E’ passata una settimana. Le indagini sulla morte di Davide Rebellin hanno portato con notevole rapidità all’individuazione del camionista che lo ha travolto e poi è scappato, sebbene si fosse reso conto di averlo investito. Quel che resta nebuloso è che cosa accadrà adesso.
Abbiamo letto che quel sessantennne maledetto e recidivo non potrà essere arrestato in Germania, perché lassù l’omicidio stradale non è previsto fra i reati. Abbiamo letto tutto e il contrario di tutto. Ma siccome in questi casi a dettare la via, che piaccia o meno, è la legge, ci siamo rivolti a Federico Balconi con 10 domande. E’ l’avvocato di Zerosbatti, ormai l’amico di chiunque abbia avuto un incidente in bici. Ecco che cosa ci ha risposto.
1) L’omicidio stradale può essere colposo?
L’omicidio stradale si configura ogni volta che un automobilista compie una manovra di sorpasso senza adottare tutte le misure cosiddette “cautelari” previste dal Codice della strada (art. 148). Dovrebbe cioè tenere una velocità moderata e che consenta il sorpasso in sicurezza, con una distanza che tenga conto di strada, eventuali sbandamenti del ciclista e che non metta lo stesso in pericolo durante la manovra. In caso di urto automaticamente viene imputata all’autista la mancata adozione di queste norme. Pertanto, non potrà dire di non essersi accorto. Varrebbe come una confessione perché significherebbe che non aveva adottato nemmeno la minima diligenza di guardare la strada!
2) Aver visto ed essere fuggito è un’aggravante?
Qualora venisse dimostrato, questo comportamento configura una grave omissione di soccorso. Perché non potrà nemmeno dire di non essersi accorto dell’evento.
3) In Italia sarebbe stato arrestato?
Il reato di omicidio stradale in Italia prevede l’arresto facoltativo se non vi sono aggravanti. Diventa obbligatorio in presenza di aggravanti, come in questo caso (omissione di soccorso). Vi è a mio avviso un altro elemento da verificare, ovvero che non fosse in stato di alterazione alcolica o da sostanze stupefacenti. Questo per un autista di camion comporta la maggiore delle aggravanti con arresto obbligatorio.
4) In quale modo si potrà portare qui il camionista?
Il PM Italiano potrebbe valutare, una volta accertata la dinamica, di chiedere l’arresto mediante ordine di cattura internazionale.
5) L’autopsia in certi casi è comunque indispensabile?
L’autopsia viene disposta d’ufficio, perché la configurazione del reato prevede il nesso causale tra evento e morte. Quindi deve essere esclusa qualsiasi altra possibile causa di decesso.
6) L’autista è recidivo: in Italia avrebbe avuto ancora la patente?
Purtroppo sì, perché una volta scontato il periodo di sospensione (di solito con patteggiamento e lavori socialmente utili), la patente viene restituita. In caso di recidiva per la guida in stato di ebrezza o se avesse commesso lo stesso reato negli ultimi due anni, sarebbe prevista la revoca. La recidività penalmente invece è aggravante e, anche se superati i 5 anni, non potrà usufruire della sospensione condizionale della pena.
7) Quale pena rischia?
La pena potrebbe andare dai 2 a 7 anni senza aggravanti, oppure da 8 a 12 anni se aggravata. Escluderei l’aggravante lieve (da 5 a 10 anni).
8) Se sarà carcere, dovrà scontare la pena in Italia?
Potrebbe richiedere di scontare la pena in un carcere tedesco, tramite gli accordi europei tra Stati.
9) Oltre al penale ci sarà un processo civile?
Il processo civile potrà essere svolto in due modi. Tramite la costituzione di parte civile da parte dei parenti/eredi di Davide direttamente nel processo penale. Oppure con separato giudizio: scelta più opportuna, poiché il processo civile è finalizzato al risarcimento del danno, che compete maggiormente al Giudice Civile Ordinario.
10) Cosa potrebbe dire a sua discolpa?
Come spesso leggiamo nei verbali di sommarie informazioni, l’automobilista generalmente per discolparsi sostiene che il ciclista abbia cambiato repentinamente direzione. Oppure che durante il sorpasso probabilmente ha cambiato direzione sbandando e urtando il cassone… Abbiamo letto anche di automobilisti che in fase di sorpasso hanno dichiarato di aver sentito un colpo e solo dopo essersi resi conto di aver colpito il ciclista… Tutte dichiarazioni che potranno essere utilizzate contro lo stesso autista. Dimostrerebbero infatti la mancata diligenza e attenzione dovute nel compiere una manovra così pericolosa.