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Callovi in azzurro, finalmente una donna fra le donne

27.11.2021
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Nel turbinìo di inizio novembre delle nuove nomine della nazionale, c’è anche l’effetto domino che ha riguardato la squadra femminile. Dello staff del cittì Paolo Sangalli (per anni “vice” di Dino Salvoldi e suo successore naturale) fa parte ancora Rossella Callovi, stavolta in qualità di collaboratrice tecnica del settore strada per junior ed elite. 

Per la trentenne originaria della Val di Non – che da due anni vive a Trento dove lavora presso la caserma del 2° Reggimento Genio Guastatori Alpini (in apertura con Letizia Paternoster nella foto Ossola) – è un upgrade professionale importante. Da atleta è stata capace di vincere il mondiale junior 2009, poi nel 2016, a fine carriera, ha intrapreso gli studi universitari a Verona laureandosi in Scienze motorie e conseguendo la Magistrale in Scienze dello sport e della prestazione fisica.

In azzurro a Melbourne 2010, Callovi ha scortato Giorgia Bronzini al campionato del mondo
In azzurro a Melbourne 2010, Callovi ha scortato Bronzini al mondiale
Rossella ti aspettavi questa chiamata?

Diciamo di sì. Erano già tre anni che collaboravo nel settore pista con Salvoldi. Nell’ultima stagione ho intensificato questa mansione con due presenze fisse in pista. Grazie al distacco che ho potuto avere con l’Esercito ed anche al protocollo d’intesa tra le Forze Armate e il Coni, mi è stato permesso di andare a lavorare con la nazionale.

Il tuo ruolo quale sarà e come cambierà rispetto a prima?

Sarò dirottata sulla strada e farò da spalla a Paolo Sangalli, il quale ci darà il calendario delle corse da seguire sia per le elite che per le junior. Sarà fondamentale essere presenti nei campi gara per avere un occhio costante sulle ragazze e valutare le loro performance e risultati. Sarò una sorta di osservatrice che poi dovrà relazionare al cittì in vista di europei e mondiali.

Sarà difficile proseguire il lavoro fatto da Salvoldi?

L’eredità che ha lasciato Dino è enorme e credo che sia merito di ciò che ha seminato in tutti questi anni. Ora la via da percorrere è quella della continuità e cercare di mettere le ragazze nelle condizioni ottimali per fare bene.

Tutto l’ambiente, Callovi in testa, si aspetta molto da Sofia Bertizzolo
Tutto l’ambiente, Callovi in testa, si aspetta molto da Sofia Bertizzolo
Ti spaventa questo nuovo ruolo?

No, sarà stimolante, perché arricchirò il mio bagaglio. Lavorerò sodo mettendo a disposizione le mie risorse e competenze. Credo che operando in una certa maniera, dando il cento per cento, ciò che arriverà sarà una conseguenza.

In questa prima stagione da “vice” di Sangalli quale potrebbe essere una tua soddisfazione?

Eh, bella domanda (sorride, ndr). Per me una grossa soddisfazione è quando ottieni la fiducia delle atlete con cui lavori. In pista, ad esempio, è stato così e vorrei fosse altrettanto anche per la strada. E’ chiaro che, seguendo una certa programmazione di allenamenti e ritiri, avere degli obiettivi come europei e mondiali è fondamentale per fare tutto al meglio.

Come tecnico, qual è la qualità in cui ti senti più forte e quella che vuoi migliorare?

La migliore direi quella di tradurre le sensazioni e le necessità che l’atleta ti riporta sulla propria condizione fisica. Mettere tutto sul lato pratico e quindi trovare le eventuali soluzioni. Credo che l’aver corso in bici e i miei studi mi aiuteranno a recepire meglio il messaggio delle ragazze. La qualità invece che vorrei approfondire di più è quella dei rapporti che ci sono attorno alle atlete e alle società.

Bulleri Vuelta CV 2021
Rossella Callovi si aspetta molto anche da Chiara Consonni, che definisce «un trattore»
Bulleri Vuelta CV 2021
Callovi si aspetta molto anche da Chiara Consonni, che definisce «un trattore»
Nel 2022, a parte le solite note, ci sono alcune atlete da cui ti aspetti qualcosa?

Sì, ne ho tantissime per la verità, ma alcune le osserverò maggiormente. La prima è la Paternoster, cui sono stata molto vicina nell’ultimo periodo. Sono curiosa di rivederla su strada. Si è rilanciata in pista nel finale di stagione dopo che aveva avuto un po’ di problemi per un anno abbondante. La seconda è la Zanardi, che mi piace particolarmente e che ha ampi margini di miglioramento. Nome scontato anche il suo, ma che dovrà confermare l’enorme crescita fatta nel 2021.

Altri nomi?

Un’altra ragazza è la Bertizzolo. Ha un potenziale incredibile che vorrei lo mettesse bene in mostra nella nuova squadra e vorrei che il suo percorso di corridore crescesse ulteriormente. Poi c’è Chiara Consonni, che ha uno spunto molto veloce e sarà la prima punta della Valcar. Per me lei è un trattore (ride, ndr) e potrà togliersi delle soddisfazioni.

Siamo tutti curiosi di capire cosa potrà fare Barale (qui al centro dopo l’arrivo di Leuven 2021) al primo anno fra le elite
Cosa potrà fare Barale (a destra, a sinistra Ciabocco) al primo anno fra le elite?
Per quanto riguarda le più giovani, da chi sei incuriosita?

C’è un bel vivaio tra le junior. Ad esempio Venturelli e Ciabocco (rispettivamente primo e secondo anno, ndr) sono molto forti ma le lascerei libere da pressioni. Piuttosto vi faccio un paio di nomi di ragazze neo-elite. Valentina Basilico (andrà alla BePink, ndr) che quest’anno ho visto da vicino in pista dove ha vinto l’europeo junior e quattro medaglie ai mondiali al Cairo. Mi ha colpita il suo modo di correre. L’altra è Francesca Barale (passerà al Team Dsm, ndr) per il suo approccio alla gara. Non sta sulle ruote, non si risparmia ed ha la mentalità giusta per attaccare.

Gruppi militari, chi resta e chi si congeda

24.01.2021
5 min
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Il rapporto tra lo sport italiano e i gruppi militari è sempre stato strettissimo, molte discipline olimpiche, nella loro eccellenza agonistica, quasi sopravvivono solamente grazie alle società militari. Esse infatti garantiscono agli atleti uno stipendio, consentendo loro di praticare sport come una professione pur non essendo professionisti. Da qualche anno questo accade anche nel ciclismo, anche se non tutte le Forze Armate hanno deciso di aprire una loro sezione dedicata alle due ruote.

Fra gli atleti militari, Vania Rossi ha corso nel cross ed ora è in servizio nell’Esercito a Rimini
Vania Rossi ha corso nel cross ed ora è in servizio a Rimini

Esercito per sette 

Per molti anni, chi faceva il militare (nel senso del servizio di leva) e voleva contemporaneamente continuare a pedalare doveva entrare nell’Esercito, che dal 1960 ha una sua società sportiva. Ciò è andato avanti fino al 2000, poi nel 2002 l’accesso all’Esercito è diventato professionale e sono iniziati i concorsi.

«Attualmente la squadra è composta da 7 atleti – spiega il Tenente Colonnello Rino Minissale, direttore tecnico del gruppo – per Mtb e ciclocross abbiamo Martina Berta, Eva Lechner, Chiara Teocchi e Gioele Bertolini, per la strada Valentina Scandolara, per la pista Miriam Vece e Giada Capobianchi. Loro, come tutti gli altri che sono passati nel gruppo, prendono un regolare stipendio. E a fine carriera agonistica potranno decidere se rimanere e assumere incarichi d’ufficio oppure lasciare, ma finora è avvenuto solamente una volta, con il ciclocrossista Marco Bianco. Vania Rossi, ad esempio, pluricampionessa italiana sui prati, ora è Maggiore Capo in servizio a Rimini».

Roberto Chiappa, Pechino 2008
Roberto Chiappa è in servizio a Bergamo come Carabiniere: quanto ai corpi militari, ha corso nella Forestale
Roberto Chiappa, Pechino 2008
Roberto Chiappa fa oggi il Carabiniere a Bergamo

Il team Carabinieri

Sempre agli anni Sessanta risale l’inizio di attività di un altro gruppo militare, quello del Corpo Forestale, accorpato dal primo gennaio 2017 ai Carabinieri. Da allora sono stati gli stessi Carabinieri tramite il Centro Sportivo esistente a gestire l’attività ciclistica attraverso un gruppo di 4 corridori, tutti dediti all’attività offroad.

«Fanno parte del gruppo – afferma il Maresciallo Maggiore Gianluca Macchini, responsabile tecnico del gruppo – Daniele Braidot, Nicholas Pettinà, Filippo Fontana e l’ultimo arrivato Emanuele Huez. Mentre il campione italiano Mtb Luca Braidot ha deciso di lasciare l’Arma congedandosi. Precedentemente aveva chiuso gli impegni con la squadra l’altro tricolore Mirko Tabacchi, che dal 2019 è impiegato presso l’Ufficio Investigativo Nipaaf di Treviso (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale, ndr)».

Il gruppo Carabinieri ha da qualche anno un rapporto collaborativo con un’azienda ciclistica, la Cicli Olympia.

«E’ una collaborazione con un partner tecnico scaturita dal fatto che i Carabinieri, a differenza degli altri gruppi, gareggiano ufficialmente col proprio team e la propria divisa anche all’estero, i corridori sono tesserati solamente con noi».

Campionati italiani ciclocross Lecce 2021, Gioele Bertolini vince in maglia Esercito
Tricolori ciclocross Lecce 2021, Bertolini in maglia Esercito

Guderzo tecnico?

E’ un fatto non da poco, perché per gli altri gruppi sportivi militari è invece concesso il doppio tesseramento, con la società militare e un gruppo sportivo civile, una regola che è propria del ciclismo.

«Noi mettiamo a disposizione degli atleti le strutture logistiche e professionali – interviene l’Ispettore Superiore Augusto Onori, direttore sportivo delle Fiamme Azzurre – lavorando a stretto contatto con la Fci e le società civili. Diamo agli atleti la possibilità di esprimersi ai massimi livelli sotto il controllo dei nostri tecnici Carlo Buttarelli e Fabio Masotti, ex ciclisti delle Fiamme Azzurre. I ragazzi gareggiano con le insegne delle Fiamme Azzurre nei campionati nazionali su strada e nell’attività nazionale e internazionale su pista.

«I ciclisti entrano in Polizia Penitenziaria sulla base di un concorso pubblico. Possono parteciparvi se sono atleti d’interesse nazionale certificato dal Coni e dalla Fci. Quando l’attività ciclistica termina, possono entrare in servizio attivo. Finora l’hanno fatto quasi tutti, ma vi è la possibilità in alcuni casi di poter accedere ai quadri tecnici all’interno del G.S. stesso (un’eventualità che ad esempio starebbe prendendo in considerazione Tatiana Guderzo, ndr). Sono attualmente tesserati Michele Scartezzini, Francesco Lamon, Francesco Ceci e le ragazze Marta Bastianelli, Tatiana Guderzo, Letizia Paternoster, Simona Frapporti, Elena Cecchini e Rossella Ratto».

Anche chi si è congedato al termine della carriera ha fatto tesoro dell’esperienza nelle FF.AA., come ad esempio Cristiano Valoppi, che ha trovato nuove prospettive come Direttore Tecnico di squadre nazionali estere.

Filippo Fontana, Giro d'Italia Ciclocross, Porto Sant'Elpidio
Filippo Fontana primo a Porto Sant’Elpidio in maglia Carabinieri
Filippo Fontana, Giro d'Italia Ciclocross, Porto Sant'Elpidio
Fontana 1° a Porto Sant’Elpidio in maglia Carabinieri

Polizia sugli scudi

Se il Gs Fiamme Azzurre ha aperto la sezione ciclistica nel 1992, molto più recente l’inizio dell’avventura su due ruote per le Fiamme Oro, gruppo della Polizia di Stato, risalente al 2015.

«La prima tesserata fu Elisa Longo Borghini – ricorda l’Ispettore Superiore Nicola Assuntore – era giovanissima ma vedevamo in lei tutte le possibilità per raggiungere il podio olimpico, come effettivamente è stato. Le medaglie olimpiche sono da sempre l’obiettivo delle FF.OO. e non per niente i cinque cerchi sono nel nostro stemma. Con lei ora sono l’azzurro di inseguimento Davide Plebani e altre 9 ragazze. Sofia Bertizzolo e Maria Giulia Confalonieri, entrate nello stesso anno di Elisa, poi Elena Pirrone, Alice Maria Arzuffi che ci ha dato nel ciclocross il terzo titolo tricolore che si è aggiunto a quello di strada e crono della Longo Borghini. E ancora le ragazze plurimedagliate agli europei su pista: Elisa Balsamo, Marta Cavalli, Vittoria Guazzini, Rachele Barbieri e Martina Fidanza. L’unica che in questi anni ha smesso è Beatrice Bartelloni che ora è agente di Pubblica Sicurezza a Trieste. Chi entra nel gruppo, per concorso pubblico, svolge infatti un corso come chiunque entri in Polizia. Terminata l’attività viene effettuato un corso di aggiornamento e poi hanno ogni possibilità di carriera all’interno della Polizia.

Giorgia Bronzini ha lasciato i corpi militari quando la Forestale è stata assorbita dai Carabinieri
Giorgia Bronzini al passaggio nei Carabinieri

Ritiro estivo

«Come gruppo sportivo lasciamo le ragazze disponibili per l’attività internazionale con altre società. Ai campionati nazionali però gareggiano con la nostra divisa. E anche agli europei su pista le ragazze ad esempio avevano il nostro caschetto. Ogni anno, salvo nel 2020 per il Covid, svogliamo anche un ritiro estivo, tra maggio e giugno, presso le nostre strutture a Moena. Come gruppo sportivo seguiamo molto da vicino le ragazze. A Rachele Barbieri, ad esempio, ho consigliato di effettuare parte della stagione ciclocrossistica per tenersi in forma e ai tricolori di Lecce, con la sua partenza fulminea, ha aiutato Alice Arzuffi nelle fasi di avvio che da sempre non sono il suo forte…».