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Il rientro in corsa di Formolo? Via libera dopo 8 settimane

07.03.2022
4 min
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Alla domanda sulle probabilità di vederlo alla partenza del Trofeo Laigueglia Formolo, in cima al Teide, ci aveva risposto così: «Il dottore ha parlato di un 20 per cento, la vedo complicata». Invece, un po’ a sorpresa, “Roccia” era al via della prima gara del calendario italiano. Corsa che ha dovuto concludere anticipatamente a causa di una caduta. 

Alla partenza, il corridore del UAE Team Emirates sfoggiava una vistosa fasciatura alla mano (foto di apertura), infortunata il 3 gennaio sulle strade del Principato di Monaco. Due mesi dopo è tornato in corsa ed anche molto bene, visto che era nel gruppo di testa pronto a giocarsi la vittoria. 

Con Maurizio Radi, Dottore Fisioterapista di Fisioradi Medical Center, abbiamo indagato come si cura e si recupera da un infortunio del genere. 

Quali sono e quante le ossa della mano (foto Chimica Online)
Quali sono e quante le ossa della mano (foto Chimica Online)

La diagnosi

Il referto medico dice che Formolo ha riportato la frattura del 5° metacarpo e del terzo medio dell’osso uncinato. Sono tutte fratture composte, infatti hanno dovuto attendere qualche settimana prima di riuscire a vederle. Se notate, sono state rilevate da una risonanza magnetica, non da una radiografia. La differenza è che la radiografia si fa in due proiezioni, mentre la risonanza è più accurata perché “seziona” l’osso e permette di esplorare tutti i dettagli.

Per le fratture a polso o mano di atleti professionisti non si ingessa più l’arto ma si usano tutori in termoplastica su misura (foto RC Therapy)
Per le fratture a polso o mano non si ingessa più, ma si usano tutori in termoplastica su misura (foto RC Therapy)

Essendo una frattura composta Formolo ha usato un tutore per immobilizzare la mano.

«Dal punto di vista medico – ci dice Maurizio – essendo una frattura composta è stato scelto un giusto trattamento conservativo. Si legge nel referto che hanno dato come convalescenza dalle 4 alle 6 settimane. Alla fine di questo periodo si ripete l’accertamento per controllare lo stato di consolidamento della frattura.

«Con questo genere di infortuni l’atleta viene tenuto fermo in via precauzionale. Anche perché allenarsi su strada non è consigliabile in questi casi. Il rischio è quello di stressare il polso e, nella peggiore delle ipotesi, scomporre la frattura, allungando i tempi di costruzione del callo osseo».

Altri casi simili

Ci sono stati dei casi nei quali alcuni corridori hanno forzato il rientro usando dei tutori appositi per poter guidare la bici. Un esempio è quello di Nibali prima del Giro d’Italia dello scorso anno, anche in quel caso si trattava di un infortunio al polso.

«In quel caso era doveroso tentare di recuperare – riprende Maurizio – perché si era nel pieno della stagione. Nel caso di Formolo non era necessario forzare le tappe visto il periodo della stagione in cui siamo. Dal punto di vista della preparazione ci sono valide alternative come i rulli».

Anche Nibali subì un infortunio simile prima del Giro d’Italia, nel suo caso si forzarono i tempi di recupero
Anche Nibali subì un infortunio simile prima del Giro d’Italia, nel suo caso si forzarono i tempi di recupero

La riabilitazione

Una volta verificato che il callo osseo si sta ricostruendo nel modo corretto può partire la riabilitazione. Come funziona questa fase? 

«Questi tipi di frattura si possono trattare da subito – spiega Radi – cominciando con della fisioterapia strumentale: tipo magnetoterapia, per creare degli stimoli che accelerano la formazioni di callo osseo. Una cosa che bisogna fare in questi casi è evitare che le articolazioni di mano e polso si irrigidiscano, quindi si può intervenire togliendo il tutore per eseguire delle mobilizzazioni passive delle dita e del polso.

«Passata la prima fase di riabilitazione, si inizia ad intervenire con degli esercizi attivi per la mano al fine di stimolare i muscoli per iniziare un rinforzo dell’avambraccio, degli estensori delle dita, del polso e dei flessori delle dita e del polso».

Una caduta ha frenato il suo rientro al Trofeo Laigueglia, per Maurizio Radi nessun pericolo di un ulteriore infortunio al polso
Una caduta ha frenato il suo rientro al Trofeo Laigueglia, per Maurizio Radi nessun pericolo di un ulteriore infortunio al polso

Il ritorno alle gare

Tornare in corsa dopo 8 settimane, è stato un rischio? Visto che Formolo è stato anche coinvolto in una caduta?

«No, un atleta di quel livello dopo un periodo di degenza così lungo – spiega – recupera pienamente. Non ha fatto una corsa stressante come una Roubaix o un Fiandre (ma per precauzione ha saltato la Strade Bianche, ndr). Una volta che viene dichiarata guarita la frattura vuol dire che c’è stato un completo consolidamento del callo osseo e quindi l’atleta si può considerare guarito».

Laigueglia, un affare di paese. E il sindaco racconta…

02.03.2021
4 min
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C’era rimasto solo il Gp Camaiore, per cui adesso il Trofeo Laigueglia è l’unica corsa di professionisti italiana a essere detenuta dal Comune in cui si svolge. Ogni anno, dunque, viene emesso un bando pubblico attraverso cui viene assegnata l’organizzazione a una società sportiva, che nella fattispecie già da alcuni anni è il Gs Emilia di Adriano Amici. In passato, la sera prima ci si trovava tutti in una grande cena cittadina, ma quest’anno per ovvi motivi ciò non sarà possibile. E dato che domani si correrà su quelle strade liguri, dopo la vittoria di Ciccone nel 2020 (foto di apertura), perché non sentire il Sindaco e farci raccontare come mai e cosa il Trofeo rappresenti per la sua città?

La sicurezza è uno dei focus del sindaco Sasso Del Verme, in prima fila
La sicurezza è uno dei focus del sindaco Sasso Del Verme, in prima fila

Parla il Sindaco

Il primo cittadino di Laigueglia si chiama Roberto Sasso Del Verme, eletto nel giugno del 2018, dopo una lunga militanza nella cosa pubblica. Come si conviene a chiunque accolga in casa sua degli ospiti così importanti, il giorno di vigilia è pieno di cose da fare. Anche se, come precisa, ormai è tutto pronto.

«Stamattina – dice – sono stati ultimati gli allestimenti del Comune, ieri è arrivata la troupe della Rai e nel pomeriggio ci saranno tutte le riunioni tecniche. E’ uno sforzo veramente grande, ma visto il tipo di ritorno, ne siamo super convinti».

Partiamo da qui, vuole? Che cosa rappresenta questa corsa per la città?

Un orgoglio che va avanti dal 1964, che ha nell’albo d’oro Merckx e Armstrong. Avremo 9 squadre WorldTour, un’ora e mezza di diretta su RaiSport e una grandissima visibilità internazionale. Ripeto, è uno sforzo grande. La burocrazia non ci aiuta e quest’anno c’è anche la data infrasettimanale, per venire incontro alle richieste dell’Uci. Ci saranno le varie bolle, non ci sarà pubblico sull’arrivo, però grazie ai media e ai campioni, il nome di Laigueglia girerà ugualmente per il mondo. Per ripartire, non possiamo aspettare che il Covid se ne vada. E noi grazie al cielo non abbiamo saltato neppure un’edizione. Per cui domani sera, premiato il vincitore, ci metteremo al lavoro per il prossimo anno.

Con tre vittorie, Pozzato ha il record di successi a Laigueglia
Con tre vittorie, Pozzato ha il record di successi a Laigueglia
La cittadinanza è a favore oppure qualcuno furibondo per la chiusura strade si trova?

Certo che si trova, è ovvio. Ma i più sono appassionati e capiscono, soprattutto gli operatori turistici, quale grande occasione sia per tutti noi. Purtroppo però quando si chiudono le strade, qualche disagio si provoca. Anche se non saranno sempre chiuse. Per cui cerchiamo di affrontare il problema, ci scusiamo con chi ne avrà un fastidio, ma si tratta di un evento così importante che… ne vale la pena.

Il sindaco di Laigueglia è appassionato di ciclismo o ci si è trovato in mezzo?

Il sindaco lo è diventato. Non ho certo il fisico da ciclista, ma essendo in mezzo alla Pubblica Amministrazione da 13 anni, ho imparato a conoscere il vostro mondo e ora ne mastico un po‘. Posso affermare di essere un appassionato e in quanto tale, dico che abbiamo davvero un grande parterre.

Quanto vi costa organizzare la corsa?

Diciamo che non si tratta di un esborso di centinaia di migliaia di euro, ma sicuramente di qualche decina di migliaia. In ogni caso per un Comune così piccolo è un investimento importante, che si giustifica pensando che per pagare il tipo di promozione che ne ricaviamo, non basterebbe un importo dieci volte superiore.

Anche quest’anno il Laigueglia è organizzato dal Gs Emilia di Adriano Amici
Anche quest’anno organizza Adriano Amici
Siete riusciti a far diventare il ciclismo un traino per il turismo?

Ci stiamo lavorando. Intanto, fra tre settimane passerà la Sanremo. Poi per il 28 marzo, da capire se si potrà, avremo la Gran Fondo che ha avuto fino a 2.000 partenti ed è bella per l’anima del paese. Sulle nostre colline abbiamo tracciato dei percorsi di mountain bike, per cui si può dire che Laigueglia sia in simbiosi con le due ruote. Sono quello che ci fa conoscere nel mondo, fino in Australia. E questo abbinato alla collaborazione con i Borghi Più Belli d’Italia per noi è un bel veicolo promozionale. Ma mi lasci aggiungere una cosa.

Prego.

Va bene la corsa, va bene il vincitore famoso e va bene tutto. Ci tengo però a dire che uno sforzo particolare lo facciamo sul fronte della sicurezza. Oltre alla Polizia Stradale, che ringrazio, abbiamo grande attenzione coni nostri volontari, gli Asa e tutti color che vigilano sull’incolumità dei corridori e dei cittadini. Oggi come oggi, la sicurezza è un focus fondamentale.