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Salvoldi e l’Italia hanno voglia di rivincita: rotta su Drenthe

19.09.2023
4 min
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L’ultimo impegno che attende le nostre nazionali è quello dell’europeo di Drenthe, in programma dal 20 al 24 di settembre. La prova che assegnerà la maglia di campione europeo della categoria juniores verrà assegnata il 23 settembre. Fino all’ultimo le scelte sono state difficili per Dino Salvoldi, i tempi stringevano e le gare per selezionare i sei partecipanti anche. 

«Sono stati fondamentali i giorni di ritiro che abbiamo fatto a Montichiari – dice il cittì degli juniores – per la strada abbiamo optato per: Bessega, Montagner, Mottes, Negrente, Sierra e Giaimi. Bisogna capire come quest’ultimo reagisce alla caduta. Probabilmente per lui la più grande problematica sarà la cronometro, visto l’infortunio al gomito potrebbe far fatica a tenere la posizione sul manubrio».

Sierra ha centrato il quarto posto nel mondiale juniores, ora cerca il riscatto all’europeo
Sierra ha centrato il quarto posto nel mondiale juniores, ora cerca il riscatto all’europeo

Riscatto europeo

La medaglia di legno di Sierra ancora brucia se ci ripensiamo, quell’episodio sfortunato però deve essere la miccia che accende l’europeo azzurro. La voglia di riprovarci è mischiata alla consapevolezza di potersi giocare certe occasioni, e per di più da protagonisti.

«E’ tutto l’anno – afferma Salvoldi – che vedo i ragazzi più vicini ai loro coetanei stranieri: come mentalità e di conseguenza come prestazioni. Non sono timidi e non hanno paura di correre a ritmi elevati fin dai primi chilometri, ed è giusto così. All’europeo arriveremo mentalmente stanchi, la stagione è stata lunga per tutti. Ad eccezione magari di qualche ragazzo che si è fermato per infortuni o altri motivi. Fisicamente ci si può arrivare bene, i tempi per recuperare e preparare l’evento ci sono stati. E’ l’ultimo grande sforzo della stagione e troveremo le forze per fare bene, ne sono sicuro. D’altronde la maglia in palio è importante».

Mottes si è meritato la qualificazione agli europei dopo un’estate super
Mottes si è meritato la qualificazione agli europei dopo un’estate super

L’esordiente Mottes

Nel costruire la squadra che si giocherà il campionato europeo Salvoldi ha dovuto aspettare ed attendere tante conferme. I nomi erano previsti per il lunedì dopo il Trofeo Buffoni, l’11 settembre, ma le convocazioni sono slittate in avanti di una settimana.

«Dopo il Trofeo di Vertova e il Trofeo Paganessi – dice Salvoldi – c’è stato un virus e molti corridori non sono riuscito a visionarli. Così anche al Giro della Lunigiana ho fatto fatica a vedere i ragazzi e capire le loro reali condizioni. Sono state fondamentali le ultime gare: il Trofeo Buffoni e le ultime corse nazionali disputate nel weekend».

Tra i nomi spicca quello di Lorenzo Mottes, che nell’ultimo periodo è andato davvero forte e si è meritato questa convocazione.

«Lui è andato davvero bene nell’ultimo mese – afferma Salvoldi – la vittoria di tappa al Lunigiana e il terzo posto finale gli hanno permesso di guadagnarsi questa convocazione. Durante il ritiro di Montichiari ho avuto modo di vederlo dal vivo e ha risposto davvero molto bene».

Negrente è un velocista che può risultare molto utile alla nazionale di Salvoldi (photors.it)
Negrente è un velocista che può risultare molto utile alla nazionale di Salvoldi (photors.it)

Qualche certezza

Rispetto al mondiale di Glasgow qualche corridore è cambiato, i motivi sono diversi: il percorso in primis e la voglia di Salvoldi di dare a tutti i ragazzi un’occasione.

«Dopo il mondiale – dice ancora Salvoldi – la volontà era quella di fare una rotazione e dare un po’ di spazio ai primi anni. Uno su tutti è Bessega, che ha fatto una grande stagione e si è meritato la convocazione. Poi ho comunque dovuto fare delle scelte anche legate al percorso e alla condizione: Sierra e Negrente rientrano tra questi. Dei ragazzi presenti a Montichiari ho dovuto escludere Sambinello e Chinappi, mi è dispiaciuto molto, ma quando si deve scegliere purtroppo è così. Si parte mercoledì e inizieremo il nostro appuntamento europeo, nella giornata di giovedì dovremmo fare la ricognizione del percorso. Questi i vari impegni: le prove a cronometro il 20 e 21 settembre, mentre la gara su strada sarà il 23».

Bruttomesso punta l’azzurro e prepara la “sfida” con Merlier

08.09.2023
4 min
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L’intervista con Alberto Bruttomesso arriva dopo uno scambio di messaggi e alcune gare qui in Italia. Tutte svolte in preparazione all’impegno più importante in casa: l’Astico-Brenta, che si è corso oggi. Poi sarà la volta di prendere le misure con i grandi, in vista del passaggio nel WorldTour del prossimo anno, che avverrà con la Bahrain Victorious. Con un obiettivo abbastanza chiaro, riuscire a partecipare all’europeo.

Alberto Bruttomesso, a sinistra, dopo il ritiro al Sestriere ha corso in Romania al Tour of Szeklerland (foto Halmagyi Zsolt)
Alberto Bruttomesso, a sinistra, dopo il ritiro al Sestriere ha corso in Romania al Tour of Szeklerland (foto Halmagyi Zsolt)

Niente mondiale

Bruttomesso era parte del gruppo, guidato dal cittì Amadori, che ha preso parte al ritiro del Sestriere. Giorni importanti che hanno permesso di prepare al meglio mondiale e Avenir. Il corridore del CTF Friuli era uno dei nomi papabili per la trasferta di Glasgow. Alla fine però Amadori ha deciso di non portarlo, una decisione presa comunque con grande trasparenza.

«Amadori mi ha chiamato – dice Bruttomesso – e mi ha detto che non sarei stato parte della squadra per il mondiale. Ero stato inserito nella lista dei dieci nomi, ma alla fine il cittì ha deciso così. Mi ha detto che la tattica di squadra, che era quella di attaccare fin dai primi chilometri, mi avrebbe penalizzato. Lo capisco e infatti ho rispettato la sua decisione senza problemi».

Al circuito di Cesa, il 29 agosto, è arrivato secondo posto dietro al compagno di squadra Andreaus (photors.it)
Al circuito di Cesa, il 29 agosto, è arrivato secondo posto dietro al compagno di squadra Andreaus (photors.it)
I nostri favoriti, Buratti e Busatto, sono stati tagliati fuori per una caduta, tu saresti potuto essere un buon outsider?

Non saprei. La gara non l’ho vista tutta anche perché in quei giorni stavo correndo il Tour of Szeklerland (foto apertura Halmagyi Zsolt). Però ho visto gli ultimi chilometri e posso dire che il circuito finale era davvero duro, forse anche troppo per me. Non sono sicuro che sarei riuscito ad entrare nel primo gruppetto, e Milesi ha fatto comunque qualcosa di eccezionale. 

Per preparare il mondiale ti eri fermato due mesi, era già previsto uno stop così lungo dalle corse?

Sì, insieme alla squadra avevamo già deciso che mi sarei fermato per riprendere fiato e allenarmi in quota. Quindi con o senza nazionale sarei andato comunque in ritiro, farlo con Amadori è stato molto meglio. Ero seguito, in compagnia e comunque ho parlato e lavorato con lui. 

Una volta saputo che non saresti andato al mondiale sei tornato subito a correre…

Anche questa decisione l’ho presa con il team. Non volevamo perdere il grande volume di allenamento fatto. C’era l’occasione di andare a correre in Romania (al Tour of Szeklerland, ndr) e l’abbiamo colta. I riscontri sono stati super positivi, stavo bene ed ho ottenuto un secondo e un settimo posto. In gara erano presenti tanti elite, è stato un bel banco di prova.

Bruttomesso ha sfruttato bene il lavoro fatto in altura con la nazionale
Bruttomesso ha sfruttato bene il lavoro fatto in altura con la nazionale
Poi hai corso hai corso in Italia?

Ho corso prima al Valdarno, poi al Circuito di Cesa e infine l’Astico-Brenta. Ho recuperato un po’ dopo gli sforzi della Romania e mi sono allenato bene. Al Valdarno sono andato in fuga per fare gamba, la corsa era dura: 170 chilometri e 2700 metri di dislivello. Troppi per vincere ma giusti per fare fatica. 

Farai altre esperienze con gli elite o professionisti?

Il 13 settembre partirà il Giro di Slovacchia, sarò presente. Quello è un bel banco di prova, ci sarà qualche squadra WorldTour, e in più dovrebbe correre Tim Merlier

Uno dei tuoi possibili avversari il prossimo anno, come ti senti?

Sono curioso e sereno, non sento pressione. Ho fiducia, sto andando forte e le ultime corse me lo hanno confermato. 

Un ritiro a metà stagione era comunque previsto, Bruttomesso ha preferito farlo con la nazionale, per allenarsi al meglio
Un ritiro a metà stagione era comunque previsto, Bruttomesso ha preferito farlo con la nazionale, per allenarsi al meglio
Dalla Slovacchia quando rientri?

Il 18 settembre.

Il 22 ci sono gli europei, ci pensi?

Sono tra i dieci nomi che Amadori ha stilato e tra i quali sceglierà la squadra. Partecipare sarebbe bello, il percorso mi incuriosisce e sarebbe anche un bell’obiettivo per chiudere la stagione. Il percorso dovrebbe essere movimentato ma non troppo, con un arrivo in cima ad uno strappo. Si avvicina alle mie caratteristiche, vedremo.

Marco Villa, Filippo Ganna, mondiali pista Berlino 2020

Ganna, il tampone conferma i sospetti

06.11.2020
2 min
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Quando siamo arrivati in pista, mentre Jonathan Milan si lanciava in un inseguimento individuale di 3.000 metri, l’assenza di Ganna si è notata all’istante.

«Pippo non c’è – ha detto subito Marco Villa – è andato a fare il tampone. E siccome si sentiva debole, l’ho mandato a casa e sarà pronto domenica per partire assieme a noi. Si è caricato la macchina da solo. E’ andato al centro Synlab. Gli hanno misurato la febbre all’entrata. Ha fatto il tampone, poi ha guidato verso casa. Non stava male, solo mal di testa forte, diceva, e poca fame. E questo per lui è strano».

La giornata è cominciata così con un po’ di preoccupazione e la necessaria dose di ottimismo, dato che Ganna e tutti gli altri avevano già fatto un tampone e lunedì erano tutti risultati negativi. Pippo, in particolare, si era ritrovato in pista inizialmente poco convinto, poi gasato dal buon ritmo di pedalata che riusciva ancora a tenere malgrado le fatiche del Giro.

«Nonostante abbia fatto di tutto per schivarla – aveva sorriso Viviani incontrato al campionato italiano delle donne – non c’è stato verso. Va davvero forte. Io invece non sto in piedi e la chiudo qui».

Per rispettare la privacy del piemontese, tuttavia, si è così deciso di pensare agli altri al lavoro per gli europei di Plovdiv, in attesa dell’esito del nuovo tampone.

Marco Villa, azzurri, distanziamento, Montichiari 2020
All’interno della pista di Montichiari, distanziamento fra i corridori della nazionale
Marco Villa, azzurri, distanziamento, Montichiari 2020
A Montichiari distanziamento fra gli azzurri

Purtroppo la notizia è arrivata in casa Italia intorno alle 22, nonostante di solito i tamponi arrivino di mattina, tramite un messaggio con cui Ganna ha avvertito Villa della poco simpatica novità.

«Villa ci vediamo a febbraio».

Era la conferma che purtroppo nessuno avrebbe voluto avere, data appena pochi minuti prima al Team Ineos. E dire che Ganna era già stato fermato subito dopo i campionati italiani della crono, per aver fatto il sopralluogo del percorso assieme al compagno Leonardo Basso, cui un tampone aveva dato un falso esito positivo.

«Speravo fosse altro – dice Villa – e col tampone negativo di tre giorni prima ci speravo forte. Invece è proprio invisibile e non è facile da capire come gira. Comunque oggi facciamo tutti i tamponi programmati e li ripetiamo domani o domenica, se troviamo il modo di farne una serie rapidi. Pippo è stato in pista solo martedì col tampone fresco negativo. Sono stati sempre lontano giù dalla bici, come avete potuto vedere anche voi. Ma a questo punto avere due tamponi qualche giorno prima di partire mi tranquillizza di più».

La nazionale che partirà per la Bulgaria avrà dunque cinque uomini per il quartetto: Lamon, Bertazzo, Milan, Scartezzini e Moro e si deciderà nelle varie prove chi utilizzare nella qualifica. Nell’inseguimento individuale, salvo sorprese, correrà invece soltanto Jonathan Milan.

Fausto Scotti, Giro d'Italia Ciclocross 2020, Gallipoli

Europei di cross, la rosa e le (tante) spine

04.11.2020
3 min
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All’indomani della quinta tappa del Giro d’Italia Ciclocross, il Ct della nazionale Fausto Scotti ha diramato le convocazioni per gli Europei del prossimo fine settimana a s’Hertogenbosch (Olanda).

Non ci sono junior, il perché è lo stesso Scotti a spiegarlo.

«Vista la situazione pandemica – spiega – la Uec ha deciso di ridurre il programma di gare a soli elite e under 23, dietro la forte insistenza di Belgio e Olanda. Una scelta che ci penalizza, quella junior maschile sarebbe stata forse la categoria con il maggior numero di italiani presenti, ma soprattutto mi dispiace per i ragazzi che ci tenevano. Parlando con il segretario dell’Uec Della Casa, mi è stata prospettata la possibilità di recuperare la gara europea per gli junior in Italia a dicembre: se ci saranno le condizioni sanitarie, faremo tutto il possibile per realizzarla, ma al momento è difficile essere ottimisti».

Dorigoni sarà una delle nostre punte agli europei (foto Alessandro Billiani)
Jakob Dorigoni, Jesolo, Giro d'Italia Ciclocross
Dorigoni, punta azzurra agli europei
Con quale spirito partite per l’Olanda?

Non è un Europeo come tutti gli altri, questo è chiaro. Sinceramente avremmo preferito che la manifestazione venisse rinviata vista la situazione, la trasferta si presenta con moltissime incognite, con trasferimenti difficili soprattutto per i mezzi. Noi tecnici partiremo giovedì passando per Bruxelles, i ragazzi partiranno direttamente venerdì con scalo a Eindhoven.

Tamponi per tutti?

Li abbiamo fatti ieri, ma è probabile che le autorità olandesi vorranno comunque controllarci all’arrivo anche se avremo con noi l’esito. Non vorrei che avvenisse un epilogo identico a quello della nazionale di judo per il Grand Prix di Budapest, un paio di settimane fa (tamponi tutti negativi alla partenza dall’Italia, tre atleti e un coach trovati positivi in Ungheria e tutta la nazionale fermata e impossibilitata a gareggiare, ndr). Tutto ciò influisce fortemente, diciamo che partiamo per onorare l’evento.

Che notizie hai sugli avversari?

So che tutte le nazionali principali, seppur con le stesse nostre grandi difficoltà saranno presenti, ultima in ordine di tempo anche la Francia ha avuto la liberatoria per partire. Sarà un Europeo particolare, senza pubblico e chi ha gareggiato da quelle parti sa bene quanto ciò influisca, le gare lì diventano una bolgia per il tifo che si sente.

Il percorso a quale azzurro si adatta di più?

Direi un po’ a tutti, perché non ha grandi difficoltà tecniche. E’ quasi completamente piatto, ci avevamo già gareggiato per gli Europei un paio di anni fa. So che l’organizzatore (l’ex iridato Richard Groenendaal, ndr) ha inserito un centinaio di metri su sabbia, il resto lo verificheremo sul posto. Non partiamo con grandi aspettative, come detto vogliamo onorare la manifestazione facendo il meglio che potremo, cercando i migliori piazzamenti possibili. Probabilmente fra gli junior avremmo avuto maggiori possibilità.

Ecco i convocati azzurri.

UOMINI

Elite: Cristian Cominelli (Scott Racing Team), Jakob Dorigoni (Selle Italia Guerciotti Elite), Antonio Folcarelli (Race Mountain Folcarelli)

Under 23: Federico Ceolin (Selle Italia Guerciotti Elite), Filippo Fontana (Carabinieri), Samuele Leone (Development-Guerciotti), Marco Pavan (D’Amico Um Tools)

DONNE

Elite: Alice Maria Arzuffi (Fiamme Oro/777), Eva Lechner (Esercito)

Under 23: Francesca Baroni (Selle Italia Guerciotti Elite), Sara Casasola (DP66 Giant SMP), Gaia Realini (Selle Italia Guerciotti Elite)

C’è il quartetto olimpico nella testa di Milan

26.09.2020
3 min
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Jonathan Milan viaggia spedito verso le Olimpiadi di Tokyo 2021. Nella sua testa c’è prima di tutto il quartetto. Il gigante friulano però eccede anche in umiltà quando dice che prima deve guadagnarsi la convocazione.

«Dico così perché non si sa mai», spiega Milan. «Ti può capitare un malanno, di non essere in condizione per quel periodo. A quel punto devi lasciare il posto a qualcun altro, giustamente. E poi non vivo su quanto fatto agli ultimi mondiali».

Milan
Alla Vuelta a San Juan, in Argentina ad inizio stagione, Jonathan Milan ha corso in azzurro
Milan in azzurro alla Vuelta San Juan

A febbraio, infatti, Milan volava. Nella sfida iridata di Berlino aveva staccato un super tempo. Aveva fatto segnare 4’08” per coprire quei 4.000 metri nell’inseguimento. Un tempo anche migliore rispetto a quello di Filippo Ganna alla sua stessa età.

Un’estate a suon di titoli nazionali

La sua corsa verso Tokyo è ripartita con i campionati italiani (dove ha vinto l’inseguimento individuale) e con quelli europei U23. Oltre ai successi su ottenuti strada, come la cronometro tricolore. Insomma, Milan alternativa naturale a Ganna? E’ sempre più probabile.

Nell’inseguimento a squadre, agli europei under 23 di Fiorenzuola, il friulano ha coperto la quarta posizione, quella delle tirate più lunghe. Quando si ritroverà con gli elite le cose cambieranno, quello infatti è il regno di Ganna.

«Dovrei essere il secondo e mi piace. E’ una posizione che richiede responsabilità. Il primo porta il team nella velocità stabilita. Il secondo deve mantenerla e se possibile aumentare, ma senza strappare. Serve sensibilità. Ai mondiali la formazione era nell’ordine: Francesco Lamon, io, Simone Consonni e Filippo Ganna. Però dobbiamo ancora parlarne con Marco Villa. Va stabilita la velocità del primo e quanto devono accelerare gli altri. Ci sono molte cose da inquadrare».

Milan (al centro) con il bronzo conquistato nel quartetto ai mondiali di Berlino
Milan (al centro) con il bronzo di Berlino

A questo punto sarà interessante vedere come andranno gli europei in Bulgaria (dall’11 al 15 novembre), uno dei banchi di prova più importanti in vista dei Giochi. Villa cercherà farà delle prove, visto che il discorso qualificazione è praticamente chiuso.

Nel 2021 sarà in una World Tour

La questione più delicata semmai riguarda il fatto che il ragazzo di Buja lascerà la categoria U23. Approderà tra i professionisti, in una squadra WorldTour. Al Cycling Team Friuli, la sua attuale società, sarebbe piaciuto molto trattenerlo ancora un anno. Jonathan non avrebbe rovinato quell’equilibrio che lo ha fatto crescere.

«Voglio passare e fare il grande salto», conclude Milan. Dalla squadra con cui andrò ho avuto garanzie che potrò lavorare per la pista. Le Olimpiadi prima di tutto. Per questo cercherò di allenarmi il più possibile in velodromo, chiaramente senza trascurare la strada».