Sono giorni impegnativi per Sara Casasola. Neanche il tempo di esordire nella stagione di ciclocross dominando la seconda tappa del Giro d’Italia, a Osoppo, che è dovuta scappare a casa e tuffarsi sui libri, per l’esame di meccanica razionale che l’attendeva al mattino presto: «Se la gara non era vicino casa non avrei fissato la data dell’esame, invece così alle 16,30 di domenica ero già a studiare. L’esame è andato bene, era il penultimo alla facoltà di matematica, uno dei più difficili».
Unica specialista?
Per Sara questa è una stagione particolare e alla FAS Airport Services – Guerciotti – Premac lo sanno bene. Con tante protagoniste del ciclocross, Persico in primis, che hanno già detto di voler saltare, parzialmente o del tutto, la stagione tocca alla friulana tenere alto il vessillo italico.
«Praticamente – spiega Casasola – rischio di essere l’unica atleta che farà tutta la stagione. Io punto a ottenere il meglio possibile, ma se qualcuna nel corso dell’anno rientra non potrei che esserne contenta, a cominciare proprio da Silvia».
Anche Casasola viene dalla stagione su strada, stagione che non l’ha soddisfatta appieno nonostante fosse iniziata abbastanza bene.
«Sono arrivata a luglio e al Giro d’Italia senza le buone sensazioni che speravo. Il Giro non mi ha soddisfatto, inoltre ho iniziato a soffrire di asma, così d’accordo con la società, ho preso un periodo di stacco. Dopo ho corso pensando molto a quel che mi attendeva nel ciclocross, per farmi trovare pronta. Ho gareggiato all’Emilia, volevo fare anche la Tre Valli Varesine ma ho preso un virus intestinale. Sinceramente, visto come sono andate le cose, potevo iniziare il ciclocross anche prima».
Strada, seconda chance
Al di là di buoni piazzamenti al Ponente in Rosa e alla vittoria nella classica della montagna al Tour de Feminin, i suoi risultati non sono paragonabili a quelli del ciclocross.
«Lo so – spiega Sara – in questo momento mi vedo più nell’attività fuoristrada, ma vorrei ottenere di più durante l’anno stradistico, capire qual è il mio livello. Io mi sono impegnata, ma evidentemente ho sbagliato qualcosa. Voglio riprovarci con più convinzione».
Tornando alla gara di Osoppo, Casasola ha dominato, disputando gran parte di essa in solitudine con le avversarie che lottavano per la piazza d’onore e la conquista della maglia rosa: «Era un percorso molto veloce, i passaggi delle categorie precedenti lo avevano abbattuto ancor di più e reso quasi un’autostrada, con poche difficoltà tecniche anche se paradossalmente più impegnativo dal punto di vista della tenuta».
Ora la Svizzera
Per lei che era appena scesa dalla sua bici da strada, era comunque l’ideale: «Sì, anche perché lavori tecnici ne ho fatti pochi e vedevo che nei rilanci ero un po’ legnosa. La condizione scaturita dalla strada mi ha aiutato nei confronti delle altre che hanno iniziato prima, ma sinceramente non mi aspettavo di fare tanta differenza».
La sua comparsata al Giro d’Italia resterà per l’appunto tale, almeno in ottobre: «Mi aspettano alcune prove in Svizzera dove ho visto che il livello è già qualificato. Sono test internazionali che mi servono per capire a che punto sono e che cosa posso aspettarmi. Quest’anno faremo un calendario molto improntato sull’estero».
Obiettivo: la costanza
Per la friulana saranno test importanti. Lo scorso anno ha iniziato a fare capolino fra le prime 10 anche nelle prove di Coppa del Mondo, si aspetta un ulteriore progresso? «Diciamo che vorrei mostrare continuità a quei livelli, prima a una grande gara ne seguivano due a ritmo ridotto, vorrei che questa sequenza non si ripetesse».
Visto com’è andata a Osoppo, non ha rimpianto di non essere invece a Pieve di Soligo per il mondiale gravel: «A parte il fatto che non era nei programmi, col livello che si è visto in gara sabato, con le stesse protagoniste delle grandi corse su strada, avrei potuto solo essere d’aiuto, senza la minima possibilità di emergere. Ho fatto bene a puntare al ciclocross, per ora è il mio regno».
Ceolin, bis in rosa
Casasola a parte, Osoppo ha confermato come al momento in campo maschile Federico Ceolin faccia la differenza, tanto che neanche la coppia della FAS Airport Services – Guerciotti – Premac con Gioele Bertolini affiancato dal nuovo acquisto Samuele Scappini è riuscito a tenere il suo attacco sin dal secondo giro.
Fra gli juniores bis casalingo per Stefano Viezzi, fra le pari età è emersa Arianna Bianchi, anche lei già orientata verso le gare estere. Domenica a Corridonia, nelle Marche si ricomincia, col rischio che di protagonisti veri ce ne siano sempre meno.