Da sempre promotrice del ciclismo giovanile, la famiglia Cesarini si prepara a rinnovare il prestigioso Premio Francesco Cesarini, dedicato alla memoria di un atleta simbolo e alla passione per le due ruote. Questo premio, tradizionalmente conferito al miglior ciclista juniores dell’Umbria, quest’anno si evolve in una competizione di indoor-cycling. Francesca Cesarini, figlia dell’ex corridore degli anni ’80 nonché gregario di Saronni, ha ideato questa competizione aprendola a giovani atleti di tutta Italia.
L’obiettivo è selezionare i migliori talenti con un criterio meritocratico e misurabile, grazie a una gara live di ciclismo virtuale, prevista per l’8 dicembre a Spoleto. Un’esperienza unica, supportata anche dal team UAE Emirates che, udite udite, offrirà al vincitore la possibilità di partecipare a uno dei suoi stage invernali. Pensate che esperienza per il ragazzo vincitore: pedalare con Pogacar!
Paolo Alberati, ex ciclista e oggi preparatore e procuratore, segue sia la parte tecnica di questo progetto che quella organizzativa, al fianco di Francesca Cesarini.
Paolo, un progetto innovativo
È un po’ come tornare ai tempi del Covid, ma applicato ai giovani. Un’occasione del genere non si presenta tutti i giorni: è un’opportunità concreta che motiva questi giovani talenti e li incoraggia a dare il meglio. Il tutto in una location suggestiva. La gara, infatti, si svolgerà in una chiesa sconsacrata di Spoleto, allestita per ospitare un evento che coniuga il fascino del passato con la modernità della tecnologia attuale.
Come funziona questo Premio Francesco Cesarini?
I ragazzi correranno su rulli certificati Elite collegati alla piattaforma MyWoosh, partner ufficiale della manifestazione. L’evento si svolgerà su un circuito virtuale di circa 8-12 chilometri, da completare in un tempo stimato di 15-20 minuti. Le batterie eliminatorie del mattino coinvolgeranno 40 atleti suddivisi in gruppi da 10. I migliori due di ogni batteria accederanno alla finale pomeridiana. La sfida sarà visibile al pubblico su un maxi schermo. In ogni caso a breve uscirà il regolamento definitivo.
Chi può partecipare?
Abbiamo fatto una selezione tra i migliori juniores d’Italia. La partecipazione è riservata a juniores e allievi di secondo anno che si posizionano tra i primi 10 delle rispettive classifiche regionali nelle varie discipline ciclistiche: strada, ciclocross e mtb. I primi 40 atleti che si iscriveranno potranno prendere parte alla gara.
Cosa ci si aspetta in termini di dati?
Il periodo dell’anno favorisce probabilmente i ciclocrossisti, che sono in piena stagione, ma la selezione premierà chi sarà in grado di esprimere i migliori watt per chilo. Prima della gara, infatti, ogni atleta verrà pesato e potrà riscaldarsi per circa 20 minuti, per poi cimentarsi nella prova, che alla fine è una prova di pura potenza. Cosa aspettarsi: io dico che chi andrà forte farà circa 6,5 watt/chilo.
Numeri da capogiro…
Sì, sì. Qui, scherzando, più che di un cambiamento generazionale, bisognerebbe parlare di un mutamento genetico! Sono numeri incredibili. Certo, non saranno all’altezza dei pro’ in termini di quella che oggi è chiamata durability, cioè il ripetere certi valori dopo 4-5 ore, ma sono convinto che non ci andrebbero troppo lontani.
Chiaro…
Io credo che sia una cosa moderna. Ci stiamo lavorando. Io stesso da qualche giorno sto testando questa piattaforma. Giusto un paio di sere fa tutto si è collegato bene, ma per l’occasione ogni cosa dovrà funzionare al meglio. Per esempio, ci hanno detto che serve una linea wi-fi molto potente. Francesca ha chiamato Eolo che porterà due ripetitori. Noi, sin dal giorno prima, testeremo ogni rullo e ogni computer che farà da schermo ai ragazzi.
Come funziona in termini pratici?
Abbiamo dei rulli Elite sui quali ogni ragazzo monterà la sua bici. Al mattino ci sarà uno slot di un’ora per le cinque sessioni, durante il quale si dovrà posizionare il tutto, fare riscaldamento, la pesa e quindi la prova. Alla fine, abbiamo visto che un’ora dovrebbe bastare. È una prima edizione, magari ci sarà da mettere a punto qualcosa, ma allo stesso tempo potrebbe offrire nuovi spunti.
Chiaro…
Io, tra le altre cose, sono procuratore di Luca Vergallito. Sappiamo la sua storia. E come lui anche altri corridori, penso a Jay Vine per esempio, proprio della UAE Emirates. È il futuro, anzi il presente, e ci si adegua. Si scoprono nuovi orizzonti. Poi qui i ragazzi potrebbero venire anche da mtb e ciclocross, oltre ad aver fatto le corse su strada, quindi neanche ci potranno dire che non sanno guidare o che vanno forte solo sui rulli.
Certo che l’idea di poter pedalare con Pogacar è allettante…
Non è tanto una promessa di contratto, ma un’opportunità per i ragazzi di conoscere un mondo professionale. Lasciatemi aggiungere che questo evento davvero onora la memoria di Francesco Cesarini, un campione che ha rappresentato l’Umbria con fierezza e che oggi ispira le nuove generazioni e che anche per me da giovane ragazzino umbro che pedalava era un mito. Francesca Cesarini si è attivata moltissimo per realizzarlo.