Le regole dell’UCI per quanto riguarda il rifornimento da terra sono cambiate. Non una variazione così eclatante, ma qualche accorgimento per migliorare la sicurezza in corsa. Chi ha dovuto prendere le misure con queste nuove disposizioni, oltre ai corridori, sono stati i massaggiatori. E’ a loro che si è rivolta l’UCI e queste prime gare sono servite per prendere le misure. Il parere su come sia cambiata la vita del massaggiatore lo chiediamo a Gianluca Mirenda, che dopo tre anni da professionista, lavora con i ragazzi della Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè.
«Bene o male – racconta dalla Spagna Mirenda dove tra poco partirà la Volta a la Comunitat Valenciana – non è cambiato molto. Già prima eravamo invitati a rimanere il più vicini possibile al bordo strada, ora è una regola fissa. Spero che venga rispettata. Il problema era il classico effetto a “imbuto” con i massaggiatori che facevano un passo avanti a testa per farsi vedere meglio. Il gruppo arriva lanciato, la strada si stringe e i danni venivano fuori. Ora toccherà fare qualche fischio in più oppure trovare sistemi per farsi vedere».
Anche le varie organizzazioni dovranno venirvi incontro con la scelta di strade ampie e dove ci sia buona visibilità…
In generale il rifornimento è sempre fatto su strade ampie dove è facile disporsi. In alcune situazioni sono talmente belle che noi massaggiatori ci mettiamo a 50 metri l’uno dall’altro. E lì problemi non ce ne sono. I “guai” arrivano quando le strade sono strette, c’è il pavé o altri ostacoli. Mi vengono in mente le Classiche del Nord.
E’ sempre una situazione pericolosa il rifornimento.
Il rischio è sempre alto. Il sacchetto pesa un chilo, anche un chilo e mezzo. Se il gruppo è a passeggio non ci sono pericoli, a volte i corridori si fermano anche. Nel caso la gara sia tirata i rischi aumentano. I corridori vanno forte, sono in fila indiana, non vedono bene. Per questo la regola del metro da bordo strada è corretta, l’effetto imbuto è troppo pericoloso.
In queste prime corse a Mallorca com’è andata?
Non c’era una postazione fissa per il rifornimento, ovvero la classica feed zone, ma era libero. Quindi non ci è mai capitata la situazione con tanti massaggiatori in un unico punto. RCS, per esempio, in tutte le sue gare ha le zone fisse.
Ora la regola del “chi prima arriva meglio alloggia” varrà di più?
E’ sempre valsa, forse ora vale leggermente di più. Ma il rispetto tra i colleghi è la prima cosa, se uno ha già il posto migliore ci si mette accanto o si cercano altre zone. Però, come dicevo prima, gli accorgimenti ci sono.
Quali?
Uno, ad esempio, è parcheggiare la macchina prima della zona del rifornimento. Così i corridori vedono l’auto e prendono posizione. Noi, di solito, andiamo via una ventina di minuti prima della gara, per evitare imbottigliamenti e traffico. Il diesse sceglie due o tre zone per il rifornimento e noi ce le dividiamo.
Ad esempio?
A Mallorca ero da solo a fare i rifornimenti e abbiamo scelto zone e situazioni favorevoli o dove sapevamo come raggiungere. Anche questo fa parte della strategia. Nella prima tappa le zone scelte erano tre, le prime due le ho coperte bene, ma l’ultima ho rischiato di non arrivarci. La scelta della posizione sulla strada conta molto, se ci si posiziona vicino a un bivio magari si prendono superstrade o autostrade per tagliare.
Soprattutto nel finale quando il gruppo è ormai diviso.
In quei casi il rischio è di aspettare tanti minuti e poi doversi accodare alla macchina di fine corsa. Il gruppo in testa va forte, quelli dietro passeggiano. Proprio a Mallorca mi è successo di accordarmi e il gruppetto andava a 12 all’ora. Per questo quel famoso ultimo rifornimento l’ho fatto all’ultimo.