Il cittì della nazionale under 23 Marino Amadori prepara il taccuino degli appunti e si dice fiducioso per il prossimo Giro Next Gen. Mancano poco più di ventiquattro ore al via della cronometro di Rho e poi ognuno avrà le risposte che cerca. La corsa rosa under 23 arriva dopo due prove interessanti di Nations Cup nelle quali gli azzurri guidati da Amadori sono stati assoluti protagonisti. E proprio insieme al cittì, alla vigilia di uno degli appuntamenti più importanti della stagione, facciamo un punto sulle forze dei nostri ragazzi.
«Penso che per i team – dice Amadori – non ci sia gara più importante. Tour de l’Avenir, mondiali ed europei sono una faccenda diversa, riservata alla nazionale, mentre qui siamo davanti a un impegno fondamentale per tanti ragazzi. Il Giro Next Gen è il palcoscenico di riferimento nel quale mettere in mostra le proprie qualità e tanti atleti sono chiamati a fare bene in ottica futura. Noi come Italia arriviamo da due gare a tappe di Nations Cup nelle quali abbiamo dimostrato di essere competitivi. Gualdi è uno dei nomi che mi sono segnato per la classifica generale, in Repubblica Ceca ha corso bene e non era ancora al 100 per cento (in apertura sul podio finale con Pau Martì e Simon Dalby, ndr)».
Risposte azzurre
Dalle due prove di Nations Cup, prima in Polonia e poi in Repubblica Ceca, l’Italia è uscita con un bottino più che soddisfacente: due vittoria di tappa e in entrambe le prove anche un podio finale.
«Abbiamo dimostrato di essere competitivi – analizza il cittì Amadori – anche perché la concorrenza non era di certo bassa. Ci siamo scontrati con diversi ragazzi interessanti tra cui Pau Martì, che l’anno scorso è arrivato terzo al Giro Next Gen. Gualdi, Savino, Mellano e Turconi hanno fatto vedere delle belle cose. Peccato per Mellano che a causa della maturità non potrà esserci. Però dai ragazzi che ho portato con me in nazionale mi aspetto mantengano lo stesso livello, se non qualcosa in più».
Squadre italiane
Le formazioni italiane al via saranno quattordici e per i loro ragazzi la corsa di casa rappresenta un palcoscenico importante nel quale dimostrare di poter essere competitivi nel ciclismo che conta.
«Tutti gli atleti delle nostre realtà – continua Amadori – che siano esse squadre professional, continental o di club possono fare qualcosa di interessante. Questo è il momento giusto per cercare di fare il salto di qualità e mettersi in mostra. Nelle prove con la nazionale ho portato ragazzi da ogni realtà e abbiamo fatto vedere belle cose, vuol dire che il livello di base è alto. Una cosa bella che ho notato è che tutte le formazioni italiane hanno preparato al meglio questo appuntamento correndo altre corse a tappe prima e con periodi di altura.
«Mi aspetto qualcosa – dice ancora – da ragazzi come Chesini, Nespoli, Lorenzo Masciarelli, ma anche dai tre corridori della Vf Group-Bardiani: Scalco, Paletti e Turconi. Il percorso è vario e aperto a tante occasioni differenti».
I devo team
Dalle sedici formazioni development invitate escono una dozzina di nomi interessanti.
«Per le volate – analizza Amadori – mi aspetto qualcosa da Delle Vedove e Matteo Milan. Mi sono segnato anche il nome di Lorenzo Conforti che corre nella Vf Group-Bardiani ma è pronto per far vedere quanto vale. Una menzione speciale va fatta anche a Pietro Mattio e Federico Savino, loro sono dei riferimenti per la nazionale e sono convinto faranno un grande Giro Next Gen. Mattio sarà chiamato a lavorare per Nordhagen che viene qui per vincere visto che da quest’anno era già stato aggregato alla formazione WorldTour della Visma. Però le sue qualità le conosco bene e sono convinto che farà un lavoro eccezionale. Altro nome importante è quello di Alessandro Borgo, da lui mi aspetto di vederlo vincente almeno in una tappa».
Capitolo Finn
Il campione del mondo juniores merita una parentesi tutta per sé. Le qualità non mancano ma il Giro Next Gen è un primo passaggio in un percorso di crescita ben delineato. E’ giusto che le aspettative intorno a lui siano alte ma, come detto dallo stesso Finn e come ribadisce Marino Amadori, questo è un momento nel quale imparare.
«Lorenzo Finn – conclude il cittì – è sicuramente la nostra punta in prospettiva futura, ma al momento non ci devono essere pressioni. Lui stesso è di questa idea. Si tratta della sua prima corsa a tappe di otto giorni e andrà a sfidare corridori forti e potenzialmente pronti ad altri palcoscenici. Lui sa cosa può prendere dal Giro Next Gen e penso sia un’esperienza importante anche in ottica di europeo, mondiale e Tour de l’Avenir».