Davide Frigo cresce, vince e Salvoldi lo chiama in nazionale

06.06.2025
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Davide Frigo è uno dei protagonisti di questo inizio di stagione nella categoria juniores, il fratello minore di Marco che abbiamo iniziato a conoscere dopo la vittoria alla Coppa Montes ha aggiunto un altro tassello al suo percorso di crescita. Il veneto al suo secondo anno da junior ha messo in tasca anche il Giro del Friuli (in apertura foto Bolgan) e per lui è arrivata la chiamata dal cittì della nazionale Salvoldi per la prossima prova di Nations Cup: il GP Dino Baron. 

«In realtà – ci racconta mentre si sta dirigendo al lago Le Bandie – Salvoldi mi aveva chiamato per correre la Corsa della Pace, ma un malanno mi ha impedito di partire. Mi è dispiaciuto, ma sono felice e onorato che il cittì mi abbia chiamato per questa gara. Siamo partiti giovedì (ieri per chi legge, ndr) e abbiamo fatto una prova del percorso. Domani faremo scarico mentre sabato e domenica si corre».

Davide Frigo insieme ai compagni del Team Tiepolo dopo la vittoria al Giro del Friuli Venezia Giulia Juniores (foto Bolgan)
Davide Frigo insieme ai compagni del Team Tiepolo dopo la vittoria al Giro del Friuli Venezia Giulia Juniores (foto Bolgan)

Vestire l’azzurro

I primi mesi di questa seconda stagione nella categoria juniores ci hanno fatto apprezzare le qualità di Davide Frigo, fratello minore di Marco Frigo, professionista con la Israel Premier Tech. I due si somigliano molto, ci ha raccontato lo stesso Marco un mesetto fa. Ma ora, visti anche i risultati e le qualità dimostrate, è il momento di conoscere personalmente Davide Frigo. Chi è il giovane veneto che si sta facendo conoscere a colpi di pedale e che è entrato nell’orbita della nazionale?

«Innanzitutto – precisa Davide Frigo – ci tengo a ringraziare Dino Salvoldi per la fiducia. Essere qui con la nazionale è bellissimo. Ho sempre visto mio fratello e devo ammettere che anche avendoli a casa non ho mai voluto indossare i vestiti della nazionale. Dentro di me pensavo fosse un “peso” e che avrei dovuto meritarmeli. Ora che sono stato convocato e che andrò a correre con l’azzurro addosso sono doppiamente felice».

Davide Frigo ha corso in maniera costante rimanendo con i migliori nella tappa decisiva, dimostrando ottime doti in salita (foto Bolgan)
Davide Frigo ha corso in maniera costante rimanendo con i migliori nella tappa decisiva, dimostrando ottime doti in salita (foto Bolgan)
Chi saranno i tuoi compagni di avventura al Baron?

Barutti, Magagnotti, Pedritti, Turconi e Rosato. Ho incontrato più o meno tutti nelle varie gare, soprattutto Magagnotti e Rosato che sono delle mie zone (Davide Frigo abita a Bassano del Grappa, ndr). Con loro due corro da quando ero giovanissimo, praticamente. Non li conosco molto bene, ma in questi giorni rimedieremo. 

La convocazione con la nazionale arriva dopo una prima parte di stagione davvero positiva…

Già dalle prime gare avevo ottenuto ottimi risultati, poi è arrivata la vittoria alla Coppa Montes, gara internazionale. Penso che quel successo abbia fatto svoltare un po’ la stagione, tanto che Salvoldi mi ha convocato in nazionale. Mi ha detto che gli era piaciuto come avevo corso alla Piccola Liegi delle Bregonze, ero andato in fuga e avevo attaccato spesso. Il cittì quel giorno era in moto a seguire la gara da dentro ed è rimasto colpito da mio spirito battagliero. 

E’ il tuo modo di correre?

Diciamo di sì. Anche perché in volata sono fermo, quindi se voglio provare a fare qualcosa devo muovermi in anticipo e provare a staccare tutti. 

Il punto debole di Davide Frigo è la volata, nello sprint a tre della terza tappa è arrivato terzo (foto Bolgan)
Il punto debole di Davide Frigo è la volata, nello sprint a tre della terza tappa è arrivato terzo (foto Bolgan)
Cosa che alla Coppa Montes ti è riuscita, invece com’è andata al Giro del Friuli?

Trattandosi di una gara a tappe, lo svolgimento è stato un po’ diverso. Non sono mai arrivato da solo, ma sono riuscito a rimanere davanti in tutte e tre le tappe. Durante la cronometro iniziale mi sono difeso bene. Invece nella tappa più difficile, la terza, sono rimasto con Proietti Gagliardoni e Frizzi che però erano dietro di me in classifica generale. 

In cosa ti senti migliore rispetto allo scorso anno?

Credo di essere maturato tanto, sia fisicamente che mentalmente. Già nel 2024 avevo notato un miglioramento, ma la mia priorità era aiutare la squadra e i miei compagni più grandi. Non cercavo il risultato personale, mentre quest’anno ho cambiato un po’ mentalità visto che sono passato secondo anno juniores. Sono partito con l’idea di finalizzare e ci sto riuscendo, anche con un po’ di fortuna. 

Cosa vuol dire indossare la maglia della nazionale per te?

Un onore. Cercherò di farmi vedere e di onorarla al meglio lavorando al meglio per la squadra. Anche quando si corre con una maglia così prestigiosa la cosa importante è pensare alla squadra. Vedremo di fare delle belle gare, per me vedo più adatta quella di domenica. 

Davide Frigo è cresciuto con l’esempio e i consigli del fratello maggiore Marco, professionista con la Israel Premier Tech (foto Bolgan)
Davide Frigo è cresciuto con l’esempio e i consigli del fratello maggiore Marco, professionista con la Israel Premier Tech (foto Bolgan)
Come mai?

Si addice alle mie caratteristiche, è davvero dura. Sono un corridore che in salita va bene e ha un buon passo in pianura. 

E tuo fratello ti ha dato qualche consiglio prima di questo importante esordio?

Me ne dà sempre tanti. Abbiamo un bellissimo rapporto e mi suggerisce anche piccole cose che, messe insieme, mi aiutano a capire tanto del ciclismo e mi fanno crescere. Forse il consiglio che ricordo di più è di mangiare tanto per riempire la gamba (sorride, ndr). 

Nel 2024 Davide Frigo si era messo a disposizione dei compagni più grandi, ora tocca anche a lui mostrare le sue doti (foto Bolgan)
Nel 2024 Davide Frigo si era messo a disposizione dei compagni più grandi, ora tocca anche a lui mostrare le sue doti (foto Bolgan)
Che ragazzo è Davide Frigo fuori dalla bici?

Sono uno abbastanza tranquillo, non mi piace andare tanto alle feste o stare dove c’è molta gente. Ho pochi amici ma li ritengo validi proprio per questo. Quando non vado in bici mi piace comunque guardare diversi sport. In famiglia siamo appassionati di motori. 

Tu e tuo fratello in bici avete davvero caratteristiche così simili o c’è qualcosa in cui siete diversi?

Ora sono più leggero di lui, quindi credo di essere uno scalatore migliore. E’ anche vero che non ho ancora smesso di crescere, magari in futuro diventerò anche io un passista come Marco. Nella vita credo che lui sia leggermente più testardo, riesce a fare le cose anche da solo, invece io mi faccio aiutare da qualcuno. Quando ho bisogno, chiedo spesso a mio papà. Per noi la famiglia viene prima di tutto, siamo molto uniti.