Velodromo di Crema, un bene comune a favore dei giovani

23.06.2025
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CREMA – Siamo all’interno di un velodromo storico del nostro panorama, ovvero il Velodromo Pierino Baffi (padre di Adriano Baffi, ex corridore e ora direttore sportivo alla Lidl-Trek) di Crema. Ristrutturato e rimesso a nuovo, l’anello è da considerare anche una sorta di impianto polifunzionale dedicato alla comunità, non tanto per le attività che si svolgono al suo interno, ma per la promozione e valorizzazione (soprattutto) dell’attività giovanile.

Un anello con base in cemento, un impianto scoperto con un’area verde al centro che può essere adattata in base alle necessità. La pista ha una lunghezza di 329,25 metri. Abbiamo incontrato Graziano Fumarola, presidente del Consorzio di Gestione Pista a Crema, di fatto la società che raggruppa tutte le ASD del territorio ed ha il compito primario di gestire l’impianto.

Il Velodromo Pierino Baffi è in centro città
Il Velodromo Pierino Baffi è in centro città
Cosa rappresenta il Velodromo Pierino Baffi?

E’ il simbolo dell’interpretazione del valore della comunità, perché il velodromo è un bene di tutti. E’ ovvio che si rivolge principalmente ai ciclisti, o meglio, a quelle società che fanno promozione giovanile nel ciclismo, ma il nostro impianto vive e resta vivo anche grazie ad una serie di iniziative extra ciclismo.

Quando ha ripreso vita?

Così come lo vediamo adesso, a dicembre del 2023. Nel momento immediatamente successivo all’inaugurazione sono iniziate le attività ed i corsi di avviamento allo sport per i giovanissimi.

Graziano Fumarola è il presidente del Consorzio di Gestione Pista a Crema
Graziano Fumarola è il presidente del Consorzio di Gestione Pista a Crema
Una struttura versatile, ma c’è un punto di forza che vale la pena sottolineare?

E’ un velodromo dove possono entrare tutte le fasce di utenza. Quando è stato ristrutturato si è voluto mantenere una fascia di riposo, o di respiro, quella arancione, molto ampia e questo fattore permette l’ingresso a tutti. Questo ci permette di portare al suo interno anche i bambini, ovviamente c’è sempre l’occhio attento di tecnici laureati in scienze motorie.

Quindi gli allenatori sono tutti laureati?

Sì ed è una nostra scelta. Non solo, perché anche in questa direzione abbiamo coinvolto una serie di giovani che riescono ad interagire con i bambini, con i ragazzini nel modo adeguato. Non viene denigrato o fatto passare in secondo piano il lavoro svolto da chi ora è in pensione, oppure ha raggiunto una certa età, ma semplicemente viene data l’opportunità anche ai giovani tecnici di crescere. I piccoli corridori di oggi sono i campioni del futuro. I giovani tecnici di oggi sono i tecnici di successo di domani.

Con quale modalità viene aperto il velodromo?

Il programma di base prevede quattro giorni a settimana di apertura. Tre sono dedicati alle categorie agonistiche, uno ogni settimana è dedicato ai giovanissimi. A questo programma di base si aggiungono gli eventi di promozione ed eventuali aperture straordinarie. Inutile sottolineare che il sogno nel cassetto è quello di riportare l’impianto alle competizioni. Ci stiamo lavorando e penso anche al ciclocross come veicolo di promozione.

La categorie amatoriali e gli utenti comuni possono entrare?

Per ora no, ma stiamo lavorando anche in questa direzione per aprire il velodromo al pubblico comune, seguendo la filosofia di un bene a disposizione della società. Le difficoltà della chiusura attuale verso gli amatori sono legate alle responsabilità in caso di incidente.

In termini di gestione, quale è la parte più complicata da affrontare?

Il velodromo deve vivere, deve essere utilizzato. Ad oggi la parte complicata è la gestione delle responsabilità, la sicurezza e la gestione di eventuali infortuni. Paradossalmente non è la manutenzione, come si potrebbe immaginare.

Per quanto riguarda i costi?

Non più di tanto, nel senso che abbiamo la fortuna di essere pienamente supportati dall’Amministrazione Comunale. Certamente siamo attenti a far collimare il tutto, ma quando la politica è propositiva, tutto è più semplice, a tutti i livelli. La proposizione dell’amministrazione comunale ci ha permesso di attivare anche una serie di iniziative, una su tutte, dare in gestione il punto di ristoro alla Cooperativa Sociale La Casa del Pellegrino, allargando ancor di più il coinvolgimento giovanile ed il percorso di crescita dei ragazzi.