Il primo anno da under 23 è il più complicato, si approccia un mondo nuovo fatto di avversari forti e metodi di allenamento diversi. Samuele Bonetto, appena approdato alla Zalf Euromobil Desirée Fior (in apertura foto Instagram – PhotoRS), nonostante i cambiamenti ha il morale a mille.
E come dargli torto dopo il 2021 che ha vissuto? Il giovane trevigiano ha assaporato per la prima volta il parquet dei velodromi ed è subito andato forte: una medaglia d’oro nell’inseguimento individuale al mondiale in Egitto e all’europeo di Apeldoorn in Olanda.
Partiamo dalla strada, come vivi questo passaggio di categoria?
Essendo un cambio forzato ero mentalmente pronto. E’ una categoria in cui cambiano tante cose: le distanze, il dislivello, la velocità e, cosa non meno importante, gli avversari.
Anche i compagni, ora sei alla Zalf, il primo approccio com’è stato?
Mi sono trovato subito bene, essendo trevigiano indossare la maglia della Zalf è davvero un grande onore ed un’emozione. Con i compagni mi trovo bene, sono gentili, simpatici e sempre pronti a dare una mano. Anche con lo staff ed i dirigenti mi trovo a mio agio. Devo dire che è un ambiente molto familiare dove nessuno mi mette eccessiva pressione.
La Zalf è una squadra che punta molto sull’esperienza dei corridori elite, con loro il rapporto com’è?
E’ bello avere accanto corridori che hanno tanta esperienza nella categoria, mi danno dei consigli su come approcciarmi al mondo degli under 23… A volte ho dei dubbi su come allenarmi o su come fare dei lavori specifici e posso tranquillamente chiedere a loro.
Cambiano anche i rapporti, passi dal 52 al 53 davanti e dal 14 all’11 dietro, come ti se trovato?
Devo dire che pensavo fosse peggio. Con questi rapporti si sviluppa una pedalata diversa, fatta più di “gamba”. Hai bisogno di maggiore potenza. Avendo fatto pista nel 2021 però avevo già provato rapporti simili.
Su pista con che rapporti hai gareggiato?
Agli europei il 58×14, mentre ai mondiali in Egitto avevo il 64×16.
Come mai questa differenza?
Parto ancora piano dai blocchi e quindi si era optato per un rapporto un po’ più leggero ma si è visto che arrivavo troppo in fretta al numero massimo di pedalate. Nelle qualificazioni dei mondiali avevo il 63 e Bragato, che mi ha visto pedalare, mi ha detto di mettere il 64 e devo dire che mi ha aiutato.
Ma partiamo dal principio, tu in pista ci sei salito solamente nel 2021
Inizialmente in pista non ci volevo andare, mi faceva troppa paura: lo scatto fisso, l’assenza dei freni, il pendio della pista, le balaustre… Ce ne ha messo di tempo Marco Villa per convincermi a provare (dice ridendo, ndr).
Su cosa ha fatto leva Marco Villa?
Sulla mia curiosità di fondo, nonostante avessi paura comunque mi spingeva un senso di curiosità e di voglia di scoprire. Marco mi ha detto che mi avrebbe provato agli europei e poi avremmo visto passo dopo passo dove saremmo arrivati…
Quando però hai indossato la maglia iridata che emozioni hai provato?
E’ il sogno di ogni ragazzo che corre in bici, in qualsiasi disciplina. Quando mi sono visto allo specchio mi sono scese anche due lacrime, tra mondiali ed europei ho provato un mix di emozioni difficilmente ripetibili.
In un solo anno hai ottenuto tanto, dove pensi di poter migliorare ancora?
Tanto e in tanti ambiti, la partenza su tutti. Mi piacerebbe fare anche l’inseguimento a squadre, mi piace lo spirito di gruppo, ma devo imparare a stare a ruota. Sembra facile ma non lo è. Serve affiatamento e tanta capacità di guidare il mezzo.
Nella nuova stagione sei già tornato in pista?
Ho partecipato al ritiro a Gran Canaria con la nazionale, è stata la prima volta che ho pedalato con gli elite. Ho vissuto un’emozione fortissima: avere accanto Ganna, Lamon… Ho avuto modo di confrontarmi con loro, anche se non facevo domande mi davano consigli e suggerimenti anche sulle piccole cose e questo è davvero speciale. Nonostante abbiano vinto tutto sono umili e disponibili. E questo aiuta a creare un bel gruppo dentro e fuori dal velodromo. Sono stato dieci giorni, ma sono davvero volati.
Gli obiettivi del 2022?
In pista ci ho preso gusto e voglio portarla avanti bene, impegnandomi ed allenandomi sempre al massimo. Su strada l’esordio ufficiale non so ancora di preciso quando avverrà. Oggi siamo partiti per il terzo ritiro con la squadra e stabiliremo qualche corsa. Non ho fretta, il bello deve ancora venire.