Nizzolo 2022

Nizzolo e una Gand da guardare in televisione

26.03.2022
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Frattura composta dell’osso uncinato della mano sinistra. Questo il responso medico piovuto sulla testa di Giacomo Nizzolo all’indomani della caduta alla Milano-Sanremo, uno scivolone che in pratica gli costa tutta la stagione delle classiche del Nord per le quali aveva lavorato tanto. Continua così il momento di estrema sfortuna del ciclismo italiano, eppure quel giorno per l’ex campione europeo stava andando tutto secondo i piani…

C’è voluto tempo per assorbire il colpo, non tanto fisicamente quanto dal punto di vista morale, anche perché Nizzolo ora è entrato in quel limbo che accoglie già Colbrelli (fatte le debite proporzioni) e ha visto negli ultimi giorni risiedere anche Trentin e Formolo. A tal proposito, l’infortunio di Nizzolo sembra identico a quello del corridore dell’Uae Team Emirates e considerando la sua ripresa, la sua prestazione poderosa sulla Cipressa è un motivo per guardare al futuro con un po’ più di fiducia.

La mente è ancora lì, a quella giornata: «E’ stata una caduta stupida, in discesa. Non posso neanche dire che ci fosse terreno sdrucciolevole – racconta il corridore dell’Israel Premier Tech – so solo che all’uscita di una curva mi sono ritrovato a terra».

Nizzolo Sanremo 2022
Nizzolo ha chiuso la Sanremo 18° a 21″ da Mohoric. Con una mano fratturata
Nizzolo Sanremo 2022
Nizzolo ha chiuso la Sanremo 18° a 21″ da Mohoric. Con una mano fratturata
Però sei arrivato, ancora vicino ai primi…

Lì per lì non sentivo nulla, ero troppo arrabbiato per l’occasione persa. Alla sera ho visto che la mano si era un po’ gonfiata e iniziava a far male, ma la muovevo abbastanza. Il giorno dopo ho capito che qualcosa non andava e così dopo poche ore ho saputo. Ora ho il tutore alla mano e aspetto di sapere come sarà il decorso e quando potrò riprendere.

In quella Sanremo così strana, tutto si era messo come volevi.

Ero uscito dalla Tirreno-Adriatico meglio di quanto pensavo. Devo dire che nella corsa a tappe non avevo iniziato al meglio, ma col passare dei giorni sentivo che la condizione stava arrivando. La Classicissima aveva messo in croce tanti avversari, tanti velocisti, io invece ero lì esattamente come mi ero prefisso, non dico che avrei vinto, ma un bel risultato era davvero possibile. Avevo anche indossato un casco portafortuna, con la canzone che canticchiavo in allenamento.

Nizzolo Casco 2022
Il casco particolare di Giacomo, con il testo della canzone de La Rappresentante di Lista
Nizzolo Casco 2022
Il casco particolare di Giacomo, con il testo della canzone de La Rappresentante di Lista
Questo infortunio ti ha impedito di giocarti le tue carte alla Gand-Wevelgem, dove lo scorso anno eri stato secondo. Secondo te, rispetto al passato la gara è cambiata?

Diciamo che è meno adatta ai velocisti di quanto non lo sia la stessa Sanremo, poi basta dare una scorsa agli albi d’oro per capire che le definizioni sono fatte per essere smentite, alla Classicissima sono anni che non si vede una vera volata per specialisti. La Gand ha un percorso però che si presta molto agli attacchi, ai colpi di mano e quindi fornisce terreno fertile anche per chi non è propriamente veloce. Qui la volata è ancora meno garantita…

Lo scorso anno eravate in 7 a giocarvi la vittoria: Van Aert e tre italiani, tu, Trentin e Colbrelli, finiti nell’ordine. Tutta gente molto veloce…

E’ stata una corsa bellissima, ma l’ordine di arrivo conferma che è una corsa nella quale anche chi è veloce deve aggiungere qualcosa, non si può aspettare o fare affidamento sulla squadra in tutto e per tutto. Noi eravamo stati attivi tutto il giorno, perché lì devi essere pronto in ogni momento, non sai mai quando la corsa può cambiare. Avevo fatto tutto bene, salvo l’impostazione della volata, volevo anticipare ma mi sono ritrovato in ultima ruota. Ho provato la rimonta ma non è bastata.

Nizzolo Gand 2021
La volata sfortunata della Gand-Wevelgem 2021, con Van Aert a precedere Nizzolo, Trentin e Colbrelli
Nizzolo Gand 2021
La volata sfortunata della Gand-Wevelgem 2021, con Van Aert a precedere Nizzolo, Trentin e Colbrelli
Resta comunque una corsa per passisti o anche gli scalatori hanno chance?

E’ una corsa per gente che ha la potenza nelle gambe. Tra le classiche del Nord è certamente quella più adatta ai passisti puri, ma va saputa interpretare, restando sempre vigili e proponendosi se capita l’occasione. Se aspetti lo sprint hai perso in partenza.

Quanto conta la squadra in una corsa simile?

Molto, ma deve essere composta da gente specifica. Non è un caso se tutte le squadre WorldTour infarciscono il proprio roster nell’occasione con corridori avvezzi alle prove fiamminghe, serve gente che sappia mettere il capitano sempre nella posizione giusta, anche lontano dall’arrivo perché la gara si può infiammare anche molto lontano dal traguardo.

Chi vedi a questo punto fra i favoriti?

Premetto che non so bene la startlist, credo che Van Aert vada accreditato dei favori, non solo per la sua condizione attuale, quanto anche per lo strapotere della sua squadra con Benoot e Laporte e gli altri che sono tutti avvezzi a quel tipo di corse. Attenti anzi a Laporte, potrebbe essere un’ottima alternativa.

Nizzolo Tirreno 2022
Una Tirreno-Adriatico in crescendo per il milanese, qui secondo a San Benedetto dietro Bauhaus
Nizzolo Tirreno 2022
Una Tirreno-Adriatico in crescendo per il milanese, qui secondo a San Benedetto dietro Bauhaus
In casa Israel, senza Nizzolo chi sarà il capitano?

Credo che Sep Vanmarcke possa fare molto bene, conosce benissimo quelle strade e può giocarsela, chiaramente ha caratteristiche diverse dalle mie e quindi bisognerà elaborare una strategia differente.

Finora le cose per il ciclismo italiano non stanno andando tanto bene…

Si poteva fare di più, è vero, ma diciamoci la verità, un tale concentrato di sfortuna capita raramente. Di cause ce ne sono state diverse, ma io dico che la qualità c’è ed è solo questione di tempo, i risultati arriveranno e spero anch’io di portarne…

La mano rotta, i rulli e la vita di Formolo spiata dal satellite

19.02.2022
6 min
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Un ricordo di Facebook, condiviso il giorno di San Valentino dall’aeroporto di Istanbul, perché quando si tratta di Daniele Tortoli ricordare è d’obbligo. Poi il volo di rientro dalla Turchia. La storia di Rajovic da scrivere per l’indomani. Finché nell’aereo appena atterrato, mentre lentamente si cominciavano a riprendere zaini e pacchetti, la voce di Davide Formolo attraverso una chiamata Whatsapp era il primo bentornato in Italia.

E’ stato il ricordo di Daniele Tortoli su Facebook a mettere in moto questa intervista
E’ stato il ricordo di Tortoli su Facebook a mettere in moto questa intervista

Solo che il veronese si trovava (e ancora si trova) sul Teide. Voleva commentare quella foto del toscano che ebbe il merito di scoprirlo. Dire quanto gli mancasse e aggiungere che oggi confrontarsi con lui gli servirebbe più di allora. Aveva soprattutto voglia di parlare. Perché sul vulcano non puoi fare altro che allenarti e, come ha detto Colbrelli, guardarne la cima. Ma Davide non può neanche pedalare, non su strada. I programmi di cui ci aveva parlato sono congelati. La caduta provocata il 3 gennaio dal cinghiale continua a dargli noia, la microfrattura della mano non è ancora saldata.

C’era però da scendere dall’aereo, recuperare auto e bagagli. Per cui, con la promessa di risentirci presto, ci siamo portati la sua storia nella testa fino a ieri sera.

Come stai?

Bene. Il vulcano è tranquillo. Non è come l’Etna che ogni tanto si scarica. Questo sta zitto dai primi del 900, ma è attivo. Dicono che quando erutterà la prossima volta, ci sarà un’esplosione che farà casini veri. Speriamo di essere andati via per tempo (ride, ndr).

Il 3 gennaio su Instagram, Davide Formolo raccontava con questa foto la caduta: «Un cinghiale voleva mangiarmi!»
Il 3 gennaio su Instagram, Formolo ha scritto: «Un cinghiale voleva mangiarmi!»
E la mano?

Ho la prossima radiografia il primo marzo. Per ora tengo il tutore. Nel controllo fatto prima di venire quassù, l’osso era ancora messo male, mi hanno dato poche possibilità di cominciare a correre come nei programmi. L’unica cosa è tenerla ferma. Dagli esami fatti subito non si vedeva niente, ma il dottore ha detto che le fratture di queste ossa così piccole si vedono dopo un po’. In pratica abbiamo dovuto aspettare che la frattura si aprisse. E intanto devo stare fermo.

E in bici?

In bici non posso andare. Oltre al fatto che le vibrazioni farebbero male, a forza di portare il tutore, anche il polso non mi regge più. Al punto che quando lo toglierò, dovrò anche fare un ciclo di riabilitazione. Dovrei correre Laigueglia il 2 marzo e la Strade Bianche il 5, ma ad ora non so bene cosa sarà di me (sorride, ma si percepisce che sia affranto, ndr).

Nel primo ritiro di Abu Dhabi a novembre 2021, per Formolo risate e programmi (PhotoFizza-UAE)
Nel primo ritiro di Abu Dhabi a novembre 2021, fra risate e programmi (PhotoFizza-UAE)
Il tutore devi portarlo sempre?

Anche quando dormo, per forza. Lo tolgo solo per fare la doccia. E con questa cosa del Covid, non riesco neanche a lavare bene le mani. Devo anche stare attento a non storcermi in bici. Perciò sto qua, faccio rulli e aspetto giorni migliori. Visto Covi come ha iniziato bene? A gennaio abbiamo fatto un bel ritiro e vorrei mettermi in gioco anche io, perché ero al loro livello. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) è andato via anche Colbrelli. Per fortuna stare qui mi piace. I benefici dell’altura sono indiscutibili. Perciò vedremo i progressi della mano e semmai aggiusteremo i programmi.

Tortoli i cinghiali li cacciava e poi sua moglie Silvia li cucinava alla grande…

Impossibile da dimenticare. Intorno Monaco ne è pieno, anche nella zona de La Turbie dove domani arriverà il Tour des Alpes Maritimes et du Var (tappa di oggi, vinta da Wellens, ndr). Un giorno ero in bici proprio lassù e ne ho trovato uno che camminava bello tranquillo sulla strada. Anche dai miei a Verona, la stessa cosa. Mi è andata bene che il… mio era piccolino. Ha preso la ruota davanti, mi ha girato il manubrio e sono rotolato per terra.

Perché l’altro giorno hai detto che oggi con Tortoli parleresti meglio di allora?

Con la poca esperienza che avevo, non credo di aver potuto cogliere da lui il massimo. Prima era tanto sopra di me, oggi potrei parlarci alla pari. Prima avevo quasi timore, oggi sarebbe un confronto fra adulti.

Era un altro ciclismo.

Ma la sua saggezza sarebbe attuale anche oggi. Il problema è che dal 10 novembre al 10 ottobre dell’anno successivo, c’è qualcuno che guarda quello che mangiamo, i battiti del nostro cuore, i watt del nostro motore. Ci seguono via satellite con il gps quando siamo in bici, vedono i nostri spostamenti. E’ un mondo in cui non è facile vivere. Quando poi succedono cose come il ripensamento di Dumoulin, non c’è tanto da meravigliarsi. Sono tecnologie utili alle squadre perché noi possiamo migliorare, mentre prima per imparare dovevi fare una cappellata e ragionarci sopra. Oggi non serve. Non hai tempo di sbagliare. Sei così monitorato, che prima ancora che commetti un errore, c’è qualcuno a chilometri di distanza che ti avvisa. E’ difficile farsi plasmare da chi sta così lontano e decide della tua vita.

Nel primo ritiro 2022, pochi giorni dopo la caduta, la mano faceva male (PhotoFizza-UAE)
Nel primo ritiro 2022, pochi giorni dopo la caduta, la mano faceva male (PhotoFizza-UAE)
Tu come fai?

I risultati che stiamo ottenendo sono dovuti proprio a questa supervisione. La gente non dovrebbe stupirsene. Però per fortuna c’è un’ottima intesa fra noi e questo era anche alla base del metodo di Daniele, che ci faceva crescere con le dinamiche del gruppo. In UAE Team Emirates c’è lo stile italiano e nonostante tanta tecnologia, è la squadra che fa la differenza. Quando fisicamente sei al 99,9 per cento, lo step successivo lo fanno la testa e le parole giuste. Anche un rimprovero va fatto nel modo giusto e per fortuna qui si può parlare, perché ci sono brave persone nei posti giusti. Ognuno è libero di dire la sua.

Quando scendi dal Teide?

Il 28 febbraio, ancora dieci giorni.

Anche tu passi il tempo guardando il vulcano?

Le giornate passano in fretta. La mattina sei sui rulli, il pomeriggio doccia, riposo. Poi la prima videochiamata a casa. Mia figlia mangia alle 19 ora italiana, quindi le 18 di qui. Parlo con loro e poi vado a cena anche io, in modo da risentirle dopo aver mangiato. Inizialmente dovevano venire qua anche loro, ma la nonna di mia moglie non sta benissimo e così sono venuto da solo.

Consigli dalla… regia: un caffè e un sorriso per lo sponsor Mokador (PhotoFizza-UAE)
Consigli dalla… regia: un caffè e un sorriso per lo sponsor Mokador (PhotoFizza-UAE)
Ti va anche bene, all’inizio l’hotel era molto più spartano…

Me lo hanno detto, invece ultimamente hanno investito. Mi piace lo spirito di Tenerife, sono persone alla buona ma si danno da fare.

Quante possibilità ti dai di iniziare a Laigueglia?

Il dottore ha parlato di un 20 per cento, la vedo complicata, ma per fortuna la stagione è lunga. Quest’anno si punta sul Giro, niente Liegi. Voglio vincere una tappa, è passato troppo tempo dalla vittoria di La Spezia del 2015. Nel frattempo sono diventato padre, speriamo di vincere la prossima prima di diventare nonno (ride, ndr). Quel giorno dopo la caduta ero così contento di non essermi rotto niente di grande, da aver sottovalutato quell’ossicino. E invece guardate come sono messo…