L’ultimo anno di Lorenzo Ursella è stato un incubo, ma adesso che sensazioni e numeri si stanno allineando, magari quello stringere i denti diventerà un punto a suo favore. Il friulano del Team DSM Development era caduto al Giro di Bretagna, in un 27 aprile senza particolari motivi di interesse. Tappa nervosa, il finale pieno di salite e discese. E quando gli erano caduti davanti, lui aveva messo piede a terra, ma poco aveva potuto contro lo tsunami del gruppo. Lo avevano travolto e sbattuto giù, rompendogli il malleolo e la tibia. L’intervento era stato anche tempestivo, ma convivere con la placca e le viti non è stato una passeggiata, anche se a settembre era tornato in gruppo e da allora non si è più fermato.
«Parto mercoledì per l’Olanda – racconta – dopo che l’anno scorso, con quello che è successo, non ho corso più di tanto e non ho potuto esprimermi al massimo o crescere come avrei voluto. Diciamo che il 2022 l’ho perso, ma ora sto lavorando tanto con la squadra e sento che la gamba sta iniziando a crescere e la condizione sta uscendo. Mi dispiace essermi ritirato per una caduta dal Giro di Sicilia, ci tenevo. In assoluto, da quando ad agosto ho ripreso a uscire in bicicletta, non mi sono mai fermato. Ho fatto tutto l’inverno in bicicletta».
Quale sarà il tuo programma?
Starò su in Olanda tutto il mese di maggio. Ho due gare di un giorno il 5 e il 6 maggio e poi dal 17 al 21 la Fleche du Sud, che invece si corre in Lussemburgo. Da lì la corsa successiva saranno i campionati italiani. Non parlo invece del Giro d’Italia U23 perché sono riserva, anche se mi piacerebbe partecipare. Bisognerà vedere la mia condizione e quella degli altri.
Quando dici che la gamba comincia a girare è un discorso globale o stai lavorando sulle tue qualità veloci?
Per adesso abbiamo messo un po’ da parte il discorso volate, perché comunque il picco ce l’ho, quindi lo spunto veloce è a posto. Stiamo lavorando tanto sulla resistenza e la salita. Aumentiamo le ore di allenamento settimana per settimana. Magari un paio di mesi fa dopo tre minuti a tutta ero già finito, adesso riesco a fare il doppio. Ogni allenamento aumentiamo un pochino per arrivare un giorno al risultato che cerchiamo. I numeri dicono che fisicamente sono sulla buona strada. E questo mi rende più ottimista. Lo sono sempre stato, perché un giorno voglio arrivare a fare qualcosa di importante.
Quindi non parliamo soltanto di quantità, ma anche di lavori specifici?
Esatto. Questa settimana ho avuto un blocco di tante ore in bicicletta, però anche con parecchi lavori. E’ chiaro che un po’ si perderà come punta di velocità, perché calando di peso e aumentando la resistenza, è logico che il picco si abbassi. Però ogni due settimane facciamo dei richiami o dei lavori in palestra per verificare la situazione su tutti i fronti.
Come ti trovi in squadra?
Bene. Loro hanno un metodo non dico severo, però diciamo che bisogna rispettarlo. Sono molto puntigliosi sulle cose, bisogna attenersi a quello che dicono. E’ un sistema che magari non va bene a chiunque, però io mi trovo abbastanza bene. Ogni tanto anch’io ho i miei momenti, però diciamo che quando hai l’abitudine al lavoro, riesci a fartela andare bene.
Cosa si prova a non vincere da un anno e mezzo?
L’anno scorso è stato brutto, perché non correndo tanto, non è stata una bella esperienza. Il primo mesetto col gesso è stato abbastanza duro. Infatti la squadra mi ha detto di mettere da parte la bicicletta e così mi son concentrato su tutt’altro e l’ho passata. Quest’anno sto cercando di pensare positivo e di andare avanti, perché vedo che i risultati stanno venendo. Bisogna solo aspettare, magari anche un po’ di fortuna.
In questi giorni a casa ti sei allenato da solo?
Qua in zona, soprattutto nel periodo invernale, mi trovo sia con De Marchi che con Jonathan Milan. Abbiamo un bel gruppetto e ci alleniamo spesso insieme. Adesso è un po’ più difficile perché siamo tutti in giro per le gare.
Con Amadori ti sei sentito per il mondiale o l’europeo?
Ho parlato con lui già a inizio anno e ha detto che gli piacerebbe appunto avermi e per questo mi ha inserito nella rosa più ampia. Adesso però tocca a me dimostrare qualcosa. In teoria maggio dovrebbe essere un periodo buono, perché le prossime gare sono abbastanza adatte a me e quindi devo dimostrare qualcosa adesso. Sono le classiche gare del Nord, con strappi ripidi però corti e magari l’arrivo in volata.
Chiaramente è presto per parlare di passaggio nella WorldTour, anche se a fine anno scade il contratto…
Dopo quello che è successo l’anno scorso, non abbiamo parlato. Non ho avuto risultati, sarebbe illogico. Detto questo, non so sinceramente cosa faremo a fine anno. Stiamo guardando e anche la squadra starà facendo le sue valutazioni.