Challenge Criterium RS, ci sono le nuove misure

29.09.2023
3 min
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MISANO ADRIATICO – Le Challenge Criterium RS diventano più grandi. Tubeless, ma anche una versione tubolare: gli pneumatici top di gamma di Challenge diventano ancora più moderni grazie ad un ampliamento delle sezioni: 28 e 30, per i tubeless e anche per la versione tubolare. Rimane il medesimo design e la stessa costruzione. Entriamo nel dettaglio.

Bianco o nero, 28 e 30 millimetri
Bianco o nero, 28 e 30 millimetri

Carcassa unica nel suo genere

Anche per i nuovi Criterium RS 28 e 30 tubeless ready è stata utilizzata una carcassa in cotone Corespun con 350 Tpi (fili per pollice quadrato), una struttura unica nel suo genere. Questo permette allo pneumatico di essere elastico, confortevole e di distribuire al meglio le vibrazioni, così come di adattarsi al terreno e alle temperature esterne. A prescindere dalla pressione di gonfiaggio, la gomma non risulterà mai eccessivamente dura.

E’ uno pneumatico fatto a mano, che integra anche una bandella protettiva che adotta l’acronimo PPS, inserita tra il battistrada e la carcassa.

Il design differenziato

Nella parte centrale è slick, con una struttura compatta e resistente. La volontà è quella di massimizzare la scorrevolezza. Ai lati è un vero e proprio puntinato, con i piccoli tasselli che cambiano diametro tra i bordi e la zona più vicina al centro della gomma. Questa soluzione ha una validità non secondaria in fatto di tenuta della forma da parte dello pneumatico, che non spancia e non si “spiattella” neppure dopo tanti, tanti chilometri. I Challenge Criterium RS TLR, da 28 e 30 hanno un prezzo di listino di 84,90 euro.

E poi la versione tubolare, un must di Challenge, anche e non solo per la costruzione in cotone (350 Tpi). Il Criterium RS diventa grande anche in questa versione, con larghezze uguali a quelle proposte per il TLR. Il prezzo di listino è di 99,90 euro.

Challenge

Challenge Getaway XP, la gomma gravel con i muscoli

22.08.2023
6 min
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Getaway XP è la versione più robusta di uno degli pneumatici Challenge più apprezzati ed utilizzati. XP è l’acronimo di Xtra Protection. E’ sempre tubeless ed è fatto a mano con una carcassa che presenta 260 fili per pollice quadrato.

In termini di performance è molto differente rispetto alla versione standard, più robusto e sostenuto, ma capace di mantenere quella versatilità che ha reso celebre il Getaway.

Tre sezioni di tasselli ben distinte tra loro, centrale, mediana ed esterna
Tre sezioni di tasselli ben distinte tra loro, centrale, mediana ed esterna

Tubeless fatti a mano

Sono dei veri e propri tubolari aperti. Sono hand made e la carcassa con un numero così alto di fili non è solo un valore aggiunto, ma un fattore tecnico che contribuisce alla qualità complessiva dello pneumatico e della resa tecnica. Challenge Getaway XP, rispetto alle versione standard, prevede l’aggiunta di un doppio rinforzo. Il cerchietto flessibile è ricoperto da un tessuto che si spinge ben all’interno della parete, aspetto che irrobustisce (non poco) un punto della gomma che è sempre delicato. Inoltre c’è uno strato aggiuntivo, una sorta di membrana che copre tutta la sezione interna e si chiama Corazza Armour Gold. E’ totalmente nuovo ed è uno scudo vero e proprio, ma anche un sostegno non secondario.

Questo rende il tubeless maggiormente sostenuto, comunque scorrevole, sufficientemente morbido e in questo anche la tassellatura nel complesso gioca un ruolo fondamentale. Quest’ultima, confrontandola con la versione tradizionale non cambia il disegno ed il posizionamento della tassellatura. Non cambia neppure la forma della gomma una volta montata sul cerchio, con un disegno parecchio arrotondato ed aggressivo ai lati con un’ampia superficie di appoggio e tasselli aggressivi, ma pastosi al tatto. Getaway XP è disponibile in due larghezze, 40 e 45 (noi abbiamo provato quest’ultima) ed ha un prezzo di listino di 82,90 euro.

Getaway XP da 45: aggressivo

Sezione a parte, il valore alla bilancia cambia parecchio, rispetto alla versione non XP da 40, ma a nostro parere ci sta alla grande e proprio il suo peso è al di sotto della media della categoria. Per categoria si intende quegli pneumatici gravel che si spingono verso un utilizzo aggressivo, intenso e su percorsi impegnativi. Rocce e spuntoni, detriti e drop non fanno paura, perché il concetto di questa gomma è che la stessa si può danneggiare, ma non si deve forare.

Se montata su un cerchio hookless con canale interno da 25 millimetri, la gomma (sezione da 45) ha una larghezza rilevata di 46 millimetri. Ha un’altezza da terra (considerando il cerchio) di 4 centimetri, tanto, ma non tantissimo ed è un valore eccellente. Lo è grazie ai tasselli centrali con un’altezza limitata, lo è perché non diventa una variabile così importante ai fini del controllo delle ruote e della bici. Però è una misura utile a smorzare e ammortizzare (adeguando in maniera corretta la pressione). Volendo fare un’ulteriore confronto, il Getaway da 36 ha un’altezza inferiore di 5 millimetri.

Tutto quello che serve è scritto sul tallone
Tutto quello che serve è scritto sul tallone

Il nostro test

Al di la della sezione il Challenge Getaway XP da 45 non è una gomma estremamente impegnativa, lo diventa nell’ottica di un utilizzo in contesti ambientali tecnici e importanti. Rispetto alla versione standard è meno elastica (la pastosità arriva prima di tutto dai tasselli), o meglio, mostra una compattezza maggiore non solo nella zona del battistrada, ma a 180 gradi, da tallone a tallone.

Il grip sui terreni smossi e inconsistenti, ma anche la tenuta in curva e in fase di appoggio sono ai massimi livelli. E’ un po’ come il Getaway da 40 millimetri non XP, capace di sfruttare dei tasselli che aumentano la versatilità del tubeless, considerando anche le varie tipologie di terreni. Ma è sul duro, sul secco e sui sassi che offre il suo massimo. Perde l’aderenza solo quando ci si alza in piedi sui pedali, si cambia ritmo e di conseguenza si alleggerisce la bici sul posteriore.

Considerando la tipologia di ruota che abbiamo utilizzato per il suo test (Cadex AR35, anche con i raggi in carbonio), il range di pressione che permette di sfruttare questo pneumatico è compreso tra le 1,5/1,8 atmosfere (1,8 è a nostro parere il suo limite, considerando comunque una guida aggressiva e su terreni compatti), non oltre (considerando ruote e bici, peso dell’utilizzatore e stile di guida, ma anche tipo di terreno). XP è uno dei quei tubeless che fa “lavorare” tanto il liquido all’interno, fattore da non dimenticare, pensando ad una aggiunta di lattice dopo qualche giorno dal primo montaggio (e da tenere sempre sotto controllo).

In conclusione

Getaway XP da 45 è molto più che un completamento della gamma gravel di Challenge. Questo tubeless è anche una sorta di punto di unione tra una serie di pneumatici tubeless race (Getaway e Grider), dove anche il peso contenuto ricopre un ruolo importante e un prodotto (l’XP) che sconfina verso un pool di utilizzatori che estremizzano l’utilizzo della bici gravel.

A nostro parere il tubeless Getaway XP rimane comunque uno pneumatico con una forte propensione per la competizione, di sicuro più specifica rispetto al modello standard. Inoltre è molto scorrevole e permette di scendere con le pressioni, fattori da considerare nell’ottica della sfruttabilità della gomma e che inevitabilmente si riflette sull’utilizzo della bici.

Challenge

Challenge Getaway, il tubeless che è meglio di un tubolare

14.05.2022
5 min
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Non molti hanno avuto l’opportunità di usare uno pneumatico tubolare sullo sterrato, in modo particolare se consideriamo la disciplina gravel. Un parallelo può essere fatto con il ciclocross, ma le dimensioni delle gomme, la tecnica delle biciclette e la tipologia dei terreni portano a performances molto differenti. Si parla di tubeless e si argomenta un prodotto di eccellenza per il gravel, dal punto di vista costruttivo e prestazionale, simile ad un tubolare (anzi, forse migliore, soprattutto in fatto di versatilità e praticità): Challenge Getaway TLR Pro Series hand made.

Challenge Getaway Pro Series da 40
Challenge Getaway Pro Series da 40

Gomme fatte a mano, DNA Challenge

Le gomme Challenge le possiamo anche categorizzare come “tubolari aperti”, una definizione che rende ancor più l’idea della qualità complessiva. Concentrandoci su Getaway, questo è uno pneumatico specifico per il gravel, fatto a mano e tubeless ready, compatibile con cerchi hookless.

La gomma si presenta “aperta”
La gomma si presenta “aperta”

Come è costruito

Lo pneumatico Challenge è pieghevole e prende forma grazie ad una carcassa SuperPoly da 260 Tpi (fili per pollice quadrato). Non ha una struttura unica, ma ha una sorta di doppio strato. Il primo è l’intreccio dei fili di poliammide, il secondo è il film di lattice che copre la gomma internamente, da tallone a tallone (non è semplice gomma). L’obiettivo è quello di creare una struttura compatta, leggera e resistente, ma anche flessibile ed elastica in diverse fasi. Tra la carcassa ed il battistrada è inserita una striscia protettiva PPS2 a trama fitta, con il compito di irrobustire ulteriormente la gomma.

E poi c’è il battistrada, applicato esternamente e in un secondo passaggio, costituito dalla mescola SmartPlus. Ha una tassellatura che potremmo dividere in tre parti. Quella centrale con i ramponi molti vicini tra loro, quella mediana con una buona spaziatura e di piccole dimensioni e poi quella esterna. Quest’ultima è particolarmente larga (tra un tassello e l’altro c’è un centimetro), mediamente aggressiva nelle forme, capace di garantire un elevato grip nelle fasi di appoggio e curva, senza influire in maniera negativa sull’elasticità dello pneumatico.

Il peso ha un valore di eccellenza
Il peso ha un valore di eccellenza

Le fasi di montaggio

La facilità di montaggio di uno pneumatico tubeless dipende anche dal design del cerchio (il montaggio su un cerchio hookless è più semplice, ma anche dalla larghezza del canale interno) e dell’elasticità dello stesso pneumatico.

Nel caso di Challenge Getaway abbiamo un prodotto particolarmente pastoso e plasmabile, con i talloni estremamente semplici da inserire e da far scivolare, aspetti che in parte contrastano con la sezione superiore, più tosta e rigida per via della costruzione. Nel complesso abbiamo una gomma che deve essere “lavorata” e richiede un po’ di pazienza nelle fasi di ingaggio al cerchio.

La sua struttura e la sua costruzione si traducono nella presa della forma ottimale, anche dopo il primo gonfiaggio. Riteniamo obbligatorio l’inserimento del liquido anti-foratura.

Il suo shape permette di gestire anche diverse pressioni
Il suo shape permette di gestire anche diverse pressioni

Il nostro test

La prova si concentra sulla versione TLR Pro Series, con una sezione da 40. Getaway offre il meglio, in termini di performance e di versatilità tecnica, quando il terreno è asciutto, non per forza duro, secco e roccioso. E qui arriva il primo punto a suo favore, perché si adatta alle diverse consistenze che si incontrano nel gravel, ma anche alle varie pressioni di esercizio. La sua struttura e la sua costruzione lo rendono sempre e comunque diverso da uno pneumatico gravel di tipo “standard”, fattore decisamente importante e legato alla piena sfruttabilità delle sue potenzialità.

Più elastico

Se volessimo confrontarlo con un tubeless “tradizionale” di primissima fascia, a parità di sezione di pressione, Challenge Getaway è più morbido, lo è sempre, con una capacità smorzante più elevata e maggiormente sfruttabile con le atmosfere ridotte, anche su strade bianche ed asfalto. Rispetto ad uno pneumatico totalmente sintetico non fa l’effetto “bumping” sui sassi e sui terreni rocciosi. Non lavorano solo il battistrada e la tassellatura, ma anche la carcassa ha un ruolo di primaria importanza, che si percepisce durante le fasi di schiacciamento.

Ottimo il profilo laterale che si “adegua” al cerchio
Ottimo il profilo laterale che si “adegua” al cerchio

Scorrevolezza da primato

La scorrevolezza è incredibile e non è solo quella che si riferisce alle fasi di rotolamento sul dritto. Anche in curva e sui terreni inconsistenti il Challenge Getaway è un bel punto di riferimento, per capacità di mantenere un elevato grip e la velocità alta. Grazie ai tasselli, certo, ma soprattutto alla combinazione tra il battistrada e la carcassa elastica, che aiuta a sfruttare a pieno le fasi (inevitabili) di scivolamento, senza mai avere la sensazione che lo pneumatico perda il contatto con il terreno. Non è un prodotto adatto ai terreni fangosi, anche se la capacità (laterale) di pulizia è di buon livello.

In conclusione

Challenge Getaway è lo pneumatico che permette di fare uno step verso l’alto e di sicuro è in grado di cambiare il feeling della bicicletta. E’ un prodotto costoso ed esclusivo, ma nell’ottica di una performance di qualità fa la differenza. A prescindere dalla tipologia di ruote e dalla pressione di gonfiaggio, ma anche dal tipo di bicicletta, questo pneumatico eleva il concetto di comfort. In questo senso il comfort è il risultato che si ottiene dalla trazione, dalla versatilità e dal feeling, ma anche dalla sicurezza che ci trasmette tutto il comparto a contatto con il terreno.

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