Veni, vidi, vici: Van Der Poel riparte alla sua maniera

28.11.2022
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Guardando la gara di Hulst, tappa olandese della Coppa del mondo di ciclocross, la prima cosa che si capisce è perché quando entrano in campo i tre tenori cambia tutto, diventa un altro sport. Basterebbe guardare solo i primi due minuti della gara: Mathieu Van Der Poel scatta col numero 38, davanti ci sono tutti i protagonisti del circuito mondiale fra belgi e olandesi e l’altro tenore: il campione del mondo Tom Pidcock.

Due minuti. Tanto impiega VDP a riportarsi avanti, al sesto posto, affiancato a un Pidcock che non si è neanche dannato l’anima, quasi sapesse che tanto il rivale si sarebbe subito agganciato. Come ha fatto? Grande potenza, certamente. Classe, non manca di certo. Ma soprattutto cattiveria agonistica e concentrazione. Quei due ingredienti che spesso fanno la differenza. Pontoni lo raccomanda di continuo soprattutto ai più giovani. Che forse dovrebbero riguardarsi quei due minuti al computer e impararli a memoria…

L’olandese era visibilmente soddisfatto a fine gara. Domenica nuovo test (foto Uci)
L’olandese era visibilmente soddisfatto a fine gara. Domenica nuovo test (foto Uci)

Il guanti tolti

Quando Mathieu Van Der Poel scende in gara, lo fa sempre con cognizione di causa, nel senso che sa bene che è in condizione di vincere. Lo era anche lo scorso anno, quando scese in pista a Dendermonde, ma era la pallida copia dal punto di vista fisico del campione che conosciamo. Quello di Hulst è un altro Van Der Poel, molto più in palla anche se a suo dire la schiena non è ancora a posto. E quando è così, difficilmente la vittoria gli sfugge. Dal 2015 è accaduto solo due volte e due resteranno.

La gara ha un’evoluzione abbastanza semplice. Prova veloce, su un terreno scivoloso e disputata molto prima del solito, per lasciare spazio televisivo alla sfida calcistica del Belgio ai mondiali. Van Der Poel nei primi due giri tiene il passo dei rivali a dispetto di evidenti problemi tecnici, che lo portano a scivolare due volte. Nel terzo giro Pidcock cambia marcia e si scrolla di dosso gli specialisti, l’olandese da par suo si toglie i guanti: un segno che sta cambiando qualcosa, che sta per partire?

A Hulst più di una caduta per VDP, apparso ancora in ritardo dal punto di vista tecnico
A Hulst più di una caduta per VDP, apparso ancora in ritardo dal punto di vista tecnico

Aspettando Van Aert

Nella quarta tornata sono rimasti solo loro due, ma Van Der Poel ne ha di più e se ne va, senza essere più raggiunto, anzi Pidcock alla fine abdica anche a causa di una caduta con problema al cerchio, tanto da essere costretto al ritiro. La prima sfida è a favore del padrone di casa, ma domenica sarà un’altra storia, anche perché arriverà il terzo incomodo, un certo Wout Van Aert.

Raramente capita di vedere il campione dell’Alpecin Deceuninck pienamente soddisfatto, ma negli attimi immediatamente successivi alla vittoria di Hulst si percepiva chiaramente che questa non è stata una vittoria come tutte le altre. E’ come se si fosse strappato di dosso i dubbi, il malumore figlio della stagione scorsa, durata la miseria di una gara e mezza. Una stagione cancellata, questa vittoria lo riaggancia al VDP di due anni fa.

«E’ una vittoria gratificante perché finalmente ho avuto tempo e buona salute per preparare la mia uscita nel ciclocross».

E sembra strano ascoltarlo, considerando che di allenamenti specifici ne ha fatti davvero pochi, proprio come Pidcock prima della sfida della domenica precedente a Overijse, persa per pochissimo contro Vanthourenhout.

Pidcock in gara a Kortrijk, prima vittoria per il britannico in maglia iridata
Nella gara di Kortrijk di sabato, prima vittoria per il britannico in maglia iridata

Pidcock: no al mondiale

Nella sua disamina post gara, Van Der Poel sottolinea quel che è andato e non: «La forma fisica è già buona e quella arriva grazie alla preparazione che è già iniziata per la stagione su strada. Tecnicamente però sono molto indietro e in gara si è visto. Per unire le due cose serve tempo, io spero di essere già molto diverso nel periodo delle feste». Cominciando magari da una settimana prima a Vermiglio, gara che ha cerchiato di rosso sul suo personalissimo calendario.

L’altro tenore, la sconfitta l’ha mandata giù senza troppo rimuginarci. Il giorno prima intanto aveva finalmente bagnato con una vittoria la sua maglia iridata, trionfando a Kortrijk nella prova dell’H2O Trofée. Una gara dominata, andando via al secondo giro e trasformando la corsa in un allenamento. Il britannico della Ineos Grenadiers alla fine di questo weekend ha confermato di essere in una forma migliore di quella dello scorso anno nello stesso periodo, ma ha anche ribadito il suo no alla difesa della maglia.

«Voglio onorarla dalla prima all’ultima gara che potrò fare – ha detto – ma poi dovrò pensare alla preparazione della stagione su strada che richiederà tempo e attenzione».

Il podio finale con Sweeck a 15″ e Iserbyt a 22″ (foto Sportpic-Agency)
Il podio finale con Sweeck, secondo a 15″ (foto Sportpic-Agency)

Essere campioni non basta più…

Che cosa resta della sfida di Hulst? Anche un’altra considerazione, la diversa immagine che, come avviene ormai ogni anno, assumono gli altri protagonisti. In occasione della tappa olandese, Iserbyt ad esempio ha perso la leadership della classifica generale a vantaggio di Sweeck, ma questo sembra quasi un inciso, quando invece in qualsiasi sport sarebbe forse il motivo principale di discussione. E’ probabile che, come dice lo stesso Iserbyt, la lotta andrà avanti fino alla fine, ma ora che sono entrati in scena i grossi calibri, se ne accorgeranno in pochi.

E’ il prezzo che si paga alla presenza dei fuoriclasse, quelli che solo con qualche ora di allenamento specifico arrivano e fanno la differenza. Non si può negare che, guardando i vari Iserbyt, Sweeck, Vanthourenhout viene un po’ di malinconia, condannati a vivere in un mondo dove essere campioni non basta più…

Il nuovo esordio di Van Der Poel, pensando alla strada

25.11.2022
4 min
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Il ritorno alle gare. L’ennesimo. Mathieu Van Der Poel (nella foto di apertura Lapresse) sta preparando il suo esordio stagionale. Domenica a Hulst il circuito della Coppa del mondo accoglierà un altro dei tre tenori dopo che a Overijse Tom Pidcock ha dato spettacolo finendo alle spalle del campione europeo Vanthourenhout. La scelta di VDP di cominciare subito con la massima challenge non è casuale, anzi è paradossalmente dettata dalla possibilità di un esordio più “soft”.

I fratelli Van Der Poel in allenamento a poche ore dalla gara di Hulst (foto Twitter)
I fratelli Van Der Poel in allenamento a poche ore dalla gara di Hulst (foto Twitter)

Un aiuto dal regolamento

Il regolamento di Coppa del mondo permette infatti di far valere per l’ingresso nella griglia di partenza anche il ranking di strada e Mtb. In questo modo l’olandese può scattare quindi immediatamente alle spalle dei primissimi di Coppa, entrando subito nel vivo della competizione. Un’agevolazione che nel Superprestige non è applicata: nel ranking del ciclocross Van Der Poel è appena 87°. Ciò significa che il prossimo 3 dicembre a Boom dovrà partire dal fondo del gruppo.

Gli esordi di Van Der Poel hanno quasi sempre coinciso con sue vittorie. Dal 2015 le uniche volte che non ha centrato il successo pieno sono state proprio quell’anno, quando fu 3° alla prova di Coppa a Koksijde e lo scorso anno, nella tappa di Dendermonde a Santo Stefano, dove pure diede spettacolo, ma mostrò anche quei problemi esplosi 24 ore dopo a Zolder, chiudendo di fatto con largo anticipo la sua stagione, durata appena due gare.

VDP a Dendermonde 2021: un secondo posto incoraggiante, ma poi la schiena presentò il conto
VDP a Dendermonde 2021: un secondo posto incoraggiante, ma poi la schiena presentò il conto

Prima i training camp

Come Pidcock, anche l’olandese arriva al suo esordio nel ciclocross con pochissime ore di allenamento nelle gambe. L’unica differenza è che qualche uscita nell’arco delle due settimane è riuscita a farla. Anzi proprio gli allenamenti di questa settimana hanno diradato le nubi ancora presenti sul prosieguo della sua stagione sui prati. Van Der Poel vuole riprendersi tutto ciò a cui ha dovuto rinunciare lo scorso anno, guardando già con grande interesse ai mondiali di inizio febbraio.

Per far questo però l’olandese della Alpecin-Deceuninck dovrà fare un po’ la spola con la preparazione su strada. E’ sua intenzione infatti non saltare neanche uno dei training camp previsti dal team, in quei periodi quindi Van Der Poel (che d’altronde non ha certamente posto le classifiche delle challenge come suoi obiettivi) lascerà l’attività sui prati per raggiungere i compagni e preparare la lunga stagione 2023, nella quale non fa mistero di voler raccogliere il più possibile, soprattutto nelle classiche del Nord.

Per David Van Der Poel, qui in Malesia, questa sarà l’ultima stagione di ciclocross
Per David Van Der Poel, qui in Malesia, questa sarà l’ultima stagione di ciclocross

Il 17 dicembre in Val di Sole

Una scelta condivisa anche dal suo principale rivale, quel Van Aert che farà il suo esordio una settimana dopo: il 4 dicembre. Per Mathieu questa sarà anche una stagione resa particolare dalla decisione di suo fratello David di chiudere con il ciclocross a fine stagione, per concentrarsi solo sulla strada. Il fratello più grande, che aveva chiuso l’anno al Tour de Langkawi con due top 10 consecutive, sente di essere arrivato al punto di dover fare una scelta netta. Quella che Mathieu si ostina a non fare, tanto che pensa ancora a giocarsi le sue carte olimpiche nella Mtb (ma sarà un problema considerando che l’Olanda, nel ranking di qualificazione per Parigi 2024 nelle ruote grasse, non è messa molto bene).

Intanto, fra le 10 o poco più gare che il campione arancione disputerà sui prati (e che non comprendono i campionati nazionali d’inizio gennaio, sempre per la coincidenza con un training camp), VDP ha posto un obiettivo particolare nella prova di Vermiglio del prossimo 17 dicembre.

«Non vedo l’ora di essere in Val di Sole – ha detto – è un luogo che mi porta dolci ricordi, la vittoria nella Coppa di mtb nel 2019. Ho visto la gara lo scorso anno alla televisione, io non ho grande esperienza nel gareggiare sulla neve, ma voglio provarci con tutte le mie forze. Sono molto curioso e dal punto di vista tecnico, quel percorso credo si adatti molto alle mie caratteristiche».

A Hulst l’olandese ha vinto nelle sue ultime 4 presenze (2017-18-19-21)
A Hulst l’olandese ha vinto nelle sue ultime 4 presenze (2017-18-19-21)

Intanto però c’è da battezzare la stagione in quel di Hulst, contro un Pidcock già più rodato, un Vanthourenhout al massimo della forma, un Iserbyt leader di Coppa, ma frenato da una condizione fisica non al meglio e un clima polemico con stampa e tifosi. Van Der Poel è pronto a mettere tutti d’accordo, come ha spesso fatto in passato…

Mathieu Van der Poel, coppa del mondo Hulst 2021

Mathieu vola e ringrazia i meccanici belgi

03.01.2021
4 min
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Altro che “nemo profeta in patria”… A Hulst, nella penultima prova di Coppa del mondo, l’Olanda ha fatto bottino pieno, con un Mathieu Van der Poel in grande spolvero, anche se a ben guardare la gara il confine tra la sua grande prestazione e i problemi dei suoi avversari è molto sottile.

Flop al box di Van Aert

La gara maschile, 10 giri in programma, è durata praticamente solo un paio di tornate, poi il campione iridato ha preso il volo. Van Aert ha pagato dazio per più motivi. Innanzitutto una partenza un po’ sonnolenta. Durante il primo giro, percorso praticamente in fila indiana dai protagonisti (salvo il sempre più sfortunato Iserbyt, più volte bloccato da stop dei suoi avversari e alla fine rimasto fuori dalle posizioni che contano) il belga della Jumbo-Visma vivacchiava sempre intorno alla sesta-settima piazza. Poi al secondo giro, quando VDP stava attaccando, un grave errore al cambio bici dei meccanici belgi, impreparati quando Van Aert ha lasciato la sua piena di fango e attendeva l’altra che però era ancora sporca.

Wout Van Aert, coppa del mondo Hulst 2021
Wout Van Aert ha corso su bici Bianchi con i colori della squadra. Dal 2021 utilizzerà bici Cervelo
Wout Van Aert, coppa del mondo Hulst 2021
Van Aert ha corso su Bianchi con i colori Jumbo-Visma

Si è trattato di 4-5 secondi persi, si potrebbe pensare a un’inezia, ma nel momento cruciale della gara hanno avuto il peso di una mazzata. Bisogna considerare anche che si trattava di una gara di Coppa del mondo, quindi i meccanici erano quelli della nazionale e non del suo staff. Un episodio che potrebbe avere strascichi sulla strada dei mondiali.

VdP a quel punto, liberatosi della presenza di Aerts che aveva provato a tenere il passo, ha trasformato la prova in un assolo, dimostrandosi il più a suo agio sul percorso molto melmoso, dove in certi tratti si affondava fino alle caviglie. Dietro, Van Aert è rimasto insieme al britannico Pidcock e al connazionale Vanthourenhout, il suo rivale nella classifica di Coppa che però si è presto staccato.

Spunto Pidcock

Mentre l’olandese volava verso la vittoria, Pidcock ha giocato la sua carta per la seconda piazza al penultimo giro, cercando di sfruttare anche alcuni errori di traiettoria di Van Aert che gli avevano dato l’illusione di un’aumentata stanchezza del rivale. Il belga invece ha risposto da par suo e sul pedalabile ha staccato il rivale arrivando al traguardo con 1’31” di ritardo, 1’49” invece per il britannico della Trinity Racing. Per il corridore della Jumbo Visma la leadership in classifica è sempre più in cassaforte.

Novità Betsema

Novità tra le donne, dove Denise Betsema aveva praticamente offerto un assaggio di quanto avrebbe poi fatto VdP. L’olandese, sempre battuta nelle ultime uscite internazionali, ha dominato la gara facendo registrare il miglior tempo in ognuna delle 7 tornate previste. Secondo posto per la Brand a 1’02”, con la certezza della conquista del trofeo di cristallo, terza la Alvarado a 1’09”. Ora spazio ai campionati nazionali, le grandi challenge riprenderanno il 23 e 24 gennaio con X2O Badkamers Trophy e la finale di Coppa.