KEFORMA è un’azienda di integratori con sede a San Marino, con la produzione che si svolge totalmente all’interno del proprio stabilimento, con certificazione Iso 900.
Tra i suoi prodotti di spicco pensati per gli appassionati di ciclismo c’è sicuramente l’ULTRA ENERGY gel, il compagno ideale per le uscite che prevedono molte ore in sella (in apertura c’è Fabio Taccaliti, l’ingegnere triatleta di Ancona, sponsorizzato dal marchio sanmarinese). Andiamo a scoprirlo più nel dettaglio.
Mix di 3 maltodestrine
L’Ultra Eenergy gel fa parte della linea Ultra Energy di KEFORMA e si avvale di un mix bilanciato di tre differenti maltodestrine: DE1, DE6 e DE19. Questa miscela a catene corte DE19 (a rilascio più immediato) e lunghe DE6 (a rilascio più graduale) è quella che rende possibile una profusione prolungata di energia, quindi l’ideale per le attività di endurance.
Ma il vero segreto sono le maltodestrine ramificate DE1, le Agenanova. Esse infatti permettono un bilanciamento ideale tra un rilascio immediato e il costante ripristino delle scorte energetiche.
2:1, la formula vincente
Il rapporto tra maltodestrine e monosaccaridi scelto dall’azienda è 2:1, per consentire il miglior assorbimento rispetto ai normali limiti di efficienza fisiologica. In questo modo si possono assumere fino a 90 grammi di carboidrati per ogni ora di attività (ogni gel contiene 40 grammi).
A loro volta anche i monosaccaridi sono combinati con glucosio e fruttosio in rapporto 2:1. Un mix creato per essere tollerata al meglio dall’organismo e in grado di garantire una fornitura di energia capace allo stesso tempo di favorire il risparmio delle riserve muscolari.
Prezzi e dove trovarlo
KEFORMA consiglia di assumere un gel monodose ogni 30 minuti di attività per avere un apporto di 80 grammi di carboidrati all’ora. Ultra Energy Gel – che è anche gluten free e senza lattosio – è venduto in un box con 24 monodose da 68 grammi nel sito di KEFORMA al prezzo di 72 euro.
Ecco come è stato che la Jayco-AlUla ha iniziato a farsi da sé la polvere per le borracce. Spiega Laura Martinelli, artefice (e immagine) del Big Carbo
Tanti carboidrati liquidi in forme differenti, nella borraccia e in gel. L'integrazione cambia profondamente, permette di stare meglio e di spingere di più sull'acceleratore. Trattiamo l'argomento con Umberto Marengo, atleta Drone Hopper-Androni.
Le squadre sono vere e proprie aziende. Hanno sponsor tecnici con cui ci confrontano per ottenere il meglio, ma in alcuni casi (molto rari) scendono direttamente in campo e producono da sé quello di cui hanno bisogno. Questo articolo è nato per caso ai mondiali di Zurigo, quando un amico ci ha fatto notare la confezione di un prodotto alimentare con sopra scritto in grande Big Carbo (in apertura Nadia Zuccherelli prepara i rifornimenti per il Giro dell’Emilia). Non abbiamo avuto il tempo di leggere cosa ci fosse scritto, ma abbiamo riconosciuto, sia pure ben stilizzati, i ricci di Laura Martinelli. Il nome non vi è sconosciuto. Martinelli è la nutrizionista del Team Jayco-AlUla, spesso nostra luce guida per quanto riguarda le tematiche legate all’alimentazione. Che cosa ci faceva la sua immagine su quella busta di integratori?
La cosa migliore è stata andare alla fonte e parlando con lei è venuto fuori uno spaccato di vita di squadra che finora non avevamo mai conosciuto. L’unione fra la ricerca, le esigenze degli atleti e, perché no, la necessità di ottimizzare le risorse. Questa è la storia di come il Team Jayco-AlUla abbia iniziato a prodursi da sé gli integratori da sciogliere in acqua, grazie alla competenza della sua nutrizionista, al parere dei corridori e a un laboratorio altamente specializzato.
Laura Martinelli, veneta, è arrivata nel team australiano lo scorso anno (foto Jayco-ALula)Laura Martinelli, veneta, è arrivata nel team australiano lo scorso anno (foto Jayco-ALula)
Cara Laura, buongiorno. Che cosa ci fa la tua immagine sulla confezione di un integratore?
E’ nato un po’ a caso, sono sincera (sorride lei, che è il ritratto della modestia, ndr). In squadra c’era un’esigenza per la quale non si trovava soluzione a livello di prodotti già in commercio. E allora, volendo sintetizzare, ci siamo detti: perché non farcelo da soli? I corridori hanno delle esigenze molto peculiari. Quindi le abbiamo messe insieme alle nostre nozioni. Abbiamo chiesto la collaborazione del dottor Carlo Guardascione, che è il mio responsabile, e il dottor Matteo Beltemacchi, il medico principalmente coinvolto nel progetto. E alla fine abbiamo creato una bevanda. Inizialmente è stato un tentativo quasi per gioco, ma alla fine è piaciuta così tanto, che fondamentalmente ha rimpiazzato tutte le bevande glucidiche della squadra. In pratica con la stessa polvere, cambiando il dosaggio, otteniamo le varie borracce. Le chiamiamo con nomi diversi ma hanno solo concentrazioni differenti: la polvere è sempre quella.
E’ piaciuta davvero a tutti?
Davvero tanto. Inizialmente, anche per tenere i costi sotto controllo, abbiamo fatto un gusto solo e per due anni non si è lamentato nessuno. Quest’anno abbiamo introdotto due gusti nuovi, i due che avete visto a Zurigo: il lime e il thè alla pesca. Non c’è una grande storia dietro questo prodotto, c’è un’idea venuta fuori e poi testata. E poi c’è il solito santo Brent Copeland (team manager della squadra, ndr) che dà l’approvazione. Per cui, davanti a ogni mia idea un po’ strana, mi dà fiducia. E anche questa volta mi ha detto: «Laura, se te la senti conduci il progetto. Realizza questa bevanda, facciamolo». E così l’abbiamo fatta.
Fra gli atleti tester di Big Carbo ci sono De Marchi, Zana, Dunbar, Harper, Jul Jensen ed Hepburn: campione volutamente eterogeneoFra gli atleti tester di Big Carbo ci sono De Marchi, Zana, Dunbar, Harper, Jul Jensen ed Hepburn: campione volutamente eterogeneo
Avete realizzato la polvere in collaborazione con uno sponsor tecnico che già c’era oppure con un laboratorio terzo?
Fisicamente la fa un laboratorio belga. E’ lo stesso che realizza i prodotti 6D Sport Nutrition, che è nostro fornitore. Siccome mi serviva un laboratorio di qualità e conoscevamo già loro, gli ho chiesto a chi si affidassero. E loro con grande correttezza ci hanno indirizzato su Medix Laboratoires di Oudenaarde, gli stessi con cui producono loro. Li ho contattati, li ho trovati molto disponibili e abbiamo cominciato. Poi il nostro responsabile di marketing e sponsor, Paul Santen, ha curato l’etichetta e il packaging. A un certo punto ha chiesto chi avesse realizzato la polvere, io ero dietro che mi facevo piccola per non farmi vedere. Invece il dipartimento grafico ha fatto questa proposta e appena Brent l’ha vista, l’ha approvata. Insomma è stato un progetto creativo spontaneo e corale, che sta funzionando.
Come si fa per comporre una polvere che vada bene per tutto? Si parte da qualcosa che già c’era?
No, siamo partiti proprio da una pagina bianca. Devi avere i contatti giusti. Io sono una nutrizionista, non sono una chimica o una farmacista galenica. Ho dei rudimenti di biochimica, ma non ho le competenze per sviluppare in autonomia una bevanda. Però abbiamo trovato un ottimo supporto dal dipartimento ricerca e sviluppo di questo laboratorio belga e noi abbiamo messo il resto. E’ stato complesso, però era un’esigenza talmente sentita, che abbiamo avuto la piena collaborazione dei corridori. Quando sono arrivata in squadra c’erano problematiche gastrointestinali importanti, al punto che alcuni non riuscivano a finire le gare. Era un problema da risolvere e possibilmente in maniera veloce, ma da sola non ce l’avrei mai fatta. Invece con la squadra e il supporto del laboratorio, abbiamo fatto tutto e anche in tempi adeguati.
Questa l’immagine da Linkedin dei Medix Laboratoires di Oudenaarde, in Belgio, dove si produce il Big CarboQuesta l’immagine da Linkedin dei Medix Laboratoires di Oudenaarde, in Belgio, dove si produce il Big Carbo
Un approccio diverso rispetto al nutrizionista che chiede l’intervento dell’azienda sponsor.
Abbiamo fatto da soli. Ho messo su un pezzo di carta quello che volevo che ci fosse e abbiamo avuto il vantaggio non da poco di togliere tutti i fronzoli commerciali. Spesso si leggono ingredienti il cui reale dosaggio è trascurabile, ma dal punto di vista commerciale fa comodo indicarlo. Noi invece abbiamo fatto un prodotto pulito, semplice, con le quattro cose che ci servivano e alla fine la soluzione più semplice è stata quella più funzionale. I corridori sono una vetrina, alla fine è l’amatore che consuma certi prodotti. Lui magari beve 10 borracce a settimana, i nostri corridori invece ne bevono 10 al giorno. Quindi anche dal punto di vista della palatabilità, hanno bisogno di qualcosa di un po’ più delicato. Perché gli stessi prodotti mandati giù ripetutamente possono dare fastidio.
C’è stato qualche corridore in particolare che avete usato come riferimento?
Abbiamo fatto così. Nella fase iniziale, quella embrionale della formulazione, ho mandato un questionario a tutti i corridori, cercando di capire quali fossero esigenze e problemi. Quando poi sono arrivati i primi campioni, abbiamo selezionato un gruppo più eterogeneo possibile. Dallo scalatore all’esperto delle classiche, dall’italiano per esempio allo straniero, perché ovviamente hanno preferenze differenti. E così siamo andati avanti.
Big Carbo viene richiesto su richiesta di Greenedge Cycling, la società di gestione del Team Jayco-AlUlaBig Carbo viene richiesto su richiesta di Greenedge Cycling, la società di gestione del Team Jayco-AlUla
L’operazione ha dei costi, ma probabilmente permette alla squadra di risparmiare, no?
Spendiamo un terzo, risparmiamo proprio tanto. Quelli di 6D sono stati molto onesti. Lo abbiamo fatto con la massima trasparenza, con loro non abbiamo alcun vincolo, ma avrebbero potuto metterci i bastoni tra le ruote. Invece ci hanno detto che se ci trovavamo bene, era giusto che andassimo avanti con il nostro progetto. Tenete conto che abbiamo tanti atleti, suddivisi su più squadre, quindi alla fine saranno decine di migliaia di euro risparmiati.
Con il gusto di un prodotto sviluppato su misura…
Anche i massaggiatori hanno dato il loro contributo. A volte capitava che si graffiassero le mani entrando con i misurini nei barattoli di latta. Allora abbiamo fatto una confezione di plastica richiudibile. E alla fine tutti quelli che hanno a che fare con questo prodotto sentono di aver fatto la propria parte. E questo lo trovo molto interessante.
Master Race di Cetilar® Nutrition è un integratore alimentare molto ricco che fornisce acidi grassi cetilati (miscela brevettata), collagene, vitamine ed antiossidanti, ma anche glucosamina e condroitina (elemento particolarmente indicato per preservare le cartilagini).
Si presenta come uno stick con il contenuto liquido da assumere direttamente per via orale, piacevole nel gusto e non richiama acqua o stimoli eccessivi della salivazione. Entriamo nel dettaglio di questo integratore particolarmente interessante e adatto anche a chi pratica sport di endurance.
Anche durante i pasti non modifica il gusto del ciboAnche durante i pasti non modifica il gusto del cibo
Nella categoria nutrizione di Cetilar®
Nutrizione ed integrazione, sempre più un tassello importante per chi pratica sport a diversi livelli, anche quando non si è più dei ragazzini. Allenarsi e riposare, alimentarsi ed integrare, queste sono le basi del ciclismo moderno.
Un integratore come Master Race di Cetilar® è sempre utile ad un ciclista, influendo positivamente sulle funzionalità articolari. Proprio per questo motivo è particolarmente indicato per gli sportivi master, ottimo per chi è in fase di recupero post-infortunio.
Piccola busta, tanta efficacia e ricchezza degli elementiPiccola busta, tanta efficacia e ricchezza degli elementi
Acidi grassi di origine vegetale
Master Race contiene il Lipocet®, ovvero una miscela di acidi grassi di origine vegetale. Questi hanno dimostrato efficacia nella riduzione dei dolori muscolo-scheletrici, corretta lubrificazione articolare, non in ultimo proteggono le cartilagini. Ma è la formula di questo integratore a fare la differenza, perché ogni elemento non agisce da solo, ma come un sistema vero e proprio.
Di fatto, Master Race è un potente antiossidante e quando è assunto in maniera sistematica aiuta a combattere (prevenire) l’infiammazione articolare.
Ogni singolo stick è da 10 mlOgni singolo stick è da 10 ml
Non interferisce con i carboidrati
Non c’è nessuna interferenza tra l’assunzione di antiossidanti e carboidrati, un bel vantaggio considerando l’alimentazione moderna che prevede dei carichi importanti di carbo. Per la massima efficacia è da prevedere un’integrazione di Cetilar® Master Race per 30/40 giorni (2 stick al giorno). E’ senza glutine e non contiene lattosio.
Ha un gusto piacevole, leggermente aspro/agrumato, ha una consistenza piuttosto liquida. Non è denso (pastoso) come talvolta capita per alcuni integratori che contengono collagene. Un vantaggio che rende questo tipo di integratore adatto un po’ a tutti, facile da deglutire.
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I carboidrati sono la benzina “buona” che serve al nostro motore per muoversi, performare ed avere energie sempre disponibili. Gli integratori di carboidratiCetilar® Nutrition sono disponibili in diverse forme: prodotti che nascono per essere tecnici e di qualità eccellente, disponibili e facili da usare per diverse tipologie di utenza.
Abbiamo provato ad usare e abbinare due integratori di categorie differenti. Race Carb, ovvero i carboidrati in polvere da sciogliere nella borraccia e ledue barrette Energy Race e Race Bar.
Il tris Cetilar® Nutrition protagonista della nostra provaIl tris Cetilar® Nutrition protagonista della nostra prova
Carboidrati in polvere e nelle barrette
Certamente Race Carb è l’integratore più tecnico dei treutilizzati. Ha un contenuto altissimo di carboidrati in una singola busta (circa 80 grammi, tantissimo). E’ un sostegno vero e proprio all’attività motoria e allo sforzo, in grado sostenere durante il training specifico, la competizione, un valido aiuto anche nell’immediato pre-gara. Sciolto in 650 millilitri di acqua da origine ad una bevanda isotonica con un rapporto di 1:0,8 tra maltodestrine e fruttosio. Ogni dose di 80 grammi fornisce 310 kcal e sostiene per 1314 kjoule.
Race Bare Energy Bar sono due barrette (integratori solidi) energetiche prima di tutto, ma diverse tra loro. La prima fornisce energie grazie al bilanciamento tra carboidrati a rilascio differenziato con un’aggiunta di (pochi) grassi, particolarmente indicata nei momenti di gara. Race Bar invece è un integratore 40/30/30, significa che contiene anche proteine, aggiunte a carboidrati e grassi. E’ una sorta di barretta “all-round”, indicata prima e dopo lo sforzo, utile durante l’attività quando le intensità si mantengono su livelli medio/bassi. Una barretta perfetta da consumare quando si fa un allenamento alla “distanza”.
Race Carb in busta ad elevato contenuto di carboidratiRace Carb in busta ad elevato contenuto di carboidrati
L’integratore liquido perfetto
Quasi 80 grammi di carboidrati in una sola busta. Per chi è abituato ed ha allenato la propria digestione ad introdurre una quantità del genere (o superiore) nell’organismo, Race Carb è l’integratore ideale di carboidrati. Fornisce tanta energia, sostiene il lavoro ed i kilojoule del training e non è per nulla invadente ed eccessivo in fatto di gusto. Non stimola la salivazione (aspetto non banale legato anche ad un richiamo di liquidi che potrebbe essere controproducente). Inoltre non va in contrasto con l’eventuale aggiunta di gel e/o di un integratore solido, come ad esempio le barrette. Al tempo stesso è un integratore di carboidrati dalla elevata tecnicità e proprio questo aspetto obbliga a fare attenzione a chi approccia questa categoria di integratori. Un integratore del genere va provato e correttamente interpretato, per essere usato sfruttandone le potenzialità nel modo corretto.
E’ in grado di supportare 1.314 kilojoule di training, un riferimento che deve essere adeguato ai propri valori della performance. Questo stesso numero rende molto bene l’idea del supporto che offre una singola busta (e di conseguenza una borraccia con Race Carb). Tradotto: è possibile fare un’ora di allenamento intenso e di interval training, senza consumare (o quasi altri integratori). Con due borracce non abbiamo difficoltà ad affrontare 120 minuti di training in Z2 con punte di lavoro in Z3, per poi iniziare ad integrare in modo più consistente, mettendo altri mattoncini alla nostra condizione atletica. Oppure, è possibile iniziare a bere Race Carb prima dello sforzo intenso. Mantiene costante la nostra energia facilitando l’assimilazione. E’ un mix di carboidrati particolarmente utile anche verso la fine della gara.
Energy Bar, facile anche da spezzare e mangiare poco alla voltaStimola la salivazione e permette anche di non masticareEnergy Bar, facile anche da spezzare e mangiare poco alla voltaStimola la salivazione e permette anche di non masticare
Energy Race Bar
Più che una barretta, il gusto e la consistenza sono piacevoli, è al pari di una merendina (di quelle buone e di qualità). Energy Race è buona, gratificante, soddisfa il palato ed inviata a bere (fattore non secondario quando si consuma un cibo solido durante lo sforzo). E’ una sorta di “mattoncino” compresso di riso soffiato, facile da rompere e da sciogliere in bocca, anche senza masticare. Questo aspetto non è banale, perché la barretta si scioglie in bocca.
In 50 grammi di prodotto troviamo 40 grammi di carboidrati, un solo grammo di proteine e 3 grammi di grassi. Potremmo categorizzare Energy Race come la barretta simbolo dei momenti pre-gara (per chi ama mangiare solido nei 20/40 minuti pre-gara/allenamento). Oppure la barretta da consumare nelle prime due ore di attività, lasciando le restanti due ad una integrazione liquida (e una intensità aumentata). Durante la nostra prova abbiamo cercato anche una sorta di estremizzazione (affrontando dei blocchi consecutivi di intensità elevata) abbinando la barretta a Race Carb in borraccia. Il risultato (soggettivo) è stato eccellente, con una disponibilità di energia costante, assimilazione perfetta e zero fastidi per i tanti carboidrati introdotti. 40 grammi di carboidrati in una barretta sono una quantità tollerabile da qualsiasi tipologia di utenza.
Il nostro spuntino di metà mattinaSimili, in realtà molto diverse tra loroIl nostro spuntino di metà mattinaSimili, in realtà molto diverse tra loro
Race Bar gusto cocco
Race Bar è una barretta che ci è piaciuto definire “maledettamente buona”. A prescindere dal momento della giornata, se prima, durante o dopo la bici, ma anche lontano dall’allenamento, Race Bar va sempre bene. Per noi è diventato una sorta di spuntino spezza-fame da abbinare al caffé. Consumata durante il training è un buon punto di riferimento.
Una barretta da 60 grammi contiene 19 di proteine e 24 di carboidrati. Non è uno di quegli integratori da consumare quando si entra in zona aerobica ed anaerobica. Non è una di quelle barrette da consumare quando si fanno le ripetute in Z4 e Z5 (e oltre). Se portata nelle tasche è da mangiare quando si fanno gli allenamenti lunghi, le intensità rimangono basse e lo stimolo della fame non è condizionato dallo sforzo estremo. Rispetto ad Energy Bar, la barretta Race ha bisogno di essere masticata e lo stimolo alla salivazione è decisamente inferiore. Quando si mangia una barretta di questa categoria è importantissimo bere, limitando l’assunzione di carboidrati veri e propri. La combinazione potrebbe allungare il processo digestivo e l’assimilazione ottimale. Energy Bar e Race Bar sono due barrette gustose e piacevoli sempre, adatte a diverse tipologie di utenza, dall’agonista fino all’appassionato che interpreta la bici in modo più semplice.
La borraccia è diventata un contenitore di carburante ed è fondamentale anche per gli allenamenti invernali. Se è cambiato il modo di interpretare il ciclismo, di pari passo è cambiata (e sta cambiando) anche la maniera in cui ci si alimenta e si integra.
Abbiamo posto alcuni quesiti alla dottoressa Annalisa Faé, nutrizionista e consulente tecnico per alcune aziende leader nella categoria dell’integrazione sportiva.
Annalisa Faé al fianco di Ivan Basso, allo stand Dinamo dell’ultimo Italian Bike FestivalAnnalisa Faé con Tiziana Ardo e Luca Spada nello stand Dinamo all’ultimo Italian Bike Festival
Nell’epoca moderna di cosa hanno bisogno i professionisti e gli atleti agonisti in genere?
Energia, c’è una richiesta di energia e deve essere sempre disponibile. Non deve far sorgere problemi allo stomaco e alla digestione. Gli atleti vogliono essere “carichi” e leggeri. Stiamo studiando miscele di carboidrati dedicate per i pro’, in modo da farli arrivare ad assunzioni di grandi quantitativi di carboidrati, fino a 120/150 grammi ogni ora. Una quantità enorme che un amatore non può reggere, o meglio, che è molto complicato allenare.
Perché non può reggere?
Perché bisogna stare ad un regime alimentare strettamente controllato, altrimenti… I professionisti sono monitorati e seguiti in tutti i pasti, dalla colazione fino alla cena, con tutti gli spuntini pre e post allenamento. L’obiettivo principale è quello di non compromettere la performancecon i cali di energia. Tutto è calcolato. Inoltre l’atleta non deve prendere peso, perché viene considerato anche il rapporto watt/kg. Sono tutti tasselli di un grande puzzle, che va dal pesare costantemente quello che si mangia, fino ad arrivare ai truck-cucina che i team hanno a disposizione.
La pasta al pesto incontra il gusto di molti (foto Giallo Zafferano)La pasta al pesto incontra il gusto di molti (foto Giallo Zafferano)
Il cibo è “solo” carburante da mettere nel serbatoio, oppure anche il palato ha la sua parte?
Ormai le squadre investono moltissimo nella ricerca dell’alimentazione per gli atleti. La stessa alimentazione è il risultato di diversi fattori, tra questi c’è anche il gusto. Il ciclismo di oggi è uno sport globale, dove ci sono provenienze diverse ed abitudini altrettanto differenti, fattori importanti che meritano rispetto. Il cibo fa parte dell’allenamento ma a tavola c’è anche bisogno del gusto, altrimenti il rischio di disturbi dell’alimentazione è dietro l’angolo.
Rispetto al passato che cosa è cambiato per le aziende che fanno ricerca, producono e forniscono integratori?
Le aziende si stanno muovendo verso un approccio sempre più scientifico e in questo percorso dobbiamo includere anche la sostenibilità della ricerca. Vero è che rispetto al passato c’è un numero maggiore di studi e strumenti per monitorare l’atleta. E’ sufficiente pensare ai dispositivi per misurare la glicemia, la composizione del sudore e le capacità digestive. I test genetici per capire la capacità del corpo di metabolizzare alcune sostanze come ad esempio la caffeina e molto altro.
Laboratori Dinamo, all’avanguardia nella ricerca dell’integrazione naturaleLaboratori Dinamo, all’avanguardia nella ricerca dell’integrazione naturale
Sono acquisizioni recenti?
Sono tutti strumenti che fino a pochi anni fa erano poco accessibilio non esistevano. Diverse aziende puntano sulla naturalità dei prodotti. Si cerca la performance e la qualità togliendo ai loro prodotti/integratori gli eccipienti e i coloranti. Anche questa è una bella sfida, soprattutto per quanto concerne il corretto equilibrio tra l’essere naturale e l’efficacia.
I fattori principali che hanno contribuito al cambiamento?
La ricerca in ambito sportivo è il primo tassello che porta e porterà ad un’evoluzione del settore alimentare, che include anche l’integrazione. Grazie alle discipline professionistiche si effettuano, facendo un confronto con il passato, più test ed esiste un numero elevato di strumenti per monitorare l’atleta in tutte le fasi dello sforzo. E’ una sorta di cascata che dalle attività sportive professionistiche e talvolta estreme, va verso il quotidiano.
Il professionismo è un banco di prova per soluzioni e prodotti che poi troviamo sul mercatoIl professionismo è un banco di prova per soluzioni e prodotti che poi troviamo sul mercato
Torniamo al periodo invernale e a come influisce una corretta integrazione. Cosa si mette nella borraccia?
Più la temperatura esterna scende, più il nostro corpo consuma energia. Prima di performare, il nostro organismo attiva tutti quei meccanismi che servono per mantenere la corretta temperatura per il funzionamento degli organi. Questa situazione si traduce in un aumento del consumo energetico e un apparato digerente poco irrorato quindi più difficoltà nell’alimentazione e nell’assorbimento. Dobbiamo fornire all’organismo un apporto di calorie costante come in qualsiasi altro allenamento di altre stagioni.
Anche quando le intensità si abbassano?
La frase “metto solo acqua in borraccia, tanto l’uscita è di fondo lento” è un grande errore. Il corpo brucia zuccheri anche alle basse intensità. E poi, perdere massa in inverno, per uno stradista, può essere un errore. Si rischia di avere un picco di forma subito ad inizio stagione e consumarsi ancor prima di cominciare.
Nuove soluzioni di carboidrati, nelle borracce sono i protagonisti (foto Dankingphoto Lidl-Trek)Nuove soluzioni di carboidrati, nelle borracce sono i protagonisti (foto Dankingphoto Lidl-Trek)
Integrazione liquida errata. Quali sono i sintomi e causa cali prestazionali?
Il sintomo principale è sicuramente il calo di performance. Se non assumo liquidi a sufficienza, rischio alterazioni della termoregolazione e anche svenimenti. Si può incappare anche in un eccesso di liquidi, tramite le borracce ed i gel e si rischia di stare male, anche in questi casi la resa atletica subisce un calo drastico. Se sbaglio la composizione di quello che metto in borraccia, posso creare delle miscele che richiamano acqua all’intestino e la diretta conseguenza sono i crampi.
Perché?
Il liquido che gira nel motore è sempre quello, se lo richiamo da una parte non va dall’altra. Per i professionisti la composizione della miscela da borraccia è diventata essenziale nell’integrazione in gara. Grazie ad una borraccia l’atleta assume anche 80/90 grammi di carboidrati, l’equivalente di 3 gel o 3 barrette.
Il modo di correre è cambiato e così anche l’alimentazione e l’integrazioneIl modo di correre è cambiato e così anche l’alimentazione e l’integrazione
Una soluzione del genere aiuta anche ad “alleggerire” le fasi di digestione e assimilazione?
Le miscele da mettere nella borraccia, anche nel corso della stagione invernale, aiutano parecchio nel conteggio dei carboidrati/ora. Contribuiscono a ridurre la problematica del discomfort intestinale, perché l’assunzione è diluita nel tempo. I professionisti “caricano” la borraccia, per poi rifinire l’integrazione con tortine di riso, barrette e gel. E’ la via più digeribilee comoda per avere energia sempre disponibile.
Si va verso i mesi più caldi. Cerchiamo di capire come mangiare e come integrare quando le temperature salgono. I consigli degli esperti di Ethic Sport
Entriamo nelle specificità di due integratori Volchem, Mirabol e Isodrink. Il primo consiste in una polvere che si scioglie in modo ottimale nei liquidi (ma ad esempio anche nello yogurt) ad elevata quantità di proteine. Isodrink invece è un integratore isotonico molto versatile, perfetto durante lo sforzo, ma adatto anche per idratarsi prima e dopo l’allenamento.
Abbiamo provato questi due integratori, ma per contestualizzare meglio abbiamo chiesto qualche informazione in più ad Andrea Volpato di Volchem.
#TastyAndHealthy: ecco l’hashtag utilizzato per gli integratori dell’azienda veneta#TastyAndHealthy: ecco l’hashtag utilizzato per gli integratori dell’azienda veneta
Mirabol, non solo proteine
Si presenta come una polvere a tratti impalpabile (noi l’abbiamo provato nel gusto neutro) e una delle caratteristiche principali e particolarmente apprezzabile, è quella che si scioglie completamente e in fretta. Abbinato ai liquidi (ad esempio acqua, latte e/o passate di frutta), oppure con gli yogurt più o meno densi, Mirabol non si raggruma, non è fastidioso ed invadente, con il valore aggiunto del gusto neutro che non modifica l’aroma dell’alimento base al quale è abbinato. Inoltre non è dolce e non richiama la saliva. Proteine e una grande varietà (e quantità) di aminoacidi, ma anche la glutammina, Volchem Mirabol è completo sotto ogni punto di vista. E’ senza glutine ed ha una quantità inferiore all’1% di lattosio.
La particolare consistenza di MirabolLa particolare consistenza di Mirabol
Possiamo considerare il Mirabol un integratore specifico per il recupero?
Mirabol è un integratore ad altissimo contenuto di sieroproteine ed è ideale per il recupero muscolaredopo l’allenamento e per favorire la sintesi proteica.
In quali momenti raggiunge la massima efficacia?
Le sieroproteine sono a rapido assorbimento e possono essere assunte durante la giornata. Per lo sportivo è indicata l’assunzione dopo l’allenamento, oppure dopo la gara.
Un integratore come il Mirabol, così ricco e completo, interferisce in qualche modo con la normale alimentazione?
No ed è necessario rispettare le dosi indicate, salvo particolari patologie, essendo un prodotto utilizzato dagli sportivi. Come sempre, seguendo una dieta specifica è opportuno consultare il proprio nutrizionista per inserire il prodotto nella dieta.
Le confezioni di Mirabol e IsodrinkLe confezioni di Mirabol e Isodrink
Isodrink, isotonico universale
Non è così semplice trovare un integratore a base salina, efficace, adatto ai diversi momenti della giornata e con un gusto gradevole che non stanca. Talvolta gli integratori isotonici e solubili di questa categoria sono troppo dolci, troppo carichi di carboidrati, oppure troppo scarichi e per trovare il giusto compromesso tra idratazione, gratificazione e fornitura di energia, devono essere combinati con altri integratori.
Volchem Isodrink ha tutto quello che serve ed è molto buono. C’è una quantità ottimale di carboidrati, del tutto tollerabile anche da chi non è abituato ad assumere dosi elevate di zuccheri, adatta al prima, al durante e post attività. Ci sono i sali minerali in quantità non eccessive e quelli maggiormente coinvolti nella sudorazione e durante lo sforzo. C’è una notevole quantità di vitamina C.
Anche in questo caso abbiamo un integratore in polvere fine (non in cristalli) che si scioglie molto facilmente, con un gusto gradevole (abbiamo provato quello alla pesca), intenso, ma non troppo dolce. Anche nel corso delle giornate da canicola e quando inevitabilmente si scalda all’interno della borraccia, non da mai la sensazione di avere un gusto “chimico” ed eccessivamente zuccherino.
30 grammi per mezzo litro di acqua, un eccellente compromesso30 grammi per mezzo litro di acqua, un eccellente compromesso
Che ruolo giocano i polimeri di glucosio?
I polimeri di glucosio, ovvero le maltodestrine di mais, sono indicati negli sport di resistenza e inducono un’alta risposta glicemica.
Volchem Isodrink, un reidratante e con tanti carboidrati. Possiamo considerarlo anche un energetico?
La tonicità o osmolarità di una soluzione è determinata dal numero di particelle cariche disciolte. L’osmolarità del sangue è di circa 300 mOsmol/litro per cui una bevanda è ipo, iso o iper-tonica se la sua osmolarità è rispettivamente minore, uguale, maggiore di 300 mOsmol/litro. Una soluzione di 30 grammi di Isodrink permette di avere una bevanda isotonica, 301 mOsmol/litro. Significa una osmolarità uguale a quella del sangue.
Cosa significa dal punto di vista fisiologico?
Dipende dall’obiettivo che si è prefissati. Il vantaggio di Isodrink è che offre un equilibrio costante ed ottimale, quando si ricercano un effetto energetico, idratante/energetico e re-idratante. 30 grammi di Isodrink sciolti in mezzo litro di acqua permettono di soddisfare fabbisogni differenti.
Isodrink è anche un’ottima bevanda post gara, dissetante e gradevoleIsodrink è anche un’ottima bevanda post gara, dissetante e gradevole
Un isotonico ad elevato indice glicemico. Isodrink è indicato in momenti precisi dello sforzo?
Come detto in precedenza, quando si rispettano le dosi indicate, Volchem Isodrink è sempre adatto. Assunto prima dello sforzo è utile per fare delle scorte energetiche ed essere ben idratati. Preso durante l’attività è utile per integrare e dopo è un validissimo aiuto per recuperare.
Partendo dal presupposto che un’adeguata strategia di integrazione non è limitata esclusivamente il giorno della gara, approfondiamo l’argomento, prendendo ad esempio alcuni integratori EthicSport, provati (anche) durante la Granfondo Squali Trek 2023.
Abbiamo affrontato il percorso medio dell’evento di Cattolica-Gabicce. Un tracciato di circa 84 chilometri e poco meno di 1.400 metri di dislivello, dove una pioggia battente ha condizionato la giornata di tutti, anche sotto il profilo dell’integrazione.
Le indicazioni sono una buona base, è fondamentale personalizzare in base alle proprie necessitàLe indicazioni sono una buona base, è fondamentale personalizzare in base alle proprie necessità
Gettare le basi
La strategia di integrazione adeguata è anche una sorta di porta d’ingresso con il tappeto rosso e ci permette di entrare nella stanza dove scegliamo l’abito che più ci piace. Nei giorni di allenamento e preparazione, quando lo stress agonistico è ancora a livelli gestibili, possiamo “assaggiare” gli integratori, di capire come usarli e nelle quantità giuste.
Le fasi di allenamento fisico e nutrizionale, perché dobbiamo abituarci a mangiare durante lo sforzo a abituare il nostro organismo ad assimilare elevate quantità di carboidrati, ci fanno capire anche come tolleriamo gli integratori. Di conseguenza stiliamo una sorta di schema personalizzato per il giorno della competizione.
Il percorso con EthicSport è iniziato qualche settimana addietro (e non è terminato con la Granfondo degli Squali Trek), dove abbiamo testato alcuni integratori: SuperDextrin nelle varie formule, così come le barrette Energy o il pack MaltoShot Endurance, senza dimenticare i gel Energia Rapida Professional, Recupero Extreme per il post gara e loStarter 1000, un pre-workout specifico. Inoltre, EthicSportci ha fornito un’indicazione di massima per la corretta strategia di integrazione di base per il percorso medio. Di base per l’appunto, perché è fondamentale cucirsi addosso gli integratori sotto ogni aspetto. Entriamo nel dettaglio.
Gli integratori che abbiamo usato in occasione (e non solo) della Granfondo Squali TrekGli integratori che abbiamo usato in occasione (e non solo) della Granfondo Squali Trek
Se la sveglia suona presto
La sveglia suona poco dopo le 5 di mattina, bisogna preparare le ultime cose prima della gara e la borsa per lasciare la camera dell’hotel. La colazione viene fatta in un orario che anticipa le abitudini, ma tant’è che è meglio non abbuffarsi con il rischio di ingolfare la digestione. Proprio in occasioni come queste, un integratore come EthicSport Starter1000 aiuta ad accendere il nostro motore.
«Starter1000 è un integratore di ultima generazione – argomenta Massimiliano Di Montigny di EthicSport – studiato per il pre-gara. Favorisce la concentrazione e anche la gestione prima dello sforzo fisico intenso. Contribuisce ad una corretta vasodilatazione ed è adatto anche per le discipline endurance che toccano due componenti importanti, ovvero le fasi aerobica e anaerobica».
Una combinazione molto apprezzata per le fasi di allenamentoUna combinazione molto apprezzata per le fasi di allenamento
Tempo di SuperDextrin
E’ un integratore ipotonico di carboidrati sequenziali a lento rilascio. E’ un supplemento eccellente, per qualità, formula e per una serie di valori aggiunti, tra i quali una un’ottima modulabilità. Ad esempio la busta solubile da 50 grammi contiene 47 grammi di carboidrati, oppure la confezione monouso da 58 millilitri che ne contiene 27. Combinati tra loro sono già da considerare una sorta di “blocco” che supera i 60 grammi/ora.
SuperDextrin è un integratore che va sempre bene, anche prima di iniziare la gara e non interferisce con gli altri integratori della gamma. L’assenza del dolce, azzera il rischio di nausea e non influisce negativamente sulla salivazione. Non solo: in una giornata con tanta pioggia, come quella che ha caratterizzato la Domenica della granfondo, un integratore come SuperDextrin diventa ancor di più un riferimento, per l’energia che fornisce, ma anche per la sua praticità e capacità di sostituire una barretta.
Il SuperDextrin nasce per fornire energia nel medio e lungo periodo, ma esiste anche la variante Boost, pensata per dare una scarica di energia immediata. Ne abbiamo utilizzato uno a pochi istanti dal termine, in modo da avere delle calore in aggiunta per contrastare il freddo.
Quando le uscite settimanali prevedono dei lunghi e/o delle ripetute ad elevate intensità, è nostra abitudine mescolare il SuperDextrin solubile al Ramtech Hydro, oppure con SuperHydro. Il primo ci aiuta anche nelle fasi di recupero dopo uno sforzo massimale, il secondo durante le attività che si protraggono per più ore consecutive.
Il maltempo ha condizionato anche la nostra strategia di assunzioneIl maltempo ha condizionato anche la nostra strategia di assunzione
Barrette o MaltoShot
Abbiamo anticipato che la prova, la nostra e quella di tutti, è stata condizionata dal maltempo, situazione che obbliga a tenere i livelli di attenzione ancora più alti. Anche per questo motivo non abbiamo consumato la barretta prevista o il gel MaltoShot, ma abbiamo preferito aggiungere un gel SuperDextrin.
Energia Rapida Professional
Energia Rapida Professional gioca un ruolo differente rispetto a SuperDextrin Boost. Lo consideriamo come un salvagente, che ci permette di avere delle energie disponibili, senza andare in deficit quando le intensità restano alte per un periodo medio/lungo. Non fa esaurire le nostre scorte e influisce in modo positivo anche sulla nostra attenzione in gara. Ha un sapore più dolce, rispetto alla famiglia SuperDextrin, ma non fa aumentare lo stimolo della salivazione. E’ un aspetto da tenere in considerazione anche quando le temperature esterne aumentano in modo esponenziale.
Prima della partenza alle 7,30 del mattinoPrima della partenza alle 7,30 del mattino
Recupero Extreme
Al pari di Starter1000, anche Recupero Extreme è un integratore professionale, forse lo è in una misura ancora maggiore. E’ un integratore energetico, con una formulazione specifica per il recupero ed il sostegno grazie alla presenza di aminoacidi, vitamine e sali elettroliti.
Come per lo Starter1000 non va “testato” il giorno della gara, anche se è da prendere dopo lo sforzo, ma va utilizzato seguendo uno schema specifico ed è adatto a chi segue una serie di allenamenti mirati alla crescita della performance. Dopo una giornata fredda e di tensione in bici, una porzione di Recupero Extreme ci ha aiutato non poco nel corretto recupero, come fosse stato una sorta di aperitivo per un buon pranzo romagnolo.
Con il freddo, calorie pronte subito e integratori rapidi da digerireCon il freddo, calorie pronte subito e integratori rapidi da digerire
In conclusione
La strategia iniziale era quella di integrare poco più di 60 grammi di carboidrati ogni ora, considerando uno sforzo equilibrato e senza mai andare in fuorigiri. Avevamo calcolato poco più di due ore, il tempo si è dilatato leggermente per via di una foratura e un piccolo aggiustamento sulla bici. Avevamo considerato 4 borracce da 600 con il SuperDextrin solubile (ne abbiamo consumate solo due), due confezioni monouso di SuperDextrin, una di Energia Rapida Professional e un Boost. Questi ultimi due gel ci hanno aiutato in modo importante in un momento di difficoltà di termoregolazione corporea, grazie a calorie subito disponibili.
Mai come in questi ultime stagioni, l’alimentazione, l’integrazione e la nutrizione in genere (non solo per chi pratica sport) stanno cambiando e “l’allenamento nutrizionale” entra nel gergo comune.
Approfondiamo l’argomento con Elena Casiraghi, esperta in nutrizione sportiva dell’Equipe Enervit e autrice del suo blog SportEat. Con lei entriamo nello specifico dei carboidrati e del loro utilizzo, prendendo come riferimenti la nuova linea Enervit C2:1PRO e una delle granfondo di riferimento, la Nove Colli di Cesenatico.
Elena Casiraghi (foto Valentina Celeste)Elena Casiraghi (foto Valentina Celeste)
Enervit C2:1 Pro e la Nove Colli
«Gli integratori Enervit C2:1PRO – spiega Casiraghi – rappresentano l’ultima frontiera della ricerca legata al sostegno energetico dell’atleta. Si tratta della prima linea completa di prodotti con formulazione unica a base di glucosio e fruttosio in rapporto 2:1, in grado di fornire numerosi vantaggi. Ovvero, massimo assorbimento di carboidrati per ora, fino a 90g/h, massima tollerabilità e digeribilità, praticità e varietà di formati per ogni esigenza, dolcezza contenuta. Sono prodotti ad altissima densità energetica, con formati innovativi, formulazioni brevettate e certificate Doping Free (Cologne List).
«Qui si spiega anche il nome di un pool di prodotti richiesti, sviluppati e testati con gli atleti professionisti – continua Elena Casiraghi – risultato della collaborazione con UAE Team Emirates, Trek-Segafredo ed FCI. Sono facili da usare e da modulare anche grazie ai loro formati che forniscono blocchi di carboidrati da 30 grammi».
I nuovi integratori Enervit C2:1PROI nuovi integratori Enervit C2:1PRO
La Nove Colli è una delle gran fondo amatoriali più partecipate e alcune sezioni del suo percorso, oltre ad essere una palestra di allenamento per diversi pro’, sono stati affrontati in varie occasioni dal Giro d’Italia. A prescindere dalla lunghezza del percorso, il tracciato della manifestazione romagnola è tecnicamente complicato da gestire ed il lungo, che passa i 200 chilometri, mette alla prova chiunque. Una strategia d’integrazione corretta e il giusto allenamento nutrizionale alle spalle possono fare la differenza, prima, durante, ma anche nell’ottica di un recupero ottimale.
Una corretta strategia d’integrazione può fare la differenza?
Parlare di strategia d’integrazione è corretto, ma lo è ancora di più trattare l’argomento dell’allenamento nutrizionale. Ogni sportivo, di qualsiasi livello dovrebbe mettere sullo stesso piano l’allenamento fisico al pari di quello dove il soggetto è l’alimentazione e l’integrazione. L’uscita in bici serve anche per allenare il nostro corpo ad alimentarsi, ad integrare e stimolare i trasportatori intestinali a lavorare durante lo sforzo.
IsoCarb solubile, uno dei suoi vantaggi è la modulabilità (foto Enervit)IsoCarb solubile, uno dei suoi vantaggi è la modulabilità (foto Enervit)
Quindi l’allenamento ci serve anche per conoscere le individualità?
Sì, è così. Esistono delle linee guida scientifiche che sono utili a sviluppare/costruire un piano di integrazione personalizzato e a costituire la base di un corretto allenamento nutrizionale. Sappiamo che se ci alleniamo entro le due ore sono sufficienti 30 grammi di carboidrati ogni 60 minuti. Se invece passiamo la soglia delle due ore dobbiamo entrare nell’ottica di assumere più energia in corso di esercizio perché questo ci permette di preservare il più possibile le riserve dell’organismo.
Esiste un’indicazione di partenza?
L’indicazione per una durata uguale o maggiore è quella di assumere 60 grammi di carboidrati per ogni ora, a partire sin dalla prima ora. Gli atleti amatori esperti e i professionisti arrivano ad ingerire ed assimilare anche oltre i 90 grammi di carboidrati ogni 60 minuti, quando lo sforzo dura oltre le due ore. Ci si arriva per gradi. Ed è per questo che l’allenamento nutrizionale conta.
Il gel resta uno dei prodotti base dell’integrazione più moderna (foto Enervit)Il gel resta uno dei prodotti base dell’integrazione più moderna (foto Enervit)
Un amatore riesce ad assimilare grandi quantità di carboidrati?
Ci sono diverse categorie di amatori. Se andiamo verso quelli evoluti, che si allenano molto, con livelli d’intensità elevati, in modo specifico e costante, per loro è fondamentale pensare ad una strategia d’integrazione con almeno 60 grammi di carboidrati ogni ora. E’ una quantità ben tollerata dal nostro organismo, che ci garantisce un’assimilazione lineare.
Se invece si vuole fare di più?
Se vogliamo andare oltre allora è indispensabile scegliere una miscela di carboidrati ben precisa: una non vale l’altra. Quelle 2:1 infatti permettono di massimizzare l’apporto di energia, ridurre il rischio di problemi addominali e hanno una più bassa dolcezza.
Dimensioni contenute e ottimo apporto di energiaDimensioni contenute e ottimo apporto di energia
Cosa significa?
Prendiamo ad esempio la linea Enervit C2:1PRO. E’ una formula ottimale e brevettata, ottenuta grazie al glucosio, in forma di maltodestrine e fruttosio con il rapporto 2:1. Questo permette di sfruttare due trasportatori di zuccheri a livello intestinale anziché uno solo. Il fruttosio, infatti, possiede un trasportatore tutto suo. Abbinarlo in queste concentrazioni a uno zucchero come il glucosio permette di avere fino al 50% di energia in più nella stessa unità di tempo. Non solo…
Cosa?
Il rilascio di energia sarà immediato, ma al tempo stesso graduale nei minuti che seguono l’ingestione. In pratica: più energia e più a lungo, abbassando il rischio di stress intestinale.
La nuova linea C2:1 Pro non “interferisce” con gli altri prodotti La nuova linea C2:1 Pro non “interferisce” con gli altri prodotti
Possiamo considerare questa categoria di prodotti Enervit adatta a tutti?
Certo! Gli integratori Enervit C2:1PRO sono adatti ai professionisti, a chi vuole migliorare e ha già una buona cognizione del training, ma anche al neofita che inizia. Sono modulabilie si combinano anche con le altre linee di integratori. Al tempo stesso hanno un’elevata densità energetica in poco spazio, pensando ad esempio che la formula solubile permette di inserire 90 grammi di carboidrati in una sola borraccia, con una dolcezza contenuta. I prodotti della linea Enervit C2:1PRO necessitano di periodi di adattamento, come d’altra parte tutti gli integratori di carboidrati per sportivi.
Uno sguardo alla Nove Colli. Ci puoi dare alcune dritte per gestire al meglio l’evento che vivremo sulla bici?
Partendo dal presupposto che la preparazione per una Nove Colli inizia molto tempo prima, sarebbe buona cosa aumentare l’apporto di carboidrati ai pasti a partire dal giovedì, mantenendo il piatto proteico ai pasti e diminuendo le verdure, se non addirittura eliminarle il giorno prima della gara. E’ fondamentale non ingolfare il nostro motore, mangiando troppo ed esagerando con quantitativi eccessivi di pasta e riso ai quali non siamo abituati.
Uno scorcio della partenza oceanica della Nove ColliUno scorcio della partenza oceanica della Nove Colli
A colazione e nelle prime fasi immediatamente successive allo start?
Anche per quanto concerne la colazione è importante non ingolfare lo stomaco e l’intero processo digestivo. Consideriamo che la prima colazione viene fatta molto presto, ad un orario poco consono alle abitudini di molti. La levataccia avviene dopo 5 ore e mezza o 6 ore dopo che siamo andati a letto, quindi il glicogeno epatico è stato lievemente intaccato. Non serve abbuffarsi! La colazione ci serve per carburare, per iniziare la giornata.
Quindi cosa conviene assumere?
Enervit Carbo Flow può essere un’ottima soluzione poiché in poco volume offre un’elevata disponibilità di energia e per di più di quella a lento rilascio. Risulta più importante alimentarsi ed integrare durante la pedalata ed iniziare sin dalla prima ora per preservare il glicogeno muscolare ed epatico. Può essere utile una gelatina Pre Sport 45-30 minuti prima della partenza, ma non bisogna improvvisare. In tutto questo gioca un ruolo primario l’idratazione ed è importante arrivare idratati in griglia.
Il recupero è fondamentale ed inizia dalla gara stessa (foto Fizza-Team UAE Emirates)Il recupero è fondamentale ed inizia dalla gara stessa (foto Fizza-Team UAE Emirates)
E invece per il recupero?
In realtà la fase di recupero inizia quando siamo ancora in gara. Il giusto e costante apporto di carboidrati riduce la fase di ricostruzione e la rende qualitativamente migliore. E poi, dopo aver assunto una miscela per il recupero quanto prima come EnervitR2, è del tutto piacevole godersi gli alimenti che il territorio offre, senza eccedere. Dopo tutto, lo sport è anche piacere!
Il collagene è una molecola che si trova in natura e che possiamo integrare. I suoi effetti benefici hanno dei risvolti positivi per chi pratica sport.
Gli integratori ricoprono un ruolo importantissimo nell’alimentazione moderna, non solo quella dell’atleta professionista. Ilmodo di esprimere la performance atletica è cambiato radicalmente e gli integratori si modificano di conseguenza.
Siamo andati da Paolo Calabresi, Direttore Marketing Sport & Fitness di Enervit e gli abbiamo posto alcuni quesiti, per capire come nasca e si sviluppi tutto quello che riguarda il mondo dell’integrazione.
Barrette e gel, ai corridori non mancano maiBarrette e gel, ai corridori non mancano mai
Esistono i prototipi negli integratori?
Certamente, ma è importante una premessa: l’ideazione, la sperimentazione e la produzione, fino ad arrivare alla commercializzazione, in Enervit sono seguiti direttamente all’interno dell’azienda. E’ un processo interno che ci contraddistingue e che in molti casi rappresenta un vantaggio rispetto ad altri player del settore.
Come nasce dunque un prototipo?
Il reparto Marketing insieme all’Equipe Enervit, ovvero l’area scientifica composta da un gruppo di professionisti competenti nella nutrizione ed esperti nel proprio settore, come ad esempio medici, ricercatori, nutrizionisti, biologi, tecnici di specialità, lavora a stretto contatto con gli atleti e lo staff dei team. Recepisce i bisogni per poi trasferirli al reparto Ricerca & Sviluppo. Da qui inizia la creazione dei primi prototipi di laboratorio a cui fanno seguito delle produzioni “pilota”. Sono quelle che verranno testate dagli atleti.
Il modo di nutrirsi in gara è cambiato molto nelle ultime stagioni e gli zuccheri nella borraccia giocano un ruolo primarioIl modo di nutrirsi in gara è cambiato molto nelle ultime stagioni e gli zuccheri nella borraccia giocano un ruolo primario
Quindi è fondamentale anche instaurare uno strettissimo rapporto di fiducia!
Sì, è fondamentale. Si instaura una vera e propria collaborazione, molto stretta, che ci consente di mettere a punto il prodotto finale. Il prodotto sviluppato con gli atleti verrà poi lanciato sul mercato e reso disponibile per il consumatore finale.
Utilizzate i feedback degli atleti?
Certo, sono fondamentali per lo sviluppo dei nuovi prodotti. In ogni squadra ci sono atleti particolarmente esigenti, riceviamo i loro feedback tramite i nutrizionisti dei team. Pogacar, ad esempio, è molto attento e sensibile all’aspetto nutrizionale, non lascia nulla al caso e spesso le richieste per la squadra arrivano direttamente da lui.
Particolare cura viene posta anche nel recupero dopo gara o dopo allenamentoParticolare cura viene posta anche nel recupero dopo gara o dopo allenamento
In media quanto tempo è necessario per sviluppare gli integratori?
Quando si tratta di produzioni ad hoc per gli atleti, grazie alla nostra produzione interna, i tempi sono molto stretti. Quando invece il prodotto va reso disponibile per il mercato, c’è tutta una serie di processi che vanno rispettati, a partire dall’ideazione fino alla distribuzione, e che durano alcuni mesi.
E’ capitato di far testare un integratore e fare delle variazioni sulla formula in seguito alle indicazioni dei pro?
Sì, fa parte di quella fase di messa a punto del prodotto, che ci permette di sfruttare la grande sensibilità degli atleti per ogni singolo aspetto.
I gel abbinati alle borracce, ormai tutti usano questa combinazioneI gel abbinati alle borracce, ormai tutti usano questa combinazione
Quali sono le richieste principali dei corridori?
Massimizzare l’apporto di carboidrati in poco spazio, riducendo al minimo il numero dei prodotti da consumare durante le ore di gara e di allenamento. Per noi di Enervit è fondamentale garantire un’alta tollerabilitàper non incorrere in disturbi gastrointestinali. Dal punto di vista dell’esperienza organolettica, è fondamentale ridurre al minimo la dolcezza, aspetto non banale quando si parla di prodotti che hanno un’elevata concentrazione di carboidrati e fornire una buona varietà in termini di gusto e tipologia.
Il cambiamento nel modo di correre, rispetto al passato, lo nota anche un’azienda come Enervit nella fornitura dei supplementi?
Sì, il modo di correre è cambiato radicalmente. Le gare sono frenetiche fin da subito, spesso la prima ora di corsa è quella con la velocità media più alta. Anche i training camp sono diventati momenti per preparare le corse simulando tutte le situazioni che poi si troveranno in gara. Gli aspetti nutrizionali vengono testati in allenamento e diventano fondamentali in corsa. Gli atleti hanno bisogno del massimo quantitativo di carboidrati in ogni singola assunzione.
La nuova linea C2:1PRO di EnervitLa nuova linea C2:1PRO di Enervit
Qual è la vostra risposta?
Abbiamo realizzato la nuova linea C2:1PRO che è il risultato degli ultimi due anni di collaborazione con i professionisti di UAE Team Emirates e Trek-Segafredo. E’ una linea innovativa che risponde perfettamente a specifiche esigenze.
Di quali esigenze parliamo?
La prima è avere a disposizione il massimo dell’energia assimilabile, poi un’elevata tollerabilità, ingombri minimi, varietà di gusto e tipologia di prodotto. I prodotti della linea Enervit C2:1PRO hanno tutti una formulazione comune a base di glucosio e fruttosio nel rapporto 2:1. La linea vanta ben tre brevetti depositati.
Il modo di correre è cambiato e così anche l’alimentazione e l’integrazioneIl modo di correre è cambiato e così anche l’alimentazione e l’integrazione
In termini di numeri quanto consuma un team WorldTour?
Forniamo una dotazione completa di integratori per il prima, durante e dopo. I consumi sono elevatissimi poiché la nutrizione ormai risulta essere un tassello fondamentale degli atleti. Ad esempio per il “durante” ci aggiriamo su questi numeri: 15.000 gel, 20.000 barrette, una tonnellata di bevanda isotonica e un quintale di proteine in polvere.