Rosti, per la AG2R Citroen solo capi su misura

10.12.2021
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Altri tre anni con la AG2R Citroen, in casa Rosti hanno il loro bel da fare. In un mercato in continua evoluzione come quello dell’abbigliamento, dove nuovi produttori nascono e cercano la loro strada, realtà come quella di Brembate si distinguono per l’artigianalità, per essere un maglificio con radici ben fondate nel Made in Italy. Così quando la squadra WorldTour francese ha presentato la nuova maglia, che poco si discosta dalla precedente, c’è venuta la curiosità di capire come si svolga il processo creativo che porta a ridisegnare una tenuta da gara oppure a mantenere la precedente.

Look che vince non si cambia, verrebbe da dire. Ma il discorso è soltanto estetico e non vale per i materiali, rinnovati e aggiornati per la stagione alle porte. Abbiamo chiesto perciò a Giovanni Alborghetti, con il fratello Maurizio titolare di Rosti Maglificio Sportivo, che anno sia stato il 2021 e cosa si aspettano dal futuro. 

Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda

Unione d’intenti

Giovanni Alborghetti ha raccolto vari spunti nel tragitto percorso in bici da Brembate ad Amsterdam, che ha poi riportato nel Blog aziendale. Queste annotazioni incarnano alla perfezione la filosofia alla base di questa collaborazione.

«Noi facciamo i prodotti – dice – le squadre fanno le gare, i corridori le vincono. La foto a braccia alzate sul traguardo fa il giro del mondo. L’immagine vincente è tutta qui. Siamo un Paese che vende sogni. Made in Italy, va bene, ma allora cerchiamo grandi sognatori, capaci di sognare e vivere davvero, perché le due cose vanno insieme. Voglio che il mio marchio, il mio prodotto racing venga scelto non per apparire, ma al contrario, per gli stessi motivi di realtà per cui è scelto dai team. Per la sostanza, la funzione, perché nella vita, come nelle gare, serve la qualità vera, quando piove, quando tira vento». 

Che anno è stato per voi al fianco di AG2R Citroen Team?

Non chiedo di meglio, facciamo parte del circuito WorldTour. Per il resto non mi interessa, ci hanno fatto un contratto di tre anni. Loro sono contenti, ci tengono e io non chiedo altro. Non ho pretese nei loro confronti. Né di vittorie né d’immagine. L’importante è essere all’interno.  

Ogni capo è realizzato interamente su misura per ciascun atleta
Ogni capo è realizzato interamente su misura per ciascun atleta
Tutto è nato dall’esclusione dell’Androni Giocattoli-Sidermec dal Giro d’Italia 2016. Cosa è cambiato da allora?

Sicuramente ci sentiamo cresciuti. Se riesci a fare l’abbigliamento alla AG2R, ai professionisti più importanti e ti mettono sotto contratto per sette anni, vuol dire che stai facendo qualcosa di buono, stai producendo del buon materiale. Se entri un anno o due, sei una meteora. Rimanerci per sette vuol dire che stiamo facendo le cose abbastanza bene. Comunque è sempre una sfida. Il brand Rosti si sta facendo conoscere sempre di più, comincia a uscire dall’Italia.

Prendendo come esempio quest’anno, avete dovuto affrontare delle difficoltà?

Mi verrebbe da dire di sì, ma non sarebbe la verità al cento per cento. Non parlerei di difficoltà. Noi seguiamo gli atleti in un modo particolare. Abbiamo sempre preso le misure a tutti. Un centimetro più corto uno più lungo, più stretto, più largo. Adattiamo tutto su misura. Ogni atleta ha cinquanta articoli. La squadra si affida a noi e ha massima fiducia. L’unica cosa su cui sono un po’ pretenziosi, sono i body da crono. Il nostro modello, a detta anche loro, è uno dei più performanti. Però vogliono migliorarlo ancora. In particolare ci hanno richiesto un body che li faccia guadagnare anche nei tratti ondulati, collinari, non solo alle alte velocità. Quindi ora stiamo lavorando in un paio di gallerie del vento per fare studi approfonditi  per cercare di migliorarlo ancora.

Sono tutti fuori catalogo i capi che fornite?

Molti articoli sì, perché essendo una realtà artigianale non abbiamo linee produttive mastodontiche. Molti amatori però ne richiedono versioni simili e non è raro che li produciamo anche al dettaglio. L’ispirazione è sempre al team professionistico. Per quanto riguarda il pantaloncino per esempio, il team è lo stesso che vendiamo. Ed è il nostro fiore all’occhiello per qualità del tessuto. Non perché sia qualcosa di innovativo, ma perché funziona. Basta provarlo per capire la qualità effettiva.

Avete interagito con il team per la divisa 2022?

Per il design decidono tutto in AG2R Citroen Team. Noi avremmo in testa altri tipi di design, ma su quel piano è sempre stato chiaro fin da subito che avrebbero deciso loro. Hanno le loro esigenze. Ci sono degli studi stilistici dietro a Citroen e AG2R, con almeno 10 figure in Francia che lavorano per la progettazione. Se mi avessero dato il foglio bianco, non nascondo che ci avrei messo un teschio (dice ridendo ndr). Ma non abbiamo voce in capitolo e a noi sta bene, anzi impariamo anche sotto questo aspetto. A livello di grafica c’è voluto molto tempo per metterla a punto, abbiamo fatto più di 30 campioni spostando di pochi millimetri ogni particolare prima di arrivare alla versione definitiva. 

Quindi per l’anno prossimo hanno deciso loro di replicare lo stesso design?

Si, sotto il punto di vista estetico è stato confermato tutto. Però sono cambiati i tessuti. Abbiamo implementato delle nuove tipologie di materiali. 

Cosa vi aspettate dal futuro?

Di vestire tutte le squadre (ride, ndr). A parte gli scherzi, in questi anni non nascondo che l’interesse nei nostri confronti, direttamente o indirettamente, sia cresciuto. Tre o quattro squadre WorldTour ci hanno cercato e questo vuol dire che il lavoro lo stiamo facendo bene e si parla bene di noi. 

Questa esperienza al fianco del team francese vi sta dando consapevolezza e sicurezza…

Ci sono uno svariato numero di brand che fanno abbigliamento da bici, non è facile emergere. Per noi la strada del Made in Italy e della qualità è quella giusta. Stiamo lavorando per crescere sempre di più, investendo anche nel nostro organico interno. Con figure nuove, sotto l’aspetto commerciale, del brand e persone rilevanti del mondo del ciclismo, per ottimizzare questa crescita. Avere un contratto di tre anni da una parte ci permette di lavorare con la testa libera e una certa sicurezza, ma l’obbiettivo deve rimanere una crescita costante. 

Guardate a quello che avete fatto in passato con uno sguardo attento sul futuro…

Il mio orgoglio per quest’anno, rimane aver visto due squadre firmate Rosti al Giro d’Italia. Per un’azienda come la nostra hanno un peso davvero rilevante. Proprio ieri ho trovato una foto di Pogacar alla Radenska Ljublana, con la maglia Rosti. Inoltre abbiamo visto indossare il nostro abbigliamento per esempio a: Sagan, Wiggins, Bernal, Bardet, Van Avermaet e Ganna. Per il futuro, nessuno sa cosa ci possa riservare.

Andrea Vendrame vittoria al Giro d'Italia

Rosti ancora per tre anni con l’AG2R – Citroën

21.06.2021
4 min
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Durante il Giro d’Italia è stato ufficializzato il rinnovo per altri tre anni dell’accordo di sponsorizzazione tecnica dell’AG2R – Citroën da parte di Rosti. Per farci raccontare qualcosa di più siamo andati a trovare Giovanni Alborghetti, titolare insieme al fratello Maurizio di Rosti Maglificio Sportivo, presso la sede dell’azienda a Brembate, in provincia di Bergamo.

Allora Giovanni, come è andato il rinnovo della sponsorizzazione?

Ci siamo incontrati con Vincent Lavenu, manager dell’AG2R – Citroën a Torino alla vigilia della partenza del Giro ed abbiamo raggiunto subito l’accordo per la conferma della nostra partnership. Si tratta di un rinnovo triennale e tenendo conto che quello in corso è già il quarto anno in cui lavoriamo con loro, alla fine arriveremo ad una collaborazione lunga sette anni. Un bel record!

Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Da sinistra, Giovanni Alborghetti, Vincent Lavenu e Maurizio Alborghetti
Come è nata la vostra collaborazione con il team francese?

Tutto nasce da una forte arrabbiatura (in realtà usa una espressione più colorita, ndr) provata nel 2018 a seguito del mancato invito al Giro del Team Androni di cui eravamo fornitore tecnico. Ne ho parlato allora con Michael Magnin, responsabile di Rosti Francia, dicendogli di trovarmi una formazione francese da poter sponsorizzare. Dal momento che lui in passato aveva gareggiato con la formazione under 23 dell’AG2R mi ha creato un contatto con Vincent Lavenu. Ci siamo così visti alla Parigi – Nizza. Nel frattempo lo stesso Lavenu aveva avuto dei riscontri positivi sulla qualità dei nostri prodotti da chi li stava già indossando. Purtroppo all’inizio non se ne è fatto nulla dal momento che le sue richieste e quanto noi proponevamo non combaciavano.

L'interno della sede di Rosti
L’interno della sede di Rosti
L'interno della sede di Rosti
L’interno della sede di Rosti rispecchia la creatività tipica del marchio bergamasco
Alla fine come si è arrivati all’accordo?

Eravamo a luglio e Magnin era qui da noi in azienda. Ad un certo punto l’ho visto agitarsi mentre stava telefonando. Non sapevo con chi stesse parlando e neppure il motivo della sua agitazione. Al termine della chiamata è venuto da me tutto euforico per dirmi che avevamo trovato l’accordo con Lavenu. Da lì è iniziato tutto.

E’ stata una collaborazione fin dall’inizio facile o ci sono stati dei problemi?

Per prima cosa abbiamo deciso di sottoscrivere un accordo annuale con opzione per il secondo anno. Volevamo essere sicuri che alla fine del primo anno sia noi che loro fossimo soddisfatti dell’accordo raggiunto. Devo dire che il primo anno è stato davvero difficile in quanto le pretese del team erano altissime costringendoci ogni volta a innumerevoli modifiche e correzioni. Alla fine però sono stati contenti del lavoro che abbiamo fatto per loro e lo stesso Lavenu è stato felice di far valere l’opzione per il secondo anno. Subito dopo è arrivato un ulteriore rinnovo per altri due anni fino all’accordo sottoscritto alla vigilia del Giro che porterà alla fine ad una sponsorizzazione di sette anni.

Giovanni Alborghetti nella sede dell'azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell'azienda
Giovanni Alborghetti nella sede dell’azienda
C’è qualche curiosità che ci puoi raccontare sulla divisa di quest’anno?

A essere sinceri, la divisa è stata disegnata dai vertici Citroën e noi ci siamo attenuti alle loro indicazioni. All’inizio non ero molto convinto dell’impatto che avrebbe avuto. Poi ho iniziato ad usarla anch’io nelle mie uscite in bicicletta e mi è piaciuta sempre più. Aggiungo una piccola curiosità che pochi hanno forse notato. Quando il team corre in Francia, sul pantaloncino viene riportato il logo AG2R. In tutte le altre corse troviamo invece al suo posto il logo Citroën. È il frutto di un accordo fra il team e la casa automobilistica.

Tra le tante squadre che vestite troviamo anche il team Colpack – Ballan…

Abbiamo collaborato con loro per nove anni. Con l’arrivo dell’AG2R avevamo deciso di interrompere la collaborazione perché temevamo di non poter soddisfare appieno le loro aspettative. Dopo tre anni di pausa siamo tornati a lavorare insieme.

Un’ultima domanda. C’è un corridore che ti piacerebbe veder gareggiare in maglia Rosti?

Come primo nome mi viene in mente Sagan, ma è un sogno. Sarei però contento che in una squadra vestita da Rosti corresse Giacomo Nizzolo che è un amico e qui da noi è uno di casa.

 Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti
Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti
 Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti
Ayuso con i pantaloncini rosa realizzati in tempi record da Rosti

Mentre ci stavamo salutando (n.d.r. erano le 11.00) è arrivata una telefonata dalla Colpack impegnata in quei giorni al Giro Under 23. Dal team chiedevano per le 17.00 un paio di pantaloncini rosa per Ayuso per la tappa del giorno dopo. Una saluto veloce e Giovanni Alborghetti si è messo subito all’opera per prepararli. Se avete fatto attenzione, erano i pantaloncini che lo spagnolo ha utilizzato nell’ultima tappa, quella che ha decretato il suo trionfo.

rosti.it

Maglia Ag2R Rosti

Rosti veste la rivoluzione Ag2R-Citroen

02.01.2021
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Anno di grandi cambiamenti in casa Ag2r, uno dei team storici del ciclismo francese. Per prima cosa l’ingresso di un nuovo sponsor dal nome “pesante” come Citroen. Quindi l’arrivo del campione olimpico Greg Van Avermaet e di Bob Jungels chiamati a sostituire Romain Bardet e Pierre Latour per dar vita ad un team non più focalizzato sul far classifica al Tour de France ma che mira alla conquista di una Classica Monumento.

Una maglia rivoluzionata

La rivoluzione non poteva non toccare la maglia della squadra. Spariscono definitivamente infatti i famosi cubetti e si passa ad una tonalità bianca con le scritte Ag2R e Citroen a dominare la maglia. Lavenu, team manager della formazione transalpina, ha sottolineato che ci hanno lavorato per cinque mesi e che l’impatto avrebbe dovuto lasciare il segno: «Un cambio netto che si sposa con la rivoluzione della nostra squadra».

Realizzate da Rosti

Per farci raccontare qualcosa di più sulla nuova livrea della formazione francese abbiamo scambiato due chiacchere con Giovanni Alborghetti, titolare con il fratello Maurizio di Rosti Maglificio Sportivo che per il quarto anno consecutivo vestirà l’Ag2r.
«La nostra è un’azienda che potremmo tranquillamente definire artigianale con una grande attenzione all’innovazione e alla creatività, uno dei nostri punti di forza – ha voluto sottolineare Alborghetti – e siamo davvero orgogliosi che due team professionistici come l’Ag2r Citroen e l’Androni Giocattoli abbiano deciso di affidarsi nuovamente a Rosti. In particolare siamo fieri di lavorare con un team come l’Ag2R-Citroen che gareggia nel WorldTour, il massimo che si possa aspirare nel ciclismo…e che naturalmente richiede il massimo del nostro impegno».

Il nuovo completo dell’Ag2R firmato da Rosti
La nuova maglia dell’Ag2R vista da dietro firmata da Rosti

Tutti su misura

Il disegno della maglia 2021 è stato deciso dai grafici Citroen che poi si sono totalmente affidati a Rosti per la sua realizzazione.
Alborghetti ci ha raccontato che ben 4 persone dello staff Rosti si sono recate in Francia per prendere le misure a tutti i componenti della squadra e poter così realizzare per ciascun atleta una divisa “sartoriale”. Partendo dai calzini, passando per i guanti fino ad arrivare a maglia e pantaloncino da gara, ciascun ciclista avrà a disposizione complessivamente 49 articoli tutti personalizzati.

La maglia di Oliver Naesen
Un bel dettaglio della maglia di Oliver Naesen

Ogni capo avrà al suo interno un’etichetta con il nome del ciclista che dovrà indossarlo. Come ha voluto ben sottolineare Alborghetti «non esiste una taglia M o S uguale per tutti. Ciascun atleta avrà a disposizione la sua divisa totalmente su misura».
Per la scelta dei tessuti sono stati confermati quelli dello scorso anno visto che gli atleti si erano trovati decisamente molto bene. Si è invece lavorato per migliorare ancora di più il pantaloncino, privo di parti in silicone, tagliato al vivo per una vestibilità perfetta e realizzato con un tessuto superleggero hitech.
Tutto è stato fatto seguendo il motto presente nel sito ufficiale dell’azienda che dice: «Con umiltà e determinazione, senza compromessi, Rosti quel che Rosti».

rosti.it