Hardskin, marchio di riferimento nella realizzazione di abbigliamento ad alta tecnologia, accessori e occhiali per lo sport, ha rinnovato la sua serie di occhiali Doppler. Ecco in arrivo un nuovo modello: il Doppler Evo, alla base del quale c’è un design ergonomico, leggero e tecnico. Realizzato in poliammide, aderisce perfettamente al viso, svolgendo anche un’ottima azione aerodinamica. Anche le aste sono realizzate con questo particolare materiale, che garantisce quindi un’aderenza perfetta anche lateralmente.
La montatura degli occhiali Doppler Evo, realizzata in poliammide è estremamente leggeraLa montatura degli occhiali Doppler Evo, realizzata in poliammide è estremamente leggera
Protezione e visibilità
Una caratteristica che si nota subito negli occhiali Doppler Evo è la lente di grandi dimensioni. Si tratta di una mono lente fotocromatica, priva di montature quindi molto leggera. Questa scelta tecnica permette di avere anche una grande visione periferica, con un’ottima protezione dai detriti. La lente, specchiata di categoria 3, ha una trasmittanza che va dall’8% al 18%, con trattamento antigraffio. Inoltre, nelle parti periferiche, le lenti sono perforate, per un migliore passaggio dell’aria.
Il nasello, realizzato in gomma con l’inconfondibile design Hardskin, impedisce qualsiasi tipo di appannamento o surriscaldamento. La durabilità, quindi è massima, come il comfort. Inoltre non viene trascurata la protezione dai raggi UV, grazie, appunto, alla lente fotocromatica.
La taglia per gli occhiali Doppler Evo è unica, e la vestibilità standard.
Nella parte bassa ed esterna della lente sono presenti dei fori per garantire un riciclo dell’aria Nella parte bassa ed esterna della lente sono presenti dei fori per garantire un riciclo dell’aria
Design unico
Gli occhiali Hardskin hanno un disegno e delle caratteristiche uniche che uniscono perfettamente tecnicità e stile. Questo grazie alla scienza ed allo sviluppo portati nell’utilizzo di materiali sempre più performanti. Dall’altra parte lo stile non viene lasciato in disparte, grazie alla collaborazione tra l’azienda e il designer Jonny Mole in bici avrete sempre un tocco originale e impeccabile.
Il numero più significativo per la carriera agonistica di Sonny Colbrelli rimarrà sempre il 71, ovvero il dorsale portato dall’ex corridore della Bahrain Victorious sul gradino più alto del podio alla Parigi-Roubaix. Un numero che Merida ha voluto omaggiare, dedicando a Colbrelli una Reacto dalla livrea speciale, prodotta appunto in 71 esemplari. Chi riuscirà ad acquistare questa esclusiva bici, la potrà ricevere direttamente da Colbrelli nella sede di Merida a Reggio Emilia.
«Appena ho smesso – racconta Colbrelli in persona – parlando con Merida Italia ci siamo chiesti perché non fare qualcosa che restasse e che fosse legato alla mia carriera. per questo hanno proposto una bici che possa racchiuderla, specialmente legata al 2021 con dei particolari inserti che ricordano la Parigi-Roubaix grazie al disegno del pavé, poi il campionato europeo e il campionato italiano. In più abbiamo applicato anche il mio nuovo logo fatto da Johnny Mole. Anche la bicicletta l’ha disegnata lui e abbiamo trovato un bel compromesso grafico. Da lì siamo andati avanti col progetto e sono nate queste 71 bici. Per quanto riguarda la consegna, stiamo effettivamente predisponendo un pacchetto per cui sarò io a consegnarle. Stiamo definendo poprrio ora i dettagli».
L’idea di realizzare la Reacto in 71 esemplari è nata poco dopo il ritiro di SonnyLa Merida Reacto con la livrea dedicata ai successi ottenuti nel 2021 di Sonny ColbrelliLa bici sarà disponibile in edizione limitata, solamente 71 esemplari in venditaL’idea di realizzare la Reacto in 71 esemplari è nata poco dopo il ritiro di SonnyLa Merida Reacto con la livrea dedicata ai successi ottenuti nel 2021 di Sonny ColbrelliLa bici sarà disponibile in edizione limitata, solamente 71 esemplari in vendita
Dedica speciale
Colbrelli è diventato in questi anni ambassador del marchio taiwanese e questo omaggio doveroso arriva con una livrea disegnata dallo stesso “Cobra”. Un disegno realizzato in collaborazione con lo studio di design Jonny Mole, con il quale Colbrelli ha realizzato anche il suo nuovo logo.
Il modello scelto da Merida per omaggiare il campione di Desenzano sul Garda è la Reacto, la bici degli sprinter e degli uomini delle classiche. Il telaio ha un colore di base grigio cangiante. Mentre sul tubo piantone, sulla forcella e sul tubo orizzontale sono impresse le date più importanti del 2021 di Colbrelli: la vittoria del campionato italiano, del campionato europeo e della Parigi-Roubaix.
Sul telaio anche il logo di Sonny Colbrelli disegnato dall’amico e designer Jonny MoleLa grafica della bici è stata curata da Jonny Mole, che ha firmato così il telaioEcco la grafica del campionato europeo, successo ottenuto sulle strade di Trento nel duello contro EvenepoelLa sella è Prologo, come in dotazione al Team Bahrain VictoriousLa bici è equipaggiata con manubrio integrato Vision Metron 5D ACR in carbonioSul telaio anche il logo di Sonny Colbrelli disegnato dall’amico e designer Jonny MoleLa grafica della bici è stata curata da Jonny Mole, che ha firmato così il telaioEcco la grafica del campionatoe europeo, successo ottenuto sulle strade di TrentoLa sella è Prologo, come in dotazione al Team Bahrain VictoriousLa bici è equipaggiata con manubrio integrato Vision Metron 5D ACR in carbonio
I dettagli tecnici
Una versione della Reacto fedele a quella che solca le strade insieme ai corridori del team Bahrain Victorious. Il telaio è il Reacto CF5 IV in carbonio, il quale rende questa bici estremamente leggera e maneggevole. La dimensione massima di copertoni che può ospitare è da 30 millimetri, equipaggiati con freni a disco della dimensione di 160 millimetri.
Il gruppo è lo Shimano Dura Ace con corone anteriori da 52 e 36 denti, il pacco pignoni, a 12 velocità, va dall’11 al 30. Le pedivelle sono di tre misure: 170 millimetri per le taglie XXS e XS, 172,5 millimetri per S ed M e 175 millimetri per la taglia L. Per quanto riguarda le ruote, sono state scelte le Vision Metro 45SL con altezza del cerchio appunto di 45 millimetri e larghezza del canale interno di 18 millimetri. Ruote, ovviamente, Tubeless ready. Il prezzo per la Reacto in edizione limitata è di 12.990 euro.
Negli occhi e nel cuore abbiamo ancora le immagini di Sonny Colbrelli che annuncia il suo ritiro dal ciclismo. Uno di quei momenti che allo stesso tempo è amaro e dolce, come uno schiaffo dato da una persona amata. Al fianco di Colbrelli, nella gremita sala FSA, c’era anche Jonny Moletta, in arte “Jonny Mole”. Il designer veneto è stato chiamato in causa durante la conferenza stampa per presentare il nuovo marchio del “cobra”. Si tratta di un nuovo inizio per entrambi, che di strada nel mondo del ciclismo ne hanno fatta molta, anche se non nella stessa maniera.
«La mia passione per il design – racconta Moletta – nasce implicitamente dall’amore per il ciclismo. Quando correvo da ragazzino, avevo la passione di personalizzare il mio mezzo, domenica dopo domenica. In questo modo tra passione e voglia di lasciare il segno, ho iniziato a farlo diventare un lavoro».
Il logo Colbrelli, realizzato da Jonny Mole in bianco e bianco su fondo neroIl logo Colbrelli, realizzato da Jonny Mole in bianco e bianco su fondo nero
L’incontro con Sonny
Sonny Colbrelli e Jonny Moletta si sono incontrati tanto tempo fa, quando la carriera del “cobra” era all’inizio, mentre Jonny si stava affermando come designer.
«Era il 2012 e Sonny (Colbrelli, ndr) – racconta – era da poco diventato professionista. Stavamo allestendo una squadra per la 24 ore di Feltre, nel regolamento c’era una clausola che permetteva di partecipare anche ai corridori professionisti. Ai tempi Colbrelli era appena passato in Bardiani e io sentii Mirko Rossato, che mi consigliò di portare proprio lui. Mi ricordo subito la sua grande caparbietà, era instancabile e super disponibile. In poco tempo è nato subito un bel rapporto di amicizia e stima reciproca. Dopo ogni gara gli ho sempre scritto e lui non ha mai mancato di rispondere ai miei messaggi. La sua evoluzione è stata incredibile, direi fenomenale, e l’apice nemmeno a dirlo lo ha raggiunto nel 2021 all’europeo di Trento. Sulla salita finale ha resistito a Evenepoel in maniera incredibile mostrando la vera grinta del cobra».
La vittoria più bella di Colbrelli, secondo il suo amico Moletta, è stata l’europeo di Trento. Il vero morso del cobraLa vittoria più bella di Colbrelli, secondo Jonny Mole, è stata l’europeo di Trento. Il vero morso del cobra
10 anni “a tutta”
Viene da chiedersi come abbia vissuto Jonny quell’addio, come detto anche da lui, vissuto dietro le quinte. Il designer veneto ha vissuto la conferenza stampa da dietro le quinte, come ha ammesso lui stesso. Quando è stato chiamato a presentare il nuovo logo di Sonny Colbrelli lo ha fatto in modo sbrigativo. Ma nel momento in cui ci si accorge della profondità del pensiero e delle qualità lavorative è giusto lasciare spazio.
«Ho accompagnato Colbrelli da inizio carriera fino a questa svolta (dice ripescando nel ricordo di quel tardo pomeriggio, ndr). In Sonny ho visto tanta maturità, una cosa rara da trovare nei ciclisti che si trovano a smettere così all’improvviso. Il mio grande rapporto con FSA e con Colbrelli mi ha permesso di dare il mio contributo a questa storia che merita di essere raccontata, in tutti i modi».
“Jonny Mole” ha disegnato il nuovo logo di Colbrelli: aggressivo, tenace e di stile, proprio come Sonny “Jonny Mole” ha disegnato il nuovo logo di Colbrelli: aggressivo, tenace e di stile, proprio come Sonny
La nuova firma
Sonny Colbrelli, insieme ad una nuova pagina della sua vita, si appresta a lasciare una nuova firma nel mondo. E se è vero che pedalare non sarà più il suo lavoro, il “cobra” ha avuto la capacità di reinventarsi. E’ toccato allora a “Jonny Mole” il compito di trovare un nuovo modo per permettere a Colbrelli di lasciare il segno.
«Sonny – riprende a raccontare Moletta, come guidato ciecamente dai ricordi – aveva bisogno di rimettere in ordine la propria immagine. Per prima cosa, nel nuovo marchio, non c’è più la sigla “SC” ma il nome è per intero. Per renderlo ancora più personale, senza limitarsi ad un codice. Questo nasce anche dal fatto che Colbrelli firmerà le 71 bici limited edition di Merida e probabilmente nasceranno anche altri prodotti. E’ un logo più da “imprenditore” che però non perde le caratteristiche principali di Sonny. Il cobra rimane un simbolo forte ed anche il modo nel quale è disegnato testimonia questa caratteristica».
Sonny con la bici Merida con la quale ha vinto la Roubaix, l’ultima vittoria in maglia Bahrain VictoriousSonny con la bici Merida con la quale ha vinto la Roubaix, l’ultima vittoria in maglia Bahrain Victorious
Stessa forza ed aggressività
«Il cobra disegnato nella grafica – conclude – non perde le caratteristiche di quello precedente: bocca spalancata a mostrare i denti aguzzi pronti a mordere. Anche l’occhio ha intrinseca una grande aggressività, la “corona” sul collo, spalancata come se l’attacco del rettile fosse imminente va di pari passo. L’idea era quella di ricordare quello che è stato da corridore, forte, pungente e di grande stile. Graficamente il lavoro di aggregazione che abbiamo fatto, porta il nome di Colbrelli su due linee ben distinte. Il nome, inoltre, è inclinato, per dare un senso di dinamicità e di velocità.
«I caratteri sembrano aggraziati, ma anche questi, se guardati bene, sono “pungenti”. Si tratta di un modo di celebrare quello che Colbrelli ha fatto nel ciclismo, ricordando che le sue qualità non mancheranno anche una volta iniziata questa nuova vita».
Visto a partire dal Giro di Toscana, ecco il casco Nytron realizzato da Rudy Project per Colbrelli all'indomani dell'europeo, mix di stile e tecnologia
Si chiama The Dream Studios, ed è il nuovo spazio polifunzionale inaugurato a Cittadella (Padova) e ideato da Jonny Moletta. Designer e imprenditore con un lunghissimo trascorso professionale alle spalle nel settore della “bike industry”.
«The Dream Studios – ha dichiarato lo stesso Jonny Moletta – è un luogo destinato a diventare portavoce di tutte le persone che vorranno far conoscere la propria realtà, esprimere il proprio talento e condividere in assoluto la bellezza. In sintesi, una vera e propria fabbrica che ospiterà i sogni di tutti. Un riferimento fisico dove incontrarsi, sperimentare e condividere. Ho aperto il mio studio di design e di comunicazione a soli 27 anni, nel 1999.Come creativo, ma anche come imprenditore, conosco bene le difficoltà e i sacrifici che si incontrano per realizzare i propri sogni. Ho voluto dunque recuperare questo spazio ripensandolo completamente come luogo di creazione di nuove opportunità».
La maglia rosa del Giro d’Italia 2011 disegnata da Jonny MoleLa maglia rosa del Giro d’Italia 2011 disegnata da Jonny Mole
Spazio “vivo” e creativo
Versatile e davvero dalle mille potenzialità, The Dream Studios è un vero e proprio “open space” lasciato volutamente bianco affinché tutti possano adattarlo al proprio uso: un luogo dedicato alla creatività nell’accezione più ampia, una la cornice perfetta per eventi, mostre, conferenze, showroom, pop-up ma anche set per shooting fotografici e video.
L’obiettivo di The Dream Studios è dunque quello di sfruttare il proprio spazio per portare grandi idee a Cittadella, nel cuore del Veneto ciclistico, e allo stesso tempo concedere un’opportunità a creativi, sportivi ed imprenditori che possono affittare il luogo e utilizzarlo per far conoscere i propri progetti. Non a caso, The Dream Studios è stato concepito come uno spazio “vivo”. La sua funzione naturale è quella di supporto allo studio di design e di comunicazione Jonny Mole, ma all’occorrenza è immediatamente funzionale ad altri utilizzi e questo ogni qual volta una mente creativa o imprenditoriale, oppure un’idea innovativa, lo richieda.
Il progetto “The Dream Studios” nasce per dare a tutti la possibilità di inseguire i propri sogniIl progetto “The Dream Studios” nasce per dare a tutti la possibilità di inseguire i propri sogni
Pre-inaugurazione ok
E la scorsa domenica 25 settembre i sogni si sono trasformati in… realtà. Gli Studios di Cittadella hanno difatti registrato una pre-inaugurazione davvero fuori dagli schemi che ha stupito tutti gli intervenuti. Lo spazio ha difatti ospitato i quadri dell’artista spagnolo Miguel Soro e ad occuparsi di presentare al meglio la location ci ha pensato Sitia, brand specializzato nella produzione di arredi per contract. E come se non bastasse, The Dream Studios è stato anche sede di partenza e arrivo di Glory Roads, un evento ciclistico gravel lungo due percorsi, e occasione per due eccellenze venete del mondo del ciclismo per presentarsi: De Marchi ha esposto le ultime novità in fatto di abbigliamento, mentre Cicli Galletti ha proposto le sue biciclette Made in Italy e prodotte artigianalmente e su misura.
Anche lo studio di design e comunicazione Jonny Mole ha condiviso alcuni suoi progetti con il pubblico intervenuto. Tra questi, la maglia rosa del Giro disegnata nell’edizione dei 150 dell’Unità d’Italia, la bicicletta avveniristica “Dream Machine”, vincitrice dell’IF Design Award nel 2013, e la campagna pubblicitaria “Kask Valegro x Tour de France Limited Edition Helmet” completamente sviluppata in 3D che si è aggiudicata il prestigioso Red Dot Award 2022.
Jonny Mole è partner di Pozzato nell'organizzazione di gare. L'idea di Serenissima Gravel è nata compilando il calendario di ottobre. Vediamo di cosa si tratta
De Marchi presenta la maglia superleggera, perfetta per le stagioni calde grazie all'altissima qualità dei materiali. Leggera, traspirabile e performante
Nei giorni scorsi Jonny Mole, studio di design e comunicazione molto conosciuto e apprezzato nel mondo del ciclismo, ha annunciato con giustificato orgoglio di aver vinto il “Red Dot Award” nella categoria “Brand & Communication”. Stiamo parlando di uno dei premi di maggiore prestigio al mondo per quel che riguarda il design legato alla comunicazione (in apertura Jonny Moletta, fondatore dell’agenzia Jonny Mole, ndr).
Ecco lo staff di Jonny MoleEcco lo staff di Jonny Mole
Sulla strada del Tour
Il premio vinto ha in qualche modo a che fare con il Tour de France. L’agenzia guidata da Jonny Moletta ha infatti ottenuto il prestigioso riconoscimento grazie alla progettazione e sviluppo della campagna “Valegro Tour de France Limited Edition Helmet”. Si tratta di un video 3D che in soli 40 secondi è stato in grado di veicolare la storia e le caratteristiche del casco Valegro di Kask realizzato per l’ultima edizione del Tour. Si tratta di un modello che ha fatto il suo debutto sulle strade di Francia nel 2017, accompagnando al successo gli atleti del Team Sky, oggi Ineos-Grenadiers.
In occasione dell’ultimo Tour, Kask ha deciso di realizzare una versione limited edition del Valegro caratterizzata da una grafica davvero unica. Su tutto il casco di colore bianco erano presenti sette righe parallele gialle che si rincorrevano e disegnavano una strada a richiamare le sette storiche vittorie ottenute al Tour da atleti che hanno indossato Kask. In soli 40 secondi il video realizzato dallo studio di design Jonny Mole ha saputo raccontare in maniera perfetta le caratteristiche davvero speciali del Valegro e il suo legame con il Tour. Assolutamente iconico, il video ha reso semplice la complessità grazie a incredibili soluzioni creative realizzate con programmi 3D.
Già apprezzato in occasione del Tour de France, il video è stato in grado di convincere anche la giuria internazionale del Red Dot Award.
Il casco Valegro Tour de France Limited Edition, con tanto di watermark di riconoscimento del premio Red Dot AwardIl casco Valegro Tour de France Limited Edition, con tanto di watermark di riconoscimento del premio Red Dot Award
La nuova era dei video
Il successo ottenuto conferma come oggi i video rappresentino l’ultima frontiera della comunicazione sia online che offline. L’intuizione di Jonny Moletta, founder e CEO dello studio Jonny Mole, è stata quella di integrare perfettamente design e comunicazione, fornendo così degli strumenti innovativi ai brand per le loro campagne pubblicitarie.
«Questo video – racconta lo stesso Jonny Moletta – rappresenta l’incredibile capacità di Jonny Mole di coniugare comunicazione e design: l’ottimo lavoro di regia si integra perfettamente con l’abilità nel creare sofisticate animazioni 3D. La vittoria del Red Dot Award è un’ulteriore conferma del lavoro che ogni giorno svolgiamo nel nostro studio per portare innovazione e qualità senza tempo, dimostrando così la nostra voglia di eccellere sempre».
Appuntamento a Berlino
La cerimonia di consegna del “Red Dot Award: Brand & Communication” si terrà il prossimo 28 ottobre a Berlino. Sul sito ufficiale del Red Dot Award sarà possibile ammirare il video “Valegro Tour de France Limited Edition Helmet“ che entra oggi a pieno titolo nella storia del design e della comunicazione.
Una curiosità: per l’edizione di quest’anno del Red Hot Award sono stati presentati oltre 20.000 lavori. Si tratta di un numero importante che conferma il valore creativo e tecnologico del progetto realizzato da Jonny Mole per Kask.
Ricordiamo che sono davvero tanti i brand, solo per restare nel mondo ciclo, che hanno deciso di affidare la loro comunicazione a Jonny Mole. Oltre a Kask possiamo sicuramente ricordare i seguenti: Wilier, FSA, Vision, Selle Italia, Selle San Marco, Elastic Inteface, Shimano, rh+, Lapierre, Ekoi, Udog.
La nuova capsule collection di rh+ è ora disponibile. Nata dalla collaborazione con Jonny Mole questa edizione limitata è il frutto dell’unione di intenti tra la performance e lo stile dei due protagonisti. La collezione Dreams Need Action ha dato vita ai look dedicati a chi ricerca il massimo dal proprio abbiagliamento sportivo. Nato dalla matita di Jonny Mole, il design che caratterizza questi capi è elegante e valorizza i top di gamma proposti dall’azienda italiana.
Jonny Mole firma l’intera collezione basata su stile e performance
Made in Italy
I materiali sono Made in Italy e i partner tecnici sono di primo piano, come Elastic Interface. Il tutto si sposa alle soluzioni di stile e costruzioni innovative, insieme alla ricerca della miglior performance. Ogni particolare della collezione Dreams Need Action è pensato per essere in simbiosi con l’anatomia del ciclista durante le sue uscite in bici, favorendo il comfort e il gesto tecnico.
La cura dei dettagli e la volontà di rh+ di elevare la propria gamma fanno si che il nome di questa linea non sia solo un payoff ma bensì uno stile produttivo alla base di ogni prodotto: “I sogni hanno bisogno di azione”.
Jonny Mole e i progettisti rh+ hanno lavorato in sinergia per valorizzare al meglio la gamma
La firma di Jonny Mole è presente su tutti i capi della collezione
Jonny Mole e i progettisti rh+ hanno lavorato in sinergia per valorizzare al meglio la gamma
La firma di Jonny Mole è presente su tutti i capi della collezione
Una seconda pelle
La nuova Jonny Mole Road Jersey risulta essere come una seconda pelle. Aderente, leggera e con una vestibilità che porta il ciclista a concentrarsi solo sulla propria uscita in bicicletta.
Il tessuto posteriore in Mesh ha la forma a “V” per modellarsi perfettamente alla silhouette della schiena. Gli interni del tessuto laterale presentano canalette in rilievo per garantire i più elevati livelli di traspirabilità. Il taglio delle maniche, volutamente diagonale, segue la linea del braccio per valorizzare il movimento naturale. L’estetica è elegante ed esclusiva a conferma dello stile proposto dalla filosofia applicata da Jonny Mole.
Nella parte frontale è possibile vedere la zip intera e il particolare del collo senza cuciture
La parte posteriore è a “V” e favorisce la traspirazione omogenea del sudore
Nella parte frontale è possibile vedere la zip intera e il particolare del collo senza cuciture
La parte posteriore è a “V” e favorisce la traspirazione omogenea del sudore
Caratteristiche tecniche
Essendo una top di gamma,la Jonny Mole Road Jersey racchiude e rappresenta tutte le peculiarità della linea rh+ Performance. Ha un’ottima termoregolazione grazie al tessuto leggero. Nella parte posteriore sono presenti tre tasche Cargo con finitura incollata per evitare eventuali spessori dovuti a bordini. L’aerodinamicità viene implementata dal collo frontale senza cuciture come per i body da crono. Nella parte inferiore posteriore è presente l’elastico Grip Fit Xlight con silicone interno antiscivolo con finitura incollata per la parte anteriore.
L’areazione è favorita dalla zip intera frontale incollata con camlock autobloccante personalizzato, con salvazip in tessuto morbido per evitare sfregamenti. Sulle maniche sono presenti parti reflettenti per migliorare la sicurezza del ciclista in strada. La maglia è disponibile in cinque taglie da S a XXL e due colori: galassia/nero e alaska/nero. Il prezzo consultabile sul sito è di 224,90 euro
Parte della capsule sono gli occhiali Klyma e il casco
La maglia gravel ha colori dedicati alla natura in sintonia con l’ambiente
I pantaloncini dispongono di fondello Elasticizzerei Interface Made in Italy in linea con rh+
A completare i capi firmati da Jonny Mole per rh+ ci sono i Sock 18
Parte della capsule sono gli occhiali Klyma e il casco
La maglia gravel ha colori dedicati alla natura in sintonia con l’ambiente
I pantaloncini dispongono di fondello Elasticizzerei Interface Made in Italy in linea con rh+
A completare i capi firmati da Jonny Mole per rh+ ci sono i Sock 18
La collezione firmata
Oltre alla maglia, la collezione vede la firma di Jonny Mole su altri prodotti rh+. A partire dalla Jonny Mole Gravel Jersey disponibile a 219,90 euro in due colori, nero/abisso/menta e muschio/militare/cedro.
Segue il Jonny Mole Road Bibshort a 224,90 euro. Il Jonny Mole Gravel Bibshort a 219,90 euro. E infine gli accessori: il casco 3in1 Jonny Mole Helmet a 114,90 euro, gli occhiali Klyma Jonny Mole a 105 euro e i Jonny Mole Sock 18 a 29,90 euro.
«L’idea di una gara gravel è di Jonny – dice subito Pozzato – e sarebbe davvero una figata. Lo vogliono le aziende, si vede da come spingono. L’altro giorno sono uscito sui Colli Berici e di 20 bici che ho incontrato, 15 erano gravel. Ma una gara da sola non reggerebbe, per cui si è pensato di inserirla in un programma più completo. Anche la formula va capita, perché come dicevamo già nei giorni scorsi, non esiste un regolamento tecnico. Non puoi far correre dei professionisti per 300 chilometri in linea, quindi l’idea è quella di un circuito finale, tipo kermesse, per vederli tante volte. I corridori si divertirebbero e avvicineremmo un pubblico diverso dal solito. Appassionati più giovani. Perché la bici da corsa sembra una condanna a morte, sempre dipinta nel segno di una fatica disumana. Ma per i dettagli sentite Jonny, lui ha le idee più chiare di me…».
Jonny Mole è partner diPozzato nell’organizzazione di gare (foto Instagram)Jonny Mole è partner diPozzato nell’organizzazione di gare (foto Instagram)
L’idea di Jonny Mole
Jonny Moletta, in arte Mole, è suo compagno di mille avventure. Titolare a Cittadella dello studio di design che porta il suo nome, è stato uno dei motori dei campionati italiani in Veneto dello scorso anno. E quando c’è da progettare qualcosa, Pozzato sa di avere una spalla ricettiva e capace di rilanciare. Così è stato per le gare di ottobre e per la gravel.
«E’ stata un’intuizione – spiega il diretto interessato – osservando che nel calendario di date possibili, c’era un giorno libero. Il programma prevede il Giro del Veneto mercoledì 13 ottobre, la Gran Fondo sabato 16 e la Veneto Classic domenica 17. Allora ho messo insieme il fatto che ci siano tante ciclabili spesso su strade bianche e mi sono messo a pesare al modo per valorizzarle. La risposta? Mettiamoci i pro’. Ovviamente poi c’è da fare i conti con la praticabilità e qui si è aperto uno scenario infinito».
Le gare in linea di gravel sono già molto diffuse. A sinistra, Lachlan Morton della EfLe gare in linea di gravel sono già molto diffuse. A sinistra, Lachlan Morton della Ef
Di che tipo?
In primis sul tipo di gara. Forse la soluzione più semplice è farla tipo kermesse, come i circuiti dopo Giro, valutando semmai un ingaggio per i partecipanti e senza assegnare punti Uci. Poi c’è il regolamento tecnico, perché sarebbe difficile far seguire dalle ammiraglie. Così l’idea potrebbe essere creare dei punti di assistenza ogni 18-20 chilometri e se buchi devi tenere duro, oppure devi essere in grado di riparare la ruota.
Quanti corridori immaginate al via?
Altro fronte: la sicurezza. Vedrei 3-4 atleti per squadra, proprio perché le sedi stradali non sono larghe come per una corsa su strada.
Del percorso si è già parlato, in parte…
Partenza da Jesolo e arrivo a Piazzola sul Brenta, transitando per Treviso. A Piazzola, non è un caso, si incrociano due delle ciclabili più importanti: la Treviso-Ostiglia e la Ciclovia del Brenta. Il punto di raccordo e il quartier generale saranno in una spettacolare Villa di proprietà della Regione Veneto, intorno alla quale faremo il circuito finale. Non vogliamo snaturare l’essenza del gravel e insieme vogliamo mantenere quella della prova in linea.
Un regolamento tecnico impedirà però l’uso della bici da stradaUn regolamento tecnico impedirà però l’uso della bici da strada
Dici che funzionerà?
Volete sapere una cosa? Fra i partner che ci sono vicini, è la prova che più fa gola.
Quale messaggio si vuol far passare oltre al possibile ritorno commerciale?
Che in un’epoca nel segno dell’elettronica, si può tornare alle origini del ciclismo in chiave moderna. Ma siccome sarà una gara dovremo trovare il modo per evitare che si presentino con bici da strada, per cui sarà dettato un regolamento tecnico.
Magari anche il percorso potrebbe dissuadere…
Esatto, ci saranno dei passaggi con pietre, cercando di trovare il giusto compromesso fra tecnicità e sicurezza. Non deve succedere nulla ai corridori: questa è la prima regola.
Perché pensi che accetteranno?
Perché le squadre e i corridori hanno senso di responsabilità nel promuovere il ciclismo e se si tratta di spingere per allargare la base e farlo in sicurezza su ciclabile, penso che possa funzionare.
Come si chiamerà?
Serenissima Gravel, lasciateci ispirare ai fasti della nostra storia.
L’arrivo e il circuito finale di Serenissima Gravel a Piazzola sul Brenta, famosa per Villa ContariniL’arrivo e il circuito finale di Serenissima Gravel a Piazzola sul Brenta, famosa per Villa Contarini
Movimento in crescita
Provando a sondare il terreno avevamo già provato a immaginare una tappa gravel in una corsa a tappe, interpellando chi come Lachlan Morton della Ef Education-Nippo già gareggia nella specialità e sentendo addirittura Marco Selleri, organizzatore del Giro d’Italia U23 che ci aveva già pensato da solo. Ieri Moreno Moser ci ha raccontato lo stupore per la nuova disciplina. Una cosa è certa: i professionisti, soprattutto quelli più giovani, non disdegnano le contaminazioni. Immaginate solo che dopo essersi sfidati nel ciclocross e poi alle classiche, nel prossimo weekend Pidcock e Van der Poel saranno a sgomitare nella Coppa del mondo di mountain bike ad Albstadt…