Omrzel e Mattiussi: il cammino alla maglia rosa è iniziato nel 2023

24.06.2025
6 min
Salva

Il giorno dopo Alessio Mattiussi, diesse e preparatore della Bahrain Victorious Development Team, è già al lavoro in vista dei campionati italiani under 23 a cronometro e su strada. La vittoria del Giro Next Gen è fresca e appesa ancora nella memoria ma l’ambizione non permette di fermarsi davanti a nessun traguardo. 

«Ci pensavo ieri (domenica, ndr) mentre eravamo in viaggio verso casa da Pinerolo – racconta Mattiussi – come sia un continuo porsi obiettivi. Ne avevamo appena raggiunto uno grandissimo ed è tempo di pensare ai prossimi. Il tempo di godersi ogni traguardo c’è, anche perché il telefono non smette di squillare e proprio così si comincia a realizzare l’importanza dell’impresa compiuta».

Jakob Omrzel e Alessio Mattiussi con la vittoria del Giro Next Gen hanno coronato un lavoro iniziato nel 2023 (foto Claudio Mollero)
Jakob Omrzel e Alessio Mattiussi con la vittoria del Giro Next Gen hanno coronato un lavoro iniziato nel 2023 (foto Claudio Mollero)

Un anno e mezzo dopo

Mattiussi ci dice che anche nei momenti più concitati della stagione il sonno non gli manca, appena tocca il letto dorme anche se poi domenica, prima della tappa decisiva, alle cinque di mattina era già sveglio. 

«Quando sei così vicino all’obiettivo – dice – c’è la gola di andare a prenderselo. Domenica a Pinerolo è stata una giornata incredibile. Pensate che durante la riunione pre tappa sul pullman è stato Omrzel stesso a dire che avremmo vinto. Sono io che ho dovuto trovare la mia migliore espressione da sfinge (ride, ndr)».

Dietro al palco delle premiazioni Roberto Bressan ci ha detto che con Omrzel ci lavori da quando era junior secondo anno…

Vero. Era novembre 2023 quando abbiamo iniziato, ovviamente in accordo con il team Adria Mobil (sua squadra da junior, ndr). Abbiamo curato tutta la stagione prefissando degli obiettivi sia con la squadra che con la nazionale slovena. L’obiettivo era costruire un programma di lavoro che permettesse a Omrzel di arrivare preparato alla categoria under 23. 

Com’è stato il primo approccio?

Atleticamente ho subito capito di avere davanti a me un corridore con spiccate doti di endurance. Con il passare dei giorni e dei chilometri dà il meglio di sé. La conferma è arrivata anche al Giro Next Gen, nelle ultime due tappe è stato il migliore. 

Umanamente parlando che ragazzo è?

Intelligente e ambizioso. Ogni volta che mette il numero sulla schiena vuole provare a vincere. Devo dire che appena ci siamo conosciuti mi ha fatto una bellissima impressione, inoltre si è fidato subito di me e questo ci ha permesso di costruire tanto. 

Anche perché non sono mancati i risultati.

Quando ha vinto la Parigi-Roubaix juniores abbiamo avuto la conferma che il metodo adottato stesse funzionando. Omrzel è un corridore da corse a tappe, quella vittoria sulle pietre è stata inaspettata però ha fatto intendere le grandi qualità. 

Il percorso per arrivare a vestire la rosa è stato tortuoso ed è passato anche dalla brutta caduta al Giro della Lunigiana (foto Instagram)
Il percorso per arrivare a vestire la rosa è stato tortuoso ed è passato anche dalla brutta caduta al Giro della Lunigiana (foto Instagram)
E’ un corridore dotato di grande intelligenza tattica?

Assolutamente. Nella tappa di Gavi eravamo pronti a cogliere le giuste occasioni dopo il Passo Penice. Sapevamo che gli uomini di classifica si sarebbero potuti muovere e così è stato. Omrzel ha dimostrato una grande visione di corsa, così come fatto nella seconda tappe del Giro di Slovenia. E’ difficile coglierlo impreparato dal punto di vista tattico. 

I suoi obiettivi lo scorso anno si sono fermati con la brutta caduta al Lunigiana, quanto è stato difficile ripartire?

Avevamo segnato in rosso il Giro della Lunigiana e i mondiali ed eravamo arrivati pronti. Quella brutta caduta ha fermato tutto e non solo dal punto di vista atletico. Omrzel è rimasto un mese in ospedale sotto osservazione, fosse stato per lui sarebbe tornato in bici dopo una o due settimane. Invece ci siamo confrontati con lo staff medico e gli abbiamo spiegato quanto fosse importante ripartire con calma. La stagione era finita e serviva recuperare bene. 

Una volta tornato in bici che sensazioni avete avuto?

Ha ripreso con calma a novembre con l’obiettivo di essere pronto per il mese di giugno. Nel ritiro di dicembre ero felice di vederlo di nuovo pedalare e che fosse con noi a fare gruppo divertendosi. Quando poi a gennaio abbiamo iniziato a preparare la stagione ho visto di nuovo tutte le sue qualità.

Ti saresti aspettato di vincere il Giro Next Gen?

Se me l’avessero chiesto a gennaio avrei risposto che sarebbe stato più un sogno che un obiettivo. Avrei detto che sarebbe riuscito a entrare nella top 5. La vittoria di domenica è ancora più bella proprio perché arriva dopo un lungo cammino insieme.

Omrzel firma il capolavoro della Bahrain: il Giro Next Gen è suo

22.06.2025
6 min
Salva

PINEROLO – Jakob Omrzel si siede sul marciapiede, coperto dall’ombra di foglie verdi illuminate dal sole e aspetta. Aspetta ancora. Poi una voce gli dice che ha vinto il Giro Next Gen e scoppia in una festa che travolge tutti. Ilario Contessa, massaggiatore del Team Bahrain Victorious Development non trattiene le emozioni e lo abbraccia. Anzi, quasi lo stritola vista la differenza di corporatura tra i due. Gli addetti al podio fanno fatica ad aprire la strada tra le due ali di folla che si erano radunate intorno a Jakob Omrzel. Alessio Mattiussi arriva di corsa e lo sloveno si fionda tra le sue braccia (i due sono insieme nella foto di apertura). Quando si separano ci guarda e dice: «E’ merito di quest’uomo qui, è lui che ha progettato tutto».

Continuano a camminare verso il piazzale del podio, rovente come una lastra di ferro, mentre piano piano gli altri quattro ragazzi del devo team guidato da Roberto Bressan e Renzo Boscolo arrivano e parte la festa. 

Jakob Omrzel vince il Giro Next Gen all’ultima tappa (foto La Presse)
Jakob Omrzel vince il Giro Next Gen all’ultima tappa (foto La Presse)

I cinque moschettieri

Questa mattina, più o meno intorno alle 11, Alessio Mattiussi ci aveva detto di come la giornata fosse imprevedibile. Ieri a Prato Nevoso avevano un piano e la corsa è andata per un verso completamente opposto. 

«Ieri sera abbiamo fatto mille ipotesi – ci dice il diesse Mattiussi mentre si lascia andare dopo la tensione di questi giorni – e stamattina a colazione altre mille. Roberto Bressan, Renzo Boscolo al telefono e io. Un continuo scambio di idee, dettagli, pareri. Alla fine sul camper prima della tappa ho detto loro di non lasciare andare una fuga troppo numerosa o di entrarci, il nome da mettere in appoggio era quello di Borgo. Così non è stato perché il margine con i fuggitivi è sempre rimasto al di sotto del minuto. Poi gli altri ragazzi sono stati bravi a tenere Omrzel fuori da ogni pericolo e a metterlo nelle prime posizioni sulla salita. E’ stato un accumularsi di tensione fino al termine della discesa, lì abbiamo capito di avercela fatta». 

Dopo il traguardo qualche istante di attesa, qui il sorriso di Omrzel che ha appena realizzato di aver preso la maglia rosa
Dopo il traguardo qualche istante di attesa, qui il sorriso di Omrzel che ha appena realizzato di aver preso la maglia rosa

Nove mesi dopo

Jakob Omrzel arriva illuminato dal rosa della maglia di leader di questo Giro Next Gen e con un sorriso simpatico. Lo sloveno, che lo scorso anno da junior aveva stupito per le sue qualità, ora si consacra con la vittoria nella corsa a tappe più importante al suo primo anno nella categoria under 23. Il cammino non è stato semplice perché oltre alla fatica e agli allenamenti ci sono state le difficoltà dovute a un incidente gravissimo che ha visto protagonista lo stesso Omrzel al Giro della Lunigiana

«Sono passati nove mesi difficili – racconta tornando serio per un attimo – nei quali mi sono trovato a ripartire da zero. Nella mia testa è passata anche la domanda se sarei mai tornato a essere quello che ero. Si è trattato di un momento complicato, ma non ho mai smesso di crederci. Quando ero in ospedale (è rimasto per un mese ricoverato a La Spezia, ndr) ho avuto la possibilità di essere curato sia fisicamente che mentalmente». 

Mattiussi ha detto di aver realizzato che avevate vinto il Giro alla fine dell’ultima discesa, tu?

Dopo l’arrivo. Ieri mi sentivo forte ed ero convinto che avremmo potuto prendere la maglia ma oggi l’ho fatto. Ho capito di aver vinto solamente quando non ho visto arrivare Tuckwell (il leader fino a stamattina, ndr) subito dopo di me sul traguardo. Sapevo che il distacco fosse breve ma anche in gara siamo sempre stati vicini. 

Cosa vuol dire indossare questa maglia per te?

Al momento non me ne rendo conto, ho bisogno di alcuni giorni per capirlo ma abbiamo fatto tutti qualcosa di grande. 

Il podio Giro Next Gen 2025: Omrzel, secondo Turckwell e terzo Novak (foto La Presse)
Il podio Giro Next Gen 2025: Omrzel, secondo Turckwell e terzo Novak (foto La Presse)
Quando sei tornato in bici questo inverno qual era il tuo obiettivo?

Il Giro Next Gen. Siamo andati in altura, poi sono tornato in Slovenia ad allenarmi e ho corso il Giro di Slovenia con i professionisti. 

Proprio nella gara di casa ti sei reso conto di essere pronto?

Sì. Lì ho fatto un grande passo in avanti dal punto di vista mentale, credo sia il motivo grazie al quale sono venuto al Giro con tanta fiducia e tante nuove consapevolezze. Ho corso con il WorldTour e sinceramente mi hanno insegnato tanto, ho visto un’altra prospettiva di corsa e l’ho usata in questi giorni. 

Il supporto dei compagni è stato fondamentale per la vittoria di Omrzel, una vittoria di squadra (foto La Presse)
Il supporto dei compagni è stato fondamentale per la vittoria di Omrzel, una vittoria di squadra (foto La Presse)
Questa mattina, a colazione, cosa hai detto ai tuoi compagni di squadra?

Andiamo a vincere il Giro. 

Mattiussi, il tuo diesse, ieri ha detto che avresti potuto vincere, sentivi questa sensazione anche tu?

E’ il team che mi ha dato la fiducia giusta nei miei mezzi. Onestamente mi hanno aiutato molto. Non li ringrazierò mai abbastanza, non so davvero come fare ma mi piacerebbe perché senza di loro non sarei mai arrivato qui. Sono loro i responsabili di tutto, ma anche chi lavora a casa, la mia famiglia e i miei amici

In vista dell’ultima tappa è arrivato anche Roberto Bressan, storico presidente del CTF ora diventato Bahrain Development
In vista dell’ultima tappa è arrivato anche Roberto Bressan, storico presidente del CTF ora diventato Bahrain Development
Sei al primo anno da under 23, te lo saresti aspettato un inizio così?

Sì e no, come si dice: 50 e 50. Speravo di fare una corsa del genere ma non pensavo di poter vincere. Ho lavorato sodo senza mai smettere di crederci. 

Ora, che farai?

Ho tanti altri obiettivi ma prima un po’ di pausa e di festa. Ce lo siamo meritati.

Omrzel: lo spavento, la ripresa e il 2025 al CTF Victorious

05.12.2024
4 min
Salva

Pensare di veder correre in Italia il vincitore della Parigi-Roubaix juniores ci crea un certo senso di curiosità che ci spinge a voler girare in fretta il calendario al 2025. Tuttavia manca ancora qualche mese alla ripresa delle gare e dei primi appuntamenti di stagione dedicati agli under 23, quindi ci tocca rallentare e aspettare. Facciamo quindi un passo indietro e guardiamo al 2024 di Jakob Omrzel, una stagione a due facce la sua. Nella prima, che arriva fino alla fine di agosto, si contano vittorie e piazzamenti di grande prestigio. Lo sloveno che ha corso nei principali appuntamenti internazionali tra gli juniores era destinato ad un grande finale di stagione. 

Dopo un ritiro e la preparazione per affrontare un settembre caldo e ricco di occasioni tutto si è fermato ai primi chilometri del Giro della Lunigiana, il 4 settembre. Pochi minuti di gara sono bastati per essere coinvolto in una brutta caduta che gli è costata il finale di stagione e una settimana in ospedale a La Spezia. Le condizioni di Omrzel non sono state giudicate tali da potergli garantire il trasferimento in Slovenia fin da subito

L’arrivo della Roubaix juniores con Valjacev a sinistra e Ormzel a destra (foto DirectVelo)
L’arrivo della Roubaix juniores con Valjacev a sinistra e Ormzel a destra (foto DirectVelo)

Lo spavento

La notizia e le immagini dell’incidente ci avevano preoccupato fin da subito, poi però il peggio è passato e Omrzel è riuscito a recuperare e riprendersi totalmente. Anche se di quegli attimi non ricorda nulla.

«E’ stata una caduta devastante – racconta da casa il campioncino sloveno – che non mi ha permesso di correre il finale di stagione. Ma dopo un incidente del genere sono felice di essere ancora in piedi e di poter riprendere la bici. Quando mi sono risvegliato in ospedale avevo completamente perso la memoria, dopo una settimana in osservazione sono tornato a casa, in Slovenia. Ho passato un periodo tranquillo, nel quale non mi sono potuto allenare o andare a scuola. Sono rimasto a casa per riprendermi. I dottori non sapevano bene quando sarei tornato in bicicletta. Non avevo fretta di tornare, anche perché è stato un infortunio parecchio serio. Sono rimasto a casa e ho cercato di recuperare le cose che mi sono perso a scuola».

Jakob Omrzel nel 2024 ha corso con la formazione Adria Mobil Juniors (photors.it)
Jakob Omrzel nel 2024 ha corso con la formazione Adria Mobil Juniors (photors.it)
Quando sei tornato in bici?

Due settimane fa, dopo una quantità incredibile di esami da parte di vari medici. Mi sento molto tranquillo e confido nel fatto di poter ripartire serenamente. I dottori hanno tutto sotto controllo. 

Cosa hai provato nel riprendere a pedalare?

Felicità, tanta. La prima emozione è stata proprio tanta perché dopo due mesi e mezzo mi sono proprio goduto il gusto di una semplice pedalata. Non avevo, e non ho ancora, molta potenza ma al momento non mi importa molto

Lo sloveno è entrato poi nell’orbita del team Cannibal Victorious, il devo team juniore della Bahrain (foto Zoé Soullard/DirectVelo)
Lo sloveno è entrato poi nell’orbita del team Cannibal Victorious, il devo team juniore della Bahrain (foto Zoé Soullard/DirectVelo)
E dal 2025 correrai con il CTF Victorious, come sei entrato in contatto con loro?

Li ho conosciuti un anno fa e siamo rimasti in buoni rapporti. Così come con lo staff della Bahrain Victorious. Nel 2024 ho corso qualche gara con il Cannibal Team (il devo team juniores, ndr). Essere in una formazione di sviluppo mi ha aiuterà parecchio a crescere e migliorare. 

Dal prossimo anno cosa ti aspetti?

Senza l’incidente mi sarei posto degli obiettivi alti, sicuramente. Ma dopo quello che mi è successo non conosco bene il mio stato di salute. Spero di stare bene e di trovare buoni risultati nelle gare internazionali. Vedremo anche come andrà la ripresa. Tra pochi giorni inizieremo il training camp, sarà un primo passo. In realtà con il CTF dovrei stare due stagioni, fino al 2026. 

Omrzel è stato coinvolto in una brutta caduta al Lunigiana che lo ha costretto ad una lenta convalescenza (foto Giro della Lunigiana)
Omrzel è stato coinvolto in una brutta caduta al Lunigiana che lo ha costretto ad una lenta convalescenza (foto Giro della Lunigiana)
Pensi sia un periodo giusto per ambientarti?

Credo di sì. Il salto tra gli under 23 è tosto. Le gare diventano più grandi, lunghe e impegnative. Vincere la Parigi-Roubaix da juniores mi ha reso sicuramente orgoglioso (in apertura il bacio al trofeo, foto Christphe Dague/DirectVelo, ndr), ma tra gli under 23 sarà un’altra cosa. Per la prossima stagione non mi pongo grandi obiettivi, capiremo come sto, sperando nel meglio e nel rientro in gruppo ai miei massimi livelli. Intanto sono felice di essere ripartito.