Il bronzo di Grigolini, travolto dalla festa di Mattia

08.02.2025
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C’era anche lui, sul podio di Lievin. Certo, forse tanti guardavano al centro, a Mattia Agostinacchio con la sua sgargiante maglia arcobaleno, ma al suo fianco faceva bella mostra di sé anche la medaglia di bronzo di Filippo Grigolini. In un’altra edizione quell’impresa avrebbe forse avuto ben altra eco, in quegli anni di vacche magre per il ciclocross italiano. Ma forse proprio quel bronzo arrivato in quella che è stata un’autentica festa azzurra assume un significato ancora maggiore.

Il podio mondiale con il friulano al fianco dell’amico-rivale Agostinacchio e del francese Bruyere Joumard
Il podio mondiale con il friulano al fianco dell’amico-rivale Agostinacchio e del francese Bruyere Joumard

A distanza di qualche giorno, quel che si nota parlando con Filippo è come un cambiamento in atto, la consapevolezza di quel che davvero vale e può fare. D’altronde, alla vigilia del mondiale anche lui ambiva a un posto sul podio e averlo centrato è sinonimo di grande qualità.

«Io sapevo che poteva essere nelle mie corde, sono partito con quell’ambizione. E non mi sono scoraggiato neanche quando al secondo giro sono caduto. Ero 12°, stavo risalendo, ho dovuto ricominciare tutto da capo. Ma non mi sono lasciato andare, mi sono detto che potevo ancora rimettere a posto i pezzi del puzzle, c’era tempo».

Per Filippo il finale di mondiale è stato molto duro, ma a dispetto della stanchezza ha vinto il duello con Noval
Per Filippo il finale di mondiale è stato molto duro, ma a dispetto della stanchezza ha vinto il duello con Noval
Una medaglia vinta quindi innanzitutto di testa…

Io penso di sì, la concentrazione è stata l’elemento in più. Dopo la caduta non ho più commesso errori tecnici, perché una caduta è sempre figlia di un errore di guida. Sono andato avanti sapendo che la corsa era ancora lunga e si poteva arrivare dove volevo.

Che gara è stata, diversa dalle altre che hai effettuato all’estero in questa stagione?

Non direi, gli avversari ormai impari a conoscerli dopo le varie prove di Coppa del Mondo e aver seguito la challenge è stata secondo me fondamentale per i nostri risultati. Sai che si parte sempre a tutta, che molto si gioca già all’inizio e non devi perdere il treno dei più forti. E soprattutto che devi stare lì con la testa prima di tutto.

A Benidorm (ESP), nella prova di Coppa prima del mondiale Grigolini aveva chiuso 6°, ma in grande crescita
A Benidorm (ESP), nella prova di Coppa prima del mondiale Grigolini aveva chiuso 6°, ma in grande crescita
Tu sei stato anche davanti, a vedere da vicino la leadership. Ci hai sperato?

Per un attimo, quando il francese è caduto. Io ero dietro con Mattia e lo spagnolo, a quel punto ero secondo, lo vedevo poco davanti. Ma poi sentivo che ero affaticato, che la stanchezza si faceva sentire e dovevo sapermi gestire. Quando Mattia è partito non avevo le gambe per tenerlo, ho pensato che dovevo badare all’iberico per giocarmi il podio e così è stato.

Mattia primo, tu terzo, Patrick Pezzo Rosola che senza la caduta sarebbe stato anche lui a lottare per le prime piazze. Quanto ha contato essere abituati a confrontarvi fra voi?

Io credo che sia stato decisivo, perché ogni gara nazionale era tirata. Lo abbiamo capito dopo che Mattia ha vinto l’europeo, se io finivo secondo vicino a lui significa che anche fra gli stranieri erano pochi a quel livello. Mattia è stato uno stimolo continuo, credo di essere cresciuto molto insieme a lui.

Grigolini si era già messo in luce al Giro delle Regioni, ha vinto il Guerciotti ed è salito sul podio tricolore
Grigolini si era già messo in luce al Giro delle Regioni, ha vinto il Guerciotti ed è salito sul podio tricolore
Sui social hai raccontato l’emozione vissuta il giorno prima, allenandoti con Mathieu Van der Poel…

Sì, è stato qualcosa di magico essere al suo fianco, vederlo da vicino io che ero abituato ad ammirarlo in Tv. Dal vivo fa ancora più impressione, lo vedi imponente, che trasuda potenza. Ti dà la sensazione dell’invincibilità. Siamo stati vicini un giro, tenergli la ruota è stata una sensazione enorme.

Ora la stagione è finita e ti attende la strada, che per te è un po’ una novità visto il tuo passato, anche tricolore nella mountain bike.

Nel 2024 ho fatto una decina di gare, ma mi sono divertito più lì che nelle prove offroad. Voglio provarci per quello, mi attira di più, voglio vedere dove posso arrivare anche sull’onda di questa nuova consapevolezza. Entro in un team di primo livello come il Borgo Molino, io parto per divertirmi innanzitutto, poi vedremo che cosa uscirà fuori.

Su strada il friulano nel 2024 ha corso da allievo, centrando quasi sempre la Top 10 con il 3° posto alla Julium Classic
Su strada il friulano nel 2024 ha corso da allievo, centrando quasi sempre la Top 10 con il 3° posto alla Julium Classic
E’ chiaro però che ora le aspettative su di te sono aumentate…

Lo so, ma devo intanto capire che corridore sono e posso essere. Io credo di avere caratteristiche da passista-scalatore, ma le salite mi piacciono tanto e voglio scoprire soprattutto lì quali possono essere i miei limiti considerando anche la mia leggerezza fisica, ideale per quel tipo di percorsi.

Ti hanno fatto feste a casa?

I miei genitori erano lì, quando sono arrivato li ho visti ed erano anche più emozionati ed entusiasti di me. Loro mi hanno sempre favorito e appoggiato su tutto, mi hanno sempre incoraggiato a fare quello che volevo. Questa medaglia è anche un po’ loro, non potrò mai ringraziarli abbastanza. So che non è facile sapere che tuo figlio si allena su strada, soprattutto al giorno d’oggi, ma io sono sempre molto attento. Pedalo prevalentemente sulle strade che da Udine portano verso Gemona e Buja, uso sempre le luci, faccio grande attenzione. Ma è la mia vita e loro questo lo rispettano.

Un altro junior da seguire. Grigolini in rosa a Cantoira

11.11.2024
5 min
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Udinese classe 2008, Filippo Grigolini è uno dei nomi emergenti del ciclocross italiano. Al primo anno nella categoria juniores il friulano aggiudicandosi la quinta tappa del Giro delle Regioni di ciclocross a Cantoira è balzato al comando della classifica. E’ l’ennesima dimostrazione dell’effervescenza della categoria, illuminata dal trionfo continentale di Filippo Agostinacchio e che aveva inaugurato l’anno con le imprese di Stefano Viezzi, oggi Under 23 ma a gennaio trionfatore in Coppa del Mondo e poi impossessatosi del titolo mondiale.

Grigolini quest’anno ha colto 6 vittorie nella mtb e il podio alla Julium Classic su strada
Grigolini quest’anno ha colto 6 vittorie nella mtb e il podio alla Julium Classic su strada

Il ciclocross prima di tutto

Un amore, quello di Grigolini per il ciclocross che sovrasta quello per le altre discipline ciclistiche anche se il sedicenne è pienamente inserito nel novero dei multidisciplinari: «E’ la specialità che prediligo, adoro i percorsi veloci, con curve tecniche dove rilanciando fai la differenza. Quest’anno ho fatto un po’ di tutto, anche mtb dove ho vinto il titolo nazionale allievi 2° anno e su strada, ma dalla prossima stagione privilegerò quest’ultima perché fare tre discipline è troppo dispersivo e al ciclocross invernale non rinuncio, ma posso abbinarlo con la preparazione di una sola disciplina».

La passione di Grigolini per il ciclismo ha radici antiche: «Devo dire grazie a un amico, un mio coetaneo che quando avevo 6 anni mi spinse a imitarlo e andare in giro in bici con lui. Da allora non ho più smesso è ho fatto tutta la trafila delle varie categorie per i giovanissimi, appassionandomi soprattutto all’offorad come spesso avviene dalle mie parti».

Per il friulano i percorsi preferiti sono quelli tecnici con curve secche, dove rilanciare l’azione
Per il friulano i percorsi preferiti sono quelli tecnici con curve secche, dove rilanciare l’azione

Su strada è uno scalatore puro

La scelta dell’udinese di privilegiare la strada oltre al ciclocross ha precise radici tecniche, legate soprattutto alla sua conformazione fisica e parlando con lui si nota come anche abbia ben chiare le sue idee: «Io sono molto leggero e vado bene in salita. Posso considerarmi uno scalatore puro e so che nel ciclismo moderno, soprattutto nella mia generazione una figura così specifica latita ma mi dicono che proprio per questo potrei avere un futuro. Questo però mi impone delle scelte: già dal primo anno junior voglio crescere e affrontare gare impegnative e con molte salite, per dimostrare quello che so fare».

Grigolini fa parte di quel pacchetto di atleti che Pontoni ha iniziato a coinvolgere da giovanissimi nel team azzurro e i risultati, come nel caso della medagliata europea Pellizotti, si vedono: «Il cittì mi ha iniziato a convocare per i ritiri azzurri già quand’ero al primo anno allievi. Sono state esperienze importanti, condividevamo l’ambiente, ci ha dato le basi per le nostre esperienze attuali. Anch’io ero agli europei e sinceramente mi dispiace non aver potuto fare di più del mio 12° posto, ma ho pagato a caro prezzo una foratura in partenza. Da lì però sono stato contento della mia prestazione perché ho rimontato molte posizioni e dimostrato che avrei potuto fare molto di più con un po’ più di fortuna».

Per l’udinese anche la gioia del titolo italiano Allievi 2° anno in mtb a Chies d’Alpago
Per l’udinese anche la gioia del titolo italiano Allievi 2° anno in mtb a Chies d’Alpago

Agostinacchio? Non è lontano…

D’altronde per tutta la stagione il friulano non è mai stato molto lontano dal campione europeo Agostinacchio e anche nella prova internazionale di Torino, successiva a quella di Cantoira, la sfida fra i due è stata appassionante: «Era un percorso molto veloce nel quale sono rimasto attaccato al campione europeo per quasi tutta la durata pur se caduto nella prima parte. Poi Mattia è andato via nell’ultimo giro e ha vinto per 20”. Nella parte finale non avevo più energia nelle gambe, forse per l’impegno di Cantoira di 24 ore prima o per la rimonta dopo la caduta, ma non ci ho neanche pensato troppo».

Ci sarà a Gallipoli?

Ora l’udinese avrebbe la possibilità di cogliere un traguardo prestigioso come la conquista della maglia rosa al Giro delle Regioni: «Ma è molto difficile che ciò avvenga. La squadra non ha in programma la trasferta a Gallipoli per l’ultima tappa del 22 dicembre, ma tra tricolori e altre prove internazionali non mancano le occasioni per mettermi in luce, pensando anche ai mondiali».