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Il nuovo corso di Sidi fra marketing e grandi artigiani

20.09.2023
4 min
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MISANO ADRIATICO – Massimiliano Mirabella è il nuovo direttore marketing di Sidi, inserito in azienda all’inizio della scorsa primavera. L’incontro di cui vi raccontiamo si svolge nella rutilante e calda atmosfera di Italian Bike Festival, dove le aziende sfoggiano il meglio delle collezioni. Il mondo del marketing è cambiato così tanto che, mentre un tempo le fiere erano il momento per tirare fuori le novità, nell’era di internet c’è una fiera ogni giorno. Per cui siamo sommersi quotidianamente di novità e dei relativi embargo: date limite prima delle quali è vietato mostrare quel che si vede.

In casa Sidi si può parlare di tutto, perché la chiara intenzione è quella di tenere aperte le porte e mostrare il lusso aggiunto del marchio: la produzione interna che consente ogni tipo di personalizzazione. E’ chiara la volontà di portare modernità dove il punto di forza è invece rappresentato dalla tradizione. Il passaggio di Paolo Bettini e il confabulare su un modello di scarpini dà l’idea dell’interazione fra azienda e utenti.

Nello stand di Sidi all’Italian Bike Festival l’intera collezione, da spiegare a curiosi e appassionati
Nello stand di Sidi all’Italian Bike Festival l’intera collezione, da spiegare a curiosi e appassionati
Di cosa ha bisogno un’azienda radicata come Sidi?

Parliamo di una realtà che ha tradizione e la capacità unica di fare prodotti. Siamo qui per continuare il suo percorso e ampliarlo. Il bello di Sidi è la sua storicità, portata avanti da maestranze che sono da anni in azienda e hanno la capacità di creare oggetti pensati per durare nel tempo. Sono loro il valore che vogliamo preservare.

In quale misura la spinta dei marchi stranieri costringe un marchio di tradizione ad accelerare o cambiare strada?

Noi abbiamo la nostra direzione, cioè quella di continuare a produrre una scarpa di estrema quantità, che ti consenta nel tempo di avere una migliore esperienza di pedalata. Vogliamo mantenerla e abbiamo la fortuna di avere un patrimonio di atleti che ci consente costantemente di sviluppare prodotti. Quando sono in ufficio, ogni settimana passa qualche leggenda del ciclismo.

I campioni sanno valutare meglio un prodotto?

C’è una rete di testimonial privilegiati che hanno diverse competenze e diverse esperienze per i vari settori. Abbiamo anche tester che sono persone normalissime, perché bisogna ascoltare tutte le istanze. Le informazioni che riusciamo a raccogliere si traducono nel prodotto. Altre aziende hanno processi più lunghi, perché devono spedire il lavoro dall’altra parte del mondo. Qui c’è un andirivieni costante, quindi si riesce a lavorare su dettagli microscopici che però fanno una grandissima differenza.

Quanto dura la gestazione di un nuovo modello?

Anche un paio d’anni, proprio perché c’è la lunga fase dello sviluppo. In altri mondi, tipo quello della moto, può durare anche tre anni, perché ci sono più stampi da fare.

Invece a livello di marketing, quali sono i valori che si vogliono legare a Sidi?

Non siamo qua per stravolgere Sidi, proprio perché ci piace quello che Sidi ha sempre rappresentato. Quindi l’idea è mantenere questa grandissima capacità di realizzare scarpe che non siano soltanto alla moda, ma offrano comfort e soluzioni a chi va in bicicletta. Negli anni Sidi ha portato soluzioni poi riprese da tutti. La prima tacchetta aggiustabile, i primi rotori, la prima suola in carbonio… Erano le istanze dei ciclisti e la nostra azienda ha trovato le soluzioni. L’idea è continuare in quella direzione, quella di un prodotto di valore fatto per durare nel tempo, che porti veramente un beneficio.

Sidi

EDITORIALE / Il popolo di IBF 2023 ha richieste precise

18.09.2023
6 min
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MISANO ADRIATICO – Ciascuno dei 53 mila visitatori di IBF 2023 (Italian Bike Festival) ha portato con sé occhi sgranati, competenza e voglia di conoscere. E quando poi ciascuno ha ripreso la via di casa, aveva con sé gadget e un’idea precisa di quale sarà la prossima bici, il completo, il casco e ogni accessorio. La fiera che per il secondo anno si è svolta attorno all’autodromo dedicato a Marco Simoncelli ha chiamato a raccolta un pubblico pazzesco, che soprattutto il sabato e la domenica ha portato con sé un entusiasmo traboccante.

Intendiamoci, il momento va gestito. Dopo il boom di vendite durante e dopo il Covid, sarebbe stato incauto aspettarsi che la bolla continuasse a gonfiarsi. Eppure l’interesse e la passione del pubblico rappresentano un capitale su cui le aziende produttrici dovrebbero ragionare con attenzione. Vale la pena tagliare fuori così tanta gente attuando una politica dei prezzi sempre e comunque al rialzo, oppure si può ragionare di normalizzare la situazione, autorizzando un ricambio più continuo e meno traumatico? L’alta gamma tira, come ogni bene di lusso che si rispetti, da quando però la bicicletta va considerata tale?

La nostra squadra a IBF: Alberto, Emiliano, Luciano, Gabriele, Enzo, Stefano e accosciati Matteo e Federica
La nostra squadra a IBF: Alberto, Emiliano, Luciano, Gabriele, Enzo, Stefano e accosciati Matteo e Federica

A casa di bici.PRO

Il pullman di bici.PRO e l’hospitality allestita con Leonilde Tresca e la Marina Romoli Onlus sono diventati n punto di passaggio, in cui incontrarsi per scambiare idee e sensazioni. Preziosi il conforto del Caffè Gabelò, le bottiglie ghiacciate di Gran Cuvée di Vini Fantini e i ravioli cucinati durante l’aperitivo del sabato. Ci sono diversi modo per fare il nostro mestiere. Quando si riesce a svolgerlo con rigore (stando alla larga dai pettegolezzi) e insieme divertendosi, non ci sono limiti che non si possano raggiungere e superare.

Il bello di un evento come IBF è infatti che ha concesso nuovamente spazio agli incontri. E proprio dal parlare continuo con i lettori, con i corridori e coloro che gestiscono aziende e territori, è emerso ciò che già lo scorso anno si era manifestato, ma non aveva ancora delimitato la sua vera dimensione. Il ciclismo sta cambiando.

Una filosofia nuova

Il ciclismo sta cambiando. I corridori e quelli che cercano di emularli ci saranno sempre, ma si sta facendo largo un’utenza che vuole prendersela più comoda, pur non rinunciando a contenuti tecnologici importanti. In quasi tutte le aziende che producono biciclette, accanto ai modelli superleggeri e rigidi, si affermano le versioni endurance: appena più pesanti e molto più comode. In questo caso nessuno storce il naso se al posto del Dura Ace si propone di montare il 105, anzi. Il fatto che Shimano (sorprendentemente assente) abbia puntato sul rilancio di questo gruppo fa pensare sia stata accolta la necessità di andare incontro alle esigenze del pubblico, senza rinunciare all’affidabilità.

Novizi e bambini

Non è un caso che il gravel sia uscito dalla nicchia e si confermi ancora di più il veicolo per conquiste non più scandite dal cronometro. Non è un caso che l’abbigliamento stia diventando sempre più tecnico, ma anche… stiloso. Forse dipende anche dalla ventata di nuovi ciclisti nati durante il Covid: donne e uomini che probabilmente ignorano la storia del Giro d’Italia, ma hanno capito alla grande il valore del ciclismo e del suo benessere.

Quel che più è piaciuto di IBF è stata anche la presenza importante di bambini, ben contenti di misurarsi negli spazi loro riservati. Nel momento in cui si fa così tanta fatica a trovare uno spazio sicuro per loro (chiedere a Elisa Balsamo), sapere che la bicicletta sia per loro il veicolo dei sogni rende anche più urgente la necessità di fare qualcosa per trovare quegli spazi.

Ciclomercato e sponsor

E poi sapendo leggere fra le righe e nelle frasi a mezza bocca, Italian Bike Festival ha aperto le porte sul mercato della bicicletta fra i team dei pro’. Così è parso di cogliere la traccia di importanti avvicendamenti sia sul fronte dei mezzi meccanici, sia su quello dell’abbigliamento. Il team Ineos Grenadiers parrebbe molto vicino alla spagnola Gobik. Invece il cambio nella proprietà di Lapierre potrebbe allontanare le bici di Digione dalla Groupama-Fdj, dopo anni di sviluppo concertato e proficuo. Radio gruppo parla di un ipotetico interessamento da parte di Wilier Triestina, ma il condizionale è d’obbligo: ci si muove nel campo delle ipotesi e per sapere come andrà a finire basterà aspettare poche settimane.

Accanto all’Area Food di IBF il palco delle premiazioni e delle interviste con i campioni
Accanto all’Area Food di IBF il palco delle premiazioni e delle interviste con i campioni

Il nostro impegno per domani

I 53 mila visitatori di IBF 2023 sono un esercito su cui vale la pena ragionare, che potrebbe spingere il ciclismo verso pratiche già in uso nel mondo delle auto e delle moto. A fronte di prezzi così elevati, che ormai hanno aperto la porta all’acquisto mediante finanziamento, perché non ragionare sugli affitti a lungo termine? Le bici usate dopo uno o due anni potrebbero poi infoltire il mercato dell’usato.

C’è una geografia economica da ridisegnare, ma la certezza che salta agli occhi è che la bici piace: lo abbiamo letto negli occhi di ciascuno di loro. Sarà nostra cura immaginare un mondo che possa andargli incontro e permettergli di vivere al meglio il loro sogno.

Sena, il bluetooth integrato porta comfort e sicurezza

17.09.2023
4 min
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MISANO ADRIATICO – Il punto di partenza è stata la crono al Giro d’Italia, quando il Team DSM-Firmenich ha montato nei suoi caschi Scott da crono un trasmettitore e un ricevitore bluetooth al posto della solita radio.

«Si sentiva alla grande – spiega Milesi, che ha usato il sistema nella cronosquadre della Vuelta, conquistando la maglia rossa di leader – anche meglio che alla radio. E’ molto comodo, l’abbiamo provato prima della crono in modalità di ascolto dalla macchina. So che poi lo hanno provato anche in qualche tappa di volata, va molto bene, ma per usarlo ancora bisognerà forse estendere la portata del segnale. Detto questo, per chi non deve collegarsi con un’ammiraglia troppo lontano, è perfetto. Anche per parlare normalmente con i compagni».

Come sulle moto

In fondo è l’uovo di Colombo. Quante volte vi è capitato di mettere piede a terra per rispondere al telefono? Si possono usare auricolari più o meno tecnologici, ma avete mai provato a pedalare con degli earpods conficcati nelle orecchie? I corridori sono costretti, altri potrebbero trovarlo fastidioso. Chi va in moto lo sa bene: il casco bluetooth permette di rispondere senza staccare le mani dal manubrio e volendo anche di seguire le indicazioni di un navigatore. Il sistema per farlo anche sulla bici l’ha trovato Sena, che non a caso viene proprio dal motociclismo. E così nei giorni di Italian Bike Festival abbiamo toccato con mano i modelli esposti nello stand dell’azienda americana: R1, R1 Evo, R2, R2 Evo, M1 e M1 Evo.

Audio integrato

Ti accorgi che c’è qualcosa di diverso perché sul lato sinistro del casco ci sono il pulsante di accensione, un led azzurro e i due tastini del volume.

Il microfono integrato è dotato di Advanced Noise Control (brevettato da Sena) e si trova nel bordo frontale della calotta, sulla fronte.

Gli altoparlanti sono collocati sopra alle orecchie e il fatto di non dover ricorrere ad auricolari (anche eventualmente per ascoltare musica) mantiene comunque elevato il contatto con il mondo circostante, che l’auricolare invece impedisce.

Il modello R2 Evo cn Multi-Channel Open Mesh supporta fino a 9 canali con frequenze diverse
Il modello R2 Evo cn Multi-Channel Open Mesh supporta fino a 9 canali con frequenze diverse

La luce posteriore

Una volta eseguito l’accoppiamento fra lo smartphone e il casco, il sistema resta connesso per tutto il tempo di durata della batteria, che è stimato intorno alle 18 ore di conversazione (10 con luce di posizione accesa. I modelli Sena dispongono infatti anche di una luce posteriore di sicurezza).

Il sistema permette di collegare il telefono, ma anche di comunicare con altre persone dotate dello stesso sistema. I caschi Evo hanno interfono Multi-Channel Open Mesh oppure bluetooth. I primi si connettono a tutti i dispositivi compatibili nel raggio di azione. Le persone così connesse possono suddividersi in gruppi più piccoli, sintonizzandosi su diversi canali (9) o formare un gruppo privato (fino a 24 utenti). I caschi con interfono bluetooth supportano invece un massimo di 4 collegamenti.

Alla tecnologia della trasmissione è abbinata ovviamente quella della protezione del capo del ciclista. I caschi hanno la calotta in policarbonato con il rivestimento il polistirene espanso. L’imbottitura è rimovibile e lavabile, con cinturino in ecopelle. Questi caschi hanno 18 prese d’aria e un peso che oscilla dai 394 grammi di R2 Evo, ai 430 di M1 o M1 Evo.

Il sistema “pi” permette di applicare la connettività bluetooth anche a caschi non integrati
Il sistema “pi” permette di applicare la connettività bluetooth anche a caschi non integrati

Bluetooth per tutti

Accanto ai caschi totalmente integrali, esiste infine la possibilità di portare la tecnologia Sena su caschi di altre marche, come è stato fatto alla Vuelta dalla DSM.

L’operazione è possibile ricorrendo al sistema “pi”: un dispositivo bluetooth a due vie. Allo stesso modo dei modelli precedenti, è possibile connettere il telefono, fare e ricevere chiamate e seguire la navigazione. Il montaggio avviene sui due lati del cinturino (fino a larghezza di 18 millimetri), a destra e a sinistra.

I prezzi dei caschi Sena, come indicati sul sito dell’azienda, vanno dai 109 euro del sistema universale a due vie “pi”, ai 219 euro dei caschi dotati di interfono Mesh.

Sena

Distributore per l’Italia: Alpa Distribution

Briko Mach 4 e Aero Plus: due novità per la Green Project

17.09.2023
3 min
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In occasione di Italian Bike Festival, Briko svela due caschi nuovi di zecca: Mach4 e Aero Plus, entrambi in verde e con finitura marmorizzata. Il primo è un modello nato dalle esigenze di un ciclismo sempre più veloce, con la calotta chiusa e sette prese d'aria. Il modello Aero Plus, un prodotto leggero, ventilato e compatto. Ha una doppia calotta e ben 12 prese d’aria. Sono i caschi della Green Project-Bardiani, presentati per l'occasione da Michele Viggiano, Global Brand Manager di Briko.

MISANO ADRIATICO – La cornice dell’Italian Bike Festival diventa un richiamo per appassionati e curiosi. Nello stand di Briko una teca di vetro, coperta da un telo nasconde quelle che sono le due novità del brand. Sono due caschi, che dalla stagione 2024 saranno in dotazione al team professional Green Project-Bardiani CSf-Faizanè. 

«Abbiamo voluto festeggiare in grande i dieci anni di collaborazione tra Briko e il team di Reverberi (ci spiega Michele Viggiano, Global Brand Manager di Briko, ndr). Per farlo siamo andati a rinnovare la nostra proposta di caschi proponendo questi due modelli: Mach 4 e Aero Plus. Entrambi presentati con questa colorazione verde, a richiamare i colori del team».

Ecco i due nuovi caschi proposti da Briko per la Green Project, spicca la colorazione verde
Ecco i due nuovi caschi proposti da Briko per la Green Project, spicca la colorazione verde

Velocità e aerodinamica

Il primo dei caschi che ci viene presentato è il Mach 4, un modello nato dalle esigenze di un ciclismo sempre più veloce. La calotta, quasi completamente chiusa, lascia spazio a 7 prese d’aria. L’impatto aerodinamico è bassissimo, nonostante ciò il ricambio interno dell’aria è garantito dalla struttura del casco stesso. Non si soffrirà quindi di surriscaldamento, anche a velocità più basse. 

Il Mach 4 è un prodotto che unisce appunto aerodinamica e ventilazione, queste caratteristiche lo rendono adatto sia per il ciclismo su strada che per il triathlon. E’ costruito con tecnologia in moulding. E’ dotato di un sistema di regolazione orizzontale e micrometrico verticale, così si adatta perfettamente ad ogni utilizzatore. Le taglie disponibili, infatti, sono due: M (53-58) e L (59-63).

Gli interni, realizzati con trattamento anti batterico Microarmor, sono rimovibili e lavabili. Da Briko la sicurezza viene posta in cima alla lista delle esigenze, grazie alla presenza nella parte posteriore di dettagli catarifrangenti.

L’Aero Plus

Il secondo casco presentato è il modello Aero Plus, un prodotto leggero, ventilato e compatto. Ha una doppia calotta e ben 12 prese d’aria: questo lo rende un casco leggero ma estremamente resistente. La sua struttura lo rende ideale anche per chi percorre strade sconnesse e irregolari, come nel gravel

Costruito anche in questo caso con tecnologia in-moulding. Al suo interno è dotato di una calotta anti insetto ed una chiusura a clip con doppio scatto laterale. Anche in questo caso le taglie disponibili sono due: M (53-58) e L (59-63).

Briko

Paternoster, la svolta c’è stata. Adesso si fa sul serio

16.09.2023
4 min
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MISANO ADRIATICO – In una pausa tra autografi e foto, Letizia Paternoster tira un po’ il fiato e si racconta. L’Italian Bike Festival ci inonda con le note basse, lo scorrere delle bici e il luccicare degli occhi di tanti appassionati davanti a biciclette come gioielli. La trentina ha il sorriso giusto e gli occhi che guardano fissi. La stagione volge al termine e la sensazione, questa volta più di altre, è che il personaggio e l’atleta comincino di nuovo a coincidere. Non è facile convivere con un’etichetta appioppata da altri che trovano più semplice sentenziare che capire, ma forse quello che serviva per scrollarsela di dosso era risollevare il capo e scoprire i denti. Letizia adesso vuole vincere. Sa che la strada per battere le prime della classe è ancora lunga, ma adesso è sulla strada giusta. Per togliersi di dosso tutto quello che in qualche modo le impediva di farlo ha avuto bisogno di qualche mese. Ed è lei a spiegarlo.

«Bene – risponde – sto molto bene. In questa stagione sono cresciuta tanto, ho ritrovato veramente me stessa e sogno le Olimpiadi per il prossimo anno. Quindi continuo a lavorare a testa bassa. Il 2023 è stata una stagione dove veramente avevo bisogno di fare tanta strada, come ho fatto quest’anno. Ho lavorato molto e la mia squadra mi ha veramente supportato tanto. Sono andata al Simac Ladies Tour, ho finito con un quarto e un sesto posto. Comunque ho ritrovato i miei numeri, i miei livelli e so che ho ancora tanto da dare, lavorando con Dario Broccardo e con Marco Pinotti come supervisore».

Nel 2022 per Paternoster appena 21 giorni di corsa, quest’anno nel nuovo team è già a 32
Nel 2022 per Paternoster appena 21 giorni di corsa, quest’anno nel nuovo team è già a 32
Che cosa mancava a Letizia all’inizio dell’anno?

Per tanti anni ho messo la strada un po’ da parte, ma sicuramente mi mancava soprattutto la serenità giusta per poter affrontare la stagione. Cambiando squadra ho veramente ritrovato un team intorno a me, che mi ha supportato tanto. Ho iniziato a lavorare con Paola Pagani, una mental coach che mi ha fatto crescere e mi ha fatto fare una svolta. Sicuramente avere un team intorno mi ha aiutato ad uscire un po’ dalla gabbia. E’ stato fondamentale e ora ho finalmente la serenità e la cattiveria giusta.

La strada resta funzionale rispetto alla pista oppure è un terreno su cui vuoi fare bene?

No, la strada è un obiettivo fondamentale. Sicuramente in vista del prossimo anno e delle Olimpiadi, la pista è l’obiettivo più grande, poi però voglio continuare a crescere in questa squadra. E’ un posto in cui sto bene.

Foto e autografi, soprattutto sono state tante ieri le piccole cicliste che hanno cercato Paternoster
Foto e autografi, soprattutto sono state tante ieri le piccole cicliste che hanno cercato Paternoster
Hai parlato di gabbia, puoi descrivere cosa intendi?

Sicuramente non ero in un momento super felice, super sereno. Non avevo la tranquillità giusta. E sicuramente aver costruito un team intorno a me mi dà sicurezza, mi ha aiutato semplicemente per aver creduto in me. Sicuramente avere persone che credono in te ti dà la forza per risalire.

Bene le gambe, insomma, ma la testa fa la vera differenza?

La testa e l’ambiente, passa tutto per questo.

Che effetto fa stare in mezzo ai tifosi in questo mare di bici?

E’ sicuramente bello. Sono veramente felice di vedere tanti appassionati e la cosa che mi rende ancor più felice è vedere tante ragazze, tante donne appassionate della bici. Quello del ciclismo femminile è sicuramente un ambiente in crescita e questo è davvero bello.

Paternoster e Chiappucci sono testimonia rispettivamente fi Giant e LIV: due marchi dello s tesso gruppo
Paternoster e Chiappucci sono testimonia rispettivamente fi Giant e LIV: due marchi dello s tesso gruppo
Stagione finita o si corre ancora?

Ho ancora l’Emilia, la Tre Valli Varesine, poi la Cina. Forse la nota meno bella di questa bella annata sono stati i mondiali. Li ho chiusi con un po’ di amaro in bocca dopo l’omnium, ma non facevo una gara di gruppo così da due anni. E’ stato bello poter ripartire con la corsa a punti giocandomi una medaglia. Ci ho creduto fino alla fine, purtroppo c’è stata quella caduta nel momento più sbagliato. Ma sento di essere sulla strada giusta e questo finalmente mi dà tanta serenità. 

Nuova Specialissima RC, ogni dettaglio conta

15.09.2023
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MISANO ADRIATICO – Il colpo d’occhio sulla nuova Specialissima RC di Bianchi invita a soffermarsi sui dettagli. L’azienda bergamasca ha deciso di togliere il velo su questo nuovo modello di alta gamma della serie All-Round all’Italian Bike Festival. Semplice, leggera, anzi leggerissima, la bilancia si ferma a 6.65 chilogrammi, e dal design accattivante

Lo studio e la progettazione della Specialissima RC ha portato all’estremo tutto: peso e aerodinamica in primis. Una bici nata anche dallo sviluppo e dalle conoscenze derivate dalla Oltre RC e dalle collaborazione con i vari team, tra cui la francese Arkea-Samsic che corre nel WorldTour. 

La nuova Bianchi Specialissima spicca per il peso super contenuto: solo 6,65 chilogrammi
La nuova Bianchi Specialissima spicca per il peso super contenuto: solo 6,65 chilogrammi

Una domanda

A far gli onori di casa, in una sala che si affaccia sul piazzale dell’Italia Bike Festival, è Claudio Masnata, marketing communication manager di Bianchi. 

«Siamo partiti da una domanda – dice Masnata – ovvero: come essere leggeri e aerodinamici allo stesso tempo? L’obiettivo è stato unire diverse esigenze, non si è trattato di curare solo la salita, ma anche le parti prima. Ormai nel ciclismo moderno si va forte in ogni tratto, lo abbiamo visto al Tour de France ma anche alla Vuelta e al Giro d’Italia. Questo ci ha portato a curare anche i flussi aerodinamici e le varie “correnti” che si creano. E’ stato fondamentale il lavoro fatto in galleria del vento, dove abbiamo lavorato simulando la presenza dell’atleta sulla bici. Un passo che si è rivelato fondamentale nello sviluppo della nuova Specialissima RC».

Dove tutto cambia

Uno dei focus di Bianchi, nel progettare la Specialissima RC, è stato capire ed abbassare il tipping point: ovvero il momento dove la situazione cambia. Cosa vuol dire? Masnata parla e spiega.

«Ci siamo basati su un modello matematico – continua – dove abbiamo considerato due variabili: la pendenza della salita e il tempo. In quale momento è meglio passare da una bici da pianura come la Oltre RC ad una All-Round come la Specialissima? Il lavoro fatto ci ha portato ad abbassare questo punto, prima il momento di “cambio” lo avevamo su pendenze elevate, all’8%. Ora siamo al 6%. Tutto questo ad un potenza di 6 watt/kg. Più abbassiamo la potenza prima arriva questo tipping point: a 4,3 watt/kg è intorno al 5% e così via».

Il manubrio, totalmente integrato, può essere montato con 5 misure diverse di attacchi
Il manubrio, totalmente integrato, può essere montato con 5 misure diverse di attacchi

Redistribuzione

Non si tratta solamente di unire leggerezza e aerodinamica, ma anche di fornire il giusto supporto all’atleta. I punti fondamentali nello studio e sviluppo di una bici sono molteplici: tutto deve essere equilibrato. 

«Non si può pensare di migliorare solo un’area della bici – afferma Masnata – ma si tratta di trovare un nuovo equilibrio. Alleggerire la Specialissima RC non è stato semplice, ogni grammo risparmiato ha portato a modifiche in altre aree. Un esempio è quello che riguarda la parte posteriore, il carro è stato alleggerito e rimpicciolito in termine di grandezza dei tubi. Questo ci ha permesso di utilizzare più materiale nella parte anteriore, modellando forcella e tubo sterzo in modo originale. Ora i flussi d’aria vengono indirizzati e fatti scivolare lungo il telaio. Tutto quello che abbiamo fatto arriva anche dall’esperienza e dallo sviluppo portati avanti con la Oltre RC. Non sono due progetti divisi, ma uno può, e deve contribuire, al progresso dell’altro».

Dettagli

Bianchi e la Specialissima RC entrano in un mondo sempre più estremo con un prodotto che in certi termini rivoluziona molti aspetti tecnici. Nel farlo l’azienda bergamasca ha considerato ogni variabile, anche la più piccola.

«La nuova Specialissima – dice ancora Masnata – deve essere performante, ma l’attenzione ai corridori e al ciclista è la prima cosa da curare. Infatti le taglie disponibili sono ben sei: 47, 50, 53, 55 e 59. Anche l’attacco manubrio, in carbonio, ha misure diverse, per soddisfare le esigenze di ognuno: si parte da 90 millimetri e si arriva a 130».

«Il risparmio sulla performance – conclude – è elevato. In Bianchi abbiamo calcolato che si parla di 32 secondi a 200 watt, su un percorso di 40 chilometri».

All’altezza del tubo orizzontale notiamo una curvatura particolare, un dettaglio che ci incuriosisce, così domandiamo a Masnata.

«Un altro esempio che fa capire la cura dei dettagli (risponde, ndr). In prossimità della scritta “Specialissima” il tubo orizzontale si stringe, per contribuire ad una migliore gestione dei flussi aerodinamici. Vicino alla sella, invece, si allarga di nuovo, questo perché avevamo bisogno di maggior sostegno in quella parte del telaio, per supportare al meglio l’atleta in fase di spinta».

Bianchi

IBF Tourism, viaggio nelle opportunità del ciclo turismo

27.08.2023
5 min
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La possibilità di passeggiare tra le bici e i prodotti dei più importanti brand al mondo accompagnati dai territori più affascinanti e interessanti da scoprire in sella. L’area expo dell’Italian Bike Festival, denominata IBF Tourism, sarà una vera e propria immersione interattiva dedicata al turismo in bici, dove ogni tipologia di cicloturista interessato ad una vacanza bike potrà incontrare destinazioni, tour operator, guide e bike hotel. Un luogo unico dove poter incontrare tutto il mondo dedicato al cicloturismo. 

Territori regionali e non solo, ovviamente presente l’Emilia Romagna che ospita l’evento
Territori regionali e non solo, ovviamente presente l’Emilia Romagna che ospita l’evento

Expo turistico

Proposte che abbracciano tutta l’Italia, ma che arrivano anche l’estero. Oltre all’Emilia-Romagna e Misano che ospiteranno l’evento, saranno presenti anche l’Abruzzo, il Trentino – Alto Adige, la Toscana, il Veneto, il Piemonte, la Sicilia, la Lombardia rappresentata dalla provincia di Varese e dalla Val Seriana e Val di Scalve, la Calabria con la Ciclovia dei Parchi, e il Parco nazionale del Pollino (condiviso con la Basilicata). Un modo per scopre le eccellenze territoriali, l’arte, la cultura e l’enogastronomia locale in modo lento e con un approccio green. Ad accompagnarci in questo viaggio esclusivo è Fabrizio Ravasio co-organizzatore dell’IBF

Che cos’è la Cycle Tourism area?

Fin dalla prima edizione del 2018 abbiamo deciso di raccontare all’interno di un contenitore che è l’Italian Bike Festival, dove si parla a 360° di bici, il mondo del turismo in sella. Abbiamo un’area tematica all’interno della quale i territori si possono raccontare e presentare il proprio prodotto bike che hanno e che propongono agli appassionati. Specifico territori perché si troveranno regioni, luoghi, tour operator specializzati, bike hotel e tanto altro. 

Un modo per interagire con gli attori che operano sul territorio per promuoverlo e renderlo bike-friendly
Un modo per interagire con gli attori che operano sul territorio per promuoverlo e renderlo bike-friendly
Un viaggio iniziato qualche anno fa. Che novità ci saranno?

Per sviluppare al meglio questa area tematica, quest’anno la novità è che ci sarà un’arena Talk dedicata al turismo. Sarà uno spazio con palco e una platea, dove su tre giornate ci sarà un palinsesto con racconti e presentazioni, tutte legate al mondo del turismo in bici. Questo per rafforzare un po’ questo contenitore, quest’area tematica e allargare l’interazione invogliando il visitatore a immergersi ancora di più in questo tema. 

Un’occasione per mostrare territori unici…

Il nostro obiettivo è quello di portare all’interno dell’Italian Bike Festival un’area tematica che sia la più completa possibile. Ovvio che non stiamo parlando di una fiera del turismo in bici però, abbiamo una rappresentanza italiana molto vasta. Per chi è lì, lato espositori, sa che avrà più di 50.000 visitatori appassionati di bici da coinvolgere. Tantissime proposte per organizzare viaggi in bici sia in Italia che all’estero. Il turismo che vogliamo comunicare si distacca da quello classico e sedentario. Il mezzo a due ruote è un modo per rivedere il concetto di vacanza e far scoprire territori e luoghi in modo originale e nel rispetto dell’ambiente con un punto di vista unico. 

Non solo vacanze ma anche opportunità di accresciuta del proprio business B2B
Non solo vacanze ma anche opportunità di accresciuta del proprio business B2B
Non mancherà la possibilità di incontrare gli operatori B2B (business-to-business) e sviluppare il proprio business…

L’Italian Bike Festival in generale rimane una manifestazione B2C (business-to-consumer). Lato bike industry, sicuramente dall’anno scorso ha fatto un upgrade importante sul discorso B2B, perché chiaramente richiama marchi e territori di tutto il mondo. Nel 2022 abbiamo avuto più di 4.000 visitatori B2B. Diventa un’occasione anche per chi lavora in questo ambito per stringere le relazioni, conoscere e avere la possibilità di entrare in contatto con chi propone, per esempio tour operator specializzati e territori. Il venerdì mattina ci sarà l’ingresso dedicato agli operatori del settore. 

Come sarà strutturata l’area?

L’anno scorso, avevamo creato un’area tematica anche a livello fisico. Erano quindi raggruppati tutti in una zona. Quest’anno invece gli expo saranno diffusi all’interno di tutta l’area espositiva. Abbiamo cercato di mixarli all’interno di tutto. 

Una proposta ancora più ampia e completa rispetto all’anno scorso…

Abbiamo costruito l’evento dove il visitatore è al centro, cercando di miscelare il più possibile il posizionamento delle grosse aziende creando un percorso con un’alternanza e un’offerta sensata, ma allo stesso tempo armonica e ricca di tutto senza dividerla per settori che ne limiterebbero la fruibilità. 

Cosa vi aspettate di trasmettere al visitatore con le aeree espositive dedicate al turismo?

All’Italian Bike Festival si scopriranno i territori e insieme a questo la possibilità di conoscere in modo approfondito il prodotto che poi utilizzeranno quando andranno a scoprire quel luogo. Può essere la bici gravel, l’ebike, un accessorio, abbigliamento, qualsiasi cosa…Un concetto di esposizione interattiva e completa.

ItalianBikeFestival

Muc-Off: partner ideale per test ed eventi a IBF

02.08.2023
3 min
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Il brand inglese Muc-Off, realtà produttiva di vertice per quanto si riferisce alla realizzazione di prodotti per la cura e la pulizia di bici e motociclette, ha recentemente annunciato di aver definito un importante accordo di partnership con Italian Bike Festival 2023

IBF, che ricordiamo essere in programma dal 15 al 17 settembre all’interno del circuito di Misano Adriatico (Misano World Circuit – MUC), negli ultimi anni si è affermato come uno degli eventi più importanti, entusiasmanti e coinvolgenti a livello internazionale, prevedendo di attirare quest’anno oltre 45.000 visitatori e 500 brand di aziende espositrici. 

Oltre al momento prettamente espositivo e ai test prodotto, ad Italian Bike Festival verranno organizzati eventi e attività rivolte a qualsiasi tipologia di ciclista. Su tutte il palinsesto e il programma di gare La Gialla Cycling che al proprio interno prevede l’organizzazione di una Gran Fondo di 102 chilometri. Ad essa si aggiunge un raduno Gravel con ben due percorsi, rispettivamente di 62 e 95 chilometri. Infine una manifestazione cicloturistica aperta a tutti lungo le meravigliose strade romagnole a ridosso della località di Misano Adriatico.

Muc-off è un brand di primo piano per quanto riguarda i prodotti per la pulizia e la manutenzione della bici
Muc-off è un brand di primo piano per quanto riguarda i prodotti per la pulizia e la manutenzione della bici

Stazioni di pulizia

E all’Italian Bike Festival di quest’anno Muc-Off lavorerà al fianco del team di Beltrami TSA (il distributore ufficiale Muc-Off per il mercato italiano anch’egli presente in area expo). Esporrà la gamma completa di detergenti, protettivi, lubrificanti e prodotti per tubeless e protezione contro le forature. Ma non è tutto: in qualità di partner ufficiale di IBF per la pulizia, Muc-Off fornirà una vera e propria stazione di lavaggio per biciclette. Nella quale tutti i ciclisti potranno utilizzare gratuitamente una flotta di idropulitrici per liberare, dopo la gara o i test bike appena effettuati, le proprie biciclette dallo sporco in modo rapido e sicuro.

Tutte le stazioni di pulizia saranno alimentate con una versione concentrata del famoso Nano Tech Bike Cleaner rosa di Muc-Off, diluito con acqua per ridurre l’impatto di CO2 e risparmiare plastica. Questo prodotto è sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Project Green di Muc-Off. Un’impegno che ha visto il marchio ridurre il consumo di plastica monouso di oltre 200 tonnellate dalla data di lancio sul mercato nel 2020.

Muc Off è distribuito in Italia da Beltrami TSA
Muc Off è distribuito in Italia da Beltrami TSA

«L’Italian Bike Festival – ha dichiarato Alex Trimnell, il CEO di Muc-Off – ha creato un forte seguito negli ultimi anni, avendo sempre qualcosa di nuovo da offrire a ciascun appassionato che decide di prendervi parte. Un festival dunque perfettamente in linea con il nostro marchio. Il nostro obiettivo sarà quello di portare le persone in bicicletta e divertirsi grazie al nostro supporto. Aiutando così i ciclisti a ottenere il massimo in quello che si annuncia essere un festival fantastico».

Beltrami TSA

Italian Bike Festival: un evento sempre più internazionale

24.07.2023
3 min
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E’ un (ulteriore) traguardo importante quello raggiunto quest’anno dall’Italian Bike Festival: l’evento espositivo & test di riferimento per il mercato della bici e della mobilità sostenibile in Italia, ma non solo, in programma dal 15 al 17 settembre prossimo nel magnifico contesto del Misano World Circuit a Misano Adriatico (Rimini). IBF ha difatti ricevuto la qualifica di Fiera Internazionale dalla Regione Emilia Romagna. Un “timbro” prestigioso che ne decreta l’inserimento all’interno del ristretto pool delle manifestazioni fieristiche internazionali della Conferenza delle Regioni. Ma anche delle Province Autonome e nel calendario degli eventi fieristici della Regione Emilia Romagna. 

Come appena anticipato, l’Italian Bike Festival 2023 andrà in scena per la sua sesta edizione ancora all’interno del Misano World Circuit. Partirà il 15 settembre e terminerà il 17 settembre 2023. Un appuntamento, quello di IBF, che aggrega gli appassionati del settore bici, i media, i buyer e gli operatori economici provenienti da tutto il mondo. Un evento che richiama l’attenzione sul sistema produttivo italiano ed incentivando la competitività del nostro Paese a livello globale.

L’IBF partirà venerdì 15 settembre e terminerà domenica 17
L’IBF partirà venerdì 15 settembre e terminerà domenica 17

Le parole di Cassani

«Un riconoscimento che è la conferma della maturità di IBF – ha dichiarato il Presidente di Apt Servizi Emilia Romagna Davide Cassani – che indirettamente premia anche il territorio che ospita questa manifestazione. L’IBF è tra le punte di diamante degli appuntamenti in Regione dedicati al ciclismo e al mondo bicicletta. Questo è ormai un settore divenuto sempre più importante nell’ambito della nostra offerta turistica. Ospitare una fiera internazionale dedicata all’universo della bici a 360 gradi rende sempre più dell’Emilia Romagna una vera e propria “Bike Valley” di assoluto riferimento». 

Davide Cassani si è detto soddisfatto della crescita dell’IBF in questi anni (foto Apt Servizi)
Davide Cassani si è detto soddisfatto della crescita dell’IBF in questi anni (foto Apt Servizi)

Oltre 600 brand

«Quello che abbiamo ricevuto – hanno ribattuto Lucrezia Sacchi, Fabrizio Ravasio e Francesco Ferrario di Taking Off, la società organizzatrice di IBF – è davvero un importante riconoscimento che certifica la rilevanza dell’Italian Bike Festival, la piattaforma più attrattiva del settore bike in Europa. Una qualifica quest’ultima che rappresenta per i nostri partner in arrivo dall’estero un’ulteriore conferma della qualità e dell’innovazione del nostro format. Per l’edizione 2023 sono attesi espositori internazionali provenienti da oltre 15 Paesi che daranno l’opportunità ai visitatori di conoscere in anteprima e testare le novità del mercato. Per i ciclisti professionisti, e per gli appassionati, ritorna confermatissimo il ricco palinsesto di gare de La Gialla Cycling. Si tratta di una serie di eventi ideali per incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio emiliano-romagnolo con conseguenti ricadute turistiche estremamente positive».

Torna la Gialla Cycling: gli eventi per incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio emiliano-romagnolo
Torna la Gialla Cycling: gli eventi per incentivare lo sviluppo della mobilità sostenibile sul territorio emiliano-romagnolo

«La nostra manifestazione- conclude – si avvale del supporto di APT Servizi Emilia-Romagna e Visit Romagna, raduna migliaia di persone nei suoi tre giorni. Nel corso degli anni si è dimostrata sempre più attrattiva anche fuori dai confini italiani. Nell’edizione 2022, IBF ha registrato una quota di visitatori esteri pari a circa il 5% sul totale di 42.000 visitatori provenienti da 42 paesi, tra cui spiccano Cina, Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti. Oltre 500 i brand internazionali presenti, esposti da più di 300 aziende in rappresentanza di Austria, Belgio, Bulgaria, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Irlanda, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Spagna e Svizzera».

Italian Bike Festival