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Garmin aggiorna e potenzia i suoi device sportivi

15.09.2023
4 min
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In Garmin sono da sempre convinti che sia fondamentale lavorare assiduamente ad uno sviluppo tecnologico continuo, finalizzato a realizzare prodotti in grado di soddisfare al meglio le richieste dei propri utenti. Tutto questo passa anche attraverso uno studio dedicato al miglioramento dei propri dispositivi sportivi, non solo in fase di sviluppo, ma anche dopo che questi sono già presenti sul mercato. L’obiettivo finale è quello di mettere a disposizione della clientela strumenti ancora più performanti e completi.

I nuovi aggiornamenti di Garmin riguardano l’intera gamma dei prodotti outdoor
I nuovi aggiornamenti di Garmin riguardano l’intera gamma dei prodotti outdoor

Nuovi aggiornamenti

Proprio con il preciso obiettivo di offrire uno strumento sempre all’avanguardia a quanti già posseggono un device Garmin, l’azienda americana ha recentemente presentato dei nuovi aggiornamenti software sviluppati per diverse gamme di smartwatch come Epix (Gen 2), Fenix 7, serie Forerunner, e serie Venu.

Per tutti i ciclisti segnaliamo con piacere che il processo di aggiornamento ha interessato anche i ciclocomputer Edge 540, 840 e 1040. I tre device della famiglia Edge potranno essere dotati di nuove funzioni, utili strumenti e training tools in grado di regalare esperienze di allenamento e di vita quotidiana uniche.

Garmin ha recentemente presentato dei nuovi aggiornamenti software, sviluppati per diverse gamme di smartwatch
Garmin ha recentemente presentato dei nuovi aggiornamenti software, sviluppati per diverse gamme di smartwatch

Subito disponibili

Gli aggiornamenti Garmin sono gratuiti e possono essere scaricati fin da subito sincronizzando l’app
Garmin Connect o utilizzando Garmin Express. Tra le nuove funzioni disponibili segnaliamo le seguenti:

  • Endurance score: misura la capacità di un atleta di sostenere sforzi prolungati considerando anche dati di allenamento come VO2 max e Training Load a breve e lungo termine di tutte le attività sportive praticate. Grazie al confronto incrociato di queste informazioni, è ora possibile comprendere meglio l’impatto dell’allenamento sulla resistenza complessiva.
  • Hill score: indica la capacità di un atleta di correre in salita misurando la forza su ascese ripide e la resistenza su quelle più lunghe, valutando anche i progressi nel tempo in base al VO2 max e alla cronologia degli allenamenti.
  • Mappe Distretti Muscolari: ampliando le mappe dei distretti muscolari per gli allenamenti di potenziamento, visualizza in anteprima quali gruppi muscolari verranno allenati durante gli allenamenti HIIT, cardio e Pilates, sia personalizzati che preimpostati. Statistiche post-allenamento saranno disponibili per essere analizzate nell’app Garmin Connect™.
  • Workout App: trova e organizza gli allenamenti, inclusi i workout giornalieri suggeriti e quelli scaricati o creati nell’app Garmin Connect. 
  • Relief Shading: restituisce una nuova visualizzazione della mappa 3D, più fruibile, con ombreggiatura a colori e topografica per facilitare l’interpretazione della morfologia del terreno.
  • Mappe Meteo: visualizza le mappe più recenti, con comoda vista in overlay, per conoscere precipitazioni, fronti nuvolosi, temperatura e dati sul vento direttamente dallo smartwatch. Ideale per muoversi e organizzare gli spostamenti in base alle condizioni meteo.
  • Pesca: offre suggerimenti su giorni e orari migliori per pescare grazie a un database in grado di tenere traccia degli orari di alba e tramonto solare e fasi lunari.
  • Gaming Activity: attraverso l’integrazione all’app Garmin GameOn, fornisce dati biometrici per aiutare a comprendere meglio la propria zona di stress, pianificare le pause e visualizzare i livelli di energia Body Battery durante sessioni di e-games.
  • GroupRide: consente di creare un percorso in Garmin Connect, e condividerlo, attraverso un codice univoco con un gruppo di ciclisti.
Una delle novità più interessanti è la hill score, ovvero la capacità di un atleta di correre in salita
Una delle novità più interessanti è la hill score, ovvero la capacità di un atleta di correre in salita

Un nuovo cinturino

Le novità proposte da Garmin non riguardano esclusivamente gli aggiornamenti software dei device sportivi, ma interessano anche gli accessori. Da oggi sono infatti disponibili dei nuovi cinturini realizzati in Nylon UltraFit. In particolare, sono realizzati con una trama elastica in nylon antimicrobico a doppio strato che consente all’umidità di fuoriuscire. Risultano leggeri, semplici da applicare e garantiscono una vestibilità perfetta per ogni dimensione di polso. Sono disponibili in tre misure per agganci QuickFit: colorazione Black e Grey da 20 mm, 22 mm e 26 mm.

Ideati anche per smartwatch compatibili con cinturini QuickRelease nella colorazione Black da 18 mm, 20 mm e 22 mm. 

I nuovi cinturini sono disponibili presso punti vendita ufficiali a un prezzo al dettaglio suggerito di 39,99 euro.

Garmin

Nasce il Firstbeat Analytics Lab firmato Garmin

14.08.2023
3 min
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Nei giorni scorsi Garmin ha annunciato l’apertura del Firstbeat Analytics Lab a Jyvaskyla, in Finlandia. Stiamo parlando di una struttura all’avanguardia dedicata a ricerca e test, un tema questo che sta parecchio a cuore a Garmin, la cui storia è basata sull’innovazione costante. 

All’interno del Lab saranno messe a disposizione di fisiologi e data scientist Garmin attrezzature fitness progettate su misura e tecnologie di monitoraggio proprietarie. Tutto ciò permetterà di creare funzionalità ancora più innovative per smartwatch, ciclocomputer e prodotti dedicati al benessere. Stiamo parlando di prodotti per i quali Garmin è un riferimento assoluto a livello mondiale.

La crescita e lo sviluppo dei prodotti di Garmin negli ultimi anni è stata notevole
La crescita e lo sviluppo dei prodotti di Garmin negli ultimi anni è stata notevole

La ricerca al centro

Il rapporto tra Garmin e Firstbeat Analytics nasce nel 2020 quando la stessa Garmin decise di acquisire l’azienda finlandese, punto di riferimento per lo sviluppo di analisi e metriche rivolte alla pratica sportiva, ma anche al fitness e al wellness. Firstbeat Analytics si occupa di trasformare i dati sul battito cardiaco provenienti dai wearable in informazioni e suggerimenti. Informazioni indispensabili per una migliore esperienza sia della pratica sportiva che del semplice prendersi cura di sé tramite una normale attività fisica quotidiana.

L’acquisizione di Firstbeat Analytics e la successiva creazione della struttura Lab sottolineano ancora una volta di più quanto per Garmin sia fondamentale lavorare assiduamente ad uno sviluppo tecnologico continuo e sempre più mirato alla soddisfazione delle richieste dei propri utenti. 

Il marchio americano è accanto a tante squadre WorldTour, qui Battistella dall’Astana Qazaqstan
Il marchio americano è accanto a tante squadre WorldTour, qui Battistella dall’Astana Qazaqstan

Ancora più precisione

L’apertura del Firstbeat Analytics Lab contribuirà a rendere ancora più precise e dettagliate molte delle funzioni più apprezzate dagli utenti Garmin. Tra queste meritano di essere segnalate le seguenti:

Body Battery: stima dei livelli di energia in tempo reale per individuare i momenti migliori da dedicare all’attività o al riposo.

Allenamenti giornalieri suggeriti che favoriscono le prestazioni o il recupero, anche in vista delle gare che gli atleti aggiungono al calendario di Garmin Connect.

Endurance score: misura della capacità di sostenere sforzi prolungati, tenendo conto anche di alcuni dati di allenamento come il VO2 max, i carichi di allenamento a breve e lungo termine e altro ancora.

Acclimatazione al calore e all’altitudine: mostra come il corpo si adatta a diversi ambienti.

Hill score: valuta la facilità di corsa in salita misurando la forza su salite ripide e la resistenza di corsa su salite lunghe, stimando anche i progressi nel tempo in base al VO2 max e alla cronologia di allenamento.

HRV Status: traccia la variabilità della frequenza cardiaca durante il sonno per comprendere meglio il livello di salute generale, il recupero e le prestazioni.

Stamina: valore che riflette l’energia ancora disponibile in tempo reale durante una corsa o un’uscita in bici.

Tempo di recupero: mostra il tempo di recupero prima di una sessione di allenamento in base alla difficoltà degli allenamenti precedenti.

Qualità del sonno: aiuta a comprendere meglio come il corpo sta recuperando grazie a un punteggio del sonno personalizzato, una ripartizione delle diverse fasi del sonno, al Pulse Ox1 e alla respirazione.

VO2 max: metrica che rappresenta il massimo volume di ossigeno consumato per minuto (in millilitri) per chilogrammo di peso e definisce il livello cardiorespiratorio e aerobico personale.

Il Firstbeat Analytics Lab è stato inaugurato nel 2022 e ha raggiunto la piena operatività nel 2023. Non resta a questo punto che attendere le prossime novità che Garmin presenterà in futuro grazie anche alle informazioni in arrivo dal suo nuovo centro di ricerca.

Garmin

GPS: cos’è? Come funziona? Ce lo dice Garmin

11.07.2023
5 min
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COURMAYEUR – La tecnologia GPS (Global Positioning System) ci accompagna in ogni momento della nostra vita. Soprattutto quando siamo in bici, è quella che permette al nostro ciclocomputer di guidarci su strade a noi ignote. A volte, forse, sottovalutiamo la sua importanza e come è stata inserita nei vari dispositivi via via sempre più piccoli e compatti. Grazie a Garmin abbiamo avuto modo di immergerci in questo mondo e di scoprirne tanti dettagli e sfumature

I dispositivi per la navigazione hanno implementata una cartografia vettoriale
I dispositivi per la navigazione hanno implementata una cartografia vettoriale

L’evoluzione del GPS

La capacità dei dispositivi di individuare e rintracciare la nostra posizione in ogni angolo del mondo è sempre più precisa. Nel corso degli anni si è vista un’evoluzione tecnologica che permette non solo una maggiore precisione di navigazione, ma anche una migliorata capacità di assistenza. Cristian Longoni, communication specialist del comparto outdoor in Garmin ci aiuta a fare un viaggio a ritroso e comprendere meglio questa tecnologia. 

«Il sistema GPS – racconta – è stato messo in piedi dal governo americano per uso militare a inizio anni ‘70. Veniva utilizzato per la localizzazione delle truppe e per le ogive degli stessi missili. All’inizio degli anni ‘90 l’utilizzo del sistema è stato sdoganato ad uso civile, con dei veti. Questi erano legati alla precisione di localizzazione, che all’inizio non poteva andare sotto i 15-20 metri. Due ingegneri: Gary Burrel e Min Kao, i due fondatori di Garmin, dai quali deriva anche il nome dell’azienda, hanno sviluppato dei dispositivi che permettessero di localizzarsi grazie all’uso del sistema GPS».

Oltre al profilo planimetrico c’è anche quello altimetrico
Oltre al profilo planimetrico c’è anche quello altimetrico

I satelliti

La parte fondamentale che ha permesso a questa tecnologia di svilupparsi è quella dei satelliti. 

«Questi satelliti – continua Longoni – hanno un’orbita costante intorno alla terra e lanciano dei messaggi verso di essa. Servono tre satelliti per ottenere la posizione, attraverso la famosa “triangolazione” che viene letta in coordinate geografiche. I primi ambienti ai quali ci si è dedicati sono stati quelli dove era davvero necessario geolocalizzarsi, quindi il settore nautico e aeronautico. Ambienti senza alcun punto di riferimento. A metà anni ‘90 nascono i primi dispositivi ad uso terreno, sempre con precisione di 15-20 metri e con 8 canali».

La geolocalizzazione funziona grazie alla triangolazione del segnali da parte dei satelliti (foto scienza per tutti)
La geolocalizzazione funziona grazie alla triangolazione del segnali da parte dei satelliti (foto scienza per tutti)

Posizione

Il sistema che viene utilizzato per calcolare la posizione è estremamente semplice e nel tempo è diventato sempre più preciso.

«Ora i sistemi di geolocalizzazione – spiega – sono quattro: GPS, Galileo, Glonass e BeiDou. Ogni dispositivo è in grado di allacciarsi con uno di questi sistemi di satelliti, chiamate costellazioni. Ognuna di esse è composta da 24 satelliti l’una, i quali sono settati con degli orologi atomici. Calcolare la posizione è estremamente semplice: orario di partenza, orario di arrivo, velocità del segnale e si ha la distanza del dispositivo dai tre satelliti con i quali sta comunicando. Il tutto viene tradotto, come detto prima, in coordinate geografiche».

«Quello che dà la precisione è il numero di satelliti: più sono vicini e in grado di comunicare, più la mia posizione sarà esatta. In questi anni di primi dispositivi la tecnologia era diversa, c’erano molti meno satelliti e, cosa più importante, c’erano delle finestre di tempo nelle quali potevano agire. Per essere precisi il numero dei canali, quindi 8 oppure 12, indica quanti satelliti il segnale riesce a prendere il sistema nello stesso momento».

Le costellazioni di satelliti in orbita sono 24 per ognuno dei quattro sistemi di geolocalizzazione (foto La Repubblica)
Le costellazioni di satelliti in orbita sono 24 per ognuno dei quattro sistemi di geolocalizzazione (foto La Repubblica)

Le mappe cartografiche

I sistemi fino alla metà degli anni ‘90 prevedevano la navigazione in linea retta da un punto A ad un punto B. La necessità di seguire degli itinerari, quindi delle strade, è arrivata successivamente. 

«Se si aggiunge una cartografia vettoriale – dice ancora Longoni – lo strumento è in grado di calcolare i percorsi. Questa è la differenza tra traccia e rotta: la prima è la scia elettronica che sviluppo mentre mi muovo. La rotta, invece, è lo strumento che mi permette di raggiungere la posizione voluta. Le prime cartografie nel mondo del ciclismo le abbiamo implementate nel 2006. Si trattavano di quelle stradali che venivano inserite nei dispositivi per il ciclismo. Il passo in avanti dal punto di vista della navigazione lo abbiamo fatto quando abbiamo integrato la possibilità di ricevere altri segnali satellitari, non solo GPS quindi. Questo ha permesso un grande sviluppo, sia a livello di precisione che a livello di ricalcolo dei percorsi. Ora con uno dei dispositivi più moderni, come può essere l’Edge840 Solar, la navigazione è estremamente semplice. 

La geolocalizzazione ha aperto sviluppi importantissimi anche sul fronte della sicurezza
La geolocalizzazione ha aperto sviluppi importantissimi anche sul fronte della sicurezza

La sicurezza

I dispositivi Garmin hanno al loro interno anche quella che è la funzione Incident Detection, che permette di lanciare un messaggio di allarme in caso di emergenza. 

«Questa si attiva automaticamente – dice Longoni – con un giroscopio posizionato all’interno del dispositivo. In caso di impatto o di caduta il ciclomputer è pronto a far partire il messaggio di emergenza, il quale però funziona solo se si ha un telefono dietro e si è agganciati ad una rete. Abbiamo altri sistemi che non sono legati a sistemi telefonici, per esempio: il nostro dispositivo InReach. Questo non è collegato ad un sistema telefonico ma utilizza Iridium, un sistema satellitare utile per essere rintracciati in ogni parte del mondo».

Garmin

Il pro’ e il Garmin Edge 840: Battistella ha qualcosa da dirci

20.05.2023
4 min
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REGGIO EMILIA – Garmin è in continuo fermento. Evoluzione segue evoluzione e l’ultimo gioiellino del brand tecnologico è il Garmin Egde 840, che punta molto sulla grafica e le info relative al percorso.

Peculiarità di questo ciclocomputer sono la versione Solar e la funzione ClimbPro. La versione Solar è una ricarica ad energia solare che aumenta la capacità della batteria fino a 25′ in più per ogni ora. Mentre la funzione ClimbPro visualizza le salite (planimetria e profilo) su ogni percorso che si sta affrontando e non bisogna precaricarle.

Il Garmin Edge 840 ha uno schermo di 2,6”, pesa meno di 89 grammi e la sua batteria arriva fino a 32 ore di uso consecutivo. Ma se queste sono (brevemente) le sue caratteristiche, come può essere ottimizzato nel suo uso?

A questa domanda può rispondere Samuele Battistella che lo sta utilizzando già in questo Giro d’Italia. Nelle prime frazioni glielo avevano fornito e il corridore dell’Astana-Qazaqstan ne ha subito approfittato. A lui abbiamo chiesto alcune info su questo strumento e in particolare come se ne serve un professionista.

Il corridore dell’Astana sta utilizzando l’Edge 840 al Giro
Il corridore dell’Astana sta utilizzando l’Edge 840 al Giro
Samuele, come utilizza il Garmin un corridore professionista?

Parlo per me, ma credo che valga per molti altri colleghi, ho due schermate principali, una per gli allenamenti e una per la gara. Nella prima metto tutte le informazioni per allenarsi, quindi velocità, velocità media, distanza, elevazione… In più ho una pagina dedicata ai lavori. Quando “faccio il lap” ho i watt medi di quel giro appunto, la frequenza cardiaca… in modo da capire bene come sto facendo i lavori.

E poi c’è quella dedicata alla gara…

In gara voglio vedere la mappa, la distanza e il tempo, perché comunque in gara non guardo i battiti o la velocità media.

La mappa?

Esatto, la mappa la guardo e anche spesso perché tante volte affrontiamo percorsi che non conosciamo. Soprattutto discese che non conosciamo. Con la planimetria sul display riesco a capire come impostare le curve. Riesco a vedere se stringono, se ci sono tornanti… Questo magari non molti lo fanno, però secondo me aiuta. Se devo decidere di spingere in discesa almeno sono abbastanza sicuro di com’è. Anche perché non abbiamo tanto margine di errore, appena sbagliamo una curva c’è il guardrail o qualcos’altro. Meglio affrontarle in sicurezza.

Per Battistella due grandi schermate: una per gli allenamenti e una per le corse
Per Battistella due grandi schermate: una per gli allenamenti e una per le corse
Questo nuovo Garmin Edge 840 ha anche delle funzioni specifiche per la salita, come la ClimbPro…

Esatto e sono molto utili perché tra le altre cose c’è l’indicazione della pendenza. Tu sai quando spiana, quanti chilometri mancano alla fine e ti aiuta anche di testa. Quando sei al limite sai quanto devi tener duro, quanto devi andare oltre il limite per scollinare la salita. Oppure in certi punti vedi che la pendenza molla un po’ e recuperi un attimo.

E lo hai usato per esempio verso Fossombrone quando eri in fuga?

Ammetto che uno sguardo l’ho buttato, però avevo studiato bene la tappa, anche perché era molto semplice, c’erano solo 3-4 salite nel finale. Poi lì poi dipende sempre dalle gambe, anche se hai uno strumento che ti permette di conoscere la salita!

A livello di touch come ti trovi?

Molto bene, secondo me questa è la misura migliore perché non è troppo grande, né troppo piccola. Quindi si riesce a vedere bene la schermata, ma allo stesso tempo il ciclocomputer è leggero. Il giusto compromesso insomma.

E invece la funzione ClimbPro, appunto con tutte queste info sulla scalata, quando si guarda di più in corsa?

Quando ci sono le salite lunghe, specie se sono davanti. Mi aiuta a gestirmi bene. In una salita di 30′-40′ non puoi andare a tutta dall’inizio alla fine. Devi rispettare i tuoi watt perché magari la prima la tieni, ma poi nelle altre salti. Mentre non uso questa funzione nelle tappe nervose o nelle salite corte.

La schermata della funzione ClimbPro
La schermata della funzione ClimbpPro
Perché?

Perché essendo “velocino” devo cercare di restare lì per poi fare la volata.

Passo indietro, Samuele, oltre alla schermata, cosa controlli principalmente quando ti alleni?

Chiaramente i watt, ma dipende sempre dal tipo di allenamento che devo fare. Se devo fare un segmento in un certo modo, spingo il lap e osservo: potenza, il tempo del lap stesso, la potenza media, la cadenza, la frequenza cardiaca istantanea e quella media, la distanza e la velocità. Tanto più se devo fare 2-3 minuti a un determinato wattaggio, per poi aumentare ancora. Così ho sempre tutto sotto controllo e riesco a vedere bene cosa faccio.

Quando invece devi andare via regolare?

In quel caso ho la schermata generale, quindi il tempo, la pendenza, l’ora del giorno, la velocità. Però sinceramente quando ho questa schermata vuol dire che non ho lavori e non guardo molto il ciclocomputer.

Komoot ancora più facile con i device Garmin

15.05.2023
3 min
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Una delle novità a cui abbiamo assistito a BCA in Toscana è stata quella presentata da Komoot, la piattaforma di navigazione, panificazione dei percorsi dedicata ai ciclisti e non solo. La novità è che da adesso in poi si può inviare un tour direttamente sul proprio dispositivo Garmin (in apertura foto Rupert Fowler). 

L’idea è quella di rendere il tutto più smart, più facile, più intuitivo. Così Komoot, ha sviluppato un sistema grazie al quale sul device Garmin si possono caricare direttamente i percorsi senza altri passaggi da altri periferiche. E non si tratta dei percorsi personali, ma anche quelli si trovano segnati sulle mappe delle zone interessate e quindi creati da altri profili.

Tutto più semplice

Questa opzione di condivisione si effettua con l’app di Komoot disponibile su Garmin Connect IQ Store. Questa funzione “Invia a dispositivo”, appunto disponibile su tutti i dispositivi Garmin. A quel punto basta cliccare il tour interessato e far partire normalmente la navigazione.

Un passaggio più diretto e utile soprattutto per chi magari si trova in una zona nuova, è fuori per vacanza o per lavoro e non sa bene quali percorsi fare. E questa è un’esigenza che emerge soprattutto quando si va offroad, in mtb o in gravel.

La presentazione dei tecnici di Komoot presso il Cicalino (foto Rupert Fowler)
La presentazione dei tecnici di Komoot presso il Cicalino (foto Rupert Fowler)

Foto utili

A tal proposito sempre Komoot, oltre ai dati più noti, come distanza, dislivello… fornisce anche una classificazione dei percorsi in base al livello di difficoltà e fornisce anche delle foto per capire cosa s’incontrerà strada facendo. Questa soluzione è particolarmente gradita da chi va off road: si ha un’idea ben più precisa del fondo. Per evitare di ritrovarsi su un rock garden con una gravel! Le foto tra l’altro sono lavorate da un sistema che ne elimina dati sensibili e tutela la privacy: volti, cartelli particolari, targhe di veicoli… Un “servizio” ulteriore per far accrescere la comunity Komoot.

Altra chicca offerta da Komoot riguarda gli utenti che al posto del Garmin al manubrio possiedono uno smartwatch (sempre Garmin): per loro c’è una funzione aggiuntiva che consente di aggiornare i tour durante la navigazione senza  interrompere l’attività in corso.

Senza contare che ci sono anche nuovi filtri per tipo di superficie, altitudine, distanza e altro consentono agli utenti di personalizzare le ricerche e scegliere un percorso su misura per le proprie avventure.

Komoot

Garmin Varia eRTL615: il radar da attaccare alla e-bike

09.05.2023
2 min
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La visibilità per un ciclista è fondamentale, essere al sicuro sulle strade permette di godersi al meglio la pedalata. Questo è importante anche quando la bici diventa il mezzo che usiamo tutti i giorni per spostarci in città o altrove. Per aumentare la sicurezza le luci giocano un ruolo fondamentale, Garmin presenta il nuovo Varia eRTL615. 

La luce diventa visibile fino ad un chilometro e seicento metri, per avere la massima sicurezza in ogni situazione
La luce diventa visibile fino ad un chilometro e seicento metri, per avere la massima sicurezza in ogni situazione

Luce per e-bike

Si tratta della prima luce dedicata al mondo della pedalata assistita, è in grado di collegarsi automaticamente alla e-bike. Utilizza i classici avvisi acustici e sonori che tutti gli utilizzatori di Garmin hanno imparato a riconoscere ed apprezzare. Il radar segnala l’avvicinarsi di un pericolo, come un’auto, fino a 140 metri di distanza. 

Le modalità di illuminazione invece sono addirittura quattro, ognuna ad intensità diversa. La prima è quella fissa, la seconda è la modalità gruppo, la terza è quella notturna e l’ultima, invece, è il flash diurno.

Il Varia eRTL615 si collega direttamente alla batteria della e-bike
Il Varia eRTL615 si collega direttamente alla batteria della e-bike

Senza batteria

La Varia eRTL615 non utilizza alcuna batteria, Garmin infatti ha deciso di sfruttare la carica della bici elettrica. Si collega direttamente all’applicazione per telefono Varia, oppure a dispositivi Garmin selezionati. 

Tra le tante caratteristiche di rilievo di questo nuovo radar c’è da sottolineare la potenza della luce posteriore, che in condizione di luce diurna diventa visibile fino ad un chilometro e seicento metri. La luce cambia automaticamente in modalità lampeggiante quando viene rilevato un veicolo vicino a noi.  

Il design del Varia eRTL615 è compatto, ed è dotato inoltre di diverse opzioni di montaggio grazie alla staffa universale applicabile sul portapacchi o anche sul sellino. Il prezzo al pubblico è di 299,99 euro.

Garmin

Edge 540 e 840: la nuova frontiera del ciclocomputer

17.04.2023
5 min
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Nascono i nuovi Edge 540 e 840, ai quali si aggiunge anche la versione Solar. Dei prodotti che segnano un notevole passo in avanti per i ciclocomputer di casa Garmin, sviluppati con nuove funzioni e tecnologie ancora più precise. Non solo, perché questa gamma di strumenti sono destinati a far evolvere ulteriormente una categoria intera, molto ambita da un’ampia schiera di utilizzatori, tra i quali anche i più “evoluti”, che sfruttano il device per allenarsi in modo specifico. Abbiamo iniziato a prendere confidenza con i nuovi Garmin, con una pedalata che ci ha portato in cima alla salita del Ghisallo. La presentazione si è svolta all’interno del Museo dedicato al ciclismo.

«La serie precedente – spiega Alberto Villata, brand manager di Garmin Italia – è stata presentata nell’aprile del 2019. Nel frattempo il mondo si è evoluto, così come la tecnologia di Garmin».

La presentazione dei nuovi Garmin Edge 540 ed 840 è avvenuta all’interno del Museo del Ghisallo
La presentazione dei nuovi Garmin Edge 540 ed 840 è avvenuta all’interno del Museo del Ghisallo

Test sul campo

Il percorso scelto per presentare i nuovi Edge 540 e 840 Solar non è stato casuale, una delle novità è il miglioramento della modalità ClimbPro. Un modo per pianificare e studiare in tempo reale il percorso, grazie a questa funzione il nostro ciclocomputer è in grado di fornire dati completi sulla salita che andremo ad affrontare (lunghezza, pendenza media e dislivello rimanente) anche se non si è programmato il percorso prima di partire. I dati da leggere nella modalità ClimbPro sono personalizzabili, potendo scegliere di accoppiarli come meglio si crede a seconda delle esigenze. 

La caratteristica che si nota subito, appena montato il ciclocomputer (nel nostro caso si è trattato dell’Edge 840 Solar), è la dimensione dello schermo. Il display da 2,6 pollici permette una visione maggiore delle mappe, agevolando così la navigazione. Inoltre, i campi dati risultano chiari e leggibili anche quando si sceglie di visualizzarli tutti insieme. Nel complesso l’esperienza dell’Edge 1040 Solar (e della serie 1040 in genere) viene mutuata e riportata sui nuovi ingressi, comprensiva anche delle ultime funzioni e aggiornamenti, lanciati da Garmin di recente. I vantaggi sono diversi, per bike gps sempre più ricchi, precisi e facili da usare per diverse tipologie di ciclisti.

Solar, che cos’è?

La denominazione Solar, aggiunta a questi nuovi modelli, determina l’utilizzo della ricarica solare. Non si tratta di un vero e proprio modo di caricare la batteria del ciclocomputer, ma aumenta l’autonomia del dispositivo. Portando la durata della batteria fino a 32 ore in caso di utilizzo intenso o fino a 60 ore nella modalità Eco. 

Tutto questo avviene attraverso la Power Glass, due “mezze lune” posizionate al sopra e sotto lo schermo che catturano i raggi solari. Si tratta di un sistema che rende l’Edge 540 ed 840 adatti anche ad attività di ultracycling.

Nella versione Solar la durata della batteria viene prolungata grazie ai Solar Power Glass, posizionati sopra e sotto o schermo
Nella versione Solar la durata della batteria viene prolungata grazie all’utilizzo dei Solar Power Glass

Per tutte le attività

Un’altra tecnologia, già presente nel modello Edge 1040, ed ora aggiunta anche a questi altri ciclocomputer, è la GNSS multi banda. Si tratta della ricerca potenziata del segnale migliore, facendo agganciare il ciclocomputer più velocemente ai satelliti. Prende molto meglio in zone di bassa copertura (ad esempio nei boschi) o ad alta schermatura (città con palazzi alti). 

Garmin ha migliorato il Popular Routing, questo significa che il ciclocomputer è in grado di indirizzarvi sulle rotte più battezzate dai ciclisti. Limitando quindi l’accesso a strade con traffico elevato. Nel caso si sia impossibilitati ad evitare questi percorsi, il ciclocomputer vi segnalerà sullo schermo il pericolo. 

Una delle caratteristiche presenti solamente nell’Edge 840, che lo rende adatto a tutte le attività, è la possibilità di scegliere se utilizzare il touchscreen oppure i pulsanti. E’ infatti possibile disattivare l’uso del primo, cosa consigliata, o comunque utile, per chi pratica attività off-road. Il modello Edge 540 non prevede il touch screen.

A termine allenamento il ciclocomputer fornisce il Training Effect con un riassunto dell’uscita e dello sforzo prodotto
A termine allenamento il ciclocomputer fornisce il Training Effect con un riassunto dell’uscita e dello sforzo prodotto

Nuove metriche di allenamento

Garmin ha inserito una varietà ancora più ampia di metriche di allenamento: la prima è l’Abilità ciclistica e requisiti del percorso. Il ciclocomputer, basandosi sullo storico degli allenamenti, identifica i punti di forza e di debolezza di un ciclista.

Un’altra modalità di grande rilievo è il Coaching adattativo mirato, funziona sia che si pedali al chiuso o all’aperto. Il nostro dispositivo sarà in grado di inviare suggerimenti personalizzati che si adattano in base al carico di allenamento, al recupero e alle prossime gare.

Il sistema di misurazione della Stamina (resistenza) in tempo reale permette di monitorare i livelli di sforzo durante l’uscita in bici, così da visualizzare quanta energia rimane per terminare il proprio allenamento. La Power Guide, invece, consente di gestire gli sforzi con obiettivi di potenza durante il percorso.

Garmin

Usiamo le luci, facciamoci notare anche di giorno

30.03.2023
5 min
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L’utilizzo intermittente delle luci ci rende più visibili, perché il potere di catturare l’attenzione di chi guida un veicolo aumenta di circa tre volte. Le luci sono lo strumento più efficiente per la categoria del “traffico lento” e il ciclista rientra in questa categoria.

Proseguono i nostri approfondimenti legati alla sicurezza. Abbiamo provato il set di luci Bontrager, Commuter Pro per l’anteriore, potente ed adatta anche a chi utilizza la bici di notte e come veicolo di spostamento cittadino e la posteriore Flare RT, dalle dimensioni compatte.

I dispositivi di segnalazione si configurano con il computerino
I dispositivi di segnalazione si configurano con il computerino

Previste dal Codice della Strada

L’Articolo 68 del Codice della Strada è piuttosto chiaro sulle dotazioni delle biciclette e recita: “anteriormente luci bianche o gialle, posteriormente di luci rosse e di catadiottri rossi”. Questa norma è entrata in vigore nel 2021, mentre in precedenza l’obbligo di montare delle luci entrava in vigore dopo mezz’ora dal tramonto.

Non si tratta esclusivamente di rispettare una norma del Codice della Strada, c’è sempre la nostra vita in gioco e la base dalla quale partire dovrebbe essere proprio questa. Le scuse lasciamogli ad altri.

Poco ingombranti

La Commuter Pro, ovvero la luce anteriore è più grande e massiccia, la Flare RT ha dimensioni davvero compatte, nonostante una potenza di luce notevole. La Commuter Pro è adatta per i manubri rotondi ed è munita di una serie di adattatori. Anche per questo motivo è orientabile e anche grazie al suo design frontale limita l’effetto abbagliante. Il range di autonomia varia tra le 2 e 4 ore, in base alla modalità, ma è presente anche l’indicatore di ricarica. In fatto di utilizzo è particolarmente adatta anche a chi pedala nelle ore notturne, perché il fascio di luce bianca illumina molto bene la strada a prescindere dall’orientamento.

La Commuter Pro ci rende visibili fino a 2 chilometri di distanza. Inoltre è dotata dei protocolli Bluetooth e Ant+ ed è configurabile con il Garmin (solo per fare un esempio). La luce non funziona come un radar, ma può essere personalizzata attraverso il device, limitando le distrazioni in marcia. C’è anche la funzione che la attiva in maniera automatica quando siamo in movimento e la spegne quando terminiamo l’attività. Inoltre, tramite l’associazione con il device, il ciclista è avvisato quando la batteria delle luci entra in riserva.

Flare RT (la luce posteriore) segue lo stesso filone funzionale, ovviamente con la luce rossa posteriore e dimensioni davvero contenute. Sparisce sotto la sella o ancorata al suo canotto ed è una sorta di piccolo cubo che pesa meno di 100 grammi. Ha un potere di 200 lumen e rende visibile il ciclista a circa 2 chilometri di distanza, mentre l’anteriore Commuter Pro arriva fino a 1000 lumen nella modalità a massima potenza. Entrambi le luci sono ricaricabili con il cavo usb.

Luce anche ai lati

Entrambi le luci hanno delle piccole “finestrelle” laterali e non è un semplice dettaglio. Quelle della Commuter sono di colore arancione, quelle della Flare RT sono rosse. Non creano un’illuminazione vera e propria, ma fungono come una sorta di rifrangente laterale di tutto rispetto.

In conclusione

Il pacchetto completo delle luci Bontrager ha un costo di listino di 224,99 euro, ma possono essere acquistate anche singolarmente. La sola Commuter RT ha un prezzo di 169,99 euro, mentre la posteriore Flare RT di 59,99 euro. Ma lasciateci scrivere che la sicurezza ed avere un valido deterrente a disposizione sono fattori che non hanno prezzo. La vita è una sola.

Le luci sono uno strumento attivo per la sicurezza, perché prima di tutto ci rendono visibili da lontano, nelle ore di buio e all’imbrunire, ma anche di giorno e quest’ultima è forse la situazione peggiore da gestire. Di notte l’attenzione del traffico veloce è attirata proprio dal contrasto tra le luci ed il buio, di giorno le variabili e i motivi di distrazione aumentano. Essere visti, farsi notare diventa una necessità e un dovere del ciclista.

Bontrager/Trek Bikes

Garmin partner di prestigio del Toscano Enduro Series

17.03.2023
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Nei giorni scorsi Garmin Italia ha ufficializzato una nuova partnership per il 2023. Sarà accanto al Toscano Enduro Series che, proprio in virtù di questa nuova collaborazione, assumerà il nome di Toscano Enduro Series powered by Garmin.

Per quanti ancora non lo conoscono, stiamo parlando di un vero e proprio campionato articolato in 6 tappe che vede mountain bike ed e-bike gareggiare su alcuni dei percorsi più belli della Toscana. La prima tappa è in calendario il prossimo 26 marzo a Castiglione della Pescaia. Si proseguirà poi a Campo nell’Elba il 16 aprile. Il 7 e il 21 maggio sarà la volta rispettivamente delle tappe di Vaiano e  Pistoia, mentre il 23 luglio i biker si sfideranno all’Abetone. La tappa conclusiva si svolgerà l’1 ottobre quando a Massa Marittima verranno proclamati i vincitori finali

Lo scorso anno il Toscano Enduro Series ha registrato circa 600 partecipanti per tappa e altrettanti sono attesi anche per l’edizione 2023 che avrà appunto in Garmin un partner di assoluto prestigio.

Garmin sarà partner della Toscano Enduro Series
Garmin sarà partner della Toscano Enduro Series

Orgoglio Garmin

Ecco le prime dichiarazioni di Alberto Villata, Brand Manager di Garmin Italia in merito a questa nuova partnership: «Siamo orgogliosi di supportare Toscano Enduro Series e portare i nostri prodotti in un viaggio che attraversa tutta la splendida Toscana. In questa cornice d’eccezione, siamo certi che la passione per lo Sport e le due ruote saranno il denominatore comune di sei tappe sviluppate lungo percorsi straordinari, che non si risparmieranno in quanto a spettacolo ed emozioni».

Alle parole di Alberto Villata hanno fatto eco quelle di Stefano Congregati, organizzatore di Toscano Enduro Series: «E’ con immenso piacere che Toscano Enduro Series annuncia una importante collaborazione. Garmin, azienda leader nel settore sport outdoor, sarà main sponsor per il TES 2023 – Toscano Enduro Series powered by Garmin. Nelle prossime settimane scopriremo le novità e le sorprese di questa stagione».

I premi Garmin

Garmin premierà al termine di ogni tappa vincitore e vincitrice delle categorie Open e Giovani e il primo assoluto della categoria Ebike. I vincitori delle singole tappe riceveranno in premio i prodotti Garmin, come l’Edge Explore 2 o l’Edge 530.

L’Edge Explore 2 è un navigatore GPS per biciclette intuitivo e affidabile. E’ dotato di barometro e di una batteria che dura fino a 16 ore di uso intensivo e 24 ore in modalità risparmio energetico. L’Edge Explore 2 consente di pedalare più a lungo e di usufruire di mappe specifiche per bici che evidenziano le strade e i sentieri più popolari, le aree ad alto traffico e i punti di interesse.

L’Insinct 2 è uno smartwatch multisport concepito e sviluppato per resistere in qualsiasi ambiente. Si contraddistingue per una durata estrema della batteria. Il display ad alta risoluzione e facile da leggere, protetto da un vetro chimicamente rinforzato. L’Instinct 2 è stato concepito secondo lo standard militare 810, garanzia di resistenza termica e agli urti, e classificato fino a 100 metri di immersione in acqua.

Combinando un design accattivante con le principali funzioni fitness, la serie Venu Sq 2 è dotata di un luminoso display AMOLED touchscreen, protetto da una lente in Corning Gorilla Glass 3, che consente di accedere rapidamente alle statistiche sulla salute, alle oltre 25 app sportive integrate, alle notifiche smart e a molto altro ancora.

L’Edge 530 combina funzioni di navigazione cartografica rinnovate e avanzate a funzioni di analisi delle performance e di sicurezza per il ciclista, un aspetto fondamentale Garmin. Fornisce un’analisi dettagliata e precisa delle zone in cui si è lavorato nei precedenti allenamenti, in modo da ottenere le giuste indicazioni per migliorare la propria preparazione tramite il widget Training Load Balance, il dato EPOC e la frequenza respiratoria.

Garmin