I campionati europei pista di Zolder sono alle porte, le ore che separano gli atleti dall’inizio della campagna continentale sono risicate. Tra le rappresentanti del movimento azzurro su pista ci sarà anche Anita Baima, atleta classe 2006 dell’Horizon Cycling Club. Al suo primo anno da elite andrà agli europei forte del successo iridato nell’eliminazione ottenuto in Colombia lo scorso agosto.
«Anche a Zolder – racconta dall’hotel dopo l’allenamento in bici del mattino – gareggerò nell’eliminazione, anche se l’ufficialità degli impegni ci arriverà nelle prossime ore. L’eliminazione è la mia gara, nella quale riesco a destreggiarmi bene e che mi piace parecchio. La convocazione per questo campionato europeo è arrivata un paio di settimane fa, giorno più o giorno meno. E’ stato un avvicinamento sereno, sicuramente sono felice di essere qui a Zolder. La presenza a questo primo appuntamento della stagione era un obiettivo stagionale».
Continuità
Dopo aver preso la medaglia d’oro ai campionati europei e ai mondiali juniores, Anita Baima entra nel mondo delle grandi. I primi passi li aveva già mossi qualche giorno fa a Grenchen, nella prova su pista che era stata etichettata dalla nazionale come appuntamento per tirare le somme. In Svizzera la giovane piemontese si è messa subito in evidenza, con un terzo posto alle spalle di Martina Fidanza e Martina Alzini (foto di apertura).
«Grenchen – continua Anita Baima – è stata una tappa fondamentale di avvicinamento. Ho visto come si corre e come ci si muove, devo ammettere di essermi trovata subito bene. Di certo fare esperienze del genere aiuta a migliorare. Arrivare con una gara del genere alle spalle mi permette di essere più sicura dei miei mezzi, sicuramente c’è da imparare tanto. La grande differenza tra le atlete juniores ed elite è sicuramente l’andatura, sulla quale penso di aver lavorato abbastanza durante l’inverno».
Come hai affrontato la preparazione invernale?
In maniera diversa rispetto agli altri anni, cosa dovuta al cambio di categoria. Di solito iniziavo ad allenarmi tra febbraio e marzo, ma visto che sono passata under 23 sono partita ad allenarmi già a dicembre.
Tanta pista?
Molta, mi sono allenata anche su strada ma ho lasciato più spazio al parquet visto che ci sarebbero stati gli europei. I primi ritiri con la nazionale li ho fatti a Montichiari a partire da dicembre, tutte le settimane andavo una a girare almeno un giorno lì. Poi con l’avvicinarsi delle gare è capitato di farne di più.
Una volta saputo della convocazione com’è stato l’avvicinamento?
Abbiamo fatto un ritiro a Montichiari ma ero l’unica ragazza presente visto che le altre erano impegnate al UAE Tour Women. Con loro ho avuto modo di correre nell’appuntamento di Grenchen di fine gennaio.
Com’è andato?
E’ stata un’esperienza utile anche se breve. Un passaggio importante in vista dell’europeo che mi ha permesso di capire come si corre in certe gare. La differenza si sente, ma credo di essere sulla buona strada. Correre con le ragazze che sono un punto di riferimento per la nazionale è stato parecchio motivante.
Che aspettative hai riguardo l’europeo?
Arrivo tranquilla, non ho aspettative particolari se non quella di fare esperienza. Gareggerò contro ragazze molto più grandi ed esperte.
Pensi di dover cambiare il tuo modo di correre?
No. La cosa importante sarà riuscire a mantenere ciò che facevo prima. Sono una che studia la corsa, non parto subito all’attacco. Poi posso contare su una buona volata visto che su strada sono una sprinter.
Come si ammazza il tempo in queste ultime ore di attesa?
Tra poco andremo a girare in velodromo, abbiamo l’ultimo turno di prova perché aspettavamo l’arrivo delle altre ragazze dal UAE Tour. In linea di massima ho un’idea di quali rapporti usare, ma aspetterò di fare le ultime prove prima di decidere. E’ comunque un parquet sul quale non ho mai girato, vedremo come scorre. Per il resto le ore scorrono abbastanza velocemente tra allenamenti in bici, prove in pista e massaggi.
Con il cittì Villa hai parlato di obiettivi?
Mi ha lasciata tranquilla, anche una volta arrivata la convocazione non mi ha messo pressioni. Lo stesso hanno fatto le mie compagne. Al momento le conosco poco, questa esperienza potrà essere utile per entrare in confidenza e far parte sempre più del gruppo azzurro.