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La parabola di De Buyst, l’ultimo uomo tornato a vincere

26.08.2023
5 min
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Ci sono vittorie che assumono un valore speciale a prescindere da quel che dice il calendario, dall’appartenenza a questa o quella fascia. Per Jasper De Buyst, ventinovenne della Lotto Dstny, la “sua” gara è l’Egmont Cycling Race. L’aveva già vinta nel 2017, lo ha rifatto quest’anno chiudendo un cerchio, fatto di tante delusione e di un lavoro oscuro, al servizio di Caleb Ewan, sentendo sulla sua pelle il declino dello sprinter australiano.

Per addentrarci nella sua storia bisogna partire dall’inizio, raccontando chi è Jasper De Buyst. Non un gregario qualsiasi, anzi. Parliamo di un corridore che in Belgio era passato professionista nel 2019, quando aveva solamente 19 anni. Per certi versi, almeno come attese nei suoi confronti, era una sorta di Evenepoel ante litteram. A differenza del attuale fenomeno, però, De Buyst vinceva su pista e quel “vizietto” non lo ha mai perso.

Lo sprint vincente di De Buyst, il primo dopo 4 anni. Battuti Kristoff (NOR) e Taminiaux (BEL)
Lo sprint vincente di De Buyst, il primo dopo 4 anni. Battuti Kristoff (NOR) e Taminiaux (BEL)

L’importanza della pista

De Buyst si è guardato bene dall’abbandonare i velodromi, sui quali ha raccolto qualcosa come un podio mondiale (nella madison 2015), 6 europei, 3 vittorie in Coppa del Mondo. Specialista invernale delle Sei Giorni, De Buyst era guardato come un campione in erba, ma ben presto ha assaggiato la dura polvere del professionismo.

Per qualche anno non è andato al di là di qualche piazzamento, nel 2017 ha collezionato finalmente le prime vittorie, ma alla Lotto avevano ormai capito che erano di fronte non a una “punta”, ma a un buon corridore al quale bisognava trovare la giusta collocazione. Le sue capacità veloci erano buone, ma non così buone da farne uno sprinter da grandi giri. Utili però per trasformarlo in ultimo uomo.

Jasper insieme a Caleb Ewan: un sodalizio che va avanti da 5 anni, attraverso tanti sprint
Jasper insieme a Caleb Ewan: un sodalizio che va avanti da 5 anni, attraverso tanti sprint

Greipel e Ewan, strade diverse

De Buyst è diventato l’uomo fidato prima di André Greipel, poi di Caleb Ewan. Due velocisti profondamente diversi fra loro: «André era un corridore che voleva stare sempre davanti – ricorda De Buyst – bisognava lavorare molto per proiettarlo in una buona posizione. Caleb è uno che non conosce il pericolo, si butta nella mischia e sa anche nascondersi per trovare il momento buono. Per chi lavora con lui è meno esasperante, ma ciò non toglie che ci sia sempre molto da fare».

Nel corso degli anni, il legame con l’australiano è andato stringendosi sempre più, anche al di fuori del semplice lavoro. Per questo De Buyst ha sentito addosso il calo di Ewan, soppiantato da velocisti diversi, più esplosivi e robusti. «Quando Caleb ha vinto 4 tappe al Tour – ricorda il belga – quella corsa è passata via in un lampo, tre settimane mi sono sembrate due giorni. Ora invece è diverso, senza di lui, senza i suoi guizzi tutto trascorre più lentamente, perdendo mordente».

De Buyst si sta ben disimpegnando al Renewi Tour: 11° ieri nella terza tappa
De Buyst si sta ben disimpegnando al Renewi Tour: 11° ieri nella terza tappa

La caccia all’investitore

Anche questo ha portato De Buyst a rimettere mano al proprio orto. Non vinceva da ben 4 stagioni prima della corsa di Zottegem. Quattro anni nei quali al disagio psicologico si era unito quello fisico perché anche il belga è stato vittima della maledizione dei ciclisti, l’incidente in allenamento. E lo ha affrontato con quella rabbia, quella carica che poi ha riversato anche in gara. E’ successo ad Andorra ad inizio 2021, dove insieme a un suo compagno è stato messo sotto senza tanti complimenti da un camioncino. I danni erano stati per fortuna abbastanza lievi, ma nei giorni successivi Jasper non è passato sopra la vicenda.

Il corridore di Asse si è adoperato per cercare il responsabile, facendo addirittura un appello sui social per ritrovarlo, soprattutto cercando due ciclisti che passavano sulla stessa strada in quei frangenti ed erano stati testimoni. Non è dato sapere se il suo appello sia caduto nel vuoto.

Ci voleva il ritorno sulle proprie strade per ritrovare il successo e il morale: «Sono le mie strade di allenamento, corro qui tutti i giorni – raccontava De Buyst all’arrivo – per me è una gara speciale che mi dà la forza di affrontare il finale di stagione cosciente di quello che ho ancora da spendere e non è poco. Ho battuto uno come Kristoff, un brutto cliente, è stato un grande sollievo dopo giorni difficili.

Il belga non ha mai smesso di praticare la pista, vincendo anche un bronzo mondiale nella madison nel 2015 (foto Cor Vos)
Il belga non ha mai smesso di praticare la pista, vincendo anche un bronzo mondiale nella madison nel 2015 (foto Cor Vos)

Conta solo l’istinto

«Io posso fare anche sprint lunghi con un alto wattaggio, ma mi manca la capacità di esplodere davvero, di spingere per quei 2-3 secondi a velocità folli, è lì che i grandi vincono. Nel corso degli anni ho imparato che, per quanto tu puoi studiare per ore percorsi, curve, meteo sulle app, poi alla fine devi affrontare tutto a oltre 60 all’ora e prendere decisioni in un istante e quel che conta davvero resta sempre l’istinto».

Ora De Buyst riparte, anzi è già in corsa al Renewi Tour, per dare una mano a De Lie, altro uomo veloce e chissà che proprio insieme al giovane connazionale non vada a costituire quel tandem per le volate che lo accompagnerà fino alla fine della carriera. Con un po’ di benzina in più data dalla ritrovata autostima.