Con lo scoccare del 2021 e la stagione pronta a partire si svelano finalmente le nuove dotazioni tecniche delle varie squadre. Tra i tanti cambiamenti abbiamo notato i caschi HJC che verranno indossati dai corridori della Israel Start-Up Nation e dell’Ag2r Citroen. Per farci raccontare questi caschi abbiamo parlato con Stefano Oldani della Lotto Soudal che li ha utilizzati nella stagione appena finita, e con Andrea Nicolosi, Area Sales Specialist per HJC in Italia.
Israel Start-Up Nation e Ag2r
Grandi cambiamenti per il Team Ag2r Citroen e per la Israel Start-Up Nation. Tra questi, c’è anche il casco che utilizzeranno Chris Froome, arrivato alla Israel Start-Up Nation, e Greg Van Avermaet sbarcato all’Ag2r Citroen. I caschi che verranno dati in dotazione alle due squadre sono l’Ibex e il Furion.
Per conoscerli meglio abbiamo chiesto a chi li ha usati nella stagione scorsa.
«Devo dire che mi sono trovato bene con i caschi HJC – esordisce così Stefano Oldani – ne avevamo in dotazione due modelli, quello più aperto che è l’Ibex e quello più aerodinamico che si chiama Furion. Li ho alternati molto durante la stagione. Mettevo il Furion nelle gare più veloci, mentre l’Ibex lo utilizzavo nelle gare con più salita per via della sua maggiore ventilazione e perché riuscivo ad incastrarci bene gli occhiali».
Chiusura innovativa
Il corridore della Lotto Soudal ci ha spiegato che la sua soddisfazione per i caschi HJC era dovuta anche al sistema di chiusura innovativo di cui sono dotati.
«In pratica ci sono cinque fori a destra e a sinistra nella zona delle tempie – ci spiega Oldani – e bisogna sceglierne uno in base alla propria misura della testa. Dietro non c’è la rotellina, ma c’è una molla precaricata che tiene in tensione il casco e si adatta automaticamente in base agli spostamenti che si fanno con la testa mentre si pedala». Questo sistema di regolazione si chiama Selfit ed è in dotazione sia all’Ibex che al Furion. Tra le varie qualità che ci ha raccontato Oldani c’è anche l’aspetto estetico: «Anche a livello di design sono molto belli, hanno una bella forma».
Per HJC è un onore
L’impegno di HJC per il 2021 si è moltiplicato ed è passato da una squadra a due squadre World Tour, con corridori di primo piano che lotteranno sia per le classiche che per i grandi giri a tappe.
«Per HJC è un grande impegno e un onore avere corridori come Chris Froome – ci racconta Andrea Nicolosi – speriamo che contribuisca a far conoscere maggiormente questo marchio che è già fra i leader nel settore delle moto».
Niente imbottiture
In effetti le qualità tecniche dei caschi HJC sono molte, infatti oltre all’innovativo sistema di chiusura di cui ci ha parlato Oldani, ci sono altre caratteristiche interessanti.
«Nei caschi HJC sono state tolte le classiche imbottiture grazie alla tecnologia Coolpath, che agevola il flusso d’aria interno – ci spiega Nicolosi – inoltre, la calotta è stata disegnata in modo tale che rimanga sempre staccata dalla testa, in questo modo non si creano problemi in termini di comodità».
Leggeri e sicuri
Ovviamente non poteva mancare il fattore sicurezza.
«Tutti i caschi HJC sono dotati di protezione Roll Cage – continua Nicolosi – si tratta di un’armatura interna in titanio che rimane intatta in caso di rottura del casco dovuta ad una caduta». Andrea Nicolosi ci tiene a sottolineare che: «Il Furion è il casco aerodinamico più leggero sul mercato, nella taglia M pesa solo 190 grammi». Per la precisione aggiungiamo anche il peso dell’Ibex, che si attesta a 200 grammi sempre nella taglia M.
Aerodinamici
Infine, sottolineiamo come sia l’Ibex che il Furion sono stati sviluppati in galleria del vento e sfruttano l’effetto Venturi, denominato da HJC Venturi Dynamics. Con questo sistema si massimizza l’efficienza aerodinamica sfruttando la differente pressione del flusso d’aria che entra nel casco tramite i fori della parte frontale e viene scaricata attraverso l’apertura posteriore. Questo porta anche ad un maggiore dissipamento del calore interno.