Gravel sulle Dolomiti? Sì, con la Mythos del 25 giugno

13.05.2023
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Mythos Alpine Gravel, uno spettacolo su due ruote. Uno spettacolo da vivere. Ancora una volta la bici ci porta a scoprire luoghi meravigliosi. E in questo caso lo fa nel cuore delle Dolomiti.

L’appuntamento è a San Martino di Castrozza per il 25 giugno. Una zona dalla forte vocazione turistica (anche l’accoglienza alberghiera è al top) e legata al ciclismo. Basta ricordare i tantissimi passaggi del Giro d’Italia sul Passo Rolle, tra l’altro primo valico dolomitico ad essere stato affrontato nella storia del Giro e “battezzato” da Gino Bartali. Non a caso in vetta c’è un monumento che ricorda il campione toscano.

Firma iridata 

La Mythos Alpine Gravel è un’esperienza non agonistica per chi vuol vivere una vera giornata di sport, in libertà, in natura e con gli amici. Il pezzo forte è senza dubbio il percorso. Si pedalerà tra la Valle del Primiero e le Pale di San Martino, toccando punti panoramici e altri storici come la Baita Segantini, eretta in onore del grande pittore trentino. Senza dimenticare le bellezze della Val Veneggia, del Passo Rolle e di tutti quegli sterrati che corrono a mezza costa.

«Un percorso – ricorda il patron della Mythos Alpine Gravel, Massimo Panighel – che ho tracciato insieme al “padrone di casa” e grande ex della mtb, Massimo De Bertolis, che è stato anche iridato marathon. C’è dunque la sua firma nella creazione di questi anelli. E in qualche modo l’ho dovuto frenare, in quanto la sua anima racing lo avrebbe portato a creare un tracciato più duro! Scherzi a parte, lui che di queste valli conosce a menadito ogni punto, ha scelto i luoghi più suggestivi.

«Sostanzialmente i percorsi sono gli stessi della passata edizione, ma cambia il senso di marcia di rientro verso Fiera di Primiero. In questo modo il ponte tibetano verrà affrontato in salita e non in discesa, così da godersi al meglio quel tratto».

Sterrati okay

Le strade, assicurano dall’organizzazione, sono in ottimo stato dopo l’inverno e la manutenzione non è mai venuta meno, pertanto si può pedalare in tutta sicurezza e ci si può divertire al massimo. Inoltre, è bene ricordarlo, essendo una prova non competitiva si può pedalare anche con e-bike o mtb. Ma certo la gravel è il mezzo migliore vista la tipologia delle strade e il dislivello.

E a proposito dei due anelli, quello maggiore è denominato “black”. Misura 73 chilometri per un dislivello di 2.380 metri e conta oltre il 70 per cento di strade sterrate. Quello più corto è invece chiamato “green”. Misura 42,5 chilometri per 1.310 metri di dislivello e anche in questo caso la percentuale di sterrato supera il 70%. Entrambi partono e arrivano a San Martino di Castrozza. E per entrambi, la partenza è “alla francese” dalle 8,30 alle 9,30.

Servizi al top

Come sempre negli eventi organizzati da Pedale di Marca non mancano i servizi di qualità. Lungo il percorso che, essendo gravel va fatto in autonomia, non ci sono frecce, ma non mancano i ristori: tre sul lungo e due sul corto.

«Ristori che saranno forniti di ogni leccornia – conferma Panighel – andiamo dal dolce al salato, dalla frutta agli integratori e per il dopo “gara” più che ad un pasta party abbiamo pensato ad un “terzo tempo” stile rugby. Ci sarà un panino alpino, con formaggio e speck, birra e strudel a volontà. Come ci tengo a sottolineare si tratta di una giornata di festa e di sport in natura».

Ricchissimo il pacco gara, soprattutto se confrontato con il costo d’iscrizione (30 euro fino al 31 maggio). Parliamo infatti di un pacco gara il cui valore commerciale è di 65 euro.

«Abbiamo inserito nel pacco gara una fascia Montura, una mini-pompa da telaio Topeak, integratori Named e tanti altri prodotti, tutti di qualità. E per chi taglia il traguardo c’è anche la medaglia di finisher».

Le iscrizioni chiudono a quota 500, meglio affrettarsi dunque, anche perché dopo il 31 maggio la quota subirà un aumento.

Mythos Alpine Gravel

Dolomiti: set magnifico per il nuovo catalogo MB Wear

14.10.2022
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MB Wear ha recentemente presentato la propria collezione di abbigliamento per il ciclismo (inclusa quella specifica per il gravel…) per quanto riguarda la stagione autunno ed inverno 2022/2023. E per ambientare e presentare al meglio la stessa linea, l’intero “photo shooting” è stato realizzato in un contesto davvero mozzafiato e altamente evocativo per il ciclismo: le Dolomiti venete. Le strade attorno a Cortina d’Ampezzo, oltre a quella in salita, ripida, della mitica ascesa del Passo Giau, hanno così rappresentato lo scenario decisamente migliore per presentare e illustrare la collezione – già i distribuzione presso la rete dei rivenditori autorizzati – sulla quale il brand veneto punta davvero moltissimo.

MB Wear è sinonimo di prodotti d’abbigliamento per il ciclismo innovativi e tecnologici, capi che fanno del comfort, della massima qualità Made in Italy e dello stile i propri punti di forza…

Capi unici ed innovativi

Nata dalla passione di Tiziano Dall’Antonia e Marco Bandiera, due ciclisti di professione in grado di portare la loro esperienza decennale tra i professionisti ad essere un reale punto di forza dei propri prodotti, MB Wear è stata sin dall’inizio pensata e strutturata con l’obbiettivo di fornire un prodotto sportivo caratterizzato da materie prime di altissima qualità per garantire comfort, resistenza e durevolezza nel tempo. E proprio con queste caratteristiche sono successivamente stati creati dei prodotti professionali legati principalmente al mondo del ciclismo, del running e dello sci nordico. Ciascuno di essi con caratteristiche specifiche ma legate sempre alla stessa filosofia citata qualche istante fa.

Un particolare fotografico del catalogo Gravel e Winter 22:23
Un particolare fotografico del catalogo Gravel e Winter 22:23

“Quando le prestazioni sono elevate, sono i dettagli a fare la differenza”. Questo è il motto dei due fondatori di MB Wear, una filosofia vincente e che caratterizza i prodotti in collezione. Dal singolo paio di calze alla giacca invernale più tecnica ed innovativa. Tutti i capi di abbigliamento e gli accessori MB si caratterizzano per la presenza di elementi unici ed appunto innovativi. Ma non solo, l’azienda veneta ci mette anche una maniacale attenzione all’aspetto tecnico, per assicurare, a chi indossa i loro capi, un elevato comfort da tradurre in prestazioni ottimali.

Il catalogo in italiano di MB Wear è scaricabile a questo link, allo stesso modo basterà cliccare qui per avere la versione in inglese.

MBWear

Dolomiti bellunesi: emozioni da vivere tra leggenda e territorio

24.05.2022
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Le Dolomiti Bellunesi racchiudono un territorio di una bellezza che lascia senza parole. All’interno di questo territorio si susseguono vette imponenti, come le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada, ma anche laghi e parchi naturali. Il Giro d’Italia ha, da sempre, legato la sua grande tradizione a queste montagne, teatro di grandi battaglie. Gli appassionati avranno ancora negli occhi la vittoria di Vincenzo Nibali alle Tre Cime di Lavaredo nel 2013, incorniciata da una nevicata che rese ancor più grande l’impresa del messinese. 

Nibali trionfa sulle Tre Cime e conquista il suo primo Giro nel 2013
Nibali trionfa sulle Tre Cime e conquista il suo primo Giro nel 2013

Le montagne di Venezia

“Dolomiti Bellunesi – the mountain of Venice” (DMO) è il marchio nato da poco più di un anno, che racchiude l’intento di collegare sotto un unico progetto un territorio tutto da vivere. Ancora una volta il Giro si collega a questo territorio: in occasione della 19ª tappa la carovana partirà proprio da Belluno e sarà cullata da questi paesaggi che doneranno un tocco scenico speciale alla lotta per la maglia rosa. 

L’intento di Michele Basso, direttore di DMO, è quello di collegare, grazie alla bici, questi due territori così vicini ma così diversi: Venezia e le Dolomiti Bellunesi. Il simbolo di unione più grande è proprio una ciclabile, che da Venezia porta a Monaco di Baviera. Un viaggio di 560 chilometri nella storia in sella alla propria bici, i servizi non mancano, sia di trasporto (con bus e navette) sia tecnici (con numerosi punti di assistenza lungo il percorso).

Uno dei fiori all’occhiello delle Dolomiti Bellunesi è il lago di Misurina con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo
Uno dei fiori all’occhiello delle Dolomiti Bellunesi è il lago di Misurina con sullo sfondo le Tre Cime di Lavaredo

Uno sguardo al futuro

La ciclabile Venezia-Monaco di Baviera condurrà i cicloturisti attraverso paesaggi e borghi magnifici. Uno di questi è Cortina d’Ampezzo, che insieme a Milano, nel 2026 sarà luogo ospitante delle Olimpiadi invernali. Un paese che ha unito la sua fama di meta turistica a quella dell’evento sportivo invernale più importante al mondo; Cortina, infatti, ha già ospitato le Olimpiadi invernali nel lontano 1956.

Le salite delle Dolomiti sono uno spettacolo da godersi in sella
Le salite delle Dolomiti sono uno spettacolo da godersi in sella

Un salto nella leggenda

E’ proprio la maglia rosa, simbolo del primato al Giro, che su queste salite ha acquisito ancor più posto nella leggenda sportiva. In particolare, sulle due salite che i corridori affronteranno proprio nel corso della tappa numero 19: Passo Pordoi e Passo Fedaia. La prima fu teatro di battaglie antiche tra due corridori che grazie alla loro gesta diedero vita ad una rivalità sportiva destinata a durare per sempre: Coppi e Bartali. Sulle pendenze del Pordoi i due si scontrarono due volte, nel 1940 e nel 1947. 

Il Passo Fedaia, teatro di arrivo della tappa di sabato, nel 1998 vide issare sulla sua cima una bandiera con il teschio, simbolo del pirata Marco Pantani. Sulle micidiali pendenze che portano in cima al Fedaia il Pirata timbrò il biglietto che lo portò alla conquista della maglia rosa a Selva di Valgardena. E pochi mesi dopo, anche a quella del Tour de France, firmando una indimenticabile doppietta a tinte tricolori. 

DMO presente con un’auto brandizzata con il nuovo logo che viaggerà con la corsa rosa dal 16 al 28 maggio
DMO presente con un’auto brandizzata con il nuovo logo che viaggerà con la corsa rosa dal 16 al 28 maggio

Assaporare il territorio

Tra un viaggio e l’altro, in sella alla propria bici, ci sarà anche la possibilità di fermarsi e assaggiare tutte le prelibatezze che questi territori hanno da offrire. Sono numerose, infatti, le possibilità di assaggiare la cucina tipica: malghe, ristoranti, caseifici ed i suggestivi mercatini a cielo aperto. Le particolarità culinarie sono per tutti i gusti, dai più decisi ai più delicati, la varietà è infinita.

Per chi non vuol farsi cogliere impreparato, la Provincia di Belluno ha incaricato recentemente il Touring Club e Slowfood che hanno pubblicato un’intera guida dal titolo: “Belluno, Feltre, Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti Venete. In montagna, tra città d’arte e celebri vette, valli e sapori d’alta quota”, ricca di itinerari golosi e curiosità sui prodotti tipici.

Alta Badia, un’estate in sella sulle Dolomiti

09.04.2022
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Paesaggi mozzafiato, passi mitici, estate e due ruote. Il mix perfetto per una vacanza in sella lo si può trovare nel cuore delle Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO che incorniciano e sovrastano l’Alta Badia. In questo territorio la bici è stata accettata e integrata nella natura, le escursioni e le manifestazioni disponibili sono infatti tantissime.

Eventi come il Dolomites Bike Day, il Sellaronda Bike Day e la Maratona dles Dolomites-Enel sono il fiore all’occhiello di una terra in cui il ciclismo assume valenze leggendarie. Ma non solo, impianti di risalita, percorsi per gravel, Mtb e tante altre attività legate alle due ruote sono pronte ad allietare il soggiorno estivo all’insegna della natura e del ciclismo.

Un parco giochi della bicicletta che vede calcare ogni anno le proprie strade a passaggi del Giro d’Italia, Gran Fondo e turisti da tutto il mondo.

Gli eventi estivi fanno arrivare appassionati da tutto il mondo
Gli eventi estivi fanno arrivare appassionati da tutto il mondo

Le gran fondo

Il sogno di ogni appassionato è quello di poter percorrere in sella alla propria bici le salite più famose d’Italia senza macchine e lo smog della città. L’aria pulita in montagna è un privilegio e grazie agli eventi come Dolomites Bike Day, il Sellaronda Bike Day e la Maratona dles Dolomites-Enel è possibile farlo con le strade chiuse al traffico.

L’11 giugno e il 17 settembre va in scena il Sellaronda Bike Day, che prevede di percorre in totale sicurezza i passi del Gruppo del Sella. L’evento non competitivo sarà aperto dalle ore 8.30 alle ore 15.00. Protagonisti del Dolomites Bike Day sono invece i passi dolomitici Campolongo, Falzarego, Passo Falzarego, Passo Valparola.

Infine il 3 luglio è prevista la Maratona dles Dolomites-Enel, una delle più importanti gran fondo d’Europa. Con i suoi 8.000 partecipanti accompagna i ciclisti sui passi dolomitici: Campolongo, Sella, Pordoi, Gardena, Giau, Falzarego e Valparola. 

Le gran fondo e le giornate dedicate alle due ruote sono completamente chiuse al traffico
Le gran fondo e le giornate dedicate alle due ruote sono completamente chiuse al traffico

Gravel e natura

Per chi cerca un avventura esule dall’asfalto ma ama i manubri curvi e non solo, l’Alta Badia mette a disposizione una rete vastissima di percorsi gravel e Mtb. E’ possibile pedalare in mezzo ai boschi, raggiungere baite, malghe e distese di prati ai piedi delle Dolomiti.

Tra gli itinerari più caratteristici si segnala quello che si districa alla scoperta dei masi ladini e dell’architettura locale, accessibile anche a ciclisti poco allenati. Oppure il tour di media difficoltà che parte dal paesino di La Val, che si snoda su strade asfaltate e sterrate, ai piedi dei due Parchi Naturali Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle. Chiude la carrellata di percorsi, l’itinerario di media difficoltà, che da Badia porta ai prati di Armentara, passando sotto l’iconico massiccio Santa Croce. 

Questi percorsi non sono solo per bici muscolari ma anche e-bike per chi ha un approccio alla scoperta di questo sport, che vuole semplicemente godersi il panorama dolomitico sulle due ruote.

I percorsi per gravel e fuoristrada sono molteplici e si immergono in mezzo alla natura
I percorsi per gravel e fuoristrada sono molteplici e si immergono in mezzo alla natura

La Pedalata

Lo Stelvio, il Gavia e le Dolomiti, sono miti eterni conosciuti e ambiti dal professionista all’amatore alle prime armi. Bormio, con le sue famose cime, e l’Alta Badia contornata dai suoi Passi, sono lo scenario de La Pedalata. Due modi di interpretare un percorso che accomunano la passione di visitare luoghi in sella.

La Pedalata TOSTA consiste nel percorrere Bormio-Alta Badia e ritorno, tutto d’un fiato. Si parte al mattino presto con il Gavia, discesa a Ponte di Legno, poi Tonale, Passo della Mendola. Dopodichè la picchiata panoramica verso la Strada del Vino ed il passaggio per Bolzano, infine Val Gardena e ritorno. 

La Pedalata LIEVE invece ripercorre lo stesso tragitto ma con un altro approccio. Il tutto all’insegna del bike packing. Sulle bici verranno montate comode borse messe a disposizione dagli hotel, nelle quali portare l’essenziale per affrontare i percorsi. La parola d’ordine è esplorare in libertà questi luoghi incantati, grazie ad un programma da creare appositamente. Il tutto con soste e pernottamenti nei borghi e paesini tipici di queste zone.

I passi Dolomitici che si possono trovare in Alta Badia sono tra i più iconici d’Italia
I passi Dolomitici che si possono trovare in Alta Badia sono tra i più iconici d’Italia

Territorio amico della bici

Bike Friendly e si rivolge a tutti i ciclisti al di là di ogni disciplina. Gli uffici turistici mettono a disposizione cartine stradali con percorsi consigliati, mentre la collaborazione con le guide locali permette di organizzare escursioni guidate ogni giorno. 

Sono molte le convenzioni con esercizi ricettivi, negozi per il noleggio bici, la vendita di ricambi e l’abbigliamento. Ma anche ristoranti, rifugi specializzati per le esigenze di tutti coloro che si dilettano a praticare questo sport. Le strutture alberghiere “Bike Expert” e “Bike Friendly” mettono a disposizione tutto quanto necessita al ciclista.

Dal deposito con possibilità di lavare e riparare le bici, cavalletti porta bici, cassetta specifica di attrezzi per le bici, lavanderia, ricca colazione equilibrata e piatto freddo o torte al pomeriggio per un pieno di energia. Gli impianti di risalita trasportano le bici gratuitamente e senza supplementi. 

AltaBadia

La Valbelluna a colpi di pedale. Paradiso del cicloturista

20.02.2022
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C’è un territorio nel cuore del bellunese che non è alta montagna né collina. Non è mare (chiaramente!) e neanche Lago. Ma per chi ama scoprire luoghi e segreti in bici è un vero paradiso: è la Valbelluna.

E noi, con il Gal Prealpi e Dolomiti ci siamo goduti una tre giorni di divertimento, di mangiate e di bevute, di salite e stradine, di cultura e natura.

Natura, ma non solo

Ma prima di partire, cerchiamo di individuare bene la zona a cui ci riferiamo. Siamo in provincia di Belluno, nella porzione più bassa, quella tra la pianura e le prime alte cime dolomitiche. La bellissima Feltre è il fulcro della nostra piccola avventura. 

Verso sud le montagne, le Prealpi, che separano appunto la Conca Feltrina dalla “Bassa” e verso Nord le prime vere guglie dolomitiche, che tra l’altro sono anche la porta del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. 

La cosa che più ci ha colpito è la varietà di paesaggi. Ci siamo intrufolati, termine non casuale, dappertutto. In musei e monasteri. In stradine di campagna vecchio stile e strade di maggior collegamento. Abbiamo lambito cascate nel bosco, attraversato ampie radure e costeggiato laghi.

Le stradine a mezza costa

Le stradine a mezza costa sono state la chiave di volta dei nostri anelli quotidiani. Queste sono le vie meno trafficate e più panoramiche al tempo stesso. Si viaggia in quella “terra di mezzo” forse più dimenticata. Non si è in montagna, ma neanche in basso. Il GAL individua nei suoi progetti di sviluppo rurale questa fascia come “Mezza Montagna” non a caso. E’ come un mondo a parte.

E’ il paradiso del cicloturista, quello slow, quello che vuol godersi ogni metro. 

Una di queste stradine è la vecchia Via Claudia Augusta. Una strada romana risalente addirittura al 15 a.C.. A proposito di romani, sapevate che esiste una Feltre sotterranea in cui si può fare un vero salto nel passato? Si trova appena al di sotto delle mura e dove scorre anche l’anello della mitica Castelli 24 Ore di Feltre. Percorrere le passerelle è come fare un tuffo nel passato e ritrovarsi in un antico mercato o in una questura romana.

Ma torniamo in sella. La Via Claudia Augusta l’abbiamo incrociata in alcuni punti, ma oggi è davvero un percorso simbolo. Questa arriva fino in Germania e nel feltrino passa per Lamon, Sovramonte e continua fino al Passo Croce d’Aune (a Nord) e taglia la valle proseguendo fino al passo di Praderadego (a Sud) nelle Prealpi che separano Feltre dalla pianura.

Il Croce d’Aune

E a proposito di Croce d’Aune. Qui si è scritto un gran pezzo di storia del ciclismo. In cima infatti c’è il monumento a Tullio Campagnolo, l’inventore del cambio. Su questa salita, oltre a transitare ogni giugno la Granfondo Sportful Dolomiti Race, è passato anche il Giro 2019. E sempre in queste zone, poco più ad est del Passo c’è un museo che assolutamente merita di essere visitato. E’ il Museo della Bicicletta “Toni Bevilacqua”, a Cesiomaggiore.

Museo della bicicletta

Come dicevamo il Museo della Bici non può mancare nell’elenco delle cose da fare di un cicloturista che viene alla scoperta della Valbelluna.

Tre piani di ogni tipologia di bici: da quelle dei campionissimi in carbonio a quelle dei bersaglieri, da quelle degli anni ’70 che hanno vinto i Giri e le classiche a quelle dei mestieranti della Bassa. Ci sono persino le bici dei bambini di fine ‘800.

A prescindere dal poter ammirare oggetti unici, è come fare un viaggio nel tempo. E ulteriore testimonianza di questo viaggio sono le stampe del Corriere della Sera appese alle pareti. Anche queste sono dei veri pezzi da collezione.

Gravel o strada

Dicevamo le stradine. La bellezza di poter girare in bici, specie se si possiede una gravel bike è quella di passare dall’asfalto ad un prato verdissimo senza accorgersene. Oltrepassare un parco cittadino e ritrovarsi nel centro di un vecchio borgo con i ciottoli a terra. Come abbiamo detto in precedenza: questo è immergersi nel territorio.

Anche una bici da strada con delle gomme maggiorate va bene, ma certo la gravel è tutt’altra storia. O in alternativa delle Mtb, magari elettroassistite come le nostre per viaggiare in “poltrona”.

Cibi e tradizione

Da Nord a Sud non c’è uno spicchio d’Italia che non offra le sue bontà. E la Valbelluna non è da meno. Quel che stupisce è che al “confine” con le Dolomiti uno dei piatti forti sia la polenta con il baccalà (tipica del vicino vicentino) o con le trote.

A cena, in una delle locande che ci ha ospitato ce l’hanno proposta. All’inizio eravamo scettici, ma poi bisogna lasciarsi andare e fidarsi di chi fa della passione il proprio mestiere. Così come quando ci hanno detto che si poteva dormire in delle botti. Esperienza da provare sul Nevegal, al Pian Longhi, con una vista panoramica, avvolti dal calore del legno.

E poi i formaggi di malga, legati ad una tradizione certamente più radicata, la polenta che accompagna quasi ogni piatto, i ricchi taglieri di salumi. E poi la birra…

Quella della Birreria Pedavena è un pezzo di storia della Valbelluna e non solo. Si potrebbe dire dell’industria italiana, sempre all’avanguardia. L’azienda, nata nel 1896, ha attraversato periodi di enorme difficoltà, ma alla fine ha resistito sempre e chiunque passi di qua non può esimersi dal fare una sosta (magari anche per pranzo e cena). E’ ritenuta la birreria più grande d’Italia.

Tesori nascosti

Per un cicloturista l’elemento predominante è senza dubbio il paesaggio. L’andare in bici e inanellare scorci. Il solo fatto di pedalare e vedere costituisce di per sé un valore, una meta, per il viaggiatore. Ma poi ci sono le “gemme” che puntellano tutto e danno spessore al viaggio e alla sete di conoscenza del viaggiatore, in questo caso del cicloturista.

La Valbelluna in tal senso è un vero scrigno di tesori. Sono tutti racchiusi nel sistema “To.Te.M” (torri, teatro e museo) di Feltre. Tra questi spicca senza dubbio il Museo Diocesano con opere persino del Tintoretto. C’è il curiosissimo museo dedicato ai bicchieri. Mentre a circa 17 chilometri ad Est di Feltre sorge il Castello di Zumelle, con i suoi merletti e il suo stile medioevale… per fare un tuffo nel passato!

E poi ci sono castelli e monasteri. Il Santuario di San Vittore, per esempio, ha aperto la nostra avventura in Valbelluna. Questo Convento, oggi senza frati né monache, è una vera guardia di Feltre. Sorge sullo sperone del monte Miesna ed è un vero balcone sulla cittadina bellunese. In basso domina la “stretta” valle dove s’infila il Piave e va verso la Pianura Padana. Fondato intorno al 1.100, la sua lunga storia è strettamente legata a Venezia. La Chiesa è stata eretta con gli “scarti” della Serenissima e infatti si trovano capitelli, colonne e altri elementi architettonici di più stili.

GAL Prealpi Dolomiti

Dolomiti Prealpi