«Materia rappresenta la massima espressione del modello gravel. Il telaio, interamente realizzato in Italia con carbonio T1100 presenta delle geometrie specifiche per la guida fuori strada…».
Inizia così la descrizione, fornita dalla stessa azienda, della nuova gravel di casa Dynatek. C’è poco da fare: la diffusione di questi modelli è stata davvero travolgente. E tutte le aziende, assecondando tempi di progettazione ed esigenze costruttive, hanno avuto la necessità di inserirne alcune in catalogo.
Ecco dunque la nuova proposta della casa padovana (che già aveva lanciato il modello Welver), di cui quest’anno ci eravamo già occupati in relazione alla Work Service e di Davide Rebellin, approdato nel team a stagione iniziata.
Linea molto pulita
Il telaio, si diceva, è realizzato in Italia con carbonio T1100 di altissima qualità. La linea è pulita ed elegante anche grazie al passaggio interno dei cavi e al carro monostay, così definito dall’azienda, che conferisce al posteriore una compattezza a misura di percorsi offroad: non a caso si tratta di un accorgimento nato anni fa proprio nella mountain bike. In realtà e volendo andare ancora più nel dettaglio, a differenza del monostay propriamente detto, i pendenti seguono il loro corso dal forcellino al piantone. E per rendere il carro più rigido viene inserito un ponticello di rinforzo.
La bici nasce per il fuoristrada, ma ha linee aggressive La forcella ha steli dritti e permette di alloggiare gomme fino a 52c Anche nel carro è evidente la realizzazione in carbonio Il carro posteriore è rinforzato con un ponticello tra i pendenti
Tubazioni resistenti
Le tubazioni del carro posteriore hanno sezione sottile, mentre l’orizzontale e l’obliquo risultano più solidi, al fine di garantire sicurezza, rigidità e risposta dinamica alle accelerazioni. Trattandosi di una bici nata per il fuoristrada, sul tubo obliquo è stato inoltre applicato un rivestimento in Kevlar, che garantisce protezione contro sassi e rami che potrebbero danneggiare la bici.
Gomme oversize
La forcella ha i foderi dritti e assieme al carro posteriore offre la possibilità di montare coperture fino a 52c, necessarie nelle condizioni ambientali più estreme. Il modello della foto è equipaggiato con freni a disco e gruppo Campagnolo Ekar, cerchi Shamal e pneumatici Byway da 44 millimetri. Il battistrada è poco tassellato, per cui la bici è scorrevole e insieme capace di ammortizzare le irregolarità del terreno.
Forma e sostanza
Il telaio è colorato per la maggior parte di un bel verde brillante, soprattutto l’obliquo su cui spicca il marchio Dynatek in blu. Tuttavia l’azienda vuole sia chiaro che il telaio è realizzato in carbonio e soprattutto in carbonio T1100, senza sovrapposizioni anomale di trame. Per questo, ampie porzioni di esso (segnatamente metà orizzontale, metà piantone, foderi e pendenti) mantengono la fibra a vista, con appena uno strato di trasparente sopra.