L’occhio di Mohoric su Lombardia, Milan e Vingegaard

06.10.2022
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Matej Mohoric è tornato a vincere, non una gara in linea, bensì una classifica generale, più precisamente quella della CroRace. La corsa a tappe croata, che si è conclusa domenica 2 ottobre, ha permesso allo sloveno di riassaporare il piacere del gradino più alto del podio. Il vincitore della Milano-Sanremo di quest’anno però non si monta la testa e guarda cautamente agli appuntamenti di fine stagione. Lo abbiamo intercettato mentre era in viaggio con la sua squadra, il Team Bahrain Victorious, verso il Gran Piemonte (che si corre oggi, ndr). Sabato Mohoric correrà anche il Lombardia, ultima monumento della stagione. 

Mohoric, uno degli uomini simbolo della Bahrain Victorious, al Tour non si è espresso sui suoi livelli
Mohoric, uno degli uomini simbolo della Bahrain Victorious, al Tour non si è espresso sui suoi livelli

Doppietta italiana? Rimandata

Dopo aver vinto la Classicissima di Primavera, Mohoric avrebbe potuto puntare alla doppietta, cercando di vincere anche la Classica delle Foglie Morte. Un successo che avrebbe risollevato una stagione fin qui a due facce. Con una prima parte ricca e vincente, mentre la seconda è stata decisamente più opaca. 

«A mio modo di vedere – ammette – credo sia difficile una mia vittoria al Lombardia. Nonostante quest’anno sia cambiato il percorso, che non prevede più il Muro di Sormano ma la doppia scalata al San Fermo della Battaglia. A mio avviso, anche con questa variazione, rimane una corsa per scalatori, difficile che qualcuno con le mie caratteristiche sopravviva. Ci saranno Pogacar, che ha vinto pochi giorni fa la Tre Valli Varesine, e Vingegaard che alla CroRace si è dimostrato già in un buono stato di forma. Devo ammettere che nella tappa con arrivo a Primosten ho fatto molta fatica a tenere la sua ruota. Come squadra arriveremo ben attrezzati: ci saranno Caruso, Landa, Poels, Mader».

Assenza mondiale

Mohoric era tra i corridori assenti al mondiale di Wollongong, una scelta dolorosa ma necessaria. D’altronde quando la condizione non c’è, è inutile rincorrerla arrivando ad esaurire le energie fisiche e mentali. Così, il (quasi) 28enne sloveno, è rimasto a casa ed ha lavorato per ritrovare il giusto colpo di pedale.

«Solo prima delle gare in Canada – spiega riferendosi alla mononucleosi che lo ha colpito al Tour – ho iniziato a sentirmi meglio. Quelle corse sono state utili per recuperare il ritmo gara e per rimettermi un po’ in sesto. Una volta rientrato in Europa, mi sono allenato per una decina di giorni, rinunciando al mondiale, per arrivare al meglio alla CroRace. Non disputare la corsa iridata mi è dispiaciuto molto, ma il viaggio era lungo e presentarsi lì fuori condizione mi avrebbe precluso tutto il finale di stagione. Passare per la gara a tappe croata mi ha aiutato a trovare condizione e continuità, caratteristiche utili anche in vista dell’inverno. Fossi uscito dal Tour con una buona gamba, in Australia ci sarei andato sicuramente, anche perché il percorso era molto vicino alle mie caratteristiche. Queste gare che vengo a fare in Italia, servono per non fermarmi, con grandi probabilità al Gran Piemonte sarò il leader della squadra visto che al 99 per cento ci sarà una volata».

La CroRace è stata una corsa fondamentale per la crescita di Milan, Mohoric ne è sicuro
La CroRace è stata una corsa fondamentale per la crescita di Milan, Mohoric ne è sicuro

Spazio a Milan 

Alla CroRace abbiamo assistito ad una bella doppietta di Jonathan Milan. Il friulano ha indossato anche la maglia di leader, poi ceduta a Vingegaard alla quinta tappa e riportata alla Bahrain Victorious da Mohoric proprio nell’ultima frazione.

«Sono andato vicino più volte a vincere una tappa – riprende a raccontare Mohoric – ma sono contento che ad alzare le braccia al cielo sia stato Jonathan (Milan, ndr). Vincere in Croazia o meno non mi avrebbe cambiato la stagione, mentre per un corridore giovane come lui è stato un passo importante. Correre da leader queste gare minori fa parte di un processo di crescita che Milan deve fare per puntare poi alle classiche. Secondo me lui in questi giorni ha fatto due bei passi in avanti».

Vingegaard è tornato a correre alla CroRace e ha vinto la terza tappa, un bel biglietto da visita in vista del Lombardia
Vingegaard è tornato a correre alla CroRace e ha vinto la terza tappa: bel segnale in vista del Lombardia

E poi c’è Vingegaard…

Mohoric ha visto da vicino il rientro alle corse di Vingegaard, uno dei favoriti per il Lombardia e l’unico che ha deciso di passare dalla CroRace per preparare quest’ultima classica monumento.

«Vingegaard andava già forte – spiega lo sloveno – è diverso fare le gare di un giorno o fare una corsa a tappe, seppur breve come la CroRace. Nel secondo caso hai più possibilità di sfruttare le tappe creando maggior fondo. Si tratta di una preparazione diversa, ma da un certo punto di vista migliore. Se fai le corse di un giorno in Italia, come Tre Valli o Giro dell’Emilia, dai tutto ogni volta e rischi di impiegare più tempo per recuperare. Dalla mia esperienza mi viene da dire che è meglio distribuire lo sforzo, sfruttando le gare a tappe per prepararsi al meglio». 

Nizzolo, il 2022 tra incertezza e idee chiare

10.10.2021
4 min
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Con il secondo posto al Gran Piemonte dietro Matthew Walls (foto di apertura) olimpionico nell’omnium a Tokyo, Giacomo Nizzolo ha chiuso la sua stagione. Si sarebbe portati a pensare che, avendola iniziata con ben due maglie addosso (quella tricolore e soprattutto quella continentale), il suo giudizio finale sia negativo. Non è così, perché caratteristica del corridore milanese è saper vedere sempre il bicchiere mezzo pieno.

Nizzolo Piemonte 2021
Nizzolo ha chiuso la sua 11esima stagione da pro’: 71 gare, 3 vittorie, 12 podi in tutto
Nizzolo Piemonte 2021
Nizzolo ha chiuso la sua 11esima stagione da pro’: 71 gare, 3 vittorie, 12 podi in tutto

Prima di fare le valigie per le meritatissime vacanze e il tempo da dedicare finalmente a se stesso, il corridore della Qhubeka fa il suo bilancio: «E’ una stagione positiva: ho corso per ben 71 giorni che non sono davvero pochi. Ho vinto 3 gare (Clasica de Almeria e Circuito di Gexto ma soprattutto la tappa di Verona al Giro, ndr), ma per 26 volte sono stato nella Top 10, significa che le prestazioni sono state nel complesso buone e che soprattutto sono stato costante nel rendimento. Certo, qualche successo in più…».

La vittoria più importante?

Quella di Verona, non c’è neanche da dirlo. Ho sfatato un tabù, al trionfo nella corsa rosa ci tenevo tantissimo e l’ho inseguito per una carriera. Ho chiuso una casella importante.

Qhubeka 2021
Foto di gruppo in casa Qhubeka: il futuro del team africano è tutto da decifrare
Qhubeka 2021
Foto di gruppo in casa Qhubeka: il futuro del team africano è tutto da decifrare
La sconfitta nel Gran Piemonte ti ha fatto arrabbiare?

Quando arrivi secondo sei sempre un po’ rammaricato, pensi a che cosa è mancato per fare quel piccolo salto, ma in fin dei conti conferma quel rendimento positivo di cui parlavo prima. Il Gran Piemonte è una corsa che si sposa perfettamente con le mie caratteristiche, anche se l’ho disputato solo due volte: una volta vincitore e una secondo, non è male…

Resterai in Qhubeka?

E’ una bella domanda alla quale in questo momento non posso rispondere, diciamo che come tutti gli altri sono in attesa dell’evoluzione della situazione (il team africano, in arretrato con i pagamenti, ha lasciato liberi i propri corridori di cercare un nuovo ingaggio per il 2022. Nel caso di Nizzolo si parla di Israel-Start Up Nation, ndr).

Il 2021 è stato invece l’ultima stagione per Matteo Pelucchi, arrivato in squadra come ultimo uomo di Nizzolo
Il 2021 è stato invece l’ultima stagione per Matteo Pelucchi, arrivato in squadra come ultimo uomo di Nizzolo
Visto che siamo in sede di bilanci, la tua esperienza con il team africano com’è stata?

Finora molto positiva, è la perfetta espressione di quel che è il ciclismo odierno, forse lo sport più globalizzato che c’è. Rispetto alle altre squadre è forse quella più internazionale perché ci sono atleti di tantissime nazioni. Anche se ha affiliazione africana, non è diverso dagli altri team, ha una forte influenza anglosassone e base in Belgio, come praticamente tutti.

A prescindere da dove correrai, ti sei già fatto un’idea di quel che vuoi dal 2022?

La stagione che si è appena conclusa mi ha detto che posso avere qualche carta da giocare nelle Classiche e voglio farlo con convinzione. Sarà decisivo l’inverno, il lavoro da fare, infatti dopo queste tre settimane di stacco assoluto riprenderò subito per farmi trovare pronto per i primi ritiri. Il lavoro di preparazione andrà fatto con grande concentrazione.

Nizzolo Almeria 2021
Un’immagine beneaugurante per il 2022: la vittoria ottenuta dal milanese alla Clasica de Almeria
Nizzolo Almeria 2021
Un’immagine beneaugurante per il 2022: la vittoria ottenuta dal milanese alla Clasica de Almeria
Quali sono le classiche alle quali guardi con maggiore attenzione?

La Milano-Sanremo naturalmente per un corridore come me non può non essere un obiettivo, ma anche quelle del Nord, come la Gand-Wevelgem dove sono arrivato secondo quest’anno. Lo stesso Giro delle Fiandre forse è un po’ troppo duro, ma vorrei comunque provarci. Fra le 5 corse fatte in Belgio quest’anno, è stata l’unica che non ho finito, ma sono convinto che posso ottenere qualcosa anche lì.

E’ un peccato che hai chiuso con il Gran Piemonte, visto che la Parigi-Tours era a un tiro di schioppo…

Se ne parlerà l’anno prossimo, mentalmente sono troppo stanco, appena tagliato il traguardo vedevo solo le vacanze…