Gravelator: la rivoluzione gravel di KTM è iniziata

29.08.2025
4 min
Salva

Il brand KTM guarda alla stagione 2026 con curiosità vista la grande novità che arriverà in termini di gamma di bici dedicata al gravel. Infatti questo periodo lo si potrebbe definire come l’inizio di una nuova era, perché dopo diversi anni il settore dedicato alle strade miste viene completamente rivoluzionato. I modelli X-Strada vengono sostituiti dalla collezione Gravelator, composta da dodici modelli che vanno a coprire tutte le esigenze degli utenti che si avvicinano, o già conoscono, il mondo gravel. 

Uno spettro molto ampio, con modelli capaci di dire la loro nelle competizioni più agguerrite di questa disciplina. Ma anche biciclette votate al viaggio e al godersi un’uscita in maniera tranquilla, oppure alla ricerca dell’avventura. Insomma, con la nuova gamma Gravelator di KTM non ci saranno più limiti a quello che si potrà fare insieme alla propria bicicletta gravel. 

La gamma Gravelator va a sostituire i modelli X-Strada diventando il riferimento gravel per KTM Bikes
La gamma Gravelator va a sostituire i modelli X-Strada diventando il riferimento gravel per KTM Bikes

Dinamica

Il nuovo progetto del brand austriaco è partito completamente da zero, e ha visto al centro due nuove piattaforme di telaio totalmente rivoluzionate. Si parte con la versione in alluminio, versatile e orientata a chi cerca un ottimo equilibrio tra qualità e prezzo. Mentre la seconda piattaforma è in carbonio e strizza l’occhio all’animo racing del mondo gravel. La Gravelator nella versione Exonic ha un telaio differente, realizzato Premium Carbon/R6990, e ha già vinto al suo esordio al Salzkammergut Trophy, corsa gravel austriaca. 

Tutte e due le versioni di questo nuovo telaio sono state studiate, progettate e realizzate dai tecnici di KTM con l’obiettivo di offrire la miglior dinamica di guida possibile, il tutto combinato con un design moderno. Non importa quale terreno passi sotto le ruote, la Gravelator troverà sempre il modo di farvi spingere al massimo sui pedali. 

Libertà

Il gravel, nelle sue mille sfaccettature è sinonimo di libertà e avventura. Per questo in KTM non hanno escluso alcuna possibilità, e infatti alcune bici della gamma Gravelator godono di tanti punti di montaggio per borse e sacche: come sulla forcella anteriore e sul tubo superiore. Sulle dodici versioni realizzate da KTM ben otto hanno il telaio in carbonio. La maggior parte dei modelli monta un gruppo specifico per il gravel con monocorona all’anteriore, mentre il pacco pignone varia tra le dodici e le tredici velocità. E’ possibile optare anche per due modelli più “classici” con doppia corona all’anteriore, per chi ama pedalare con una scelta più ampia di rapporti. 

Le restanti quattro versioni con telaio in alluminio, con forcella carbonio, risultano più comode se si sceglie la Gravelator con l’obiettivo di fare lunghi viaggi. Infatti questa lega garantisce un miglior assorbimento delle vibrazioni del terreno senza affaticare e stressare l’utente

In tutte e dodici le versioni KTM ha optato per un impianto frenante con dischi da 160 millimetri sia all’anteriore che al posteriore, per una migliore reattività sia in corsa che quando si viaggia carichi. 

Prezzo: si parte dai 949 euro della Gravelator 30, fino ad arrivare ai 6.849 del modello top di gamma Gravelator Exonic. 

KTM Bikes

Strada e Mtb: la visibilità KTM in Italia è sempre più… evidente

12.01.2024
3 min
Salva

Il bike brand austriaco KTM ha riconfermato per la stagione 2024 la propria partnership tecnica e di sponsorizzazione con la formazione under 23/elite e juniores Campana Imballaggi Geo&Tex Trentino. La squadra, coordinata dal team manager Alessandro Coden e in grado negli ultimi anni di conquistare diverse maglie e medaglie internazionali su pista grazie ai propri velocisti, in questo 2024 potrà contare nuovamente su Mattia Predomo. Il forte velocista proprio questa settimana è impegnato nelle gare di velocità in occasione del primo grande evento della stagione: gli Europei su pista di Apeldoorn in Olanda.

«Nel corso dei primi ritiri stagionali – ha dichiarato Coden – abbiamo svolto lavori improntati soprattutto sul fondo, cominciando a mettere benzina importante nelle gambe dei ragazzi. E lo abbiamo fatto sfruttando in pieno il potenziale tecnico che una realtà del calibro di KTM è stata in grado di riservarci. Siamo entusiasti e felici di poter pedalare assieme a loro. Posso affermare con certezza che anche quest’anno potremo contare su un gruppo di bravi ragazzi, con la testa sulle spalle ed una forte passione per la bicicletta. Stiamo studiando per la stagione un calendario decisamente più internazionale dell’anno scorso, i cui dettagli verranno però ufficializzati più avanti».

KTM ha supportato i ragazzi della Campana Imballaggi anche nella stagione 2023
KTM ha supportato i ragazzi della Campana Imballaggi anche nella stagione 2023

Accanto a BBBike Shop

Ma l’impegno di KTM in Italia, in termini di iniziative di marketing e comunicazione, è da sempre fortemente orientato anche al settore Mtb. E’ notizia di qualche giorno fa ad esempio che i circuiti offroad di riferimento del Centro Italia – il Tour3Regioni, la Supersix Race ed il Caveja Bike Cup – avranno quest’anno proprio il brand austriaco quale loro main sponsor. Il produttore austriaco ha difatti scelto la realtà organizzativa Bike-Advisor per arricchire in maniera importante la propria visibilità nell’ambiente amatoriale delle ruote grasse. 

KTM ha instaurato una collaborazione con diverse realtà legate al mondo della bici
KTM ha instaurato una collaborazione con diverse realtà legate al mondo della bici

L’azienda austriaca sarà appoggiata sia tecnicamente quanto logisticamente dal concessionario BBBike Shop di Forlì, storico riferimento commerciale per l’area romagnola. In occasione di ogni prova dei circuiti sarà possibile per tutti gli appassionati toccare con mano gli ultimi modelli proposti sul mercato dal colosso bike austriaco, nonché avere tutte le informazioni utili da parte degli esperti di BBBike Shop Forlì. Durante la stagione, inoltre, alcuni atleti dei team sponsorizzati da KTM (il KTM Protek Elettrosystem, il KTM Alchemist Brenta Brakes dei fratelli Samparisi e quelli giovanissimi della neonata KTM Academy Le Marmotte, realtà presentata ufficialmente nello scorso mese di dicembre…) presenzieranno ad alcune delle prove in programma. 

KTM

KTM Revelator Alto 2023, vista e toccata a Misano

14.09.2022
5 min
Salva

Dopo averla vista nelle corse dei pro tra l’inizio dell’estate ed al Tour de France, l’expo di Misano ci ha dato l’opportunità di vedere da vicino la nuova KTM Revelator Alto.

Abbiamo fotografato due versioni molto interessanti, per l’abbinamento cromatico e per gli allestimenti proposti. La Master, quella nella colorazione argento e la Elite AXS, con un trasparente dal tono blu che non nasconde la trama del carbonio. Vediamo i dettagli.

La versione Elite AXS
La versione Elite AXS

KTM Revelator Alto 2023

Scriviamo di una bicicletta di qualità, decisamente race ready e che nel suo percorso di crescita e sviluppo ha sempre dimostrato un versatilità non comune.

La KTM Revelator Alto Master 2023 ha il frame-kit in carbonio Premium, comune per il telaio e la forcella, oltre che per le due versioni in questione. La forcella diventa F15 ed è diversa dalla versione più anziana, per design e concept. Inoltre lo stelo è perfettamente compatibile con la zona dello sterzo sviluppata tenendo conto della soluzione ACR di FSA-Vision.

L’impatto estetico della bicicletta tiene fede ad una sorta di family feeling design della piattaforma Alto, ma con importanti diversità nella zona dell’avantreno, della scatola del movimento centrale e dell’innesto degli obliqui al piantone.

La zona centrale, muscolosa e ampia
La zona centrale, muscolosa e ampia

Le differenze principali

Ora tutta la zona dello sterzo è più muscolosa, con linee marcate e volumi importanti. La sensazione è quella di avere una bicicletta molto sostenuta e decisa. L’obliquo e l’orizzontale hanno dei fazzoletti di rinforzo nella parte interna al telaio.

Gli steli della forcella hanno un volume equilibrato dall’alto verso il basso e scompaiono i fendenti aerodinamici (quelli vicino alle sedi del perno passante) che hanno caratterizzato la versione precedente.

Lo shape delle tre tubazioni principali è diverso, così come l’innesto al piantone dei profilati obliqui del carro. Questi ultimi sono più robusti e hanno un’impatto frontale comunque risicato. Nella parte bassa della bicicletta e nei tubi del carro emerge comunque il concetto di asimmetria che da sempre contraddistingue il progetto KTM Revelator, ma in maniera mano marcata rispetto al passato. La scatola del movimento centrale è stata completamente cambiata, più squadrata e con linee nette. La sua larghezza è sempre di 86,5 millimetri.

Il seat-post (zero off-set e in carbonio) è mutuato dal passato e cambiano ovviamente gli allestimenti.

Come è montata la Master

Normalmente non apriamo con il prezzo di listino, ma in questo caso ci sembra necessario: 5599 euro. La trasmissione è la Shimano Ultegra Di2 a 12 velocità (50/34 e 11/30). Ci sono i due dischi del freno, entrambi da 140 millimetri di diametro. Interessante la scelta delle ruote, che ricade sulle Mavic Cosmic SL32, con il cerchio in carbonio e dal profilo medio/basso.

Le gomme sono Schwalbe TLE, con il modello Pro One da 25. Il cockpit è in alluminio e firmato FSA, mentre la sella è la Fizik Antares R5. Si tratta di una bicicletta che non supera di molto i 7,5 chilogrammi, con un eccellente rapporto tra la qualità ed il prezzo.

Le taglie disponibili sono 5, dalla XS fino alla XL.

La versione Elite AXS

Una bicicletta da 4699 euro (listino), che adotta il medesimo kit telaio della Master descritta in precedenza. Cambia l’allestimento. C’è la trasmissione Sram Rival AXS (46/33 e 10/30) e ci sono le ruote Mavic Ksyrium S con cerchio in alluminio, comunque compatibili con gli pneumatici tubeless. Sono gommate Schwalbe.

Cambia il materiale del reggisella, che invece del carbonio è in alluminio e cambia la sella che è di selle San Marco NDR. Il comparto guida è in alluminio FSA. Una bici che sfiora, o di poco superiore agli 8 chilogrammi, non male se consideriamo il prezzo e la fascia di utenza alla quale si rivolge.

KTM Bikes

KTM Revelator Alto, alcuni dettagli della nuova bici

03.07.2022
6 min
Salva

La quarta generazione della KTM Revelator prende ufficialmente forma. Continuerà ad utilizzare il suffisso Alto, che la categorizza come bicicletta superleggera e dedicata agli amanti delle salite.

Il design e l’impatto estetico viene in parte rivisto, ma non cambia lo stile iconico di una bicicletta capace di far collimare sostanza e leggerezza. La nuova Revelator Alto ha già debuttato al Delfinato ed è in corsa al Tour de France.

Lo sterzo e la forma “aero-asimmetrica” dell’obliquo
Lo sterzo e la forma “aero-asimmetrica” dell’obliquo

Revelator Alto 2022, cosa notiamo

Dal fronte verso il retro si nota una forcella con gli steli dritti, ma con i profili meno marcati rispetto alla versione precedente, in particolar modo nella parte bassa. La testa della forcella ha una sezione meno squadrata e più armoniosa; si adatta perfettamente al profilato dello sterzo.

Questo ha un’evidente nervatura nel punto di giunzione con l’orizzontale, con l’obiettivo di aumentare la rigidità del comparto. Il volume più ampio rispetto al passato è ripetuto anche verso l’obliquo, con una sorta di squadratura verso l’interno della bici. La battuta superiore dello sterzo è di matrice ACR.

L’orizzontale prosegue piatto e sfinato, fino al punto della chiusura del reggisella che non prevede il prolungamento del piantone verso l’alto. L’obliquo ha un’evidente asimmetria che emerge man mano che si innesta nella scatola centrale. Quest’ultima è maggiorata e ricorda da vicino i volumi delle bici da crono più moderne.

Il piantone è il naturale alloggio del seat-post specifico, quello con una forma triangolare, lo stesso usato per la Revelator Alto della versione precedente. Il seat-tube è più magro e sagomato nella parte inferiore, rientra per lasciare luce al passaggio della ruota.

Obliqui ribassati, ma diversi

I foderi obliqui hanno l’inserzione ribassata, ma rispetto al passato, viene abbandonato l’innesto piatto/disassato. Sono leggermente sfinati e seguono il concetto delle altre tubazioni con un impatto frontale risicato. Il punto di contatto con il piantone ci mostra una sorta di “abbraccio” e spanciatura verso l’esterno del telaio.

Luca Mozzato al recente Campionato Italiano
Luca Mozzato al recente Campionato Italiano

Il giudizio di Mozzato

Luca Mozzato, vicentino di 24 anni, sta usando la nuova bici al Tour de France e ieri, nella prima tappa in linea, è stato anche il miglior italiano: nono nella volata vinta da Jakobsen.

«Noi corridori – spiega – ne siamo tutti contenti. E’ l’evoluzione della Alto e con i cavi integrati è anche più aerodinamica. E’ un buon compromesso fra una bici da salita e una con una vocazione aero maggiore. Al Tour, tolte le prime velocissime tappe, penso che tutti noi della B&B Hotels-KTM opteremo per questo modello.


«Me l’hanno data al Delfinato, con l’obiettivo di prendere la giusta confidenza. A parità di taglia è più corta della precedente, perché ha un reach più contenuto. Io di solito uso una taglia S con attacco manubrio da 140, ho il busto più lungo, rispetto alle gambe. Nel caso della nuova Alto, ho dovuto prendere una misura superiore, quindi una 55, ma sempre con attacco da 140 millimetri».

Le versioni e gli allestimenti

Le versioni sono tre e sono tutte full carbon, con delle specifiche differenti in base al modulo di carbonio: Exonic, Master ed Elite.

KTM Revelator Alto Exonic è disponibile con un solo allestimento e una combinazione cromatica. La trasmissione è Shimano Dura-Ace 12v e le ruote DT Swiss full carbon PRC Spline. Come vuole la tradizione, questo modello è il top di gamma, per componentistica e valore alla bilancia.

La versione Master ha di base lo Shimano Ultegra Di2 12v, le ruote Mavic con profilo medio/basso ed è disponibile in cinque combinazioni cromatiche, di cui una Team Replica Man in Glaz.

Davvero interessante l’allestimento Elite, disponibile con la trasmissione Sram Rival AXS, oppure con il nuovo 105 Di2 a 12 velocità (è previsto anche un allestimento con la trasmissione meccanica 105 a 11 rapporti). Le colorazioni sono cinque.

In seguito verranno comunicati i prezzi di listino precisi e le tempistiche di consegna.

Ktm Bikes

La KTM Revelator Alto del Tirol KTM Cycling Team

20.04.2022
4 min
Salva

Al Tour of the Alps 2022 le curiosità tecniche non mancano. Abbiamo fotografato la bicicletta della squadra austriaca Team Tirol-KTM, che utilizza il frame KTM Revelator Alto, uguale al modello disponibile per il consumatore finale. Inoltre ci siamo fatti raccontare alcune scelte tecniche, direttamente dal meccanico del team Jaques Horn.

Jaques Horn, giovane meccanico del team
Jaques Horn, giovane meccanico del team
Quanto pesa la bici?

In questa configurazione si varia tra i 7,2 e 7,3 chilogrammi, un buon compromesso, ma possiamo alleggerire il mezzo. Le ruote sono ottime, ma non sono il top di gamma in fatto di peso ridotto e poi abbiamo il cockpit in alluminio.

Utilizzate sempre i tubeless?

Si, ormai solo tubeless e con la sezione da 28. Sembrano più piccoli perché il canale interno delle ruote è mediamente piccolo e quindi lo pneumatico non spancia troppo verso l’esterno del cerchio. Per questa tipologia di tubeless utilizziamo un range di pressioni compreso tra le 5 e 5,8 bar. Dipende ovviamente dalle indicazioni del corridore e anche dal meteo.

Il framekit “standard”

Come sottolineato durante il test della Revelator Alto, l’azienda austriaca fornisce il kit standard anche ai corridori pro. Cambiano gli allestimenti, ma si tratta del telaio e della forcella del catalogo. Tutti gli atleti presenti al ToTa hanno il modello Revelator Alto.

Sram Red e Force. Ma quei pedali?

La combinazione delle corone anteriori è 50/37, presente in commercio e buona parte dei corridori hanno la guarnitura con il power meter Quarq, per lo meno il sensore. La soggettività maggiore riguarda i pignoni posteriori, anche se molti corridori hanno optato per la scala 10/33.

Hanno attirato la nostra attenzione i pedali SpeedPlay/Wahoo, sponsor del team e già nella versione power meter. Eppure il Quarq è bene visibile nella guarnitura, scelta che abbiamo documentato anche in occasione della Roubaix, sulle Cannondale della EF.

KTM Revelator Alto Elite AXS, il test

06.03.2022
6 min
Salva

Un design e delle forme iconiche diventano il vestito perfetto per la bici road versatile dell’azienda austriaca. Questa è la KTM Revelator Alto Elite AXS: telaio in carbonio Premium e tecnologia monococca. La forcella è marcatamente aerodinamica, eppure sotto il profilo della performance ha una valenza ben precisa: essere precisa e contribuire all’efficienza del mezzo.

L’allestimento non ha l’obiettivo principale di risparmiare grammi, ma di contenere il prezzo e di offrire una bicicletta pronta all’agonismo. Le scelte sono pertanto differenti, ma il modello Revelator Alto è una delle bici utilizzate dai francesi del Team B&B Hotels-KTM.

KTM Revelator Alto Elite AXS in salita (foto Sara Carena)
KTM Revelator Alto Elite AXS in salita (foto Sara Carena)

Frame-kit top level

Il pacchetto che include il telaio e la forcella è il medesimo adottato per la versione Alto Master, che possiamo identificare con la trasmissione Shimano Ultegra a 12 velocità e le ruote in carbonio Mavic. Il progetto, nella scala dei valori KTM, è secondo solo al frame-kit top di gamma NanoPremium Carbon in dotazione al modello Exonic.

Il telaio della Elite è un monoscocca in fibra composita Premium, esclusiva di KTM, elegante e sinuoso, ma capace di proporre linee marcate, decise e identificative. Il peso dichiarato è di circa 800 grammi, non male per una piattaforma che compie tre anni. La forcella è la F12, sempre full carbon e adotta il composito Performance, differente se confrontato con quello del telaio.

Peso di 8,25 chili (misura 55)

Qui tutto funziona bene e non ci sono fronzoli e orpelli inutili ai fini della prestazione che deve elargire la bicicletta e che si aspetta l’utente tipo di questa bicicletta.

La trasmissione funziona a dovere ed è precisa. C’è tanto alluminio nello Sram Rival, che aggiunge qualcosa alla bilancia, ma contribuisce a dare sostanza.

Ci sono le ruote Mavic, sempre in alluminio e con il nuovo mozzo Infinity, per un comparto scorrevole, comodo e versatile. Ma proprio questo tipo di componentistica conferma la qualità e una certa trasversalità di una bicicletta, che può essere alleggerita molto facilmente, senza timore di confrontarsi con dei componenti racing veri e propri. Abbiamo rilevato un peso di 8,25 chilogrammi, nella taglia 55 e senza i pedali.

Feedback e considerazioni

Potremmo dividere la KTM Alto Elite in due parti. L’avantreno, più rigido e sostenuto, mai eccessivo e stabile. Ha una precisione che diventa un punto di forza e la struttura della forcella contribuisce ad arricchire questo frangente.

Il retrotreno che è più “elastico”, fattore apprezzabile sulle lunghe distanza, quando si percorrono tratti di strada sconnessa, che rende più docili anche le ruote rigide e magari con un profilo elevato. E poi è reattivo al punto giusto.

Reggisella con zero arretramento

E’ una soluzione che troviamo anche sulla Lisse, quella aerodinamica di KTM. Ha una valenza tecnica ben precisa, che è quella di far caricare il più possibile il peso del ciclista sul piantone, sfruttando le potenzialità della bici. In fase di setting della sella si possono presentare dei limiti a quei ciclisti che adottano un arretramento accentuato ed eccessivamente scaricato verso il posteriore.

Il profilo tronco del piantone, con il collarino e il seat-post dedicati
Il profilo tronco del piantone, con il collarino e il seat-post dedicati

Sterzo alto e piantone a 75°

Nella taglia 55, il profilato dello sterzo è alto 160 millimetri. La media attuale della categoria si attesta a 140. E poi c’è quel piantone dritto in piedi, con il carro compatto, tutti fattori che messi insieme fanno la felicità di scalatori, salitomani e di chi ha le capacità di cambiare passo quando la strada è particolarmente pendente.

Non si è mai troppo schiacciati in avanti e verso il basso, la respirazione ne guadagna. Si pedala centrati sulla sezione mediana della bici e si esce di sella con estrema facilità.

In conclusione

La KTM Alto in questione non è una bici da passeggio, banale e con poco carattere. Questa bicicletta offre degli spunti interessanti e porta avanti un concetto che abbina il comfort alla leggerezza del telaio, sfrutta l’asimmetria delle tubazioni e del carbonio, per un pacchetto funzionale alle esigenze di chi predilige le biciclette “sottili”.

E’ reattiva quanto basta e diventa gratificante nel corso delle lunghe progressioni, magari anche in salita. La Alto “non butta giù di sella” quando si è stanchi o semplicemente si vuole fare “la sgambata” e si adatta bene ad ogni abito, dettaglio per nulla scontato.

KTM Bikes, ce le racconta Luca Mozzato

05.02.2022
5 min
Salva

Una bici più leggera e concettualmente dedicata agli scalatori, oppure una più veloce ed aerodinamica? Quali sono i criteri con i quali si sceglie una bici e quali sono i fattori che il corridore prende in considerazione per l’utilizzo del mezzo? Abbiamo chiesto a Luca Mozzato della B&B Hotels-KTM di parlarci della sua bicicletta e di come la utilizza per far collimare in modo ottimale le sue doti atletiche sfruttando la tecnica del mezzo.

Luca Mozzato al primo raduno stagionale prova i nuovi materiali (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
Luca Mozzato al primo raduno stagionale prova i nuovi materiali (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
Come avviene l’assegnazione delle biciclette e quante ne hanno a disposizione i Man in Glaz?

Per noi lo standard è avere 3 biciclette di uno stesso modello, nel mio caso è la Lisse. Ad esse viene aggiunta una KTM Alto. Il mio percorso di presa confidenza con le KTM ha previsto un primo step con la Alto, per arrivare alla Lisse, maggiormente adatta alle mie caratteristiche.

La Revelator Alto, preferita dal gruppo degli scalatori del team francese (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
La Revelator Alto, preferita dagli scalatori del team francese (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
Quindi per te la soluzione ottimale è la bici aero?

Non sono un corridore che deve superare grandi salite e competere quando la strada sale in modo impegnativo. Quando ho iniziato ad usare la Lisse ho trovato un feeling immediato perché è velocissima, è facile da lanciare e ti permette di sfruttare la scia, un dettaglio non da poco quando la velocità è alta. E’ particolarmente rigida e scattante, caratteristiche che a me piacciono e che riesco a sfruttare a mio vantaggio.

A parità di allestimento, la Lysse ha qualche grammo in più. Il fattore bilancia, per te è secondario?

Si, in un certo senso è così. I grammi di differenza tra la Lisse e la Alto contano fino ad un certo punto. Prediligo la bici che esprime un’aerodinamicità maggiore.

Jérémy Lecroq, compagno di squadra di Luca Mozzato: anche lui preferisce la Lisse ( foto Laurane Habasque B&B Hotels-KTM)
Jérémy Lecroq preferisce l’aerodinamica Lisse ( foto Laurane Habasque B&B Hotels-KTM)
E quando è necessario salvare la gamba e passare indenni un tappone alpino?

Tendenzialmente preferisco usare la stessa bicicletta, con le mie misure e le stesse geometrie. Non sono uno scalatore, quindi mi limito a risparmiare delle energie. Però mi piace sfruttare degli accorgimenti che vengono valutati anche dai meccanici del team. Ad esempio, nel 2021 per il Tourmalet, ho chiesto di usare delle ruote più leggere e comode, ma comunque sulla mia Lisse. Oppure alla Parigi-Roubaix, dove ho preferito utilizzare la Lisse, ma con un manubrio ruotato di circa 4°, per sfruttare meglio i manettini ed i freni. Ero meno efficiente in fatto di aerodinamica, ma ero comodo, rilassato e sempre pronto a frenare, quando necessario.

Il design dell’inserzione dei foderi obliqui al piantone è un segno di distinzione delle bici KTM (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
L’inserzione dei foderi sul piantone è un segno di distinzione delle bici KTM (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
Una peculiarità della Lisse e una della Alto

La Lisse è una lama, è una bici aerodinamica vera e propria, una bicicletta di razza disegnata per essere veloce. Posso dire che sul dritto e nelle fasi di rilancio quando la velocità è già elevata, questa bicicletta è un proiettile. In proporzione la Alto esprime un comfort maggiore, ma è comunque diversa ed è difficile mettere le due bici a confronto. Vedo la Alto come una bici da scalatore, oppure anche per gli atleti che vogliono fare classifica in una gara a tappe e combattono su più giornate. Credo che la KTM Alto è la bicicletta che non ti fa pesare le ore in sella con tanti metri di dislivello positivo.

Per un corridore il feeling con la bicicletta gioca un ruolo fondamentale (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
Per un corridore il feeling con la bicicletta gioca un ruolo fondamentale (foto ©FRJ B&B Hotels-KTM)
Si dibatte spesso sulla tecnica della bicicletta. A tuo parere, meglio la rigidità oppure il comfort?

I corridori pro’ in genere preferiscono avere delle biciclette performanti, ma comunque il risultato è sempre quello di finalizzare al meglio le proprie caratteristiche atletiche. La rigidità ed il comfort sono fattori molto soggettivi, che vanno oltre le caratteristiche vere e proprie della bicicletta.

La tua bici ha la grande particolarità dell’attacco manubrio, specifico e che integra tutti i cavi. Ti piace l’integrazione unita all’efficienza?

Mi piace molto, non è un componente che ha un design standard, ma a mio parere si integra perfettamente con questa bicicletta. Vedo inoltre che altri marchi stanno seguendo la stessa strada. Inoltre è rigido e poi il fatto che nasconda le guaine mi gratifica anche nell’estetica.

Un altro segno distintivo della Lisse, lo stem curvo e legato al progetto aero (foto B&B Hotels-KTM Laurane Habasque)
Un altro segno distintivo della Lisse, lo stem curvo e legato al progetto aero (foto B&B Hotels-KTM Laurane Habasque)
Preferisci un reggisella con arretramento oppure con off-set a zero?

Non la vedo come una preferenza, ma più come un’esigenza legata a come il corridore pedala. Rispetto a qualche anno addietro io ho cambiato leggermente la posizione e la biomeccanica della pedalata, sono più centrato, ma tendo a sfruttare anche la punta della sella. Ci sono corridori che pedalano sempre seduti e fanno progressioni molto lunghe. Credo che per questi ultimi, un reggisella più scaricato verso il posteriore diventi un aiuto.