A partire da lunedì 9 gennaio, la collezione proposta dal bike brand GT Bicycles sarà distribuita commercialmente sul territorio italiano da Focus Italia Group.
Proprio Focus Italia Group può vantarsi di una vasta e proficua esperienza commerciale nella distribuzione di biciclette, nel supporto dei brand e nella gestione delle attività di “back office”, avendo lavorato, per molto tempo oramai, con altri marchi di proprietà del Gruppo Pon. Questo nuovo incarico arriva in chiusura di una stagione 2022 che è stata davvero fondamentale per GT: un anno che ha sancito il 50° anniversario del brand, nel corso del quale sono state lanciate nuove versioni di prodotto che hanno immediatamente ottenuto riconoscimenti importanti dagli atleti ufficiali GT su diversi campi gara.
GT nel 2022 ha festeggiato il suo 50° anniversario: un traguardo molto importanteGT nel 2022 ha festeggiato il suo 50° anniversario: un traguardo molto importante
Un business intelligente
«La stagione 2023 che ci apprestiamo ad affrontare – ha dichiarato, Jason Schiers il Managing Director and GT Team – sarà ancora più entusiasmante. Il nostro brand avrà una struttura aziendale indipendente che include un team esecutivo dedicato. Il tutto in linea con la filosofia di Pon.Bike per agevolare e consentire un approccio separato e completamente dedicato a ciascuno dei marchi di proprietà. Dopo aver appena celebrato il 50° anniversario, iniziamo con entusiasmo il nuovo anno, con l’obiettivo di consolidare il brand GT in Italia.
«Questa nostra nuova partnership con Focus Italia Group ci permetterà di farlo, portando i nostri prodotti e la nostra cultura della bicicletta ad un numero di rivenditori e rider italiani superiore a quanto mai fatto prima. Questo avverrà grazie ad una sinergia tra i dipartimenti vendite, marketing e logistica, per così riuscire a soddisfare tutte le esigenze del mercato, mantenendo sempre l’unicità di brand. Questa nuova collaborazione è un business intelligente e una vittoria per tutti i soggetti coinvolti».
Giorgio Garofoli, CEO Focus Italia GroupDal 9 gennaio Focus Italia distribuirà i prodotti bike brand GT BicyclesGiorgio Garofoli, CEO Focus Italia GroupDal 9 gennaio Focus Italia distribuirà i prodotti bike brand GT Bicycles
La conoscenza del mercato
«Siamo estremamente entusiasti ed orgogliosi – ha ribattuto Giorgio Garofoli, il CEO di Focus Italia Group – di iniziare questa nuova collaborazione con un brand icona e leader di mercato come GT Bicycles. L’esperienza di Focus Italia Group e la sua profonda conoscenza del mercato italiano, unitamente ai talenti di GT, incrementeranno significativamente la presenza del brand nel nostro Paese. La collaborazione diretta tra il brand e Focus Italia Group permetterà un aumento del supporto concesso ai negozianti e ai clienti GT, e noi non vediamo davvero l’ora di iniziare a lavorare insieme».
Focus Italia Group provvederà totalmente alla gestione commerciale e all’acquisizione degli ordini, fornirà informazioni sui prodotti e sarà responsabile delle attività di “customer service” e gestione delle garanzie aperte a partire dal 1° gennaio 2023. Per qualsiasi genere di informazione, i rivenditori attuali GT possono entrare in contatto con l’ufficio commerciale Focus Italia Group telefonando al numero 045/8750051 oppure scrivendo una mail a info@focusitaliagroup.it
Il punto del mercato con Focus Italia Group, che distribuisce il marchio Cervélo. L'aiuto ai dealer. La ripresa travolgente. E il ruolo della Jumbo Visma
Nel balletto fra squadre WorldTour, la Jumbo-Visma passa sulle bici Cervélo che nel 2020 erano con il Team Sunweb. Cosa cambia? Lo abbiamo chiesto per voi
Nel viaggio di bici.PRO fra i produttori delle bici del WorldTour, entra oggi in scena il marchio Cervélo, che a livello mondiale è detenuto dall’olandese Pon Holdings, mentre in Italia viene distribuito da Focus Italia Group e nel 2021 equipaggia la Jumbo-Visma.
Con il nostro zaino pieno di domande, abbiamo seguito il link fino alla scrivania di Raffaele Crippa, Brand Manager di Focus Italia Group, che per cominciare ci ha raccontato che cosa abbia significato per la sede italiana l’avvento della holding.
«In parole molto semplici – sorride Crippa – ci ha permesso di avere più ossigeno. La testa è rimasta italiana e indipendente, idem la struttura commerciale. Siamo passati dall’essere una Srl a una Spa e questo ci ha consentito di mettere i piedi sulle giuste pietre».
Raffaele Crippa, Brand Manager di Focus ItaliaRaffaele Crippa, Brand Manager di Focus Italia
Che cosa è successo invece da queste parti a cavallo del lockdown?
In Focus Italia Group ragioniamo per anno fiscale e per stagionalità, che inizia dal primo settembre. A quella scadenza eravamo in crescita e abbiamo chiuso positivamente anche l’anno fiscale, nulla lasciava pensare al disastro in arrivo. Durante il lockdown siamo stati attivi con decine di call con i nostri rivenditori sul territorio, per parlare di mercato e fornire una forma di supporto psicologico. Proprio durante quegli incontri, sono usciti spunti che si sarebbero rivelati utili nel periodo successivo. Contemporaneamente, il management ha fatto scelte lungimiranti.
Di che tipo?
Abbiamo spinto sugli acquisti, correndo un bel rischio, ma procurando un quantitativo ragguardevole di biciclette, che ancora oggi continuiamo a spedire. L’ultimo flusso ci sarà a marzo. C’è stato un piccolo rimbalzo dei costi, a causa dei ritardi nelle consegne, ma abbiamo guadagnato quote di mercato. Per cui, il primo punto che ha funzionato sono stati quei contatti con i dealer.
Quindi c’è un secondo punto?
Il congelamento totale di tutti i crediti. Per 5 mesi abbiamo assorbito e rinviato i crediti e questo ha permesso al volano di continuare a girare e ci ha portato tanta gratitudine. E’ stato un esborso importante, non è stato semplice, ma ci ha dato tanto.
Nel 2020 Cervélo era con il Team Sunweb: qui Hindley sullo StelvioNel 2020 Cervélo con il Team Sunweb
In che modo siete stati accanto ai rivenditori?
Sono state fatte circa 60 call, con pochi dealer per volta perché non fossero dispersive, e abbiamo specificato le azioni che avremmo messo in atto. Abbiamo parlato dei prodotti che sarebbero arrivati e assortito dei pacchetti di bici in base alle necessità del mercato e a quello che potevamo offrire. In più alla riapertura, abbiamo fatto degli accordi con Santander Bank, che ha varato dei finanziamenti a interesse zero per l’acquisto della bicicletta. Quindi con la sospensione dei debiti, i pacchetti e i finanziamenti su misura, i dealer ci hanno detto grazie e hanno ripreso a lavorare.
In che senso avete offerto supporto psicologico?
L’aspetto importante di quelle call è che si è sviluppato un rapporto umano che prima non c’era mai stato. Onestamente non eravamo neanche convintissimi di quello che dicevamo, eravamo rinchiusi senza una sola prospettiva. Per cui ci siamo messi la maschera in faccia e siamo andati alla guerra. Quelle chiamate sono servite anche solo per chiedere come stessero. Alcune col groppo in gola, perché magari ti parlavano di qualche parente morto in casa o dei camion con le bare in strada.
Quando si è capito che stava cambiando?
Il primo segnale c’è stato durante una chiamata con Focus dalla Germania in cui ci hanno mostrato i loro fatturati di fine marzo. Erano numeri mostruosi, mentre noi eravamo indicati ancora come gli untori d’Europa.
Il BB Right permette di avvantaggiarsi di tubi di sezione maggiore più rigidi e più leggeriIl BB Right permette di avvantaggiarsi di tubi di sezione maggiore più rigidi e più leggeri
Come hanno risposto i dealer a questa vostra vicinanza?
Ho il magone a pensarci e la cosa incredibile è che quando il mondo è ripartito, ben più di un cliente che chiedeva altre bici, ci diceva: «Fate voi». Questo atteggiamento mi ha stupito e confermato che avevano seminato bene. E a partire da maggio abbiamo cominciato a straconsegnare. Ma al di là dei numeri, ci siamo sentiti considerati quasi come loro soci.
Quali bici si sono vendute di più?
Tutte. Il bonus bici ha accelerato il segmento sotto i 1.000 euro e lavorando con quei famosi pacchetti, il dealer ha potuto selezionare quello di cui aveva bisogno con fiducia ed elasticità.
Pensi che l’onda continuerà a crescere?
Siamo fortemente convinti che il mercato sia esploso e che sulle ali dell’entusiasmo tutti abbiano voluto andare in bicicletta. E’ il solo sport che puoi fare, per cui lo zoccolo duro è aumentato e altri nuovi sono arrivati. Diciamo, facendo dei numeri a caso, che siamo passati da 100 a 150. E se ci sarà una contrazione, si passerà a 120. Ma sempre più del livello pre lockdown.
Si sta affermando un pubblico di ciclisti non necessariamente agonistiSi sta affermando un pubblico di ciclisti non necessariamente agonisti
Pensate anche voi quindi che ci sia un pubblico diverso?
Il mondo di chi ha scoperto la bici si è aperto. Si è avvicinata gente che non andava in bici e che non è per nulla legata all’agonismo. Se gli agonisti e gli amatori sono stati fermi senza eventi, è arrivata una valanga di utenti che porterà a un cambiamento culturale. Nei primi mesi post Covid, il nostro trend sarà slegarci dall’agonismo. Se prima si cercava di sostenere eventi legati in qualche modo alla competizione, oggi siamo abbastanza sicuri che non sia più così necessario. La comunicazione si andrà spostando verso l’outdoor e la vita all’aria aperta, un mercato ancora vergine.
Scusa, ma allora che senso ha continuare a sponsorizzare un team WorldTour?
Il gruppo vuole rilanciare il marchio Cervélo, per tutto lo storico e il suo prestigio nel corsa, su pista e nel triathlon. Avere il Team Jumbo è una bella medaglia da portare sul petto, sperando di poter ben figurare. Il professionismo è come la Formula Uno per lo sviluppo delle auto di serie. Ad oggi è comunque un investimento sul prodotto, consapevoli che il comparto sportivo è rimasto invariato e sono cresciuti segmenti nuovi.
Quest’anno Cervélo equipaggia la Jumbo VismaQuest’anno Cervélo equipaggia la Jumbo Visma
Che cosa significa allora mollare l’agonismo?
Il brand Cervélo va in cerca di rilancio. L’agonismo che si pensa di mollare è quello della sponsorizzazione agli eventi. E’ meglio organizzare qualcosa da soli per sostenere i nostri dealer, come tanti altri marchi hanno già iniziato a fare negli anni addietro. Ho in testa il nostro evento Santa Cruz in Val di Sole l’anno scorso. Le persone andavano via contente di essere state insieme. L’evento privato è più controllabile e fa superare il concetto di fiera, che con l’avvento dei social perde interesse. Ad oggi non c’è più motivo di andare ai vari saloni, non ne abbiamo più bisogno. C’è una nuova linea e non ci si può fermare proprio adesso.
Avevamo già anticipato la girandola delle bici che porterà alla Mitchelton le Bianchi della Jumbo-Visma, che a sua volta prenderà le Cervélo del Team Sunweb che passerà su Scott. Qui parleremo proprio delle Cervélo, con cui correrà Primoz Roglic, il numero uno al mondo. Un… tipino riservato che avrà sì perso il Tour, ma si è rifatto con la Liegi e poi la Vuelta. Ne parliamo con Massimo Battaglia, Sales Account Manager di Focus Italia Group cui fa riferimento in Italia il marchio Cervélo. E il primo dato che salta all’occhio è l’assoluta atipicità del marchio canadese rispetto ai tanti vezzi dei campioni più amati.
«Sin dai tempi della Csc – commenta sornione – Cervélo non ha mai fatto niente di extra per i suoi corridori. Sono state date sempre bici di produzione, nessun carbonio speciale e misure personalizzate. L’unica volta in cui è stato fatto, fu per Cancellara. Chiesero di allungare di 20 millimetri il carro della sua R3 Select per la Roubaix, ma si ruppe. Perciò diciamo che quando si parla di fornire le bici alle squadre, c’è un incontro fra vari interessi. Se c’è un modello nuovo appena uscito, corrono con quello. Ma la collaborazione per lo sviluppo dei prodotti esiste. Nei 7-8 mesi prima del Tour, dove di solito si vedono le novità, gli ingegneri palano molto con gli atleti. Se un professionista ti dice che a 1.600 watt la bici flette, devi starlo ad ascoltare…».
Con la R5, Hindley la lottato per il Giro d’Italia. Qui sullo StelvioCon la R5 Hindley, ha domato lo Stelvio
Allora partiamo dal 2020: che cosa prevedeva la dotazione Sunweb?
Hanno usato quasi tutti le S5, seguendo dictat legati alla produzione. In linea di massima però lo scalatore di 59 chili, quindi diciamo Hindley, ha scelto di usare la R5. Per spiegare meglio, per la strada Cervélo ha due serie fondamentali. La S come Speed, che riassume tutti gli studi su velocità aerodinamica e rigidezza: non disperde la potenza e per questo viene usato più carbonio e il peso un po’ sale. La R come Road, che va più sulla leggerezza, senza però rinunciare all’aerodinamica. I numeri accanto sono l’indice di qualità, per cui per i professionisti si considera sempre il numero 5. Da quest’anno c’è anche la Caledonia, che nasce per i fondi sconnessi, come la Trek Madone, per intenderci.
Come è fatta?
E’ più lunga in tutte le misure. Ha l’interasse più lungo di 10 millimetri, con una geometria a doppio diamante, per il modo in cui si integrano i due triangoli anteriore e posteriore. L’angolo di sterzo è più aperto per dare stabilità, ma non ha elementi terzi di ammortizzazione. Niente elastomeri. Non è una bici leggera, ma sul pavè non serve. Diciamo che sulla bilancia sta a metà fra la serie R e la S. Van Aert alla Roubaix avrà una bella carta in mano.
Cervélo R5: la configurazione Jumbo-Visma si sta ancora definendoCervélo R5 in configurazione da catalogo
Quindi i corridori provano e scelgono?
Diciamo che hanno un margine di manovra legato appunto al telaio e alle dotazioni. Non sappiamo ancora se correranno con i dischi, ma magari capita quello che ne ha paura e chiede di aver i rim brakes. A Roglic suggerirei una R5, bici all-round a 360 gradi, che unisce leggerezza e comfort. Una bici che con i freni normali magari ha bisogno di qualche piombo per salire a 6,8 chili, ma che con i dischi è a posto da sé.
Escludiamo la S5 per Roglic?
Non lo vedo a fare volate o tirare in testa al gruppo, quindi direi di no. Però vedendo i diagrammi, nei percorsi pianeggianti la S5 dà vantaggi evidenti.
Roglic però avrà bisogno di una bella bici da crono…
Lì ci sarebbe da scegliere, ma non si può. Le Px-Series che diamo per il triathlon non sono permesse dall’Uci, perché manca il piantone. Così la bici per Roglic sarà la P5, che da sempre è il laboratorio di Cervéloper gli studi aerodinamici. Non dimentichiamo che fu Cervelo per prima anni fa a introdurre la borraccia aerodinamica e da un paio d’anni ha iniziato a produrre da sé il cockpit. A non comprare più manubri da fuori, ma a farli in casa.
Wilko Kelderman, a Valdobbiadene, con la P5 da cronoKelderman a Valdobbiadene sulla P5 da crono
Si prevedono sessioni in galleria del vento?
Questa è da raccontare. Quando c’era la Csc, si doveva fare la bici da crono per David Zabriskie, che era parecchio forte. Quando però si accorsero che la galleria del vento gli costava 60-70 euro al secondo, capirono che non si poteva starci tutto il giorno. Anche perché neppure Zabriskie poteva. Così fecero una scansione in 3D, che per allora era fantascienza, e ricrearono un modello di Zabriskie, che ancora oggi viene utilizzato. Tanto più che se l’atleta ha le sue fissazioni sulla posizione, è dura smuoverlo.
Diciamo che Cervélo ha sempre avuto un occhio per le bici veloci già dai tempi di Ivan Basso e lo stesso Cancellara…
Assolutamente e anche da prima, direi dal 10 anni prima. Dal 1996. Il Soloist è stata la prima bici aerodinamica, come pure il movimento centrale asimmetrico BBRight è stata una loro invenzione. Sono gelosissimi delle loro tecnologie, hanno paura che i loro segreti vengano violati.
Cervélo S5, in configurazione da catalogo. La bici per velocisti e passistiLa S5 sarà affare per passisti e velocisti
Alla Jumbo-Visma saranno forniti soltanto i telai?
Esatto, il resto viene da altre sponsorizzazioni. I top rider avranno 4-5 biciclette a testa, fra allenamento e corsa. Gli altri magari si fermeranno a 2-3.
Si farà uno strappo per la bici gialle, se Roglic dovesse vincere il Tour?
Anche questa è da raccontare. Quando Hesjedal vinse il Giro, nel 2012, Cervélo aveva in catalogo un modello Rc-Ca cioè California. Il telaio pesava 700 grammi, ma non lo avevano messo nella dotazione del Team Garmin. Allora Hesjedal se ne comprò due di tasca sua e ci vinse il Giro. E alla fine, per lasciargli un ricordo visto che l’ultima tappa fu una crono, gli fecero la livrea rosa con del nastro adesivo. Neanche bellissimo da vedere. A quel punto Cervélo gli chiese la bici, ma lui non voleva dargliela perché era sua. Cedette solo alla fine, quando accettarono di fargli la bici per il Tour personalizzata con l’acero canadese.
Ci sarà mai più un Cervélo Test Team, come quello in cui corsero Sastre e Hushovd?
Credo di no, perché furono spesi tantissimi soldi. Erano anni in cui il Governo canadese distribuiva dollari per attività di questo tipo, ma ora non accade più.
Cervèlo Caledonia, per Van Aert alla RoubaixCaledonia, per Van Aert alla Roubaix
I corridori Jumbo-Visma hanno già le bici in mano?
A parte che fino al 31 dicembre non potrebbero, ci sono in giro foto di amatori che hanno pizzicato Van Aert e altri con telai impecettati.
Ha dei vantaggi commerciali oggettivi avere la squadra?
Un po’ di tempo fa, avrei detto che è basilare. Per competere sul mercato, devi essere nel WorldTour, ma anche per giustificare i prezzi del listino. Detto questo, ci sono marchi che non hanno il team eppure si sono ricavati la loro dimensione. Vediamo se con Roglic si farà il salto che ci aspettiamo.
Tom Dumoulin torna in gruppo al Giro di Svizzera per preparare le Olimpiadi a cronometro. Un viaggio nel suo ultimo periodo. e un futuro di tanti dubbi
Avuto il via libera martedì scorso, Van Aert è volato ad allenarsi in Spagna. Domenica correrà la Roubaix dopo attenti esami medici. Ma la gamba ci sarà?
Si chiama Settimana ed è la nostra speciale selezione di contenuti editoriali pubblicati su bici.PRO negli ultimi sette giorni.
La riceverete puntualissima ogni lunedì direttamente nella vostra casella di posta elettronica.
Your information will *never* be shared or sold to a 3rd party.
Iscriviti alla newsletter
Si chiama Settimana ed è la nostra speciale selezione di contenuti editoriali pubblicati su bici.PRO negli ultimi sette giorni.
La riceverete puntualissima ogni lunedì direttamente nella vostra casella di posta elettronica.
Your information will *never* be shared or sold to a 3rd party.