Il 4 maggio torna “L’Etape Parma”: un percorso da Grandi Giri

16.03.2025
8 min
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Tra il 2010 e il 2015, Adriano Malori ha disputato Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta per un totale di sette volte. Ha conosciuto molto bene le grandi montagne di queste corse, così come i paesi più caratteristici o alcune tra le zone più remote nelle gare minori. L’esperienza pertanto non gli manca quando dice che il percorso de L’Etape Parma by Tour de France non ha – e non avrebbe – nulla da invidiare ad una tappa di media montagna di un Grande Giro.

La seconda edizione della gran fondo ufficiale del Tour – organizzata sempre da ExtraGiro – andrà in scena domenica 4 maggio con partenza e arrivo a Parma e un tracciato leggermente modificato rispetto all’anno scorso. Planimetria e altimetria aumentano di pari passo: 150 chilometri e 3.150 metri di dislivello. Dalla città all’Appennino Est parmense e rientro, per una giornata da vivere tutta d’un fiato per i più agonisti e con più serenità per il resto dei pedalatori.

Andata fuori Parma

L’uscita dal Parco Ducale verso i primi rilievi rispecchia lo stesso tragitto del 2024. Tutte le strade toccate da L’Etape Parma sono ben conosciute da Malori. Su quegli asfalti ne ha fatti fuori tanti di copertoncini fin da quando era un allievo che studiava per diventare il grande pro’ che è stato.

«La gran fondo – attacca il 37enne di Traversetolo – è caratteristica perché si sviluppa su tutti gli itinerari che fanno i ciclisti parmensi in base alle varie stagioni. La prima parte, quella che va verso la zona dei calanchi e dei “vulcanelli” del gpm di Rivalta, è la palestra d’allenamento per tutti quegli appassionati che sfruttano la propria pausa pranzo in bici. Le colline di quell’area della provincia non sono troppo distanti dalla città, ma ti permettono già di fare una validissima sessione. Sono caratterizzate principalmente da strappi medio-corti e secchi che ricordano le côte delle Ardenne. Si torna a casa sempre con un bel dislivello concentrato in un paio d’ore».

Si continua a salire

Se durante la settimana il tempo per allenarsi è ridotto, nel weekend si possono estendere le ore di bici andando a cercare le salite leggermente più lunghe nel tratto di alta collina. E’ in questo frangente che la gran fondo del Tour comincia la seconda parte.

«In questo tratto – prosegue Malori nella sua analisi – l’Appennino ti fornisce infinite possibilità di itinerari. Il Passo del Crocione (secondo gpm di giornata, ndr) è una salita di tutto rispetto con una lunghezza che ti impegna già per diversi minuti. La relativa discesa è l’unico momento in cui rifiatare perché da lì in avanti si continua a salire. Si arriva attorno agli 800 metri di Lagrimone, paese che per me ha sempre rappresentato il crocevia dei miei allenamenti. Ricordo che quando arrivavo lì, guardavo il computerino e decidevo cosa fare, ovviamente tenendo conto anche del meteo. Se avevo ancora tempo e volevo salire, ne sceglievo una delle tante che sono lì attorno. Viceversa se ero un po’ stretto con i tempi, mi buttavo nelle discese veloci che portano in Val Parma o in Val Termina, che era quella più vicina a casa mia».

Le curve che portano al Passo del Crocione (da fare due volte) e sullo sfondo il paese di Langhirano (foto drone ExtraGiro)
Le curve che portano al Passo del Crocione (da fare due volte) e sullo sfondo il paese di Langhirano (foto drone ExtraGiro)

Monte Caio, la vetta de L’Etape

Da Lagrimone – che nel ’91 venne attraversato dalla Prato-Felino vinta in solitaria da Ghirotto – inizia l’ascesa a Schia-Monte Caio, il punto più alto della corsa con i suoi 1.273 metri di altitudine. Schia è la sede dell’omonimo comprensorio sciistico, nel quale è cresciuto l’ex azzurro di discesa libera Alessandro Fattori (due vittorie in Coppa del mondo), nonché appassionato ciclista.

«Nonostante le mie caratteristiche fossero altre – dice Malori – ho sempre amato questa salita perché è molto simile a quelle che trovi in una grande corsa a tappe. Non le manca davvero nulla. Schia aveva diversi versanti, ma a causa di frane e smottamenti recenti, ne sono rimasti solo un paio ben percorribili. Quello più “nobile” lo si affronta nella gran fondo. Si sale a gradoni con tanti tratti in doppia cifra di pendenza e altri in cui bisogna saper spingere di potenza. Poi a livello ciclo-turistico offre panorami favolosi. Sarebbe bello vederci arrivare una tappa del Giro, visto che di spazio lassù ce n’è tanto. Vi garantisco che ne uscirebbe un bello spettacolo. Purtroppo il grosso problema di Schia è un altro, che vi dirò fra poco».

Schia è la vetta più alta della gara. Considerando lo spazio disponibile, per Malori potrebbe ospitare un arrivo del Giro d’Italia
Schia è la vetta più alta della gara. Considerando lo spazio disponibile, per Malori potrebbe ospitare un arrivo del Giro d’Italia

Ultime salite e ritorno

Una volta scollinati sulla “Cima Coppi” de L’Etape Parma, restano due gpm da fare tutt’altro che anonimi. Il primo è Cozzano Pineta (quasi a quota 1000 metri), introdotto dal celeberrimo ed infernale “cavatappi”: tre chilometri e mezzo al 12% e punte al 16% prima di affrontarne altrettanti con pendenze un po’ più umane. Il secondo è nuovamente il Passo del Crocione, fatto all’andata dallo stesso versante, che rappresenta quella famosa modifica rispetto al 2024.

«La cosiddetta salita di Sodina – racconta Malori – ovvero l’inizio che porta a Cozzano Pineta è tremenda e se lo ricordano bene i partecipanti del Giro ’90. All’epoca però la iniziavano di slancio perché si arrivava in discesa da Corniglio, nella gran fondo invece la si prende da Pastorello e quindi si inizia a salire già da qualche chilometro prima. Per gli amatori della zona il “tirabuson” (cavatappi in dialetto parmigiano, ndr) è il nostro Zoncolan. La salita più dura che abbiamo qui attorno, una vera leggenda. E comunque anche il paesaggio di Cozzano Pineta è incredibile. Appena inizia la discesa, nelle giornate terse, si vede tutta Langhirano, la Val Parma fino alla pianura attorno alla città»-

«Dopo il secondo Passo del Crocione – puntualizza – se guardate il profilo altimetrico, c’è la salita di Faviano che non è segnata come gpm, ma che non è da sottovalutare. Così come gli altri severi strappi successivi all’interno del comune di Lesignano Bagni. Quando correvo li usavo spesso come tappabuchi per completare il mio allenamento di giornata. Vi assicuro che questo finale può restare nelle gambe a tantissimi, specie chi si vuole giocare la vittoria finale. Rispetto ad un anno fa, il rientro a Parma è meno semplice».

Importante per la promozione turistica

Un percorso di 150 chilometri di una qualsiasi gara ciclistica non è mai solo da vedere in ottica agonistica. Tutto ciò che le gravita attorno è fondamentale per far conoscere un territorio assieme alle sue eccellenze culturali, enogastronomiche o di altra natura. Malori conosce bene le sue terre e quelle confinanti per avere le idee chiare sull’argomento.

«Vi ricordate prima quando vi avrei detto il problema di Schia? – riprende il filo lasciato in sospeso – Il guaio di località come Schia è l’assenza delle istituzioni provinciali che non riescono ad incentivarne il turismo in inverno e soprattutto in estate. Ci sarebbero percorsi bellissimi da fare per le famiglie con le e-bike se solo ci fosse un numero adeguato di attività. Bene, ora so che dirò una cosa impopolare, attirandomi forse le ire di qualche parmigiano. La provincia di Parma dovrebbe prendere esempio da ciò che hanno fatto sulle montagne di Reggio Emilia, dove hanno riqualificato i loro centri montani facendoli diventare paesi attrezzati di villeggiatura praticamente tutto l’anno».

«Nel 2014 – chiude con una riflessione Malori – quando il Giro ebbe due tappe parmensi, ricordo che il mio compagno Giovanni Visconti alla Movistar rimase sorpreso dal fatto che non ne sentiva mai parlare delle nostre montagne attraverso pubblicità o mezzi simili. Secondo me qua da noi ci vogliono più le idee che i soldi per migliorare la situazione. In questo senso penso proprio, e lo spero vivamente, che L’Etape Parma by Tour de France sia un eccezionale veicolo di promozione turistica per le nostre zone dimenticate o sottovalutate. Perché, lo ripeto senza paura di essere smentito: sulla carta al nostro Appennino Est, con le sue salite, non manca nulla per essere teatro di una grande tappa del Giro d’Italia».

L’Etape Parma, iscrizioni aperte per la GF con le maglie del Tour

06.02.2024
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Pedalare immersi nell’atmosfera unica del Tour de France, accompagnati dalle meraviglie di Parma. L’obiettivo? Oltre che vivere attivamente uno degli sport più belli al mondo, sarà quello di battagliare per vincere le iconiche maglie dei leader della Grande Boucle. Stiamo parlando dellEtape Parma by Tour de France, un evento unico per l’Italia che verrà realizzato da Extragiro, in collaborazione con ASO, con la Regione Emilia-Romagna, con il Comune di Parma e con il Comitato Organizzatore della Grand Départ.

Le iscrizioni sono aperte per il weekend che permetterà a tutti di respirare l’atmosfera della carovana gialla ospitata per la prima volta nella storia in Italia con tre tappe dal 29 giugno all’1 luglio. Un’esperienza cicloturistica unica tra le eccellenze enogastronomiche di Parma e con un ricco calendario di appuntamenti. 

Qui una partenza de l’Etape du Tour 2023 (foto ASO)
Qui una partenza de l’Etape du Tour 2023 (foto ASO)

Sabato e domenica

Il programma dell’evento si articolerà tra sabato 27 e domenica 28 aprile. Il clou de L’Etape Parma by Tour de France sarà domenica 28 aprile. In questa giornata i partecipanti potranno scegliere tra due percorsi su cui pedalare nell’atmosfera del Tour de France. La Granfondo competitiva su percorso lungo (The Race), con cronometraggio integrale, di circa 140 km con 5 Gpm e 2.800 mt di dislivello. La Granfondo con percorso corto gourmet (Gourmet), con cronometraggio parziale, di circa 74 km con 1.000 mt di dislivello.

Il giorno prima invece, si potrà pedalare alla scoperta delle specialità del territorio. Le opzioni saranno due: la Cicloturistica Food Valley Bike aperta a tutti (60 km) e il Percorso Family and kids (25 km) sulla Food Valley Bike. Un’occasione per fare visita al Caseificio e alla Reggia di Colorno, sede di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Per entrambe le giornate a contorno, si potrà accedere al Villaggio Parma, area espositiva, con prove e test bike, meet & greet con grandi nomi del ciclismo, degustazioni, convegni e molto altro. 

Tra le attrazioni, anche il Museo del Tour de France, con installazioni e memorabilia, che renderà ancora più speciale l’esperienza nella leggenda della grande corsa a tappe francese. Da segnalare in affiancamento l’allestimento speciale del Museo Digitale Diffuso del Ciclismo italiano, curato da Extragiro per salvaguardare il patrimonio immateriale del ciclismo italiano. 

In palio le iconiche maglie dei leader del Tour
In palio le iconiche maglie dei leader del Tour

Le maglie in palio

Una vera e propria evocazione del Tour De France. L’evento ufficiale per cicloturisti e amatori infatti vedrà classifiche speciali con la possibilità di indossare le maglie della corsa, sia sul percorso lungo (the Race) che sul medio (Gourmet), sia nella classifica maschile che in quella femminile. Il tutto suddiviso in un regolamento che premierà coloro che riusciranno a distinguersi nelle varie prove. Un modo per creare il legame con il ciclismo dei pro’ e quello degli appassionati praticanti.

La maglia Gialla Tour de France e quella del Tour de France Femmes avec Zwift verranno conquistate da chi taglierà il traguardo per primo (gun time) sul percorso lungo e da chi otterrà il miglior tempo nella somma dei tempi cronometrati in tre settori nel percorso medio. Quella a Pois andrà a chi otterrà il miglior tempo dato dalla somma dei tempi di percorrenza di tre tratti cronometrati in salita per il percorso lungo e in due tratti cronometrati in salita per il percorso medio. La Verde sarà ottenuta da chi otterrà il miglior tempo in un tratto cronometrato ad hoc in pianura (Sprint race), sia su percorso lungo che corto, sia maschile che femminile. La maglia Bianca dei giovani verrà assegnata al primo/a under 25 che taglierà il traguardo (gun time) sul percorso lungo e dall’U25 che otterrà il miglior tempo nella somma dei tempi cronometrati in tre settori nel percorso medio (quattro maglie Bianche assegnate in totale). 

Inoltre, i primi tre classificati (gun time) del percorso lungo, sia maschile che femminile si qualificheranno all’Etape du Tour de France 2025. Nella tappa francese si sfideranno gli altri classificati nelle varie prove L’Etape by Tour de France e potranno competere per la classifica speciale de L’Etape Championship. 

Due giornate all’insegna del divertimento e la passione per il ciclismo
Due giornate all’insegna del divertimento e la passione per il ciclismo

Iscrizioni già aperte

Iscriversi per vivere questa avventura gialla nella magnifica città di Parma è già possibile. Chiusa con successo la prima tranche partita il 5 gennaio con i primi 1.000 pettorali, è ora possibile aggiudicarsi la propria partecipazione acquistando il proprio kit. Diverse le combinazioni con differenti modalità. A partire dai 10€ per le cicloturistiche fino ai pacchetti Granfondo + hotel. Tutto è pronto per un week-end di festa dedicato al grande ciclismo.

GF Alé La Merckx, a Verona fra passione e grande ciclismo

15.04.2023
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Il 10 e 11 giugno nella splendida e romantica cornice di Verona andranno in scena due giornate di ciclismo per gli amanti della bicicletta. La regina del weekend sarà la Gran Fondo internazionale Alé La Merckx. Un evento ciclistico unico che ogni anno attira granfondisti da ogni parte del mondo, portandoli a pedalare dal cuore della città veneta, sui monti e le colline della Lessinia, tra malghe e vigneti, fino all’arrivo in località “Le Torricelle”. Fianco a fianco degli atleti professionisti vestiti dal marchio Alé che è organizzatore dell’evento. 

Ad accompagnare la GF ci saranno attività inclusive per chi pedalerà senza attaccare il numero sulla schiena. Per i più piccoli la “Sprint Giovanissimi“, oppure attività che coinvolgono accompagnatori, amici, famiglie dei partecipanti, con l’opportunità di mettersi in gioco, divertirsi e partecipare attivamente durante il weekend dell’evento, uniti dalla passione per la bicicletta.

Non mancano i saliscendi per misurarsi a suon di pedalate
Non mancano i saliscendi per misurarsi a suon di pedalate

Un luogo romantico

Il teatro o meglio dire l’arena che accoglierà la Alé La Merckx sarà Verona. Infatti la bella e maestosa Piazza Bra, sulla quale si affaccia la celebre Arena di Verona, si trasforma nel palcoscenico perfetto per ospitare la partenza delle gare di medio fondo e gran fondo.

Dopo aver superato la lapide in memoria di Shakespeare che recita “Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona…”, i partecipanti dei due percorsi pedaleranno insieme per circa 60 chilometri, prima tra le vie della città scaligera costeggiando i suoi Bastioni Austriaci, poi lungo i magnifici percorsi che si snodano nei territori della Provincia di Verona, tra le meraviglie della bassa Valpolicella, i curatissimi vitigni dei più pregiati vini veneti e i borghi storici pedemontani. 

I patecipanti potranno scegliere tra due percorsi: il lungo di 129 chilometri con un dislivello di 2.600 metri e il medio di 82 chilometri con un dislivello di 1.450 metri. Inoltre la 16ª edizione della granfondo ciclistica Alé La Merckx, sarà anche tappa unica europea per l’assegnazione delle maglie del Campionato Granfondo Mediofondo dell’Union Européenne de Cyclisme (UEC).

Il percorso

A rendere iconica questa Gran Fondo c’è la lunga salita di 18 chilometri dove in omaggio al campione Eddy Merckx, è stato inserito il tratto cronometrato denominato “la salita del Cannibale”.

Il percorso offre un’infinita e preziosa selezione di luoghi unici che il territorio veronese regala agli occhi appassionati dei ciclisti. Il panorama non smette di stupire neanche quando si pedala a cavallo della dorsale: lo sguardo spazia senza limiti dall’alto verso il basso in direzione sud su una parte della Pianura Padana in direzione nord verso le creste dei Monti Lessini e del Monte Baldo dove si intravede in lontananza il Lago di Garda. Raggiunto il paese di Ronconi, i ciclisti sono accolti da una lunga discesa tecnica che richiede attenzione e prudenza e porta verso la Valpantena. Ecco che qui, dopo circa 60 chilometri dalla partenza, le strade del Lungo e del Medio si dividono al bivio tra lungo e medio.

Il gran finale si inoltra nella città di Verona, nel quartiere di Borgo Venezia (così chiamato perché rivolto verso la città lagunare), per poi raggiungere l’agognato traguardo che, per entrambi i circuiti, è fissato in salita, in località “Le Torricelle”. Lungo 4,5 chilometri, con una pendenza media di poco meno del 5%, questo celebre tratto finale è stato inserito nel percorso dei Mondiali di Ciclismo del 1999 e del 2004, oltre che del Giro d’Italia.

Romeo, Giulietta e i giovanissimi

Un’edizione ricca di novità. E’ infatti in arrivo la “Romeo e Giulietta”, una pedalata gratuita di circa 31 chilometri che, da quest’anno, sarà aperta a tutti. Prevista per sabato 10 giugno, precederà la gran fondo, snodandosi lungo un percorso tutto nuovo, con partenza alle 9.30 dall’Area Expo dell’evento, in via Pallone. Si tratta di un’iniziativa inclusiva a 360°, anche grazie alla collaborazione con il C.E.R.R.I.S., che aiuta e supporta molti ragazzi disabili, anche attraverso la pratica sportiva. Per loro, è stato pensato un percorso ad hoc più breve.

L’impegno di Alè passa anche dai più piccoli, con l’organizzazione degli “Sprint Giovanissimi”.  Anch’essi previsti per sabato 10 giugno, sono invece una manifestazione dedicata ai piccoli atleti in età dai 7 ai 13 anni, dalla categoria G1 alla G6. Sarà possibile iscriversi alla Sprint, dal 26 maggio all’8 giugno, unicamente tramite Fattore K, il portale KSport della Federazione Ciclistica Italiana. Le iscrizioni sono aperte solo alle società venete per un massimo di 150 piccoli atleti.

I percorsi si snodano tra i panorami veronesi
I percorsi si snodano tra i panorami veronesi

Pedalare insieme

Altra iniziativa che accompagnerà la Gran Fondo Alé La Merckx, sarà la “Griglia Scaligera”. Consiste in una griglia speciale che non concorre a premiazione, ideata per rispondere ad un’esigenza spontanea manifestata da molti cicloamatori. Quella di pedalare in assoluta sicurezza, privi di tensioni di sorta, ansie di classifica o stress “da gara”, godendosi la magnificenza del paesaggio circostante e le bellezze scenografiche dell’autorevole palcoscenico veronese.

Un format particolare all’interno della gara stessa, che si avvarrà della compagnia di alcuni ex ciclisti professionisti d’eccezione che “scorteranno” i partecipanti dispensando anche qualche consiglio tecnico. Novità di quest’anno è l’inserimento delle e-bike: al momento dell’iscrizione online, i partecipanti dovranno segnalare il tipo di bici con cui affronteranno la “Griglia Scaligera”. Per poter iscriversi è inoltre necessario appartenere ad una squadra oppure fare in loco la tessera giornaliera assicurativa (al costo di 10 euro) ed essere dotati della copia originale del certificato medico agonistico valido alla data della manifestazione.

L’edizione 2023 della GF non sarà però solo ciclismo: durante la mattinata della competizione, sarà proposto un tour guidato (in lingua italiana e inglese) gratuito per tutti gli accompagnatori dei ciclisti in gara, alla scoperta delle bellezze di Verona.

AléLaMerckx

Terre dei Varano, un territorio da scoprire tra bellezza e ripartenza

11.04.2022
5 min
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Un territorio e una Gran Fondo. Il ciclismo dei grandi è passato e tutt’ora lo fa tra le strade marchigiane colpite dal terremoto del 2016. Una ripresa lenta che tutt’ora va avanti e riparte da Camerino per il secondo anno attraverso la manifestazione ciclistica Terre del Varano

Un momento per godere dei paesaggi ma anche per tornare in posti come la zona rossa di Camerino ed essere catapultati in quei tragici momenti di panico che oggi vengono testimoniati delle assi di legno alle finestre. Quello del maceratese è un luogo che rappresenta le bellezze del centro italia e che è amico della bici. 

Tra le sfide di questo evento in programma il 10 luglio ci sono: promozione del territorio, lotta al doping, ripartenza e accessibilità per atleti con disabilità. Un’unione di intenti che fa di questa Gran Fondo una motrice e un esempio da replicare. Per capire i retroscena e l’impegno per l’organizzazione abbiamo chiesto a Francesco Jajani, Presidente della società organizzatrice Avis Frecce Azzurre di Camerino.

Sulle finestre è ancora possibile vedere le assi di legno posizionate in seguito al terremoto del 2016
Sulle finestre è ancora possibile vedere le assi di legno posizionate in seguito al terremoto del 2016

Immersi nel territorio

Qualunque sia il numero dei partecipanti quando si parla del territorio maceratese, ogni ciclista che calca questo strade si accorge del contesto bello e naturale

«Il territorio rimane il motore trainante – dice Jajani – per la promozione di questo territorio. La nostra priorità è la sicurezza. Siamo i primi ad essere innamorati del territorio. Il nostro è un percorso davvero duro. Sono itinerari costruiti ciclisticamente ad hoc per essere affascinanti». 

«Si arriva a Camerino – prosegue – in centro nella sua magnifica piazza. Tutt’ora zona rossa e con le assi di legno sulle finestre. Siamo stati la prima manifestazione l’anno scorso ad arrivare in centro è stato qualcosa che da un atmosfera surreale. Bello ma allo stesso tempo toccante. Ottocento metri tutti in pavé tutti in salita dove vinse Michele Scarponi nel 2009 (Tirreno-Adriatico). Stradine medievali in salita per poi arrivare nella piazza che si allarga.

Il lago di Fiastra è un bacino artificiale caratteristico e protagonista del passaggio del percorso (foto Facebook/Terre dei Varano)
Il lago di Fiastra è un bacino artificiale caratteristico e protagonista del passaggio del percorso (foto Facebook/Terre dei Varano)

La Gran Fondo

Per esaltare e far conoscere un contesto fatto di sofferenza e bellezza la Gran Fondo Terre dei Varano è l’evento che ogni anno porta un migliaio di persone sulle strade. Il percorso infatti è affascinante e caratteristico.

«La salita di Sassotetto – spiega il Presidente Jajani – è una delle più caratteristiche delle Marche dove la Tirreno-Adriatico passa in maniera ricorrente. Poi ancora, il Lago di Fiastra, un bacino artificiale che si trova in altitudine appena sotto la montagna. La salita del Monastero che si fa con il percorso Classic oggetto di passaggio anche dei pro’. Una terrazza naturale che si affaccia sul lago che ha una bellezza incantevole, un paesaggio che lascia senza parole».  

«Quella dell’altopiano – continua – è una salita non impegnativa ma costante e lunga che richiede attitudine allo sforzo e resistenza, accompagnata da una flora rigogliosa. Per poi arrivare all’altopiano dove c’è l’abbazia che si trova sotto i Monti Sibillini, con alle spalle la cintura delle montagne appenniniche. Chiaro che i ciclisti che ci passano lo apprezzano fino a un certo punto perché sono pancia a terra. Ma si crea un input per un potenziale ritorno per allenarsi e godere del territorio». 

I panorami e i paesaggi dell’Appennino sono un biglietto da visita per la promozione del territorio marchigiano (foto Facebook/Terre dei Varano)
I panorami e i paesaggi dell’Appennino sono un biglietto da visita per la promozione del territorio marchigiano (foto Facebook/Terre dei Varano)

La bici per il turismo

Le due ruote sono più che riconosciute come veicolo di turismo. Sempre più regioni ne stanno capendo l’importanza e stanno adeguando le proprie strutture alla ricezione. 

«Il territorio si presta – dice Jajani – la popolazione è accogliente. Noi in prima persona ci stiamo adoperando con iniziative e strutture per renderlo ancora più amico della bici e accogliente. Il territorio è ricettivo, e dopo il terremoto si è enfatizzato ancora di più la necessità di ottimizzare quello che ci circonda». 

«Il cicloturismo – racconta – è sicuramente un volano per questo aspetto. Stiamo posizionando le prime pietre per il futuro. La manifestazione sta veicolando e dando una certa consapevolezza che si può creare qualcosa di concreto. I ciclisti vengono da 18 regioni su 20 e questo ci da una motivazione in più per fare sempre meglio». 

Tra i partner tecnici della manifestazione ci sono Rosti ed Ethic Sport
Tra i partner tecnici della manifestazione ci sono Rosti ed Ethic Sport

Testimonial

Oltre alle due ruote classiche, Terre dei Varano è vicina anche allo sport per atleti con disabilità. «La partecipazione – spiega il presidente – per questi atleti è infatti gratuita ed è un aspetto su cui vogliamo impegnarci. Stiamo lavorando per renderla più accessibile e fruibile. Luca Panechi è un nostro testimonial, ex ciclista che dopo un brutto incidente è costretto su una sedia a rotelle. E’ un esempio perché scala le salite a bordo della sua nuova due ruote abbattendo ogni limite».

Una filosofia che abbatte ogni barriera e sorride alla vita, come faceva Michele Scarponi che proprio di questa competizione è stato testimonial. Su queste strade vinse e si allenava in maniera ricorrente. 

Ancora oggi infatti il legame con la città è forte e a rapprsesentarlo c’è il fratello Marco che porta vanti tutto ciò che Michele aveva imparato a farci conoscere, come la sua interpretazione delle due ruote e della vita. 

Nella foto l’ex ciclista Luca Panichi e Marco Scarponi sull’ultima salita della Gran Fondo
Nella foto l’ex ciclista Luca Panichi e Marco Scarponi sull’ultima salita della Gran Fondo

No al doping

Un’altra lotta imperterrita e ricorrente è quella contro il doping. Infatti questa competizione non si è mai tirata indietro in quanto a metterci la faccia e a portare avanti una filosofia ben definita.

«Nel nostro regolamento fin dalla nascita di questa manifestazione abbiamo sempre avuto l’invito come vincolo per l’iscrizione.  Questo per tutelarci da chi avesse avuto nel passato o nel presente condanne per doping. Per noi la bici è corretta e genuina e deve premiare chi la rispetta. Con il passaggio alla non obbligatorietà della normativa etica, abbiamo deciso di mantenerla ed applicarla. Purtroppo ci sono state complicanze e malumore da parte di qualche nostro ex collaboratore esterno che voleva che fosse revocata anche nel nostro regolamento. Tuttavia per nostra filosofia e integrità abbiamo deciso di conservare questa clausola di cui siamo convinti e fieri».

TerredeiVarano

Sicurezza stradale, ne parlano tutti tranne il Governo

24.02.2022
5 min
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Le parole di Marco Scarponi sul tema sicurezza stradale di qualche giorno fa hanno offerto lo spunto per bussare alla porta di Emiliano Borgna, l’avvocato che guida la componente ciclismo dell’ACSI e che in tema sicurezza ha adottato l’interessante prospettiva di offrire, a proprie spese, la tutela legale ai propri iscritti. Lo ha fatto, come abbiamo già raccontato, offrendo loro gratuitamente l’iscrizione all’associazione Zerosbatti che di questo si occupa.

Quindi c’è chi propone il metro e mezzo. Chi gira per le scuole. Chi tutela i propri iscritti. Chi va sul territorio installando e firmando cartelli per sensibilizzare gli automobilisti (foto di apertura). Chi manda lettere. Eppure ciascuno resta nel suo ambito, senza fare sistema, senza unire le forze e per questo senza incidere. La teoria del “divide et impera”, imposta in parte dal disinteresse istituzionale e in parte da piccole gelosie.

Forum 2021 per la sicurezza dell’Acsi, Federico Balconi (Zerosbatti), Nibali, Borgna e Johnny Carera
Forum 2021 per la sicurezza dell’Acsi, Federico Balconi (Zerosbatti), Nibali, Borgna e Johnny Carera
Perché non si riesce a creare unità di intenti fra coloro che dovrebbero avere nella sicurezza stradale un obiettivo più che condiviso?

Perché in giro ci sono troppe componenti diverse. E se l’iniziativa parte solo da esse, difficilmente arriverà al centro. Bisognerebbe che l’azione partisse dalle Istituzioni, questo voglio dire. Che il Governo prendesse davvero a cuore il problema, inquadrando gli organismi da coinvolgere fino ad estendere la propria azione agli utenti finali della strada. Compresi tutti quei neofiti che sono arrivati alla bici dopo il lockdown ed eventualmente fruiranno delle modifiche.

Discorso giusto, ma a noi sembra anche che si scelga di non condividere per semplice campanilismo…

Altra componente che in Italia è molto importante, purtroppo. Adesso di sicurezza stradale parlano tutti, perché è diventata tristemente famosa. Prima pochi se ne interessavano, mentre oggi chiunque vuole di dire la sua con la pretesa di avere la ricetta vincente. Si è provato a fare qualche tavolo condiviso, ma alla fine è stato abbandonato con la convinzione (sbagliata) che da soli si vada più lontano.

Il cartello di 1,5 metri creato dall’Accpi è la bandiera, ma non ha risolto il problema
Il cartello di 1,5 metri creato dall’Accpi è la bandiera, ma non ha risolto il problema
Su una cosa Scarponi ha ragione: abbiamo sentito il Presidente Mattarella spendersi per i morti sul lavoro, sui femminicidi e ultimamente per quelli nell’alternanza scuola-lavoro, ma non una parola per le migliaia di morti sulle strade…

Ed è purtroppo vero. Sembra quasi che sia una cosa scontata. Le strade sono ridotte male. Le auto sono tante e corrono. E alla fine pare normale che qualcuno per questo muoia. Però certo, è un silenzio che si nota.

Visto che ci siamo, Scarponi dice anche che il granfondista si spende per correre, mentre sul resto chiude un po’ gli occhi…

Il granfondista pensa a gareggiare. Va a fare il training camp alle Canarie. Mentre forse questo tipo di orientamento va capovolto. Bene tutto, ma sarebbe anche utile cominciare a pensare ai bambini e all’attività di base. La Federazione aveva speso belle parole su una collaborazione in questo senso. Per ora hanno riformato alcuni settori, rivedendo i criteri di partecipazione e altri aspetti. Magari quando avranno finito la fase di riforma, si potrà tornare a parlarne.

Le gran fondo stanno per ripartire: si riuscirà a renderle organiche a una nuova cultura con la bici al centro?
Le gran fondo stanno per ripartire: si riuscirà a renderle organiche a una nuova cultura?
In Sicilia hanno fatto quel che ipotizzavamo lo scorso anno: gare giovanili sfruttando la logistica delle gran fondo…

L’importante è che le idee circolino, non rivendicarne la paternità senza metterle in pratica. Bravi loro. E’ il modo per abbattere i costi e rimettere la bici al centro. I genitori vanno a correre e nello stesso giorno possono gareggiare anche i figli. Però certo, non possiamo dimenticare anche qui il discorso sulla sicurezza.

In che senso?

Nel senso che basta farsi un giro su ciclocolor.com e guardare le foto abbinate alle classifiche, per rendersi conto che ci sono gare che nel rettilineo di arrivo hanno le fettucce, oppure tratti alternati di fettuccia e transenna. Servirebbe una disciplina condivisa e fatta osservare con severità. Chi non si attiene al capitolato tecnico non deve organizzare. E noi che imponiamo certi criteri ai nostri associati, a volte siamo in difficoltà guardando quel che fanno gli altri. Ne parlai anche con il Prefetto Sgalla, ma le parole non sono ancora diventate fatti concreti.

Si è sempre puntato sull’alto numero delle prove…

Ma si potrebbe ragionare sulla loro qualità. E magari scremare un po’ il calendario, sacrificando le prove che non sono in grado di garantire standard soddisfacenti, è il modo di dare sicurezza a tutti e soddisfazione a chi fa le cose per bene.

Un “pool” di partner affianca l’attività ACSI 2022

04.01.2022
4 min
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Nalini, Liotto, Limar, Enervit, Biotex, DIPA, EEVYE e WinningTrial: sono questi i prestigiosi partner commerciali che per la stagione 2022 sosterranno l’attività di ACSI Ciclismo, l’Ente di promozione coordinato da Emiliano Borgna che nella passata stagione ha fatto segnare il personale record di ciclisti amatori tesserati: +55.000!

L’evento si è svolto nell’hotel Corallo di Riccione
L’evento si è svolto nell’hotel Corallo di Riccione

Premiazioni al Corallo di Riccione

L’ufficializzazione del “pool” di aziende che affiancheranno l’operato e le iniziative di ACSI Ciclismo è avvenuta a Riccione. In occasione del weekend tradizionalmente dedicato alla festa di fine anno dell’Ente stesso: un fine settimana, svoltosi presso l’Hotel Corallo di Riccione. Un evento che ha permesso anche di anticipare quello che sarà il calendario degli eventi Gran Fondo targati ACSI per la stagione 2022. Proprio nella prestigiosa location dell’Hotel Corallo hanno sfilato tutti i vincitori di categoria rispettivamente del Nalini Road Series, del Romagna Challenge, del Marche Marathon, del circuito Pedalatium e del Campionato Nazionale ACSI Gran Fondo e Medio Fondo 2021.

La carica dirompente dello speaker toscano Daniel Guidi, unitamente alla competenza di Ivan Cecchini, hanno dato vita ad una due giorni davvero intensa e molto appassionante. Nel corso del week end è stata celebrata la stagione recentemente conclusa concedendo spazio – o meglio, palco… – a tutti quei ciclisti amatori vincitori nel stagione 2021. Senza ovviamente dimenticare il ricco programma di eventi su due ruote che vanno a costituire il calendario ACSI 2022.

Barbara Visani titolare di Biotex, uno dei partner di ACSI ciclismo
Barbara Visani titolare di Biotex, uno dei partner di ACSI ciclismo

Nalini Road Series: buona la prima!

Il vicepresidente nazionale ACSI, nonché coordinatore ACSI Ciclismo Emiliano Borgna – il vero e proprio “motore” e anima del movimento amatoriale – ha dunque approfittato per anticipare il calendario della prossima stagione del pedale. Un 2022 che certamente non deluderà le aspettative degli appassionati… un’annata che sarà tutta improntata nel segno della sicurezza e della qualità dei servizi.

«Quello che ci siamo messi da poco alle spalle – ha dichiarato Borgna nel corso del proprio intervento introduttivo – è stato un anno complesso. All’inizio della stagione sembrava addirittura che non si potesse più ripartire… La prima edizione del Circuito Nalini Road Series, challenge da noi fortemente sostenuta e supportata, ha rappresentato un’autentica sfida. Lo storico brand mantovano ha iniziato insieme a noi proprio nel 2021 un percorso che, al suo esordio, non è stato certo dei più facili.

«Atteggiamenti ostili e pressioni ben poco sportive da parte di alcuni circuiti hanno poi reso ancora più arduo lo start. Tutto è comunque andato per il meglio, grazie anche alla nostra caparbietà e a quella di tutti gli organizzatori. Il circuito è stato portato a termine e queste bellissime premiazioni suggellano nel migliore dei modi una stagione 2021 comunque di successo. Adesso è il momento di lavorare con grande intensità affinchè il 2022 ci possa riportare quanto più possibile alla normalità. Siamo fiduciosi nella reale ripresa, forti della nostra progettualità, perché lo sport insegna, prima di tutto, a non mollare mai».

L’avvocato Federico Balconi, fondatore dell’associazione Zerosbatti
L’avvocato Federico Balconi, fondatore dell’associazione Zerosbatti

Sicurezza? Priorità assoluta…

Durante la presentazione del calendario ACSI Ciclismo 2022, lo stesso Borgna ha ribadito l’importanza del tema sicurezza di chi va in bicicletta: un vero e proprio “fil rouge” che in futuro testimonierà sempre più l’impegno in questo campo dello stesso Ente di promozione sportiva.

Sicurezza in bici che per ACSI Ciclismo si traduce anche nella preziosa partnership con Zerosbatti. L’Associazione, fondata dall’avvocato Federico Balconi, si batte per assicurare al meglio la tutela legale dei ciclisti in caso di incidente al fine di ottenere il giusto risarcimento: un servizio incluso, senza alcun costo aggiuntivo, nella nuova tessera 2022 ACSI Ciclismo.

Un pensiero accorato è stato poi rivolto al procuratore ed amico Johnny Carera, coinvolto recentemente in un grave incidente stradale. Carera sarebbe stato l’ospite d’onore di queste premiazioni, ma l’appuntamento è solo rimandato in attesa della sua piena guarigione! Ricordiamo che tutte le classifiche del Campionato Nazionale ACSI Gran Fondo e Medio Fondo, oltre alla programmazione del calendario eventi 2022, sono consultabili sul sito ufficiale ACSI Ciclismo.

ACSI Ciclismo

Professionisti e amatori, le distanze si riducono

30.07.2021
5 min
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Prima una voce e poi un’altra. L’azienda che produce bici, rimasta fuori dal WorldTour per offerte superiori o per scelta. Il produttore di abbigliamento che si affianca all’organizzatore di Gran Fondo. Il Covid ha messo migliaia di nuove persone in sella e, già nei nostri confronti con i candidati alla presidenza federale, si era parlato a lungo della necessità di intercettare quel pubblico di novelli amatori. Ad ora il presidente Dagnoni ha lavorato molto sull’elite, gettando le basi per la rifondazione delle nazionali, mentre il resto si muove sotto traccia. Così per capire in che modo gli sponsor si stiano attrezzando per intercettare da sé le nuove leve del ciclismo, abbiamo chiesto nuovamente conforto a Emiliano Borgna, responsabile di ACSI Ciclismo, cui fa riferimento un notevolissimo numero di organizzatori e atleti del mondo delle Gran Fondo.

Moser testimonial Cinelli a Nova Eroica con Giancarlo Brocci, motore di Eroica
Moser testimonial Cinelli a Nova Eroica con Giancarlo Brocci, motore di Eroica

Aziende fai da te

Il settore è a sua volta in ripresa dalla pausa Covid. I protocolli permettono lo svolgimento delle manifestazioni. E quelle schiere di ciclisti che inizialmente non sapevano come muoversi, adesso stanno scoprendo il piacere di aggregarsi. Non c’è da stupirsi che i grossi nomi, interessati alla vetrina a soprattutto a vendere, inizio a guardarli con occhio interessato.

«Sono mesi intensi – dice Borgna – il settore è ripartito e quando si capirà bene in che modo utilizzare il Green Pass, sarà tutto anche più chiaro. Due settimane fa abbiamo fatto Nova Eroica con bici gravel ed è stata un successone. Confermo che anche aziende importanti si stanno avvicinando al mondo amatoriale. Il professionismo è l’ambizione di tutti, ma a monte serve anche l’anello pagante, che è appunto l’amatore. Così oltre a sostenere le manifestazioni di altri, alcune aziende sono diventate organizzatrici di eventi in cui fanno parlare di sé e magari riescono anche a vendere, facendo sì che l’amatore curioso diventi cliente».

Il potere dei social

Affermazioni molto interessanti che dovrebbero punzecchiare in modo energico i manager del professionismo, che in certi casi pensano di avere per diritto tutte le porte aperte, e anche il mondo dell’informazione, che deve cambiare canali e registro. Il fatto è che le aziende hanno smesso di aspettare e stanno diventando primi attori sulla scena.

«C’è un altro approccio rispetto a prima – conferma Borgna – si vede abbastanza chiaramente. A Nova Eroica è venuta Campagnolo con telai Cinelli. Hanno portato i corridori, fra cui Moreno Moser, hanno prodotto i loro contenuti social e se ne sono andati contenti. Sono cambiati anche i rapporti con la stampa. Ormai più di un articolo funziona l’influencer. Quando alla GF Squali è arrivata Letizia Paternoster, a prescindere dal fatto che abbia vinto o meno grandi cose, c’è stato quasi bisogno del servizio d’ordine. Quando due anni fa venne Nibali, ci fu una follia. C’è ricerca di questi personaggi, in un approccio più godereccio con il ciclismo».

Quando alla Gran Fondo Squali andò Nibali, ci fu l’assalto degli amatori, suoi primi tifosi
Quando alla Gran Fondo Squali andò Nibali, ci fu l’assalto degli amatori, suoi primi tifosi

Pro’ di nuovo… amici

Eppure proprio dagli ultimi esempi si capisce come la differenza fra amatori e professionisti si stia riducendo. Finita l’epoca infausta degli squadroni di corridori disoccupati che imponevano la loro legge in gruppo, i campioni sono tornati modello e ispirazione.

«Quelli di prima – sorride Borgna – venivano guardati con fastidio, ora chi prova a gestirsi a quel modo viene emarginato. Gli altri invece sono oggetto di ammirazione e a loro volta sono sensibili al mondo amatoriale. Sulla pagina ACSI ho postato la foto della maglia gialla avuta in regalo da Pogacar, perché Tadej ha saputo quello che facciamo ed era curioso e interessato, per la sua idea di fare qualcosa per il ciclismo in Slovenia».

Festival della bici

E così il mondo delle Gran Fondo ha riacceso i motori, con l’arrivo del gravel a rianimare la scena: lo conferma il successo di Nova Eroica.

«Le stesse aziende – dice – si sono spostate verso questo il settore degli amatori. Chi fa le bici, chi fa l’abbigliamento. Nascono eventi che uniscono le due anime del ciclismo. Sarebbe bello che attorno alle corse dei professionisti nascessero dei veri festival del ciclismo in cui coinvolgere, come ci siamo detti parecchie volte, anche l’attività giovanile».

Quest’anno a Riccione c’era Letizia Paternoster, per la gioia degli amatori presenti (foto Gf Squali)
Quest’anno a Riccione c’era Letizia Paternoster, per la gioia degli amatori presenti (foto Gf Squali)

L’intuizione di Pozzato

E’ quello che accadrà a metà ottobre in Veneto grazie a Pippo Pozzato e al suo socio Johnny Mole, con il Giro del Veneto il mercoledì, la Serenissima Gravel il venerdì, la Gran Fondo da Venezia a Bassano il sabato e sulle stesse strade la Veneto Classic la domenica.

«E’ una bellissima notizia – conferma Borgna – soprattutto per un anno come questo in cui la partecipazione agli eventi è ancora inferiore all’abituale. Però si riparte. La GF Squali, la prima, ha fatto numeri importantissimi. Altre faticano. Quelli che avevano congelato le quote di iscrizione l’anno scorso le ripropongono quest’anno a costo zero. Salvo qualcuno che ha chiesto il sovrapprezzo. Non una bella cosa, non il modo giusto per farsi voler bene…».

EthicSport integratori

EthicSport crede nel progetto Ride Riccione

30.04.2021
3 min
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Il brand italiano EthicSport, una realtà molto qualificata, conosciuta e riconosciuta nel settore dell’integrazione alimentare sportiva, ha recentemente definito un rilevante accordo di partnership tecnica con la Ride Riccione. L’atteso evento Gran Fondo – splendidamente organizzato sotto l’egida di ACSI Ciclismo – si svolgerà nella cittadina romagnola il prossimo 6 giugno. Quest’ultima è la Gran Fondo in programma nella meravigliosa cittadina romagnola il prossimo 6 giugno.

Qualità al servizio di tutti

Nata da un rigoroso percorso di ricerca e sviluppo, EthicSport ha fissato la propria “mission” nel voler soddisfare le specifiche esigenze nutrizionali di tutti gli atleti, dai professionisti agli amatori. Per far questo ha creato una maggiore consapevolezza relativamente alle complesse problematiche alimentari che possono generarsi nell’ambito di una frequente pratica sportiva.

Uno sviluppo continuo

Un punto di forza è rappresentato dall’esperienza che nasce “sul campo” e che cresce grazie al continuo contatto con squadre professionistiche, federazioni sportive, staff medici ed Università. Gli integratori professionali EthicSport vengono costantemente sviluppati per ottimizzare il rendimento in tutte le fasi delle discipline sportive, con un’attenzione agli sport di endurance come il ciclismo. L’efficacia, la sicurezza, l’elevata digeribilità e l’ottimo sapore sono solo alcuni dei motivi che hanno reso EthicSport, uno dei marchi di integratori più richiesti in Italia.

EthicSport Ride Riccione
EthicSport e Ride Riccione sono due realtà solide romagnole
Ethic Sport e Ride Riccione sono due realtà solide del territorio romagnolo

Una collaborazione attiva

La collaborazione che il marchio italiano d’integratori ha messo in moto con la Ride Riccione è davvero corposa e rilevante. Verrà realizzato uno specifico piano d’integrazione dedicato alla gara. Inoltre, ci sarà un pratico adesivo da posizionare sul tubo della propria bici con altimetria progressiva della gara e i consigli per la corretta integrazione. I pacchi gara degli iscritti alla Ride – che già contengono una maglia Castelli e la borraccia dell’evento – saranno provvisti anche di due prodotti EthicSport omaggio.

Franco Donati CEO EthicSport
Franco Donati, CEO di EthicSport
Franco Donati CEO EthicSport
Franco Donati, CEO di EthicSport

Supporto anche ai ristori

«Siamo davvero contenti d’aver definito questa sintesi di collaborazione con il Comitato Organizzatore della Ride Riccione – ha commentato Franco Donati, il CEO di EthicSport – un evento ancora giovane ma che in molti, noi compresi, considerano di enormi potenzialità per il prossimo futuro. Daremo tutto il supporto possibile, sia allo staff organizzativo quanto ovviamente ai partecipanti. Cureremo il tema dell’integrazione anche lungo i punti di ristoro sul percorso. Daremo grande visibilità all’accordo e a questa partnership tra riccionesi (EthicSport ha sede a Riccione) sia attraverso i nostri canali social quanto il giorno dell’evento mediante tutta la nostra attrezzatura disponibile».

ridericcione.com

ethicsport.it