Lapierre Aircode DRS Team Layup, ovvero l’aero frame-kit utilizzato da alcuni atleti del team Groupama-FDJ. Si tratta della medesima struttura di carbonio (UD Superlight Team Layup, oppure UD SL Ultimate per riprendere la definizione originale adottatta al momento del lancio ufficiale del 2020) dedicata ai professionisti.
L’abbiamo customizzata nel montaggio e la fase finale della prova si è svolta in gara, durante la Gran fondo Internazionale Laigueglia Lapierre.
Lapierre Aircode DRS
Questa è una bicicletta progettata per andare veloce, senza se e senza ma. Nella costruzione ricoprono un ruolo fondamentale le ricerche eseguite per il modello da crono Aerostorm di Lapierre, quella del campione europeo in carica. Si tratta di un monoscocca in carbonio che in questo caso adotta un blend di tessuti compositi HM (T800, T700 e 40T) che contribuiscono a fermare l’ago della bilancia a 975 grammi (dichiarati).
E’ disponibile solo come frame-kit (3.799 euro prezzo di listino). La seconda versione, che definiamo standard, adotta un modulo di tessuto UD SL, ma con un valore alla bilancia di 1040 grammi (dichiarati). Anche la forcella è full carbon e pesa 424 grammi. Per costruire un telaio Aircode DRS Team Layup sono necessari 395 pezzi di tessuto composito.
L’Aircode lato non drive In gara l’abbiamo utilizzata con la GoPro L’Aircode in versione team replica
Una costruzione unica
La tecnica costruttiva fa parte del DNA di Lapierre e accomuna questo modello alla più leggera Xelius. Il monoscocca prende forma grazie ad uno scheletro in lattice, che viene rimosso dopo le operazioni di “cottura”. Non sono impiegati i palloncini tradizionali, quelli normalmente utilizzati per i prodotti monoscocca e il motivo è molto semplice. Rispetto alla procedura classica, il lattice garantisce una qualità più alta e un’omogeneità elevata delle pareti delle tubazioni. Il tutto si traduce nel risparmio di peso e una resa tecnica più alta.
Un segno distintivo del progetto, i foderi obliqui staccati dal piantone La zona del nodo sella visto da sotto La placca e la vite di supporto della batteria, concetto GLP
Un segno distintivo del progetto, i foderi obliqui staccati dal piantone La zona del nodo sella visto da sotto La placca e la vite di supporto della batteria, concetto GLP
La “nostra” Aircode taglia M
Abbiamo scritto in precedenza che questo frame-kit non è disponibile come bici completa. Infatti, l’abbiamo montata ed equipaggiata con una serie di componenti non disponibili nel catalogo Lapierre, ma comunemente presenti nel mercato.
Tutto il cockpit è quello compreso nel modulo: stem in alluminio da 100, piega in carbonio da 42 con i fori per alloggiare le protesi (in carbonio) da triathlon. Il seat-post full carbon con arretramento (ma è disponibile anche con off-set 0. Sella Fizik Antares Versus Evo Adaptive Braided (in alcune fasi abbiamo usato anche la nuova Vento Argo 00). Trasmissione Shimano Ultegra 12v. Guarnitura Rotor Aldhu Carbon con power meter Spider e ruote Deda RS4, queste ultime gommate Schwalbe Pro One TLE. Valore alla bilancia di 7,6 chilogrammi, senza pedali.
I feedback
Non è una bicicletta per cuori teneri bensì uno di quei mezzi come ormai se ne trovano pochi in circolazione. E’ rigida ed esigente, una vera belva da velocità che chiede molto, ma è capace di far divertire quando si ha gamba (e manico). Davanti è una spada, con una precisione non comune, veloce negli ingressi in curva, stabile e anche piuttosto briosa. E’ sensibile alla minima variazione di peso e questo non è un dettaglio da sottovalutare. Sostiene alla grande quando si va in fuori sella e invita a caricare molto proprio sull’avantreno.
Dietro è rigida e si sente
Il posteriore ha una notevole rigidità e non fa nulla per nasconderlo. Si percepisce quando l’asfalto non è in ottime condizioni e nelle uscite lunghe si fa sentire. Però sfrutta anche una sorta di “gommosità”, che aiuta a mantenere un buon equilibrio complessivo, considerando la categoria delle bici aero. In un certo senso è sempre fluida, a tratti sembra galleggiare. Rilanciare la Lapierre Aircode quando la velocità è già elevata diventa semplice, molto più che una bici tradizionale.
L’head tube quasi piatto frontalmente e la sagomatura dell’orizzontale La colorazione non è quella Team Replica, ma accattivante e ben fatta In gara l’abbiamo utilizzata con la GoPro Al traguardo di Colla Micheri, arrivo storico della manifestazione amatoriale (foto Sara Carena)
L’head tube quasi piatto frontalmente e la sagomatura dell’orizzontale La colorazione non è quella Team Replica, ma accattivante e ben fatta In gara l’abbiamo utilizzata con la GoPro Al traguardo di Colla Micheri, arrivo storico della manifestazione amatoriale (foto Sara Carena)
Sui vallonati è un proiettile
Un aspetto che è facile da interpretare e immagazzinare. Questa bicicletta è muscolosa e decisa, a tratti violenta, non è adatta alle salite lunghe e interminabili, ma quando si tratta di salitelle corte, tratti vallonati e continui cambi di ritmo, beh è una bella arma da sfruttare e da godere.