grammi nella taglia small, ndr). E’ dotato di un’appendice (UFO, ndr) che si può attaccare nella parte posteriore del casco e che ha la funzione di aumentare la performance aerodinamica portandola ad un livello ancora più alto.

Le ragazze del team avranno la possibilità di abbinare al casco l’occhiale Theros, firmato sempre da Limar, nella colorazione blu, per un perfetto total look.

In foto il modello Air Atlas con grafiche e disegni che richiamano quelli della maglia del team
In foto il modello Air Atlas con grafiche e disegni che richiamano quelli della maglia del team

Tanta Italia

Il roster 2023 della nuova Israel Premier-Tech Roland annovera al suo interno ben 4 italiane. Stiamo parlando di  Sofia Collinelli, Silvia Magri, Elena Pirrone e Lara Vieceli. Accanto a loro troviamo la russa Tamara Dronova, campionessa su strada e a cronometro, la belga Fien Delbaere e la campionessa a cronometro svedese Nathalie Eklund, la svizzera Baur Caroline, campionessa nazionale su strada, e la afgana Fariba Hashimi, anche lei campionessa nazionale su strada. Completano la rosa l’irlandese Mia Griffin, la britannica Claire Steels, la vietnamita Thị Thật Nguyễn e la tedesca Buch Hannah.

La nuova Israel Premier-Tech Roland ha debuttato in Australia lo scorso 15 gennaio al Santos Tour Down Under, primo appuntamento della stagione femminile.

Ricordiamo che Limar è partner tecnico di diversi team tra strada, mountain bike, triathlon. Tra questi segnaliamo: Ktm Protek Elettrosystem, General Store Essegibi Flli.Curia, Overcome Team, Topeak Ergon, Acca Due O Women’s Team.

Limar

Ciclo Promo Components

Limar Tonale: il casco all-mountain dal design unico

07.11.2022
3 min
Salva

Si chiama Tonale ed è il nuovo casco di Limar pensato per chi ama l’avventura. Un modello dedicato all’offroad ed all’enduro: comodo, protettivo e caratterizzato da un design unico. Il nome Tonale fa subito capire la natura di questo casco e ci porta con il pensiero e l’immaginazione tra le vette ed i sentieri delle nostre montagne.

Comfort e sicurezza

Una delle caratteristiche fondamentali che un casco deve avere è quella di proteggere la testa in caso di urto, soprattutto quando si parla di offroad. La calotta del casco Tonale offre un’ampia copertura di tempie e nuca grazie ad un sistema avvolgente. A questo si aggiunge anche una visiera integrata e completamente regolabile. 

Limar oltre a fare questo ha reso il casco Tonale anche leggero e confortevole, per far sì che risulti comodo anche dopo tante ore. La calzata è ottimizzata dal sistema di regolazione Air Fit Evo. Si tratta di un sistema multi direzionale ed integrato perfettamente aderente a viso e collo che avvolge l’area occipitale, pensato per offrire una sensazione di comfort ottimale che ti farà dimenticare di indossare un casco.

Visiera e imbottiture

Il casco Tonale è un prodotto dedicato all’off-road, di conseguenza tra i suoi accessori c’è anche la classica visiera che caratterizza questo tipo di prodotti. Limar ne ha creata una perfettamente regolabile e molto ampia per proteggere sia dal sole che dagli ostacoli che possono presentarsi sul vostro percorso. La visiera è regolabile per consentire il perfetto alloggiamento della maschera quando non la indossi.

Il sistema di ventilazione studiato per questo casco consente all’aria di circolare liberamente all’interno della calotta. Quest’ultima viene guidata all’interno del casco attraverso dei fori frontali così da mantenere sempre la temperatura interna ideale. 

E’ disponibile in due taglie: M e L. Rispettivamente dal peso di 310 e 360 grammi. Il prezzo al pubblico è di 129,95 euro.

Limar

Air Atlas: il casco aerodinamico campione del mondo

29.09.2022
3 min
Salva

I limiti sono fatti per essere superati, soprattutto nello sport, dove un secondo può fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Chiedete a Yevgeniy Fedorov, il giovane kazako che si è laureato campione del mondo under 23 sul traguardo di Wollongong, precedendo Mathias Vacek per un solo secondo. In una sfida testa a testa ogni particolare è utile per avere la meglio sul proprio avversario. Limar questo lo sa e sviluppa da sempre nuovi prodotti per superare ogni limite. L’azienda bergamasca offre tutto questo all’Astana Qazaqstan Team, squadra dove milita il neo iridato under 23. E uno dei prodotti usati da Fedorov per trionfare domenica è stato il casco Air Atlas.

Forgiato dal vento

Il casco Air Atlas è studiato e progettato da Limar per essere il più aerodinamico possibile, non dimenticando però un altro elemento fondamentale: il comfort. Questo è un prodotto che cattura l’attenzione, pronto per essere notato e per farsi notare. Creato dai tecnici Limar che si sono basati sulle forme più aerodinamiche esistenti: la goccia d’acqua e le ali di un aeroplano. 

Il lavoro fianco a fianco con i professionisti dell’Astana ha portato un grande sviluppo. I consigli ed i pareri tecnici di chi il casco lo usa tutti i giorni sono fondamentali per avere un prodotto che racchiuda il massimo delle prestazioni. Nibali e compagni hanno avuto modo di provare il nuovo casco sulle strade della Vuelta. 

Debutto con i fiocchi per il nuovo casco Air Atlas, alla Vuelta ha aiutato Lopez a conquistare il quarto posto finale
Debutto con i fiocchi per il nuovo casco Air Atlas, alla Vuelta ha aiutato Lopez a conquistare il quarto posto finale

Arriva l’Ufo

Ufo, per gli appassionati di fantascienza, vuole dire “oggetto volante non identificato”. Per Limar questo termine assume tutt’altro significato: Ufo, infatti è il nome dell’appendice che si può attaccare nella parte posteriore dell’Air Atlas. Questo oggetto ha la funzione di aumentare la performance aerodinamica portandola ad un livello ancora più alto.

Dalle prove effettuate in galleria del vento sono emersi alcuni dati estremamente importanti sul casco Air Atlas. Alla velocità di 40 chilometri orari il risparmio in termini di prestazioni, rispetto al modello Air Speed, è di 0,7 watt. Se si passa ai 50 chilometri orari il risparmio di energia raddoppia, passando a 1,4 watt

Limar

Caschi, quando l’aerodinamica è sinonimo di ventilazione

28.06.2022
6 min
Salva

Le giornate da canicola fanno tornare alla ribalta il problema del calore e delle reali capacità di ventilazione dei caschi. Ci sono corridori che durante la stagione più calda abbandonano i caschi maggiormente calottati e chiusi. Ci sono atleti che il casco aero non lo tolgono neppure sotto il sole cocente e nel corso delle lunghe scalate.

Cerchiamo di approfondire l’argomento e di capire se un casco aerodinamico può fornire anche una ventilazione ottimale in condizioni climatiche critiche.

Dopo il grande caldo i caschi vengono lavati e “stesi”
Dopo il grande caldo i caschi vengono lavati e “stesi”

L’efficienza dei caschi

Tra le considerazioni e punti di vista che abbiamo raccolto, il punto fermo è l’efficienza aerodinamica dei caschi, fattore che influisce in maniera esponenziale anche sulla ventilazione. Un casco non deve solo essere bello da vedere e da indossare, ma deve fornire delle performances ottimali contro un avversario che si presenta ostico: il vento. Abbiamo posto quattro quesiti a Piero Bionda di Limar, Ulysse Daessle di Met e Stefano Montroni di Abus.

Quanto influisce un casco sulla temperatura che si genera nella zona della testa? E’ possibile agire sui componenti per limitare l’accumulo di calore? Meglio un casco aero-concept, oppure uno tradizionale? E’ possibile far collimare l’aerodinamica con una ventilazione eccellente?

Piero Bionda, Limar

«La differenza viene fatta dalle prese d’aria e da come le feritoie vengono ottimizzate ed integrate nel design dei caschi. La ricerca aerodinamica legata allo sviluppo dei caschi, ha permesso di rendere più efficienti i prodotti e al tempo stesso è possibile combinare un design aerodinamico con una buona ventilazione. A prescindere, i punti chiave sono lo sviluppo interno della calotta e le prese d’aria.

«Durante gli studi sugli effetti della temperatura che si genera nella zona della testa, molti problemi emergono con il freddo. Se il casco ha dei requisiti soddisfacenti, si parla sempre di ventilazione ottimale. I problemi di crescita eccessiva della temperatura non si presentano, neppure se l’atleta è fermo».

Ulysse Daessle, MET

«Il casco è un elemento chiave nella gestione della temperatura. Un casco che gestisce male il flusso d’aria, nonostante le aperture, sarà più caldo e scomodo all’uso. I caschi più efficienti e performanti riescono a canalizzare l’aria per abbassare la temperatura della testa, in qualsiasi circostanza.

«In MET usiamo un metodo di sviluppo particolare. Dopo i primi sketches, passiamo al computer per creare il casco in 3D. Questo step ci permette di lavorare su un design curato e molto vicino al prodotto finito, di fare la simulazione della ventilazione, del peso e dell’aerodinamica. Non in ultimo il comportamento in caso di impatto. Possiamo davvero calibrare le varie parti del casco.

«Lavoriamo e studiamo la ventilazione, alle basse e alte velocità. All’occorrenza modifichiamo il design ed i componenti. Un esempio è la disposizione delle canalizzazioni interne, una delle sezioni che richiede una tempistica dilatata per uno sviluppo adeguato.

«Rispondendo alla domanda successiva, possiamo affermare che dipende da cosa s’intende per casco tradizionale. I nostri caschi dedicati alla gamma road hanno una canalizzazione interna dell’aria, ma anche la feritoia NACA che genera un effetto Venturi. Quest’ultima aiuta a spingere l’aria calda fuori dal casco. Quindi non sono cosi “tradizionali” e fanno collimare la ricerca aerodinamica alla ventilazione.

«Uno sviluppo massimizzato delle forme ci ha portato ad avere un casco, quello utilizzato da Pogacar, con solo il 30% del cranio a contatto con il casco e il restante 70% che risulta ventilato in maniera costante. Le ore spese sui moduli 3D ci hanno permesso di inclinare a 25° i deflettori, capaci di offrire la massima ventilazione anche in salita e performance aerodinamiche invidiabili e adottano delle soluzioni NACA.

«Quindi sì, è possibile far collimare l’aerodinamica di un casco con una ventilazione eccellente e talvolta le due cose vanno a braccetto, senza confondere le forme chiuse dei casco da crono, una categoria dove si ricercano le prestazioni assolute dell’aerodinamica».

La simulazione di Abus che esamina i punti più caldi della testa
La simulazione di Abus che esamina i punti più caldi della testa

Stefano Montroni, Abus

«Dopo la bicicletta, il casco è un altro punto fermo dove inizia la ricerca dell’aerodinamica migliore. Questo ci dice che l’aerodinamica è legata in maniera indissolubile allo sviluppo dei caschi moderni. Inoltre la testa ed il casco sono il punto più lontano da terra, fattore che incide in maniera esponenziale sul CX complessivo del corridore. L’aerodinamica è utile per trovare delle soluzioni ottimali di ventilazione, spingendosi verso la migliore ratio tra efficienza aerodinamica e ventilazione.

«I flussi d’aria che entrano nel casco vengono studiati in modo che non incidano in modo negativo. La migliore ventilazione possibile, in relazione al design del prodotto, è un fattore che occupa le prime posizioni nella scala delle priorità. Se da un lato i caschi proteggono dall’esposizione diretta dei raggi solari, dall’altro il surriscaldamento è un aspetto da considerare.

«Le elevate temperature che si generano portano a nausea, emicrania e alterazioni della frequenza cardiaca, tutti fattori che influiscono negativamente su performance e salute. Un casco che permette di ventilare costantemente e dissipare il calore, offre dei vantaggi non secondari e gli studi dell’aerodinamica ci vengono in aiuto anche sotto questo punto.

«Grazie ai risultati della galleria del vento, oggi è possibile modificare la geometria interna della calotta. In conclusione si può dire che i caschi aero-concept hanno delle enormi potenzialità. Quelli che categorizziamo come caschi tradizionali, nella maggior parte dei casi, sono studiati per esasperare il fattore dell’aerodinamica sui ciclisti professionisti, che hanno una biomeccanica impeccabile e sono in grado di non cambiare la loro posizione per ore.

«I caschi aero e quelli ibridati consentono di mantenere un buon comfort, una commisurata aerazione e un buon compromesso aerodinamico, indipendentemente che la messa in sella sia perfetta o meno. E’ un esempio il nostro sistema Multi Position Design Sistem sviluppato dagli ingengeri Abus con l’ausilio del wind tunnel. Questa soluzione fa variare il rapporto aerodinamica/ventilazione, in base alla posizione della testa».

Nalini e Limar (complice ACSI): che sinergia alla Squali!

26.05.2022
4 min
Salva

In occasione della recente, settima edizione della Gran Fondo Squali Trek, andata in scena domenica 15 maggio lungo le strade attorno a Cattolica e a Gabicce Mare, il brand italiano produttore di caschi per il ciclismo Limar ha presentato ben quattro linee specifiche di caschi. Tutte abbinate ad un rispettivo abbigliamento tecnico, ispirate ai colori e ai gusti degli anni ’60,’70,’80 e ’90. I capi di abbigliamento delle quattro collezioni “limited edition” sono stati firmati da Nalini, e lo stesso evento Gran Fondo ha rappresentato il palcoscenico ideale per annunciare – sotto l’attenta regia di ACSI Ciclismo – la bella partnership fra questi due marchi, entrambi poi presenti al villaggio expo denominato “Shark Arena”.

La regola? Fare squadra…

«Il ciclismo – ha dichiarato Paola Forzina, la responsabile commerciale Italia per Nalini – è uno sport sì individuale, ma credo che le emozioni più belle sia in grado di regalarle quando si fa squadra. E proprio come nello sport, e nel ciclismo in modo particolare, anche nel lavoro occorre fare squadra e creare sinergie… E proprio con questo spirito è nata la bella collaborazione tra noi, ACSI Ciclismo e Limar. Una partnership per condividere non solo comuni obiettivi professionali, ma anche la passione per il proprio lavoro, per questo straordinario sport e per vedere che i risultati che possiamo ottenere facendo squadra sono più appaganti e più incisivi… proprio come avviene sulle due ruote».

Vincenzo Nibali, insieme al team Astana, indossa caschi Limar
Vincenzo Nibali, insieme al team Astana, indossa caschi Limar

«Siamo molto contenti di essere, per il biennio 2022/2023, sponsor tecnico di ACSI Ciclismo e di entrare a far parte di questa fantastica comunità di appassionati – ha commentato Tiziana Santoni, Product and Marketing Manager di Limar – e a tal proposito desidero ringraziare sia la stessa ACSI Ciclismo di Emiliano Borgna quanto la Nalini, che ci hanno accolto come ospiti a questa Gran Fondo offrendoci la possibilità di presentare la nostra nuova collezione Break-ing the Usual. Approfittando di una lunga storia di amicizia, conoscendo la qualità dei loro prodotti ed essendo entrambi sponsor tecnici ACSI Ciclismo, abbiamo chiesto a Nalini di supportarci per la realizzazione delle maglie coordinate ai caschi della nuova collezione: ed il risultato ottenuto è stato davvero speciale».

La regia è di ACSI Ciclismo

Emiliano Borgna, vicepresidente ACSI nazionale e coordinatore di ACSI Ciclismo, è stato personalmente l’artefice di questo fruttuoso incontro tra le due eccellenze produttive italiane Limar e Nalini, entrambe storiche partner di team WorldTour.

«Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato Borgna – del risultato ottenuto da questa iniziativa. Mettere insieme e far collaborare due realtà così importanti come Limar e Nalini, in un contesto come quello di Cattolica e Gabicce Mare alla Gran Fondo Squali Trek, è motivo di grande soddisfazione ed orgoglio. Certamente un’operazione da ripetere».

Giovanni Caporali con in mano il casco Limar dedicato agli anni ’90
Giovanni Caporali con in mano il casco Limar dedicato agli anni ’90

La nuova collezione “Break-ing the Usual” di Limar ha poi contato sulla partecipazione diretta di alcuni degli “ambassador” del brand che si sono prestati al via, la domenica in griglia, indossando i nuovi caschi in abbinamento alle maglie fornite da Nalini… così come fatto da Vincenzo Nibali al Giro d’Italia, considerando che il team Astana è proprio fornito dalla stessa azienda lombarda.

Limar

Nalini

ACSI

Air Stratos: il casco per tutti i terreni di Limar

17.02.2022
3 min
Salva

Limar presenta il casco Air Stratos con tecnologia Mips, adatto alle avventure su qualsiasi tipologia di terreno. L’azienda bergamasca costruisce e sviluppa caschi dal 1986 e, dal 2017, fornisce i caschi al team Astana Qazaqstan. Una collaborazione, quella con il team, che ha portato anche a grandi evoluzioni tecnologiche, anche nel mondo degli amatori. 

Fra i testimonial di Limar, c’è anche Alessandro Vanotti, apprezzato ex professionista bergamasco
Fra i testimonial di Limar, c’è anche Alessandro Vanotti

Protezione e leggerezza

Il casco Air Stratos è leggero ed allo stesso tempo molto robusto grazie alla sua doppia calotta con sistema in-mould. Sono state inserite ben 15 prese d’aria per permettere di mantenere la temperatura regolare anche a basse velocità. Queste due caratteristiche lo rendono adatto alle lunghe pedalata, che sia per allenamento o per un viaggio bike-packing.

La regolazione avviene attraverso il sistema Air Fit che lo rende adattabile a vari tipologie di testa. Le imbottiture interne sono in tessuto anallergico, questo permette di mantenere la testa asciutta evitando la proliferazione dei batteri.

Il casco Air Stratos ha un’ampia gamma di regolazione donata dal sistema Air Fit
Il casco Air Stratos ha un’ampia gamma di regolazione donata dal sistema Air Fit

Sicurezza Mips

Come detto il casco Air Stratos è progettato con la tecnologia Mips che ne aumenta la sicurezza e l’efficienza in caso di caduta. Infatti, la calotta interna, in caso di impatto con il terreno, seguirà il movimento rotatorio, che è una delle principali cause di danni al cervello. Il sistema Mips è studiato per non rendere dannosi determinati impatti, come quello verticale o frontale.

Il casco Air Stratos è disponibile in due taglie: M e L. Il peso è di 240 grammi per la taglia più piccola e 250 grammi per quella più grande.

Il prezzo è di 139,95 euro.

Limar

Ciclo Promo Components

Un giorno nel vento con Nibali e Wilier studiando le crono

20.01.2022
7 min
Salva

Un pomeriggio in galleria del vento, come non gli accadeva da tempo. Nei due anni scorsi, il lavoro sulla bici da crono si svolse in pista. Perciò venerdì scorso Vincenzo Nibali ha varcato i portoni del Newton Lab di Milano per dei test richiesti dalla squadra e da alcuni sponsor tecnici. Wilier Triestina con un prototipo. Limar per il casco. Giordana per i body. Nimbl per le scarpe. Con lui c’era anche De La Cruz, che ha cominciato di mattina e aveva di fronte interventi più importanti, tanto da aver sforato sui tempi.

«Sul fronte della posizione – conferma lo Squalo – sono messo bene, ho un bel Cx. Magari abbiamo anche ripetuto cose che per me direttamente non sarebbero state necessarie, ma se i feedback ti arrivano da un corridore esperto, per ricaduta sono utili a tutto il resto della squadra».

E allora andiamo a vedere con il campione siciliano su cosa si è lavorato nel pomeriggio contro il vento, con un collegamento dalla Spagna dove l’Astana Qazaqstan Team sta svolgendo il secondo ritiro e dove Vincenzo stesso resterà fino alla Vuelta Valenciana del 2 febbraio da cui partirà la sua stagione. La sensazione percepita è di ritrovato entusiasmo. Mentre parliamo Velasco è nel balcone della stanza a prendere il sole, si intuisce un pomeriggio molto luminoso.

La posizione delle mani è soggettiva, ma incide molto sul Cx (foto Astana Qazaqstan)
La posizione delle mani è soggettiva, ma incide molto sul Cx (foto Astana Qazaqstan)
Si è lavorato sulla bici da crono?

Su tutto il comparto, diciamo: dalla bici all’abbigliamento, passando per il casco. Abbiamo fatto due sessioni. In quella del mattino c’è stato De la Cruz, poi è toccato a me. Sono arrivato alle 13, ma ho cominciato leggermente più tardi per dar modo a David di concludere i suoi test.

Come è fatta la Wilier da crono?

E’ completamente nuova e non ho portato le misure dello scorso anno, perché non ho fatto prove in galleria del vento e non ho apportato variazioni alla mia posizione di sempre. La bici nuova è un prototipo da confermare, che a quanto dicono verrà fuori per il Giro d’Italia. Il telaio cambia e dovrebbe essere più leggero di 200 grammi. Il manubrio e le protesi saranno molto simile a quelli del 2021.

Durante il test sulla nuova Wilier, Nibali ha provato anche i copriscarpe (foto Astana Qazaqstan)
Durante il test, Nibali ha provato anche i copriscarpe (foto Astana Qazaqstan)
Come sono fatti?

Abbiamo montato delle protesi stampate che sono già nel catalogo di Wilier. Per usarle ho dovuto cambiare leggermente l’angolo di apertura delle braccia. Ci sono misure standard e volendo si possono personalizzare, ma io mi sono trovato benissimo con quelle che mi hanno proposto. La posizione delle mani è un punto cruciale…

Spiega…

Dipende da come ti trovi e da come impugni le protesi. Se ci fate caso, Ganna tiene le mani orizzontali, quasi aggrappato. Io le afferro dai lati, ma c’è stato un periodo in cui intrecciavo le mani sopra. Fra manubrio e casco si può lavorare tanto.

Come è fatto il casco Limar che hai provato?

Non è un casco a coda tronca, né lunga. Diciamo che è una via di mezzo. La coda corta, che va tanto di moda, è molto buona con il vento laterale. Quella lunga è veloce, ma ti costringe a una posizione perfetta, perché se abbassi la testa, la coda si solleva e ti frena. La soluzione di Limar per il 2022 è un casco di forma tondeggiante, che copre anche di più le spalle, riducendo le turbolenze di quella zona.

Parlando con Cattaneo e poi con Malori si è discusso della posizione da crono: se debba essere scomoda o confortevole…

La bici da crono non è mai comodissima. Quando si va in cerca della posizione migliore, si determina la migliore e quanto più riesci ad avvicinarti, maggiore sarà il guadagno. Per questo la differenza spesso la fa quanto usi la bici da crono. Oggi ad esempio (ieri per chi legge, ndr) abbiamo fatto tutti tre ore solo con la bici da crono.

Sul fronte dei body che cosa hai provato?

Diversi tipi, io credo di averne provati quattro. Semiforato, con le righe, con le palline, plastificato… Varie prove per valutare la vestibilità e ad esempio il taglio del collo, dove rischiano di formarsi delle pieghe, soprattutto se uno non ha le spalle larghissime, in cui si infila l’aria offrendo resistenza. Anche Giordana ha raccolto tutti i dati, li elaboreranno e alla fine si determinerà la soluzione più redditizia.

Sul fronte delle scarpe avete provato qualcosa?

Sì, ho usato dei copriscarpe, ma con Nimbl c’è un progetto per realizzare delle scarpe da crono speciali in carbonio. Loro hanno già una bella esperienza vincente in pista e quando saranno pronte, potrei anche non usare il copriscarpe.

Come ti trovi ad avere le scarpe su misura?

Sono molto leggere e performanti. Hanno fatto un calco del mio piede e su quella base hanno costruito una scarpa che ne asseconda le forme, le eventuali irregolarità. Le mie scarpe sono comode solo per me insomma (ride, ndr), qualcun altro potrebbe trovarle scomode, ma solo perché il mio piede… ce l’ho solo io. Sono come un guanto che asseconda alla perfezione la forma. Vengono fatte completamente in Italia, il valore non si discute.

Quanto peserà la crono nel tuo 2022?

E’ molto importante, è sempre stata l’ago della bilancia. Oggi magari non sono più lunghe come prima e forse proprio per questo la cura dei materiali è ancora più importante. Se risparmi un secondo a chilometro, è già tanto. Alla fine di una corsa, 30 secondi possono fare la differenza.

Il flusso d’aria mette alla prova l’efficienza del casco (foto Astana Qazaqstan)
Il flusso d’aria mette alla prova l’efficienza del casco (foto Astana Qazaqstan)
Passiamo per un attimo alle bici da strada: al Bahrain usavi la Reacto per le classiche e la Scultura in montagna…

Qui la situazione è simile, nel senso che abbiamo la Filante che è la più veloce e la Wilier 0 Slr che si presta di più per la salita. Io penso che userò più spesso la Filante, ma siccome gli angoli dei telai sono pressoché identici, magari prima di un tappone di montagna la 0 Slr è più prestante.

Soddisfatto di questi test?

Molto. La prova serviva soprattutto per i materiali e il fatto che sia stata la squadra a richiederla e non una mia esigenza dimostra che ci tengono e stanno investendo. Un bel modo di cominciare.

Air Speed e Theros: casco, occhiale e aerodinamica targati Limar

24.09.2021
4 min
Salva

Air Speed e Theros sono i due nuovi gioielli marchiati Limar pensati per la massima performance. L’azienda italiana lancia sul mercato due modelli di punta. Air Speed è un casco progettato con il supporto sul campo del team Astana, specifico per le competizione fa dell’aerodinamicità il suo punto forte. Il secondo prodotto presentato è l’occhiale Theros. Leggero e performante è anch’esso studiato per la competizione e per i ciclisti più esigenti.

Casco super aerodinamico

Il casco Air Speed fa dell’aerodinamicità la sua caratteristica predominante. Per la progettazione i tecnici di Limar hanno confrontato il casco con altri modelli in galleria del vento a Magny – Cours in Francia, ed è risultato il migliore a una velocità media di 40 km/h. Studi certificati attestano che l’elmetto protettivo ha un’influenza di circa il 20 per cento totali rispetto all’80 per cento costituito dall’atleta. Percentuali importanti che hanno portato i progettisti a cercare e trovare il connubio perfetto tra vantaggio aerodinamico e miglior dinamica sia su strade aperte, sia nei velodromi. Un prodotto in grado di portare le qualità dei modelli specifici da cronometro nelle corse in linea e nelle uscite di tutti i giorni.

Caratteristiche premium

L’Air Speed vanta caratteristiche da top di gamma. Dodici prese d’aria più 3 condotti longitudinali presenti su di esso canalizzano la fuoriuscita del flusso d’aria calda e la velocizzano, permettendo un raffreddamento immediato della testa. Il comfort è elevato grazie al nuovo sistema Air Fit System leggero e compatto, con una regolazione verticale e orizzontale in perfetta connessione con il cinturino. Le imbottiture presenti nella calotta interna sono morbide, lavabili e antibatteriche. Il materiale Monoshell in mould garantisce sicurezza e leggerezza estrema, una dote da sempre nel DNA Limar. Il casco pesa 235 grammi nella taglia S, 250 per la M, 270 per la L.

Occhiale sportivo e raffinato

Il design esclusivo dell’occhiale Theros garantisce un ampio campo visivo adatto per uscite lunghe dove la leggerezza è una prerogativa indispensabile. Ideato per tutte le discipline, strizza l’occhio alla competizione. La montatura integrale offre una protezione totale dal sole e da ogni ostacolo. Questo si deve all’ampia superficie della lente singola, che impedisce i fastidi della luce laterale e garantisce anche un’ottima aerodinamica. Il basso peso è perfettamente distribuito tra naso e orecchie, le astine sono in materiale composito elastico altamente resistente (Grilamid TR90). Nasello e i terminali sono in gomma a tripla iniezione, per impedire scomodità a contatto con la pelle.

Colori, taglie e prezzi

Il casco Air Speed è disponibile in 9 colori, tra cui le repliche di Astana e Gazprom-RusVelo, nelle taglie: S (52-56), M (54-58), L (57-61) ad un prezzo di 199,95 euro. L’occhiale Theros è disponibile in tre colorazioni: grigio scuro opaco/blu, nero opaco, nero opaco/rosso ad un prezzo di 89,95 euro.

limar.com
Distributore: Ciclo Promo Components