Le strategie di Ina Teutenberg, arma in più per la Lidl-Trek

17.04.2024
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Nelle interviste dopo la sua straordinaria vittoria al Giro delle Fiandre, Elisa Longo Borghini non ha lesinato commenti al miele nei confronti del suo direttore sportivo Ina-Yoko Teutenberg, che a suo dire era stata una perfetta regista, dandole i tempi e tracciando sempre la giusta via interpretativa della corsa. Non è la prima volta che in casa Lidl-Trek si sottolinea come la tedesca sia un valore in più, potendo mettere nel conto la sua lunga esperienza raccolta sulle strade di tutto il mondo.

Prima che dirigente, Ina Teutenberg è stata un personaggio importante nel ciclismo femminile, quando ancora era lontano dai fasti odierni, era visto come qualcosa di profondamente diverso da quello degli uomini. Iridata junior nel 1990, Teutenberg, sprinter sopraffina, ha colto in carriera più di 200 vittorie, portando a casa 13 tappe al Giro d’Italia, 6 al Tour de France, un oro iridato a squadre e un bronzo individuale, due titoli nazionali e tanto, tanto altro. Compreso anche un Giro delle Fiandre, la stessa gara rivinta 15 anni dopo, ma in tutt’altra veste.

Sempre impegnata per la sua squadra, Teutenberg è piuttosto schiva con la stampa, ma per una volta ha voluto dire la sua, dopo essere stata chiamata in causa dalla sua pupilla. Riservando anche qualche risposta tagliente…

Una delle oltre 200 vittorie della tedesca, nella prova di Coppa del mondo a Geelong nel 2006 (Getty Images)
Una delle oltre 200 vittorie della tedesca, nella prova di Coppa del mondo a Geelong nel 2006 (Getty Images)
Rispetto alla tua carriera da ciclista, il lavoro come manager della Lidl-Trek che cosa ti dà di più e di meno?

E’ difficile dirlo in poche parole, considerando che vengo da una giornata fatta di 12 ore di viaggio trascorse fra smartphone e Pc nei momenti di passaggio. Non ci si ferma mai e questo è molto diverso da prima, ci sono mille cose a cui pensare per cui non c’è tempo per dire se è meglio o peggio. E’ solo diverso.

Quanto è cambiato il ciclismo femminile rispetto a quando correvi?

Tanto e non saprei dire se del tutto in meglio, perché oggi c’è un po’ troppa vicinanza al ciclismo maschile, troppa similitudine. Ad alcuni questo piace, ad altri no. Noi facciamo quello che fanno gli uomini, ma con molti meno mezzi a disposizione. E’ sicuramente cresciuto molto rispetto a quando mi sono ritirata, è oggi uno sport molto più televisivo e quindi più seguito, più popolare. Ma con le sue contraddizioni.

Teutenberg con Paternoster, dopo la vittoria al Tour Down Under 2019. Prima gara da diesse per lei (Getty Images)
Teutenberg con Paternoster, dopo la vittoria al Tour Down Under 2019. Prima gara da diesse per lei (Getty Images)
Dopo la vittoria nelle Fiandre, Elisa Longo Borghini ha detto che fondamentale è stata la strategia studiata con te. Pensi anche tu sia stata decisiva?

A dir la verità non so perché l’ha detto. Non penso di essere stato il perno della sua prestazione, quando vinci lo fai perché hai le gambe migliori, conta poco quello che ti dicono dalla radiolina. E’ vero però che con Elisa abbiamo parlato molto. In primavera, prima delle classiche, ci siamo sedute e abbiamo analizzato quello che l’aspettava. Volevamo vincere una delle corse principali del calendario e farlo con lei, la sua vittoria mi ha riempito di felicità pensando a tutto quello che aveva passato lo scorso anno. La tattica ha un peso, è vero, ma molto di più è la motivazione insita nel corridore.

Lo scorso anno la Sd Worx sembrava imbattibile, avete studiato le corse del 2023 per trovare le giuste risposte?

Penso che ci sia troppa enfasi su come la Sd Worx funziona e non funziona. Voglio dire, dobbiamo concentrarci su noi stessi, dobbiamo farlo senza guardare al di fuori, contando su quel che possiamo fare. Abbiamo buone atlete, le abbiamo sempre avute e dobbiamo ottenere il meglio da loro. Ciò non ha nulla a che fare con come vanno le altre. Lo scorso anno la differenza così marcata era data dal fatto che abbiamo avuto molta sfortuna, una pioggia di infortuni e quindi non potevamo mai arrivare alle gare con la squadra migliore. Quest’anno è diverso, oltretutto siamo nella stagione olimpica con un evento che cambia tutto. L’importante è che quest’anno abbiamo una squadra sana e forte.

Teutenberg si è spesso alternata fra gare maschili e femminili, sempre a suo agio nel ruolo
Teutenberg si è spesso alternata fra gare maschili e femminili, sempre a suo agio nel ruolo
Rispetto alle corse maschili, fra le donne c’è più o meno strategia?

Non mi piace fare paragoni, è semplicemente differente. E’ un discorso che sento spesso ed è davvero noioso. Voglio dire, il calcio maschile e quello femminile sono diversi ma non significa che l’uno sia migliore o peggiore dell’altro. E’ semplicemente diverso.

Com’è la situazione del ciclismo femminile tedesco e perché c’è tanta differenza ad esempio con l’Olanda?

Bisognerebbe chiederlo alla federazione tedesca, a come lavorano nel settore giovanile per favorire la crescita di nuovi talenti. Io mi occupo di altro…

Tim Torn Teutenberg, il nipote vincitore quest’anno della Roubaix U23
Tim Torn Teutenberg, il nipote vincitore quest’anno della Roubaix U23
Tua nipote alla Ceratizit e tuo nipote nel devo team Lidl ti chiedono mai consigli?

Non li vedo così spesso. Anche mio nipote, nella squadra development, fa un’altra attività. So però che ha molte persone intorno a lui. Non ha bisogno di chiedermi troppe cose.

Con Balsamo e Longo Borghini studi modi differenti d’interpretare la corsa o lasci loro la scelta?

Sono cicliste con caratteristiche differenti e quindi dobbiamo puntare con loro a gare diverse. E’ importante che per ogni gara ci sia una strategia di base studiata pensando al singolo elemento, perché Balsamo correrà in un modo, Longo Borghini in un altro. E’ importante però che la squadra segua un canovaccio, altrimenti non funzionerebbe davvero.

Elisa Balsamo è un’altra campionessa rilanciata tatticamente dalla Teutenberg
Elisa Balsamo è un’altra campionessa rilanciata tatticamente dalla Teutenberg
E’ più difficile impostare una squadra per una classica o per un grande giro?

Penso che sia difficile in entrambi i casi. Certamente in una corsa a tappe devi assicurarti di avere tutti lì per tutto il tempo, che i tuoi leader siano protetti e devi guardare all’obiettivo singolo e a quello complessivo. I ruoli cambiano magari da una tappa all’altra. E’ un impegno non da poco, al quale dobbiamo contribuire tutti, chi corre e chi è fuori.

Teutenberg, il suo credo e un’idea precisa su Realini

12.07.2023
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Da atleta è stata una delle velociste più forti in assoluto. Un osso duro per tutte le sue avversarie fino al ritiro a trentotto anni. Anche una volta salita in ammiraglia Ina-Yoko Teutenberg ha mantenuto il proprio carattere deciso. La diesse della Lidl-Trek viene considerata un sergente di ferro, ma in realtà ha quella giusta dose di sensibilità per ottenere il massimo dalle sue ragazze.

Al Giro Donne l’abbiamo sempre vista contemporaneamente concentrata e serena a cavallo della riunione pre-gara, così come nei momenti più concitati delle tappe. Un esempio ce lo ha fornito Gaia Realini il giorno di Ceres in cui è caduta in discesa Longo Borghini.

«Non vedo Elisa, cosa faccio?» domanda con apprensione la pescarese alla sua diesse.

«Tu vai avanti e non preoccuparti, sto arrivando io da lei» la risposta di Teutenberg.

In quell’attimo preciso la diesse tedesca sapeva di non poter più vincere il Giro, ma era altrettanto consapevole di poter arrivare al podio finale con la giovane italiana. Abbiamo quindi avvicinato Teutenberg per capire il suo modo di dirigere la Lidl-Trek anche in vista del Tour Femmes.

Teutenberg in carriera ha ottenuto 123 vittorie. Qui bronzo mondiale nel 2011 dietro Bronzini e Vos
Teutenberg in carriera ha ottenuto 123 vittorie. Qui bronzo mondiale nel 2011 dietro Bronzini e Vos
Ina hai adottato spesso tattiche diverse dal solito per il ciclismo femminile. Come nascono?

La mia filosofia è quella di cercare sempre di imparare qualcosa. E’ per questo che spesso faccio in ammiraglia le gare degli uomini. E’ bello ed interessante vedere come loro si avvicinano alla corsa e seguire quindi tutto il resto. Tuttavia penso che molti aspetti tecnici siano differenti. Il ciclismo maschile potrebbe prendere qualcosa dal femminile, ma si applicano più situazioni nel senso inverso. Sapete, alla fine se si vogliono vincere gare in bici, penso che si debba andare avanti con questa soluzione.

A proposito di filosofia, quali sono le tue convinzioni da diesse?

Non ne ho tante a dire il vero. Parto dal presupposto che ogni corridore può vincere una gara, però la vittoria è molto difficile da ottenere come risultato finale. Penso che molte volte tanti atleti non vedono veramente le proprie potenzialità. Spesso capita che facciano fatica a tirarle fuori. A quel punto bisogna provare a farli correre il più possibile per far prendere loro una maggior confidenza e consapevolezza di se stessi. Ecco, se i corridori iniziano a trovare questa condizione mentale, allora si può lavorare meglio in senso assoluto o comunque più facilmente nel mettere in pratica alcune tattiche.

Teutenberg (qui a Le Samyn) spesso fa le gare maschili. Un buon modo per imparare nuove tattiche
Teutenberg (qui a Le Samyn) spesso fa le gare maschili. Un buon modo per imparare nuove tattiche
Come siete arrivate al periodo ravvicinato Giro Donne-Tour Femmes?

E’ stato un po’ particolare quest’anno. Il Giro Donne lo abbiamo preparato il più in fretta possibile. Le tracce gpx delle tappe le abbiamo ricevute solo due settimane prima del via e non potevamo fare più di tanto. Solitamente cerchiamo di vedere cosa ha senso o chi portare ad una corsa. Ad esempio alla Vuelta non avevamo Gaia (Realini, ndr) che partiva per fare la gara. Conoscevamo però come fosse il suo stato di forma e quello delle compagne. Alla fine abbiamo cambiato il modo di correre e fortunatamente lei ha vinto una tappa e conquistato il podio (terzo posto finale, ndr). Così abbiamo fatto per il Giro stesso. Abbiamo dato un’occhiata ai percorsi e abbiamo deciso di portare chi era in condizione, parlando con le atlete e con Paolo (Slongo, l’altro diesse, ndr).

Il 23 luglio inizia il Tour Femmes. Come ci arriva la Lidl-Trek?

Il Tour è la più grande corsa che c’è, proprio come per gli uomini. Noi proveremo a vincerlo, naturalmente. La lotta per il podio sarà tosta perché tutte le migliori atlete puntano forte al nostro stesso obiettivo. Tuttavia noi saremo al via con un team competitivo, come sempre. Le ragazze si stanno preparando bene, comprese Balsamo e Longo Borghini che stanno recuperando dai relativi infortuni. Ci auguriamo di poter fare una grande corsa, tra generale e tappe.

La Lidl-Trek ha dovuto rivedere i propri piani dopo il ritiro di Longo Borghini, centrando poi il podio con Realini
La Lidl-Trek ha dovuto rivedere i propri piani dopo il ritiro di Longo Borghini, centrando poi il podio con Realini
Al Giro Donne dopo il ritiro di Longo Borghini, Ina-Yoko Teutenberg temeva che Realini non potesse più arrivare al podio?

Gaia ha bisogno ancora di un riferimento. Elisa in questo senso è una delle sue idole. Lei sa guidarla, è un’ottima insegnante in gara e fuori. Ma anche Spratt è stata molto importante per Gaia alla stessa maniera. Realini l’anno scorso era già molto forte, però adesso ha attorno a sé una squadra che crede molto in lei. E’ per questo che in questa stagione ha conquistato risultati sorprendenti. Sta continuando ad imparare dalle più esperte, ma è anche vero che per Realini correre con Longo Borghini è importante perché le toglie parecchio pressione. Ecco, per Gaia finire il Giro e con quel risultato, senza Elisa, è stato un importante step per la sua crescita. Quando c’è stato il ritiro, Gaia era quinta ad un minuto dal terzo posto. E personalmente ero convinta potesse centrare quell’obiettivo, anche se stava già andando bene così il suo Giro.