Baima a Zolder: la campionessa juniores arriva tra le grandi

10.02.2025
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I campionati europei pista di Zolder sono alle porte, le ore che separano gli atleti dall’inizio della campagna continentale sono risicate. Tra le rappresentanti del movimento azzurro su pista ci sarà anche Anita Baima, atleta classe 2006 dell’Horizon Cycling Club. Al suo primo anno da elite andrà agli europei forte del successo iridato nell’eliminazione ottenuto in Colombia lo scorso agosto. 

«Anche a Zolder – racconta dall’hotel dopo l’allenamento in bici del mattino – gareggerò nell’eliminazione, anche se l’ufficialità degli impegni ci arriverà nelle prossime ore. L’eliminazione è la mia gara, nella quale riesco a destreggiarmi bene e che mi piace parecchio. La convocazione per questo campionato europeo è arrivata un paio di settimane fa, giorno più o giorno meno. E’ stato un avvicinamento sereno, sicuramente sono felice di essere qui a Zolder. La presenza a questo primo appuntamento della stagione era un obiettivo stagionale».

Dopo il mondiale di Cali nel 2023 Anita Baima nel 2024 ha conquistato il titolo europeo nell’eliminazione
Dopo il mondiale di Cali nel 2023 Anita Baima nel 2024 ha conquistato il titolo europeo nell’eliminazione

Continuità

Dopo aver preso la medaglia d’oro ai campionati europei e ai mondiali juniores, Anita Baima entra nel mondo delle grandi. I primi passi li aveva già mossi qualche giorno fa a Grenchen, nella prova su pista che era stata etichettata dalla nazionale come appuntamento per tirare le somme. In Svizzera la giovane piemontese si è messa subito in evidenza, con un terzo posto alle spalle di Martina Fidanza e Martina Alzini (foto di apertura). 

«Grenchen – continua Anita Baima – è stata una tappa fondamentale di avvicinamento. Ho visto come si corre e come ci si muove, devo ammettere di essermi trovata subito bene. Di certo fare esperienze del genere aiuta a migliorare. Arrivare con una gara del genere alle spalle mi permette di essere più sicura dei miei mezzi, sicuramente c’è da imparare tanto. La grande differenza tra le atlete juniores ed elite è sicuramente l’andatura, sulla quale penso di aver lavorato abbastanza durante l’inverno».

A Grenchen, il 30 gennaio, l’ultima prova prima della rassegna continentale
A Grenchen, il 30 gennaio, l’ultima prova prima della rassegna continentale
Come hai affrontato la preparazione invernale?

In maniera diversa rispetto agli altri anni, cosa dovuta al cambio di categoria. Di solito iniziavo ad allenarmi tra febbraio e marzo, ma visto che sono passata under 23 sono partita ad allenarmi già a dicembre. 

Tanta pista?

Molta, mi sono allenata anche su strada ma ho lasciato più spazio al parquet visto che ci sarebbero stati gli europei. I primi ritiri con la nazionale li ho fatti a Montichiari a partire da dicembre, tutte le settimane andavo una a girare almeno un giorno lì. Poi con l’avvicinarsi delle gare è capitato di farne di più.

Il test di Grenchen ha fruttato ottimi piazzamenti: 3ª nell’eliminazione, 2ª nello scratch e 7ª nella corsa a punti
Il test di Grenchen ha fruttato ottimi piazzamenti: 3ª nell’eliminazione, 2ª nello scratch e 7ª nella corsa a punti
Una volta saputo della convocazione com’è stato l’avvicinamento?

Abbiamo fatto un ritiro a Montichiari ma ero l’unica ragazza presente visto che le altre erano impegnate al UAE Tour Women. Con loro ho avuto modo di correre nell’appuntamento di Grenchen di fine gennaio. 

Com’è andato?

E’ stata un’esperienza utile anche se breve. Un passaggio importante in vista dell’europeo che mi ha permesso di capire come si corre in certe gare. La differenza si sente, ma credo di essere sulla buona strada. Correre con le ragazze che sono un punto di riferimento per la nazionale è stato parecchio motivante. 

Per Anita Baima l’appuntamento di Grenchen è stato un modo per trovare il feeling con la nuova categoria
Per Anita Baima l’appuntamento di Grenchen è stato un modo per trovare il feeling con la nuova categoria
Che aspettative hai riguardo l’europeo?

Arrivo tranquilla, non ho aspettative particolari se non quella di fare esperienza. Gareggerò contro ragazze molto più grandi ed esperte. 

Pensi di dover cambiare il tuo modo di correre?

No. La cosa importante sarà riuscire a mantenere ciò che facevo prima. Sono una che studia la corsa, non parto subito all’attacco. Poi posso contare su una buona volata visto che su strada sono una sprinter. 

La giovane piemontese arriva all’europeo di Zolder senza pressioni ma sicura del suo cammino
La giovane piemontese arriva all’europeo di Zolder senza pressioni ma sicura del suo cammino
Come si ammazza il tempo in queste ultime ore di attesa?

Tra poco andremo a girare in velodromo, abbiamo l’ultimo turno di prova perché aspettavamo l’arrivo delle altre ragazze dal UAE Tour. In linea di massima ho un’idea di quali rapporti usare, ma aspetterò di fare le ultime prove prima di decidere. E’ comunque un parquet sul quale non ho mai girato, vedremo come scorre. Per il resto le ore scorrono abbastanza velocemente tra allenamenti in bici, prove in pista e massaggi. 

Con il cittì Villa hai parlato di obiettivi?

Mi ha lasciata tranquilla, anche una volta arrivata la convocazione non mi ha messo pressioni. Lo stesso hanno fatto le mie compagne. Al momento le conosco poco, questa esperienza potrà essere utile per entrare in confidenza e far parte sempre più del gruppo azzurro.

Horizons, una scelta forte dalla parte delle donne

15.11.2024
6 min
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All’orizzonte, è proprio il caso di dirlo, c’è una formazione che vuole continuare a crescere. La campagna acquisti dell’Horizons Cycling Club per il 2025 non è passata inosservata con un paio di colpi mirati e ben assestati, tenendo conto del suo status.

La formazione trentina, con forte vocazione vicentina, non è affiliata all’UCI, però sta mostrando anima e mentalità da “continental”. Gli importanti ingaggi di Martina Testa e Anita Baima proiettano la Horizons verso quella direzione, anche se nella prossima stagione la volontà è quella di portare avanti il proprio progetto. Lo farà diffondendo messaggi sociali fondamentali per il movimento femminile, come è stata Scarpetta Rossa con Giro Women. Attraverso le parole del presidente Marino Ongarato abbiamo approfondito la conoscenza della sua società.

Il presidente Marino Ongarato (il primo a sinistra in seconda fila) vorrebbe prendere la licenza “continental” nei prossimi anni
Il presidente Marino Ongarato (il primo a sinistra in seconda fila) vorrebbe prendere la licenza “continental” nei prossimi anni
Partiamo facendo un passo indietro. Come nasce la vostra realtà?

Prima ero presidente del Team 1971, formazione che è arrivata fino alle juniores poi l’abbiamo chiusa nel 2022. L’anno scorso ho conosciuto alcuni dirigenti della Acca Due O Manhattan ed è iniziata una collaborazione grazie alla quale siamo comparsi sulla loro divisa. Alla fine questa è stata la nostra prima vera stagione, in cui avevamo deciso di dare un nome diverso, con un senso.

Parlacene pure.

Qualche anno fa avevo conosciuto Alessandro Tegner (responsabile marketing e comunicazione della Soudal-Quick-Step, ndr) che ora ci cura la comunicazione, che mi raccontava aneddoti della sua vita lavorativa e da lì avevamo ragionato per il nostro attuale progetto femminile. Ci piace coniugare le storie delle nostre aziende a quelle delle ragazze. Ovvero pensare che le nostre ragazze hanno un orizzonte da raggiungere, un sogno da realizzare. Infatti il nome Horizons è nato proprio così, parlando con una nostra collaboratrice che ci intravedeva questo significato. Ed anche la nostra maglia l’abbiamo pensata con i colori di un ipotetico orizzonte che ammiri. In gruppo siamo ben riconoscibili e non è un aspetto secondario. Anzi, ci facciamo portavoce di messaggi importanti.

Sensibilizzazione fondamentale. Al centro della maglia della Horizons c’è il 1522, il Numero Antiviolenza e Stalking
Sensibilizzazione fondamentale. Al centro della maglia della Horizons c’è il 1522, il Numero Antiviolenza e Stalking
Quali?

Quando abbiamo iniziato questa avventura ci sono stati fatti gravissimi di violenze nei confronti di giovani donne. Così visto che avevamo una squadra di ragazze attorno ai vent’anni, abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto. Abbiamo contattato i gestori del 1522, il Numero Antiviolenza e Stalking, dicendogli che volevamo metterlo al centro della nostra maglia per sensibilizzare questo importante tema. Ci ha ringraziato Elisa Ercoli, presidentessa di Differenza Donna, l’associazione che gestisce il 1522 per conto del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Siamo l’unica squadra in Italia ad averlo fatto e questo simbolo ci riempie d’orgoglio.

Com’è andato il 2024?

Come dicevo prima è stato il nostro primo vero anno di vita. Non avevamo particolari aspettative. Ovviamente abbiamo incontrato alcune difficoltà perché non avevamo storia e quindi anche nella composizione del nostro organico inizialmente non trovavamo le atlete perché non ci conoscevano. Siamo andati per conoscenze dirette delle ragazze e per stima. E allo stesso modo abbiamo fatto per ricevere inviti a certe gare. Tuttavia, dopo un inizio contratto abbiamo avuto un forte crescendo. Con Sara Luccon siamo stati protagonisti al Giro di Lunigiana. Ha vinto la prima tappa a crono, ha fatto seconda il giorno successivo e seconda nella generale. Pertanto il bilancio è decisamente buono.

E’ stata questa la molla che vi ha spinto a prendere ragazze di spicco?

Abbiamo un po’ rivoluzionato la nostra squadra ed abbiamo colto alcune occasioni che si sono evolute. Tenete conto che a fine ottobre arrivano le telefonate dei team continental italiani che rilasciano le atlete in esubero. E contestualmente abbiamo cercato certi profili tra le juniores. Nel complesso, tra l’anno scorso e quest’anno, abbiamo pensato a quelle ragazze che per motivi di studio o intoppi fisici non sono riuscite ad esprimersi a dovere.

Fatto sta che avete messo sotto contratto una plurimedagliata della pista come Anita Baima. Com’è nato il suo ingaggio?

Conosco la famiglia di Anita e ci siamo consultati. Si è creata una determinata situazione per cui valeva pena sfruttarla. Anita è una delle migliori atlete del suo anno, che ha fatto benissimo con la BFT Burzoni, oltre che essere un vero talento. Il suo arrivo ci permetterà di andare a fare esperienze all’estero e sperare in qualche invito supplementare. Devo dire che sono estremamente contento perché abbiamo vinto la concorrenza, a sorpresa dirà giustamente la gente. Il problema è che tutte le continental sono sempre in cerca del talento o che le stesse ragazze vogliono farsi vedere per andare nei team più importanti, però non si capisce mai fino in fondo l’aspetto dell’esame di maturità per le ragazze al primo anno elite. Così poi nascono le scelte sbagliate oppure le ragazze si perdono o demoralizzano.

Che squadra sarà quella della Horizons nel 2025?

Avremo sette U23, una elite e tre juniores. Tra le “grandi” abbiamo riconfermato Ongarato e Trussardo, che per me è uno dei migliori prospetti tra le giovani scalatrici, ma che quest’anno è stata fortemente rallentata dalla mononucleosi. Sono arrivate Semoli dal Vaiano, Miotto dalla Mendelspeck e Testa dalla BePink. Quest’ultima è quella che ha fatto più esperienza internazionale col suo team ed è una ragazza forte su gare dure. Dalle juniores del Racconigi abbiamo preso Rabbia, ragazza tenace che ama andare all’attacco su ogni percorso. In uscita ci tengo a dire che Luccon e Foligno passeranno con la Top Girls Fassa Bortolo, che è una formazione molto importante e per noi è motivo di vanto avergli dato due nostre juniores.

La Horizon (qui al Cycling Stars Criterium) disputerà tutto il calendario italiano e diverse gare all’estero (foto facebook)
La Horizons (qui al Cycling Stars Criterium) disputerà tutto il calendario italiano e diverse gare all’estero (foto facebook)
Al presidente Marino Ongarato è mai venuta voglia di diventare un team continental?

E’ un’idea che avevamo e che abbiamo tuttora. Chiaramente non si può improvvisare e vanno ricercati più sponsor e comunque vanno coinvolti con uno sforzo economico maggiore. Tuttavia avevamo già deciso di restare così come siamo perché aspettiamo di capire come si evolverà la situazione delle professional. C’è in atto una riforma che non è ancora chiara e siamo curiosi di capire cosa sarà delle continental, specialmente quelle italiane. Al momento siamo piccolini, pensiamo a fare una bella stagione come ci auspichiamo, poi vedremo cosa fare fra qualche anno.